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Amores Perros
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Amores Perros, di Alejandro González Iñárritu

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emilgollum
view post Posted on 18/2/2015, 17:44




260full

(ondacinema)
Città del Messico, un quartiere popolare, un’accozzaglia di palazzi fatiscenti, un alveare di appartamentini lerci e litigiosi.
In uno di questi vivono promiscuamente Octavio (Gael Garcia Beral), il fratello Ramiro, sua moglie, la poco più che adolescente Susana, e un apparentemente pacifico rotweiler. Parallelamente, la bellissima Valeria (Goya Toledo) col suo inseparabile barboncino si installa nella nuova e lussuosa casa che le ha appena regalato il suo amante.
Sullo sfondo, seguiamo l’incerto incidere di El chivo (Emilio Echevarria), uno strano personaggio di cui si dice sia stato un professore universitario con moglie e figli che poi è diventato un guerrigliero di estrema sinistra e infine un barbone che si guadagna da vivere facendo il killer e che si muove con una piccola muta di cani che gli sono affezionatissimi.

Tre storie distinte, quindi. Destinate a non incontrarsi mai salvo l’intervento del Caso, lo sbatter d’ali di una farfalla nel New Jersey che provoca un terremoto a Calcutta.
Come in questo esempio estremo, l’incontro fortuito cambierà drammaticamente le vite di tutti. Esordio alla regia di Inarritu che con i successivi "Babel" e "21 grammi" completerà la cosiddetta "trilogia della morte", in collaborazione con il talentuoso Guillermo Arriaga, lo scrittore-sceneggiatore che dà ai tre film una impronta così personale da poterne essere considerato il co-regista: la strutturazione a mosaico, l’incedere per coppie oppositive, il fil rouge che unisce formalmente i tre episodi, rappresentato dai cani. Sono tre escamotage tipicamente letterari e che nel film hanno un ruolo narrativo superiore alla fotografia e alla cinepresa.

La coppia oppositiva principale è lo scontro Natura-Cultura, coi loro interscambi.
Octavio e Ramiro si muovono in uno scenario dominato dalle pulsioni e dalla violenza; non si riescono a instaurare rapporti sociali, solidarietà famigliari, alleanze sentimentali.
Si è al contrario incasellati in una catena alimentare che non risparmia nessuno, neanche un cane che in virtù della sua innocenza innata si trasformerà nel peggior carnefice.
Questo è l’episodio in cui lo spazio esterno non si differenzia da quello interno, una giungla unitaria in cui la cinepresa si muove convulsamente e a mano, guardinga e sempre sul punto di "inciampare" nelle trappole di un mondo in trincea.
Il secondo episodio, quello di Valeria, al contrario è una panoramica nella Cultura, in cui i conflitti sono ridotti al minimo, disinnescati dalla discussione e dalla razionalità. Valeria sarà vittima di un avvenimento drammatico e anche qui saranno di lenimento l’amore, l’intelligenza, la scienza. Lo scacco si manifesta invece quando l’attacco parte da un livello irrazionale, quando il cagnetto si perde nel sottosuolo, alla mercé di "topi che forse l’hanno già sbranato".
Qui la rappresentazione cromatica si tinge quasi di horror, mettendo a contrasto i colori saturi e caldi di un bell’appartamento contrapposti al freddo e oscuro pavimento che nasconde un territorio sconosciuto, angosciante, in grado di inghiottire chi ci vive sopra, sbranarlo addirittura. In questo gioco continuo di rimandi e corrispondenze si incunea la figura ponteficia di El chivo, personaggio indefinibile e sospeso tra Natura e Cultura, raccordo tra i due mondi perché li ha vissuti entrambi, da professore e da guerrigliero.

"Amores perros" al più non è neanche un film, almeno non nel senso tradizionale. Non racconta una storia perché non è una storia da raccontare; è piuttosto una radiografia, una mappatura della condizione umana.
Non ci dice e non ci importa dei destini dei suoi protagonisti: la loro malattia è la vita stessa e non esiste medicina né soluzione che non sia viverla. Si proccupa, invece, il film, dei cani, della loro anima candida, dei loro destini difformi, chi più chi meno fortunato. Amores perros, appunto.
 
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view post Posted on 18/2/2015, 17:52
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Cinefilo Ad Honorem

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Ce l'ho da vedere perché dopo 21 grammi (visto con 10 anni di ritardo circa) e Birdman (bello ma, sì però), o mi convince con questo o lo abbandono se non per visioni televisive. Diciamo che secondo me gli americani ci cascano con poco (se Sorrentino ha vinto l'Oscar... :rolleyes: ma vale anche per Salvatores e Tornatore, se vieni da un certo paese poi ti devi attenere a certi stilemi narrativi; nel caso di Innaritu e dei latino americani, il riferimento obbligato sono le storie corali e il realismo magico dei loro scrittori)
 
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emilgollum
view post Posted on 18/2/2015, 17:58




secondo me Amores Perros rimane quello migliore, distante dalle produzioni Hollywoodiane e se vuoi più sincero, visto che anche in Birdman lo hai tacciato per questo motivo. E' un film che merita...
 
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view post Posted on 24/2/2015, 16:11
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Cinefilo Ad Honorem

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Visto. Lunghetto eh. Non sapevo della struttura episodica, quindi la prima parte con Garcia Bernal mi è piaciuta molto e non capivo gli inserti di questi brevi personaggi (il barbone e la coppia clandestina)... la seconda parte, quella che sottrae di più allo "spettacolo", molto buona, con la crisi di coppia in seguito all'incidente del destino (ho pensato anche a Benjamin Button), la terza (che poi inizia a includere di nuovo gli inserti dei primi due episodi) l'ho trovata un po' forzata, noir quanto basta, anche ironica (almeno ai miei occhi, non so se era una cosa voluta, e nelle scene musicate ho sempre pensato a Scorsese, anche se il modello di Inarritu e ancor di più di Arriaga è Tarantino, restando nel banale). Si cerca la lacrima (?) che onestamente non arriva mai. Film forse irrisolto, con 21 grammi Inarritu prova già a fare il furbetto riadattando un po' stile, intrecci e personaggi però con piacioneria americana, e infatti gli preferisco questo, più sincero.

Leggo che negli USA il titolo è stato tradotto con Love is a bitch (l'amore è una cagna/puttana), in italiano ci voleva troppo a tradurlo "Amori randagi"?

Ora comunque faccio un po' di rassegna stampa e spero di potermi confrontare con qualcuno.
 
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Merlino*
view post Posted on 24/2/2015, 16:22




CITAZIONE (marenarobros @ 24/2/2015, 16:11) 
Leggo che negli USA il titolo è stato tradotto con Love is a bitch (l'amore è una cagna/puttana), in italiano ci voleva troppo a tradurlo "Amori randagi"?

Ringrazia che non l'han tradotto con "Puttanata d'amore", magari lasciassero sempre il titolo originale (con traslitterazione in caso di cirillico o kanji :) )
 
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view post Posted on 24/2/2015, 16:28
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (Merlino* @ 24/2/2015, 16:22) 
CITAZIONE (marenarobros @ 24/2/2015, 16:11) 
Leggo che negli USA il titolo è stato tradotto con Love is a bitch (l'amore è una cagna/puttana), in italiano ci voleva troppo a tradurlo "Amori randagi"?

Ringrazia che non l'han tradotto con "Puttanata d'amore", magari lasciassero sempre il titolo originale (con traslitterazione in caso di cirillico o kanji :) )

Beh, ma per un traduttore sono sfide anche queste, e bisogna provarci. Oppure "Cani amori", con tanto di canzone della Pausini rifatta per l'occasione. :D

ps: confermo che se mi viene lo schiribizzo di rifare La danza immobile (il cui script è perso, ma forse ho donato la stampa a Coly in tempi non sospetti e devo controllare la soffitta della suocera), Inarritu sarebbe il nome adatto (all'epoca me l'avreste stroncato... Rodriguez invece era cool... :rolleyes: :P ). Mi do ai reboot insomma.
 
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emilgollum
view post Posted on 24/2/2015, 16:59




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Si cerca la lacrima (?) che onestamente non arriva mai. Film forse irrisolto, con 21 grammi Inarritu prova già a fare il furbetto riadattando un po' stile, intrecci e personaggi però con piacioneria americana, e infatti gli preferisco questo, più sincero.

anche secondo me a volte tende a essere troppo melodrammatico.
Io direi: volutamente irrisolto, come l'ultimo Birdman.
 
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view post Posted on 24/2/2015, 17:28
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (emilgollum @ 24/2/2015, 16:59) 
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Si cerca la lacrima (?) che onestamente non arriva mai. Film forse irrisolto, con 21 grammi Inarritu prova già a fare il furbetto riadattando un po' stile, intrecci e personaggi però con piacioneria americana, e infatti gli preferisco questo, più sincero.

anche secondo me a volte tende a essere troppo melodrammatico.
Io direi: volutamente irrisolto, come l'ultimo Birdman.

No, volutamente no... e che intendi per irrisolto?

ps: su nocturno la telefonata/confessione pre-finale viene definita una delle scene che fanno cascare le palle peggiori della storia del cinema... :D
 
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emilgollum
view post Posted on 24/2/2015, 18:41




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No, volutamente no... e che intendi per irrisolto?

le tre narrazioni non si chiudono del tutto.
 
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view post Posted on 24/2/2015, 19:13
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (emilgollum @ 24/2/2015, 18:41) 
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No, volutamente no... e che intendi per irrisolto?

le tre narrazioni non si chiudono del tutto.

Vabbè, le storie aperte ormai sono la norma. Quindi non direi irrisolte, appunto.
 
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emilgollum
view post Posted on 24/2/2015, 19:32




CITAZIONE (marenarobros @ 24/2/2015, 19:13) 
CITAZIONE (emilgollum @ 24/2/2015, 18:41) 
le tre narrazioni non si chiudono del tutto.

Vabbè, le storie aperte ormai sono la norma. Quindi non direi irrisolte, appunto.

per te perché è un film irrisolto?
 
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view post Posted on 24/2/2015, 19:43
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Cinefilo Ad Honorem

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Irrisolto perchè non gestito bene, non equilibrato nelle tre parti, sicuramente un po' sgonfiato nella mezz'ora finale (su 2 ore e 20, non è poco).
 
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emilgollum
view post Posted on 24/2/2015, 19:48




CITAZIONE (marenarobros @ 24/2/2015, 19:43) 
Irrisolto perchè non gestito bene, non equilibrato nelle tre parti, sicuramente un po' sgonfiato nella mezz'ora finale (su 2 ore e 20, non è poco).

l'ho visto una quindicina di anni fa, in effetti andrebbe rivisto, però mi aveva colpito per il suo modo di intrecciare le tre storie. Difatti tra Crash di Haggis e questo (ma anche 21 grammi) ho sempre preferito lo stile di Inarritu (pur con i suoi difetti).
 
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view post Posted on 25/2/2015, 10:24
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (emilgollum @ 24/2/2015, 19:48) 
CITAZIONE (marenarobros @ 24/2/2015, 19:43) 
Irrisolto perchè non gestito bene, non equilibrato nelle tre parti, sicuramente un po' sgonfiato nella mezz'ora finale (su 2 ore e 20, non è poco).

l'ho visto una quindicina di anni fa, in effetti andrebbe rivisto, però mi aveva colpito per il suo modo di intrecciare le tre storie. Difatti tra Crash di Haggis e questo (ma anche 21 grammi) ho sempre preferito lo stile di Inarritu (pur con i suoi difetti).

Immagino che 15 anni fa anche io mi sarei lasciato "fregare" un po'... era comunque un film messicano, attori sconosciuti, brutto sporco e cattivo... alla luce dei fatti, è un bel film, lo consiglio a tutti (l'ho visto da solo ma a parte la durata sarebbe piaciuto anche alla mia signora) ma nello stesso anno sono usciti ben altri film che a tutt'oggi sono invecchiati meglio (non è nemmeno un fatto di invecchiamento, ma di "tenuta" sulla lunga distanza come stile e temi trattati).
 
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Arcadia1983
view post Posted on 12/8/2015, 12:35




visto Domenica.
a me è piaciuto, forse non ai livelli di 21 grammi (che tra i suoi che ho visto, considero il migliore), però non è male: i personaggi sono belli (e ben interpretati), le loro storie per un motivo o l'altro le ho trovate tutte interessanti (per esempio quella della modella) l'intreccio è ben gestito, ci sono anche un paio di sequenze con un ottimo montaggio.
insomma, un buon esordio.
il regista non sarà un auteur, ma il lavoro lo sa fare bene.
 
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14 replies since 18/2/2015, 17:44   68 views
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