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Public Enemies, di Micheal Mann

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Mr.Noodles
view post Posted on 21/12/2009, 15:54




questo. comunque pap, il tuo commento e quello di world? :P
 
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Zio Carlo
view post Posted on 14/1/2010, 01:25




Film classico ma allo stesso tempo nuovo (grazie a tutta la faccenda del digitale), "Nemico pubblico" è un gangster movie coi fiocchi, dominato da un sontuoso Johnny Depp che mette in fila fior fiore di interpreti (da Bale alla Cotillard, a Crudup) incarnando un criminale gaglioffo che progressivamente entra nel mito popolare. Abilissimo nel racconto, Mann ci introduce in un epoca dove le cose cambiano rapidamente - i metodi della polizia, con la creazione della moderna FBI; ma anche la criminalità, con la mafia che inizia a prendere il sopravvento sui cani sciolti che rapinano banche e treni) e chi resta indietro, muore: siano le persone rovinate dalla Grande Depressione del '29, siano i criminali che non sanno quando dire basta. Attraverso tutto questo Dillinger, che come una scheggia, una supernova, non pensa al suo luogo di provenienza ma alla sua destinazione, che purtroppo - nonostante lui pensi il contrario - non sarà quella voluta. Fortunatamente, Mann evita di vedere tutto bianco o nero (come suo solito), ovvero la polizia non è fatta solo da eroi o stinchi di santo (marò, le sveglie che danno alla Cotillard...) e i criminali stessi (a parte l'odioso Baby Face Nelson) sono più romantici che spietati - anche se non si fanno scrupoli ad usare i mitra. Bellissima la scena finale di Depp nel cinema e l'identificazione con Clark Gable, assieme alla consapevolezza del proprio destino: un'espressione che vale il prezzo del biglietto/noleggio.

VOTO: 8/10
 
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Andrew.
view post Posted on 10/4/2010, 14:11




Perchè definite questo film rivoluzionario? Per il fatto che è girato in digitale? Cosa comporta ciò? Immagini più definite? E ciò basta per definirlo rivoluzionario?

(domande fatte prima di tutto per capire, sia chiaro)
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 10/4/2010, 16:39




li hai letti i post precedenti?
 
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view post Posted on 10/4/2010, 16:49
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (Andrew. @ 10/4/2010, 15:11)
Perchè definite questo film rivoluzionario? Per il fatto che è girato in digitale? Cosa comporta ciò? Immagini più definite? E ciò basta per definirlo rivoluzionario?

Innanzitutto, le immagini girate in digitale, al cinema, sono tutto fuorchè più definite.
E se lo fai con un film ambientato negli anni '30, capovolgendo il classico stile visivo (ultrapatinato, alla De Palma, molto cinematografico, insomma) che è quasi una delle basi del genere gangster, sì, diciamo che è già qualcosa di simil-rivoluzionario (da lì i miei paragoni con Avatar). Comunque come ha detto Nood (che c'ha visto anche qualcosa in più, scommetto :P), rileggiti i post precedenti.

ps: ti rispondo sempre volentieri quando chiedi qualcosa ammettendo che è "per capire"... pensa quanto queste cose siano impossibili da spiegare a volte a chi non sente ragioni sui propri gusti cinematografici (dato che si va sul tecnico, ma non è un discorso solo tecnico, ma di "linguaggio").
 
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Andrew.
view post Posted on 10/4/2010, 17:50




Prima di chiedere qualcosa leggo sempre prima tutti i post. Infatti è proprio leggendo che la digitalizzazione lo ha reso unico e rivoluzionario che mi sono posto il dubbio. Io la differenza non l'ho vista, probabilmente perchè l'ho visto in una qualità scadente, o forse perchè non ho l'occhio ben allenato, quindi ho voluto chiedere per avere una vostra conferma.
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 10/4/2010, 18:14




CITAZIONE (marenarobros @ 10/4/2010, 17:49)
Innanzitutto, le immagini girate in digitale, al cinema, sono tutto fuorchè più definite.
E se lo fai con un film ambientato negli anni '30, capovolgendo il classico stile visivo (ultrapatinato, alla De Palma, molto cinematografico, insomma) che è quasi una delle basi del genere gangster, sì, diciamo che è già qualcosa di simil-rivoluzionario

a livello di estetica dell'immagine, il nocciolo del discorso è questo, sintetizzato in maniera cristallina. paradossalmente il film di Mann al meglio delle sue possibilità visive dovrebbe essere visto in Blue ray disc con tv LCD :P

aggiungo una considerazione sulla regia: Mann si deidica in maniera a mio avviso eclatante a sviluppare un continuo senso di vertigine, basta guardare alla profondità di campo, ai campi lunghi, alla frammentazione del punto di vista. a livello narrativo il film si gioca su due assi: da una parte c'è Dillinger e dall'altra non c'è solo Purvis ma anche tutti gli altri personaggi che gli ruotano intorno e che di volta in volta assumono importanza (lo sceriffo da western, Billie, l'amico etc) e soprattutto per questo rigetto parzialmente la similitudine con "Heat", che era perfettamente quadrato e "doppio", mentre in questo caso Dillinger non si rispecchia in un altro personaggio, ma si rispecchia con tutto il film. e di qui ribadisco che Dillinger non è il gangster che abbiamo visto sempre, è molto più etereo e sfuggente: il baricentro dell'immagine e della narrazione è continuamente spostato e il percorso dello spettatore è l'identico itinerario dei protagonisti, che si trovano continuamente spaesati (fateci caso: al cinema gli spettatori non riconoscono Dillinger pur avendolo accanto, idem per i poliziotti). quella di Mann è un incursione dentro un intero immaginario, all'inseguimento di un personaggio quasi immateriale, di un fantasma, che comprende il suo destino quando si trova faccia a faccia, prima, con se stresso (la sua foto nella sala del Bureau), e poi col cinema stesso.
 
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World ^_^
view post Posted on 14/4/2010, 09:19




La spiegazione di Noodles è bella e suggestiva assai, l'ho letta con interesse anche perchè ha esplicitato cose che avevo più o meno "avvertito" ma delle quali non ero sinceramente tanto convinto neanche io... mi spiego meglio: uscito dalla sala, un po' sono rimasto "appeso", perchè alla fine il film di Mann mi aveva lasciato freddo, e non tanto per scarso coinvolgimento emozionale (quello può esserci come no, e non sempre è un metro di giudizio valido, anzi il contrario) ma perchè non vi avevo ravvisato nulla di particolarmente nuovo a quella che è una storia saputa e risaputa (e trasposta più volte); ma allo stesso tempo c'era anche qualcosa che mi aveva colpito: il suo respiro vertiginoso, la figura del Dillinger semplicemente (e maledettamente) anarchico e, su tutto, la scena molto bella di Dillinger che ha un surreale "incontro" con chi gli da la caccia, vedendo appunto, come ha detto efficacemente Noodles prima di me, "il suo destino" e il suo stesso mito (col discorso che poi s'allargherebbe al mito del cinema stesso, ben esemplificato nel paragone Gable/Depp).

M'è venuta voglia di rivederlo, quindi, per assaporarlo meglio (e anche per vedere meglio quanto ci possa stare il paragone/confronto con Avatar, e in tal senso posso già anticipare che, se c'è, è secondo me una cosa più sul discorso "cinema" e "perpetuazione/rivisitazione del mito" che va anche al di là del semplice discorso tecnico di innovazione, sul quale siamo completamente d'accordo se visto come mezzo e non come fine ;) ).
 
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view post Posted on 14/4/2010, 14:53
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (World ^_^ @ 14/4/2010, 10:19)
è secondo me una cosa più sul discorso "cinema" e "perpetuazione/rivisitazione del mito" che va anche al di là del semplice discorso tecnico di innovazione, sul quale siamo completamente d'accordo se visto come mezzo e non come fine ;) ).

30 anni di De Palma (e non solo) buttati nel cesso. :rolleyes:
 
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World ^_^
view post Posted on 14/4/2010, 15:27




Perchè scusa, il mezzo tecnico acquista a mio parere più significato se usato per esprimere e rafforzare qualcosa (come mezzo cioè) e non ne sia solo il fine, altrimenti rischia di essere fine a sè stesso. E con De Palma non credo che ci troviamo di fronte a tecnicismi inutili e fini a sè stessi... o no? ;)
 
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view post Posted on 14/4/2010, 15:59
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Cinefilo Ad Honorem

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Beh, per De Palma, riassumendo in soldoni, l'idea di Cinema è il cinema stesso...
 
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World ^_^
view post Posted on 14/4/2010, 16:12




E simm d'accordo, essendo il Cinema maestria tecnica tesa ad esaltare e a dare significato a una storia tramite quella che qualcuno chiama "potenza delle immagini"... ;)
 
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view post Posted on 14/4/2010, 18:55
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (World ^_^ @ 14/4/2010, 17:12)
E simm d'accordo, essendo il Cinema maestria tecnica tesa ad esaltare e a dare significato a una storia tramite quella che qualcuno chiama "potenza delle immagini"... ;)

eh, ma tanto in Mann, tanto in Cameron (anzi, anche di più) il Cinema lo fa appunto il cinema, la tecnica, non la storia...
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 15/4/2010, 06:56




CITAZIONE (marenarobros @ 14/4/2010, 19:55)
CITAZIONE (World ^_^ @ 14/4/2010, 17:12)
E simm d'accordo, essendo il Cinema maestria tecnica tesa ad esaltare e a dare significato a una storia tramite quella che qualcuno chiama "potenza delle immagini"... ;)

eh, ma tanto in Mann, tanto in Cameron (anzi, anche di più) il Cinema lo fa appunto il cinema, la tecnica, non la storia...

mah, non confondiamo le acque. ci sta dire che per De Palma l'idea di Cinema è il cinema stesso, ma per Mann il discorso si fa più complesso, perchè lo vedo più auteur rispetto a Brian
 
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World ^_^
view post Posted on 15/4/2010, 10:24




Cioè? Più autoriale, rispetto a Brian? Mmmh... non credo proprio sai... ma se dici meglio cosa intendi magari concordo pure. ;)
 
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69 replies since 4/3/2009, 16:07   829 views
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