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Posts written by Francis Delane

view post Posted: 3/1/2015, 18:22 SPECIALONE PRIMO SEMESTRE 2015 - Prossimamente
E ci siamo. Presento qui i progetti che mi sono arrivati per lo Specialone di questo primo semestre 2015. Una cosa molto semplice, quest'anno: un semplice elenco, con i titoli, i nomi e le case di produzione. Commentate e dite la vostra, se vi va.

SUNSET BOULEVARD FILMS

1Q84 - Parte II

Genere: Fantastico
Regista: Andy & Lana Wachowski
Cast: Jonathan Rhys-Meyers, Anna Paquin, Susan Sarandon, Maisie Williams, Giancarlo Esposito, John Barrowman, Dan Aykroyd, Michael Parks

Trama: Amanda è pronta per la sua ultima missione, uccidere un uomo che si è macchiato di molti stupri a bambine coercendo i genitori con la causa religiosa, il capo dell'Alba, una setta tanto piccola quanto misteriosa, mentre Tyler è sempre più alla ricerca dell'ispirazione e di sè stesso. Un giorno nella casa dello scrittore appare Erika, la giovane scrittrice scomparsa mesi prima, e lo mette in guardia sui "Little People". Avvisandolo che in questa battaglia devono combattere uniti. Intanto nel cielo continuano ad apparire due lune, ma solo Amanda sembra accorgersene...

Uscita: 3 gennaio 2015
Caratteristiche: avrà delle sequenze oniriche e dei dialoghi molto intensi, la parte "filosofica" di Matrix è la maggiore ispirazione per le sequenze parlate.

The Evil Within

Genere: Orrore
Regista: Francis Lawrence
Cast: Paul Bettany, Jared Padalecki, John Goodman, Laura Ramsey, Osamu Adachi, Alfie Allen, Liz Stauber, Bryan Cranston, Adam Brody, Kat Dennings

Trama: Mentre si indaga sulla scena di un omicidio di massa raccapricciante, il detective Sebastian Castellanos (Padalecki) ed i suoi colleghi incontrano una forza misteriosa e potente. Dopo aver assistito al massacro dei suoi ufficiali, Sebastian cade in un'imboscata e perde i sensi. Quando poi si risveglia, si ritrova in un mondo squilibrato in cui creature orrende vagano tra i morti. Di fronte ad un terrore inimmaginabile, egli lotta per la sopravvivenza. Così, Sebastian si imbarca in un viaggio spaventoso e svelerà cosa c'è dietro questa forza del male.

Uscita: Marzo 2015
Descrizione: Ispirato al nuovo gioco Bethesda, un film dall'atmosfera horror che omaggia sia i nuovi slasher che i vecchi zombie movies.

Codex Vitae: Il Segreto Della Libreria Sempre Aperta

Genere: Avventura
Regista: Chris Columbus
Cast: Da ridefinire

Trama: La crisi ha centrifugato Clay Jannon fuori dalla sua vita di rampante web designer di San Francisco, e la sua innata curiosità, la sua abilità ad arrampicarsi come una scimmia su per le scale, nonché una fortuita coincidenza l'hanno fatto atterrare sulla soglia di una strana libreria, dove viene immediatamente assunto per il turno... di notte. Ma dopo pochi giorni di lavoro, Clay si rende conto che la libreria è assai più bizzarra di quanto non gli fosse sembrato all'inizio. I clienti sono pochi, ma tornano in continuazione e soprattutto non comprano mai nulla: si limitano a consultare e prendere in prestito antichi volumi collocati su scaffali quasi irraggiungibili. È evidente che il negozio è solo una copertura per qualche attività misteriosa... Clay si butta a capofitto nell'analisi degli strani comportamenti degli avventori e coinvolge in questa ricerca tutti i suoi amici più o meno nerd, più o meno di successo, fra cui una bellissima ragazza, geniaccio di Google... E quando alla fine si decide a confidarsi con il proprietario della libreria, il signor Penumbra, scoprirà che il mistero va ben oltre i confini angusti del negozio in cui lavora... Fra codici misteriosi, società segrete, pergamene antiche e motori di ricerca, Robin Sloan ha cesellato un romanzo d'amore e d'avventura sui libri che lancia una sfida alla nostra curiosità, al nostro desiderio di un'esperienza nuova ed elettrizzante. Un viaggio in quell'universo magico che è una libreria.

Uscita: Maggio 2015
Descrizione: Potrebbe sembrare un tipico film fantastico, ma la realtà è tutta un'altra cosa.

DREAMING STUDIOS

Krull Reloaded

Genere: Orrore
Regia: da definire
Cast: Colin Farrell, Amy Adams, John Malkovich, altri

Trama: Chi ha visto il capolavoro di Nuno, e ha tremato di paura, si prepari a tornare a rivivere il terrore di non poter arrivare sani di mente alla fine del film. Dopo Il giorno del coniglio, ecco a voi un altro film che partecipa al gioco "Prequel/Sequel di un film cinematik".

Tre aggettivi: Inquietante, Spaventoso, Raccapricciante
Descrizione: Dopo un anno, forse è la volta buona che mi ci metto sul serio. Non va ad Halloween, ma fa lo stesso. E’ un prequel, ma sui generis. Del film originale di Nuno, naturalmente, prendo lo spunto. Di mio ci metto tutto il resto, inventando di sana pianta una genesi del mostro, togliendo del primo film qualche cosa che non mi aveva convinto.

Uscita: fine Marzo 2015

Bastard Fame- SUMMARY

Regia: Oliver Stone
Cast: Hailee Steinfield, Elle Faning, Chloe Moretz, Benedict Cumberbatch, altri

Trama: Tre ragazzine sono scelte da una famosa major hollywoodiana per interpretare una serie tv che invaderà il mondo. Diventeranno piccole star, osannate e strapagate, e i loro visi saranno al centro di un merchandising dalle dimensioni planetarie. Tutto ciò avrà un prezzo, amaro e drammatico, e verrà pagato da ognuna delle piccole star in modo diverso, non appena la serie tv verrà chiusa per calo di ascolti.

Tre aggettivi: Duro, Denunciante, Impietoso
Descrizione: Costretto per motivi familiari, ho dovuto avere a che fare con la famigerata Disney Channel, autentica fucina di piccoli divi televisivi. L’ultima creatura, quel fenomeno (sigh!) di Violetta, mi ha fatto venire in mente l’idea del film. Il film che Disney Channel non produrrà mai, per ovvi motivi, lo produrrà la Dreaming Studios. Lo propongo come summary movie, per mettermi in gioco e sperimentare un linguaggio ancora sconosciuto. Se non mi soddisfa, ne farò un normale lungometraggio.

Uscita: Giugno 2015

ARCADIA PRODUCTION

Americana

Genere: Drammatico
Regia: Martin Scorsese
Cast: Dane DeHaan, Domnhall Gleeson, da confermare

Sinossi: Dal romanzo di Don DeLillo. L'affascinante David Bell incarna la realizzazione del sogno americano. Nonostante sia poco piú che ventenne è già manager di una grande rete televisiva. All'apice del successo il giovane trova però davanti a sé un vuoto insopportabile che lo spinge ad allontanarsi da Manhattan per intraprendere un viaggio nel cuore dell'America, a bordo di un vecchio camper e con la cinepresa sempre a disposizione, accompagnato da tre stravaganti soggetti. Scopo del viaggio è riprendere la vita della gente comune nelle piccole città di provincia, catturando i volti veri, la rabbia, i conflitti che animano il paese, tutto quello che la televisione ignora o mimetizza, cioè la realtà. È il film della sua vita, il tentativo folle, e commovente al tempo stesso, di scrivere un pezzo di storia americana.

Uscita: Giugno
Tre aggettivi: Biografico, intellettuale, cinefilo

Il grande racket

Genere: Poliziesco
Regia: William Monahan
Cast: Ryan Gosling, Gary Oldman, Rosario Dawson, Zoe Saldana

Trama: Ispirato all'omonimo film di Enzo G. Castellari. La lotta della polizia contro la malavita, in una grande città degli Stati Uniti.

Uscita: Marzo-aprile
Tre aggettivi: Violento, duro, frenetico

HERMES PRODUCTION

Heartbreak Hotel - SUMMARY

Regia: Andrés Muschietti / Mike Flanagan
Cast: Cameron Monaghan, Rachel Hurd-Wood, Jessica Lange, John Barrowman, Alyson Hannigan, Matt Bomer

Trama: L’umanità sta affrontando il suo incubo più temuto e spaventoso: la luce del sole è ora mortale. La carne si scioglie al sole come cera. Nolan (Cameron Monaghan) e Ruby (Rachel Hurd-Wood), in viaggio sulla loro auto, ormai a corto di benzina, trovano rifugio in un piccolo e isolato hotel sulla scogliera, l’Heartbreak Hotel. Intrappolati nell’albergo, assieme alla proprietaria (Jessica Lange) e ad altri due clienti (John Barrowman e Alyson Hannigan) dovranno far fronte, sconvolti e sgomenti, all’ultima grande tragedia dell’umanità. La convivenza forzata e la reclusione in quell’edificio isolato dal mondo e a un passo dall’oceano li porterà a temere non più soltanto la calda luce del sole.

Uscita: Contest summary movies
Descrizione: un horror atipico dalle atmosfere gotiche e decadenti.

MAGIA PRODUCTION

Bielarus Gladietor

Genere: Drammatico
Regista: Sydney Sibilia
Cast: Paolo Calabresi, Valerio Aprea, Ambra Angiolini, Giuseppe Battiston

Descrizione: Matteo (Paolo Calabresi), è uno stuntman caduto in disgrazia. Oggi si ritrova infortunato e in attesa di risarcimento , per sbarcare il lunario, si arrangia a posare vestito da centurione per i turisti che passano davanti al Colosseo. Divorziato, vive con Daniela (Ambra Angiolini), sua sorella anche lei divorziata, che racimola qualche soldo lavorando da casa per una hot line. A rompere il loro tran tran quotidiano arriva Vadim (Valerio Aprea), bielorusso indirizzato nella loro casa dall'organizzazione che gestisce il traffico dei clandestini. Vadim è un ingegnere ma si adatta a tutto pur di riuscire a mandare qualche soldo a casa e ben presto rivelerà tutta la sua intelligenza, abilità e vitalità rivelandosi, per i due, una vera e propria gallina dalle uova d’oro.

L'Empire de BDSM: Forniphilie – SUMMARY (forse)

Genere: Drammatico
Regista: Barbet Schroeder
Cast: Michael Fassbender, Mélanie Laurent, Virginie Efira, Corinne Clery, Tatsuya Fuji, Eiko Matsuda, Sakura Sakurada, François Sagat

Trama: La modella Mélanie, dopo la pubblicazione di alcune fotografie dove sniffava cocaina durante un’orgia party sadomaso, fatica a trovare lavoro. Una notte, chiamata dal suo agente, si precipita in aeroporto per prendere il primo volo per Montreal dove la sera seguente dovrà sostituire una collega infortunata. Lì scopre che si tratta del lancio di una linea bondage da esibire, durante spettacoli allestiti lungo la Rue St.Catherine, per i visitatori del Montreal Fetish Weekend. Al termine di un’esibizione viene rapita dal master (Fassbender) che la porta nella sua villa-dungeon. Si risveglia nuda e incatenata mentre il padrone di casa, seduto su una ragazza che gli fa da poltrona-umana, la guarda sorridendo mentre sorseggia una bibita. L’uomo prende da un tavolino-umano, formato da un vetro ovale sostenuto da due ragazze, una candela accesa e, dopo aver lasciato cadere alcune gocce di cera sulla schiena della ragazza-poltrona, l’avvicina al seno di Mélanie ...

... e divenne una colonna di sale – SUMMARY

Genere: Sentimentale
Regista: Todd Haynes
Cast: Julianne Moore, Xander Berkeley, Christina Ricci, James Marsden, Mary-Kate Olsen, Ben Whishaw, Dakota Johnson, Alex Pettyfer, Scarlett Pomers, Brady Corbet, Evan Rachel Wood, Thomas Dekker, Anna Faris, Alexander Ludwig, Robert Gant , Brandon T Jackson, Eddie Izzard, James Rebhorn, Chris Colfer, Michael Gaston, Peter Friedman, Evan Ross, Todd Haynes, Bow Wow, Adam Brown

Descrizione: USA fine anni ‘30. Mentre i comici divertono facendo l’imitazione di uno strano ometto europeo con dei buffi baffetti, Jim frequenta il college della piccola cittadina dove vive. Studia, pratica sport, diventa campione di tennis, si innamora, ma quando l’amore diventa realtà le strade della vita si dividono. Per rincorrere quell’amore lascia la famiglia, la cittadina e viene catapultato in una vita che mai avrebbe immaginato potesse esistere. Giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, il ricordo si mescola con la realtà quotidiana, le trappole della metropoli, la vita militare, i mesi trascorsi a bordo di una nave; ma il ricordo del suo amore riesplode periodicamente con una prepotenza che supera la quotidianità, mantenendo viva la sua forza ossessiva. Quando riceve una lettera dalla madre intravede finalmente una possibilità...

Descrizione: Le musiche del periodo, eseguite dalle grandi orchestre dell’epoca, accompagnano le immagini creando il quadro.

Bene, direi che è tutto. Commentate.
view post Posted: 28/12/2014, 00:15 Specialone Primo Semestre 2015 - Regolamento - Prossimamente
Soltanto Agnese mi ha inviato i suoi film. Io ho deciso di fare un ultimo tentativo: chiunque sia interessato ad avere film allo Specialone può inviarmeli, se gli interessa, entro il 1° di gennaio compreso, così che io, il 2, possa pubblicarli, ESCLUSIVAMENTE PER MAIL (trovate l'indirizzo sopra).
view post Posted: 19/12/2014, 00:44 Specialone Primo Semestre 2015 - Regolamento - Prossimamente
No, la scadenza da stasera viene allungata di due giorni, al 22 dicembre. Siccome però ancora non mi è arrivato niente, né per mail né per mp, vi inviterei a sbrigarvi.
view post Posted: 18/12/2014, 21:33 King Kong - Film reali
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Regia: Merian C. Cooper, Ernest Schoedsack
Sceneggiatura: James Ashmore Creelman, Ruth Rose
Musiche: Max Steiner
Dir. fotografia: J.O. Taylor, Vernon L. Walker, Kenneth Peach
Montaggio: Ted Cheesman
Scenografia: Carroll Clark
Interpreti: Fay Wray, Robert Armstrong, Bruce Cabot, Frank Reicher, James Flavin, Sam Hardy, Noble Johnson, Steve Clemente, Victor Wong

Un ambizioso regista di documentari senza scrupoli, Carl Denham (R. Armstrong), parte in gran segreto per l’Isola del Teschio, una sperduta isola a sud-ovest di Sumatra: scopo non dichiarato della spedizione è catturare Kong, un gigantesco gorilla che risiede nei boschi dell’isola ed è adorato dalle tribù locali come una divinità. Il gorilla cade nella trappola perché attirato dalla bella co-protagonista, Ann Darrow (F. Wray), ma una volta portato a New York infrange le catene e, rapita la sua bella, la trasporta fino in cima all’Empire State Building, dove sarà abbattuto dagli aeroplani.

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Non il primo film del genere avventuroso, questo film, tutt'altro: la passione del "mondo perduto", risalente all'epoca vittoriana (il romanzo che dà il titolo al genere è di Arthur Conan Doyle), era ben stabilita in un mondo ancora sconosciuto alle grandi masse, che poteva sognare avventure in terre lontane. Ma questo film in particolare fu lungamente sognato da uno dei suoi realizzatori, Merian C. Cooper, assisente esecutivo alla RKO, a partire dal primo abbozzo di una battaglia fra giganteschi gorilla ed enormi draghi di Komodo. Ci volle del bello e del buono per convincere la produzione, ma alla fine Cooper poté iniziare il suo film, con l'aiuto del partner Schoedsack e del responsabile dei trucchi Willis O'Brien. Fay Wray era già una star sotto contratto per la RKO, e fu convinta da Cooper con la scusa che avrebbe avuto come partner "il più alto e scuro attore di Hollywood": peccato che lei pensò si trattasse di Cary Grant. La sceneggiatura fu affidata a Edgar Wallace, così come la sua novelization, ma Wallace morì prima di completarla (tuttavia, capendo il significato economico del riferimento, fu ufficialmente detto che il film era tratto da un suo romanzo). Per portare a termine le scene con Kong, furono realizzati quattro modelli, i cui lineamenti facciali erano tirati con dei fili. La produzione richiese otto mesi, un tempo così lungo che gli attori riuscirono a lavorare ad altri film. Inutile dire che il film fu un successo.

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Ecco, questo è uno dei classici film cui il 10 sarebbe praticamente d'obbligo. Non si può non darlo, non fosse altro che per l'importanza storica che ha avuto. Le scene nella giungla, con i dinosauri e il gorilla in stop-motion, sono sbalorditive ancora oggi, per come sono fluide e scorrevoli pur nei limiti (?) degli effetti speciali dell'epoca. E per quanto riguarda il lato non-fantastico, questo è uno di quei film che ti fanno pensare che, forse, il cinema andrebbe davvero fatto così: storie semplici, personaggi anche banali, nessun tentativo esplicito di pensiero, ma una potenza fantastica e di suggestione senza pari. Fay Wray, Bruce Cabot, Robert Armstrong, i personaggi della nave, forse nemmeno ci interessano davvero, sono schematici, a volte insopportabili (la Wray in pratica ha un solo compito: urlare), ma per come sono posti sullo sfondo di un'avventura fantastica, sono perfetti, e consentono allo spettatore di soffermarsi sul vero, unico protagonista, Kong, lo scimmione violento e crudele distrutto dall'Amore. Proprio sulla crudeltà, peraltro, mi è venuto da riflettere. Negli anni '30, potevano fare un film dove i sentimenti dello spettatore venivano calpestati senza pietà, condannando alla morte e alla solitudine un mostro solo perché mostruoso, e presentando la cosa come 'normale' (capita anche con Boris Karloff in Frankenstein). Oggi, invece, il mostro dev'essere simpatico, l'identificazione con il pubblico è quasi ricercata. La cosa mi ha fatto riflettere.

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VOTO: 9/10. Come ho detto, è uno dei film per cui il 10 è d'obbligo: non significa che però io voglia darglielo. Bellissimo e importantissimo, ma personalmente non gli dò 10, per pura questione di gusto.
view post Posted: 18/12/2014, 20:43 King Kong - Film reali
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Regia: Peter Jackson
Sceneggiatura: Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens, dal film di Merian C. Cooper ed Ernest Schoedsack
Musiche: James Newton Howard
Dir. fotografia: Andrew Lesnie
Montaggio: Jamie Selkirk
Scenografia: Grant Major
Interpreti: Naomi Watts, Andy Serkis, Jack Black, Adrien Brody, Colin Hanks, Thomas Kretschmann, Jamie Bell, Evan Parke, Kyle Chandler, John Summer

New York, 1933. L’ambizioso regista Carl Denham (J. Black), in rotta con i suoi produttori, salpa in segreto a loro per un’isola misteriosa, l’Isola del Teschio, così da girare il suo film. Porta con sé lo sceneggiatore Jack Driscoll (A. Brody), commediografo di successo, e l’attrice di vaudeville Ann Darrow (N. Watts), da lui scritturata all’ultimo. Arrivati sull’isola, il gruppo viene assalito da un gruppo di nativi, che rapisce Ann e la offre a Kong (A. Serkis, in motion capture), un gigantesco gorilla di otto metri. Dopo l’iniziale spavento, e mentre gli altri si avventurano nella giungla per salvarla, Ann sembra iniziare a provare un affetto di qualche tipo per la bestia, che alla fine viene catturata da Denham per essere esposta a Broadway: con risultati tragici quando questa scappa.

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Il film ha una gestazione lunga, forse più lunga di quanto immaginate. E' il film con cui, a 9 anni, Peter Jackson ha deciso di diventare regista, folgorato dai trucchi di Willis O'Brien ma anche dalla storia per cui questi venivano usati, stregato da un cinema che era al tempo stesso fiaba, mito, spettacolo e riflessione su di esso. Dopo Sospesi nel tempo, la sua fatica "americana", la Universal impressionata gli propose un remake de Il mostro della laguna nera: Peter rifiutò, ma lo studio insistette e gli propose allora direttamente il remake di King Kong. Emozionato, Peter accettò, coinvolse anche la Miramax dei fratelli Weinstein (che all'epoca erano ancora i produttori ufficiali di quello che poi sarebbe stata, con la New Line Cinema, la Trilogia) e stese un primo abbozzo del copione in cui Ann Darrow era la figlia di un archeologo, lei e il padre - sulle tracce di una civiltà perduta - si imbattevano in Carl Denham impegnato a filmare, Jack Driscoll era un veterano della prima guerra mondiale. L'accordo fu steso e le riprese iniziarono, ma le contemporanee riprese e uscite di Godzilla di Emmerich da un lato, del burtoniano The Planet of the Apes indussero la Universal a rinunciare al progetto, permettendo a Peter di concentrarsi sull'impresa del Signore degli Anelli. Dopo il successo della Trilogia, ovviamente, la Universal fece un passo indietro, e richiamò Jackson, che portò con sé tutto il cast tecnico della trilogia (dalle co-sceneggiatrici al direttore della fotografia allo scenografo, unica eccezione Howard Shore, la cui colonna sonora fu sostituita all'ultimo con quella di James Newton Howard - non si è mai saputo perché). La sceneggiatura fu riscritta nella forma definitiva, con tanto di recupero di scene considerate per l'originale del '33 e poi scartate (come la lotta con gli insetti in fondo al pozzo). Il resto è storia: Andy Serkis interpreta lo scimmione con l'aiuto del motion capture, dopo mesi e mesi di osservazione sui movimenti dei gorilla, mentre Jack Black modellò il suo personaggio su Orson Welles. All'uscita, il film è stato un successo di critica e di pubblico.

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Dividerò questa recensione in due parti, perché questo non è un film di cui parlare alla leggera (nessun film di Jackson lo è): cosa funziona e cosa non funziona.

- Cosa non funziona: sostanzialmente le tre ore . E' inutile girarci attorno, Peter è un grande narratore, ma stavolta il materiale per reggere le tre ore non c'è. O meglio: ci sarebbe, ma risulta annacquato, e vede parecchie cose abbastanza inutili. Se la prima parte a New York, con la presentazione dei personaggi e le loro vicende, è molto buona, e quella finale con il mostro in città è bellissima, è purtroppo quella del viaggio e della permanenza nell'isola che non convince. Alcuni personaggi sono inutili (il Jimmy di Jamie Bell soprattutto, nonostante porti con sè Cuore di tenebra, ma anche il capitano Englehorn di Kretschmann), e le sequenze d'azione con i dinosauri fanno francamente ridere (almeno, io ho riso come un deficiente). In generale, si ha l'impressione che l'intelligenza della sceneggiatura non riesca davvero a trasformarsi in fascino narrativo per almeno tutta la prima metà del film, dilungandosi prima un po' troppo sulla parte precedente all'arrivo nell'isola del Teschio, poi senza essere davvero inquietante o meravigliosa in quella centrale.

- Cosa funziona: in pratica tutto il resto. Quoto Paolo Mereghetti: "Il film di Cooper e Schoedsack viene trattato come la matrice di tutto il cinema fantastico". Meglio di così non avrei saputo dire: questo non è un semplice remake, questo è un film su King Kong, e più in generale sul cinema per come lo intende Peter Jackson, nel suo duplice aspetto di "ricerca del meraviglioso", luogo in cui vivere l'avventura, provare il brivido dell'ignoto, e riscoprire così anche noi stessi, e di "spettacolo da circo", insulsa baracconata mangia-soldi che il meraviglioso lo sputa e lo commercializza (geniale, da questo punto di vista, che la scena che gira Denham sulla nave sia un dialogo dall'originale, e che lo spettacolo a Broadway che mette in scena sia un remake dell'originale cerimonia pagana del film del '33). E infatti, stavolta, Ann Darrow (bellissima e bravissima Naomi Watts - quando Gennaro ha ragione, ha ragione ;) ) si "innamora" della scimmia, rimediando a quella che tutti gli amanti del film originale hanno sempre ritenuto un'ingiustizia e quindi in pratica legittimando le attese di tutti noi spettatori, che di questo scimmione siamo da sempre innamorati perché risveglia il nostro senso dell'avventura e del meraviglioso: e la parte finale del film, dalla cattura del mostro in poi, è infatti di una bellezza straziante (io ero quasi in lacrime, alla fine). Così come Carl Denham - un Jack Black davvero magnifico, quasi diabolico nella sua ossessione - stavolta è spogliato di ogni ambiguità e reso tout court il piccolo bastardo ambizioso che tutti noi abbiamo sempre sospettato che fosse, un Ed Wood al negativo che si fa simpaticamente odiare per come riesce a distruggere tutto ciò che ama (lo dice molto bene Jack Driscoll/Adrien Brody, guarda caso sceneggiatore e scrittore). Ma la palma del trionfo va data ad Andy Serkis, che riesce a non far rimpiangere i trucchi di Willis O'Brien, e davvero non era facile: altro che Pianeta delle scimmie recenti, altro che Gollum, il suo capolavoro come artista in motion capture è questo film.

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VOTO: 7/10. La giusta media fra il 9 dell'idea di base, della sceneggiatura e della riflessione a monte sul cinema fantastico, l'8 dell'aspetto tecnico e, purtroppo, il 6 della durata. Ogni regista ha il suo Otto e mezzo: questo è quello di Peter Jackson.
view post Posted: 18/12/2014, 19:35 E' morta Virna Lisi - Film reali
Non ho mai visto un suo film (mea culpa), ma rendo onore alla Diva.
view post Posted: 11/12/2014, 00:20 La lunga notte del detective Johnny Merlo - Recensioni
LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


E dopo quelli che sembrano secoli, eccomi tornato a fare la recensione di un film cinematikino. E inizio facendo le mie più profonde e umili scuse a Luca per l'immenso ritardo.

Dunque, io non ho letto questo fumetto in particolare, ma Leo Ortolani lo conosco bene, perché di numeri di Rat-Man ne ho letti non pochi. Ammiro quell'uomo come uno dei fumettisti italiani più bravi di sempre, e immagino che adattare una sua opera non sia affatto facile. Bisogna infatti essere capaci di ricostruire un'atmosfera al tempo stesso comicissima e serissima, in grado di mischiare sentimenti umani autentici e sinceri con le risate (è il motivo che rende Rat-Man grande). Luca, nel farlo, ha accettato una sfida quindi non da poco, che poteva finire molto male per lui.

Penso quindi di fargli un grande complimento nel dire che c'è riuscito. L'impressione che ho avuto dalla sceneggiatura è quella di Luca che, con pazienza, si è messo lì e ha riscritto le gag di Ortolani dando loro una grammatica cinematografica, provando a reinventarsi le scene del fumetto in modo che risultassero credibili riversate su pellicola. Il risultato accontenta sia i fan del fumettista, che così si ritrovano a rivedere le scene e rileggere le loro gag preferite, sia quelli che invece vorrebbero un film virtuale autonomo, perché non c'è bisogno della conoscenza del materiale di base per apprezzare la pellicola e perché effetti bellissimi sono ottenuti con mezzi cinematografici (penso ai tocchi di colore, all'alternanza col b/n). Ma più importante delle gag, Luca ha saputo conservare lo spirito cinefilo, inguaribilmente romantico dietro la scorza del grottesco, che caratterizza Ortolani, e che al cinema - dove le citazioni dei classici noir si colgono ancora meglio - risalta ancora di più.

Sulle prime, un cast americano fa storcere il naso, e in molti l'abbiamo storto. Ripensandoci, però, bisogna ammettere che, per un soggetto del genere, la scelta è tutt'altro che mal fatta, non fosse altro che perché usare gli americani evoca direttamente Hollywood con tutto quel che comporta. Ben Stiller, sia come regista sia come attore, si conferma scelta adeguata al compito, non gigioneggia mai e anzi riesce a essere commovente nelle scene più sentimentali, in coppia con un'incantevole Maggie Gyllenhaal. Attorno, si muove tutto il mondo del frat pack, chiamato a raccolta per un divertito omaggio al cinema di Bogart, e alcuni camei di incredibile suggestione come Dustin Hoffman, Will Smith, Robert Downey jr.: un cast da sogno (e le foto sono pure in b/n, bravo Luca).

Scritto peraltro benissimo, questo script, con solo le virgole usate al posto dei punti nelle didascalie che mi hanno dato un po' fastidio, ma roba da niente.

VOTO: 80/100 (8/10). Luca continua a sperimentare, a provare, a dimostrarsi innamorato del gioco, al punto da proporsi attivamente anche nella discussione del regolamento. Bene così, ci dà speranza.
view post Posted: 11/12/2014, 00:10 Specialone Primo Semestre 2015 - Regolamento - Prossimamente
Effettivamente sono abbastanza in dubbio se, al momento, abbia senso proporre i summary movies. Comunque, se qualcuno volesse proporli, farei una sezione a parte per loro, senza fonderli con gli script.
view post Posted: 10/12/2014, 22:46 REGOLAMENTO CREA IL TUO FILM - Regolamento
I limiti proposti da Giovanni ai summary, per quanto mi riguarda, potremmo anche prenderli come definitivi: 8/10 pagine con tre scene mi pare un'ottima idea.

Per quanto riguarda il riassuntone del regolamento di Papele:

ISCRIZIONE - Ok.

CREA IL TUO FILM - Ok. Per generi e prezzi, così per quotazioni attori e registi, se ne vogliamo discutere è meglio aprire un topic apposito.

FONTE DEL SOGGETTO - Ok il link, ma manterrei comunque l'idea di poter utilizzare un soggetto già usato solo a distanza di almeno due semestri.

DESCRIZIONE DI LANCIO - Manterrei assolutamente le 20-150 parole. Bene le descrizioni lancio.

COPRODUZIONE E COMPARTECIPAZIONE - Anch'io, come Pynox, lascerei così com'è.

CAST - Ok.

REGISTA E CAST - Ok.

SALE E SVILUPPO NUOVO - Va benissimo così.

D'accordo anche col togliere la voce "telefilm" etc. Con il fallimento di Tv-Matik, non serve, e per i corti ci saranno i Summary. E hanno ragione Oren e Luca, terrei la "scenografia integrale".

Io, però, aggiungerei una regola, qualcosa, che valorizzi gli Euromatik. Voglio dire, alla fine questa nostra benedetta valuta ci sta, per il momento, solo a fare bella figura: per chi non si occupa direttamente di conti come Pynox, finisce per non dire nulla. Non conta agli Awards, non conta nel box office se non per calcolare le sale iniziali, non conta nel corso dell'anno per dare premi a chi guadagna di più e/o penalità a chi di meno. Io penserei a un premio, a un vantaggio, qualcosa per chi guadagna di più, così che uno sia anche invogliato a tenere il conto degli Euromatik da sè (lasciam perdere le penalità in caso contrario, l'ho detto pour parler).

Bene passare da 10 a 20 sale al cinema virtuale.

Infine, sulla questione Awards. Non sono favorevole all'idea di farli annuali, lo dico chiaramente, ma d'altra parte, anche qui, pare essere l'unica soluzione per avere un po' di competizione. Se la maggioranza lo vuole, così sia.

Edited by Francis Delane - 10/12/2014, 23:37
view post Posted: 10/12/2014, 22:31 Director Deathmatch vol. 15 - Film reali
Li ho visti tutti... tranne il primo. Ma tutti! :woot: E ne ho un ricordo abbastanza valido da poter votare senz'ombra di dubbio.

Paura e desiderio (Fear and Desire) (1953)
Il bacio dell'assassino (Killer's Kiss) (1955) 7/10
Rapina a mano armata (The Killing) (1956) 8/10
Orizzonti di gloria (Paths of Glory) (1957) 9/10
Spartacus (1960) 5/10
Lolita (1962) 8/10
Il Dottor Stranamore (Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb) 10/10 (1964)
2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey) 10/10(1968)
Arancia meccanica (A Clockwork Orange) 10/10 (1971)
Barry Lyndon (1975) 9/10
Shining (The Shining) (1980) 8/10
Full Metal Jacket (1987) 9/10
Eyes Wide Shut (1999) 10/10


P.S. Yano, non fare mai Hitchcock o Woody Allen, se no siamo rovinati... :wacko:

Edited by Francis Delane - 10/12/2014, 23:22
view post Posted: 10/12/2014, 22:25 Nel paese delle creature selvagge - Where the Wild Things are - Film reali
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Titolo originale: Where the Wild Things Are
Produzione: USA/Australia/Germania 2009
Regia: Spike Jonze
Sceneggiatura: Spike Jonze, Dave Eggers dal libro di Maurice Sendak
Musiche: Karen O, Carter Burwell
Dir. fotografia:
Lance Acord
Montaggio: Eric Zumbrunnen, James Haygood
Scenografia: K. K. Barrett
Interpreti: Max Records, Catherine Keener, Mark Ruffalo, Pepita Emmerichs
Doppiatori: James Gandolfini, Chris Cooper, Lauren Ambrose, Catherine O'Hara, Forest Whitaker, Paul Dano, Spike Jonze

Max (M. Records) è un bambino fra i 9 e i 12 anni, molto energetico ma con gravi problemi nel relazionarsi con il mondo esterno, in particolare con i due componenti della sua famiglia, la sorella adolescente (P. Emmerichs) e la madre (C. Keener) che lavora molto. Una sera reagisce male a un incontro galante della madre, e come conseguenza scappa di casa con indosso un pigiama da lupo, arriva a una pozza d'acqua lì vicino e sale su una barca lì presente. Dopo una notte di viaggio, giunge in una strana isola abitata da un branco di enormi creature teriomorfe, sperdute perché senza un re che si prenda cura di loro. Max fa credere loro di essere un re dotato di straordinari poteri, e le creature lo eleggono loro re, con sua grande soddisfazione. Ma alla primitiva esaltazione seguiranno alcuni problemi, che faranno capire a Max come è meglio avere a che fare con le proprie emozioni.

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Adattare un classico non è facile, ma quando il classico in questione è un libro di dieci frasi la cosa è ancora più difficile. E infatti, la Disney, nella persona di John Lasseter, negli anni Ottanta ci rinunciò. L'idea è stata ripresa nell'anno 2000, inizialmente dalla Universal, inizialmente per un cartone animato in CGI diretto dall'ex animatore Disney Eric Goldberg. In seguito, l'idea fu trasformata in un film live-action, e Maurice Sendak, l'autore, insistette per il coinvolgimento di Jonze, autore della sceneggiatura (111 pagine) insieme al romanziere Dave Eggers. Sceneggiatura diversa dalla fonte, si capisce, nei nomi dei mostri, nello sviluppo più articolato del rapporto fra Max e alcuni di loro, anche nel disegno di alcuni mostri (sempre, però, sotto la vigile approvazione dell'autore). Nel 2005, contrasti di idee fra la visione degli studios e quella di Jonze e Sendak fecero passare i diritti dalla Universal alla Warner Bros., mentre la realizzazione delle creature fu affidata al Jim Henson's Creature Shop (quello dei Muppet, per intenderci). Le riprese furono effettuate in Australia, ebbero un cambiamento di cast (Lauren Ambrose al posto di Michelle Williams) e videro la partecipazione anche dei figli degli attori, invitati da Jonze per far sentire Max Records a suo agio durante le riprese.

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Jonze l'ha definito "non un film per l'infanzia, ma un film sull'infanzia". Ed effettivamente, chi cerca una fiaba tradizionale, pseudo-disneyana, ha sbagliato indirizzo. Io non la cercavo, anche perché conoscevo abbastanza Jonze (di suo mi manca solo Il ladro di orchidee) da immaginare che sarebbe stato qualcosa di particolare. Non sono rimasto deluso, per niente, e non mi sorprende nemmeno che un film simile abbia suscitato perplessità sulla sua adattabilità a un pubblico infantile. Nei fatti, io credo che sia adattabile, anzi che riesca a parlare con franchezza e intensità a una parte dell'infanzia di solito non considerata né al cinema né nella vita: la rabbia, o per meglio dire quello strano sentimento che coglie il bambino quando sente che nel mondo non c'è nessuno che lo possa capire, anche in una famiglia amorevole. E' un sentimento che porta il bambino (e non solo) a chiudersi dentro la propria testa, inseguendo un'utopia di libertà dai propri limiti che può portare a una pericolosa solitudine (e che è il tema di fondo di tutti i personaggi di Jonze, dal John Cusack di Essere John Malkovich al Joaquin Phoenix di Lei - film bellissimo quest'ultimo). I mostri, anzi le cose, sono le incarnazioni di questa solitudine, le raffigurazioni sottilmente inquietanti dell'inconscio distruttivo, specie il Carol con la voce di James Gandolfini, creativo e distruttivo come solo l'Es sa essere, e non a caso colui con il quale Max viene più a contatto (la crescita arriverà per lui nel momento in cui sarà capace di affrontarlo dicendogli che non ha il diritto di distruggere il forte perché non ne è lui il padrone). Peraltro è bellissimo come questi mostri siano pupazzosi, non artificialmente creati al computer ma in una maniera ben più poetica reali, quasi fossero dei peluche giganteschi.
Certo, il film non è perfetto, e forse non lo poteva essere. Un po' di tangibile imbarazzo, nella sceneggiatura, si sente, qualche cliché non viene evitato nella raffigurazione dei mostri (la bisbetica, la vittima, il saggio, etc.), e il percorso di Max forse non si segnala, in sé, per particolare originalità. ll problema però risiede nel fatto che si è provato ad adattare un non-romanzo, che aveva il vantaggio di lasciare tutto implicito, dove un lungometraggio deve invece esplicitare i qualcosa, pur di durare: il che è una diminuzione rispetto alla fonte, cui non c'era comunque modo di porre rimedio (e non saprei nemmeno che alternative ci fossero).

VOTO: 7,5/10, e al sondaggio non voto perché non riesco a decidere se andare verso il 7 o l'8. Una delle raffigurazioni più riuscite dell'infanzia cinematografica degli ultimi anni, toccante, sincera e con momenti di profonda commozione, che per quanto sconti il peccato di non avere abbastanza materiale su cui reggersi, resta comunque qualcosa che farei vedere a mio figlio.
view post Posted: 9/12/2014, 20:39 REGOLAMENTO CREA IL TUO FILM - Regolamento
Dunque, mi sono preso un pomeriggio per riflettere. Questi sono alcuni pensieri che mi sono venuti.

1) I summary: di base, l'idea l'abbraccio anch'io, non fosse altro perché mi sembra divertente l'idea di proporre piccoli film "in miniatura", magari idee che per un momento appassionano e poi si scartano o restano lì a marcire (tipo il mio film a episodi dagli 883, per dirne una). Credo poi che per gli esordienti, sarebbe un'ottima idea, perché in tal modo potrebbero venire effettivamente coinvolti subito, ma anche per chi di noi si ritrova a non riuscire a scrivere due film a semestre per cause varie. Alle due obiezioni già sollevate - preferenza dei summary ai long, concorrenza fra le due - direi che effettivamente si sarebbe già risposto. Soltanto un esordiente o un pigro credo preferirebbe i summary ai long, non certo noi veterani o entusiasti (Luca), a meno di non avere motivazioni esterne (tempo, lavoro, altre passioni, etc.) per farlo. Quanto al pericolo che Mas ha presentato che i long siano scacciati dai summary, io risponderei che si tratta di un problema non attuale, perché la cosa ancora non è in funzione, e comunque la regola di Papele (summary scaccia summary, long scaccia summary) risolve la questione. Metterei però sul tavolo un'altra obiezione. Io presento un summary. Il summary va bene. Io decido di trasformarlo in uno script, oppure - e la cosa credo avverrà - fin dall'inizio decido che il summary sia solo un'anticipazione del long (e fidatevi, io lo farei, arrivando al punto di usare il summary come sostituzione dell'attuale Sviluppo). Come ci si regola in quel caso?

2) Lo Sviluppo: in parte direttamente collegato al dubbio precedente. Eliminare lo Sviluppo potrebbe essere una buona idea per velocizzare le cose, ma in tal modo si rischia di perdere un aspetto per me abbastanza importante: l'eliminazione di una discussione "preliminare" sul film, in cui un produttore possa valutare e leggere le prime reazioni alla sua idea. Questa funzione io credo sarebbe importante da mantenere, in modo distinto dai summary nell'accezione particolare esposta prima. In altre parole: eliminare la votazione che dà il permesso o meno di uscire, ma mantenere la discussione, anche perché a un esordiente potrebbe essere utile.

3) Il numero di sale: ecco, questa vi chiedo di spiegarmela. In pratica, la proposta di Luca, sulla scia di Merlo, sarebbe di ridurre la disponibilità di sale a 20 per tutti? Oppure sono io che non ho capito?

4) I Contest: all'inizio, l'organizzazione papeliana dell'anno mi ha fatto storcere il naso, perché ho ricordato obiezioni di vecchia data alla prospettiva di diventare un "gioco a contest" (il che, siamo sinceri, non sarebbe nemmeno vantaggioso né per noi né per eventuali esordienti, qualora diventasse una costrizione per la produzione dei giocatori). Però, poi ho considerato a) che i Contest sembrano l'unica cosa che ancora funziona in questo gioco, b) che comunque l'organizzazione proposta lascia in realtà tempi ampi per chi voglia scrivere script "liberi" (mettendo ad esempio il CIF verso fine aprile-inizio maggio, dal L&S resterebbe un mese e mezzo/due mesi di libertà, e Cortimatik non è un serio impedimento alla scrittura di un film). Quindi, avanti tutta, anche se il dubbio sull'opportunità di diventare un gioco a scadenze, cosa che non so quanto ci farebbe bene, resta.

Per il momento, questo è tutto.
view post Posted: 9/12/2014, 13:43 REGOLAMENTO CREA IL TUO FILM - Regolamento
Letto. Ci devo riflettere, e attentamente.
view post Posted: 8/12/2014, 21:00 Il Cinema Reale di Cinematik - Film reali
Confermo la visione stasera del film di Jonze. Mercoledì sera, salvo imprevisti, (ri)vedrò Cronenberg.
3589 replies since 10/1/2008