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| Regia di W. Craven Con C. Ricci, J. Eisenberg, J. Jackson, S. Baio Horror Usa 1997
Wes Craven, geniaccio horror al quale siamo debitori di “Nightmare” e “Scream”, plana sul maledetto (da cui il titolo) mito del licantropo con scarso mordente, humour nero a sprazzi (le fauci nell’orologio a cucù) e citazioni futili a valanga, Orson Welles compreso. Christina Ricci e il fratello vengono graffiati dalla Bestia. Lui si sveglia nell’erba come il “Lupo mannaro americano a Londra” di John Landis (che evitava incidenti stile “Crash” e galoppate in garage), lei emana ormoni sexy e sente l’odore del sangue come Jack Nicholson in “Wolf”. Per un po’ si godono i superpoteri in palestra e in ufficio, poi gli scannamenti thriller hanno il sopravvento. Chi ha visto i film citati può esimersi: qui gli unici brividi vengono da una prolungata unghiata sulla carrozzeria.
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