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Public Enemies, di Micheal Mann

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Mr.Noodles
view post Posted on 4/3/2009, 16:07




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Regia: Michael Mann
Sceneggiatura: Michael Mann, Ann Biderman e Ronan Bennett
Interpreti: Johnny Depp, Christian Bale, Channing Tatum, Marion Cotillard, David Wenham, Giovanni Ribisi, Stephen Dorff e Billy Crudup

Trama: La storia di una caccia all'uomo tra le più famose della storia americana: quella portata avanti da Melvin Purvis, leggendario agente del Federal Bureau of Investigation, che, dopo anni di indagini, riuscì a fermare la carriera criminali di John Dillinger e dei suoi compagni.


Massima attesa per l'ultima (erculea) fatica di Micheal Mann, che a quanto pare ha realizzato un gangster movie old style. Spero che Depp, sotto la direzione di Mann, fornisca una prova con gli attributi ^_^
Se guardando lo sfondo della locandina, avete una strana sensazione di dèja vù, non siete pazzi: l'ho avuta anche io. Infatti si tratta del'incrocio finale di LaSalle Street, famosissima strada di Chicago celebre per aver ospitato il duello Batman vs Joker (la scena del camion che si ribalta) nel Cavaliere Oscuro e le celebri gesta de Gli Intoccabili di De Palma.


Qua poster e preview.
 
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Clint94
view post Posted on 4/3/2009, 18:54




Non conoscevo questo progetto, che ora mi attira un sacco. Locandina strepitosa! Quando uscirà in Italia?
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 4/3/2009, 19:23




CITAZIONE (Clint94 @ 4/3/2009, 18:54)
Locandina strepitosa!

Locandina normale, suvvia. Emilz con due euro la fa meglio. :P
L'uscita italiana ancora non si sa; negli Usa dovrebbe uscire a Luglio...
 
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Clint94
view post Posted on 4/3/2009, 20:22




CITAZIONE (Mr.Noodles @ 4/3/2009, 19:23)
CITAZIONE (Clint94 @ 4/3/2009, 18:54)
Locandina strepitosa!

Locandina normale, suvvia. Emilz con due euro la fa meglio. :P
L'uscita italiana ancora non si sa; negli Usa dovrebbe uscire a Luglio...

A me piace molto!
Beh, speriamo che esca presto...
 
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jugger
view post Posted on 5/3/2009, 03:11




Speriamo il film non sia laccato quanto il poster!
 
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view post Posted on 5/3/2009, 09:19
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (jugger @ 5/3/2009, 03:11)
Speriamo il film non sia laccato quanto il poster!

Dopo Miami Vice Mann ha finito la lacca, tranquillo! :P
PS: commento primordiale: bof.
 
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view post Posted on 22/6/2009, 16:25
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LOS ANGELES - Johnny Depp nel ruolo di John Dillinger, il gangster più famoso d'America e forse il primo fuorilegge del Novecento (furoreggiò negli anni Trenta, in piena Depressione) che mettendo a segno spettacolari rapine divenne una sorta di eroe popolare, bello e dannato con mistica da rockstar.

Basterebbe Depp a rendere Public Enemies (in uscita negli Usa il primo luglio) un must per cinefili. E dietro la cinepresa c'è Michael Mann (Manhunter, Insider, Collateral fra gli altri), per molti critici il genio innovatore del thriller-noir contemporaneo. Accanto a Depp c'è Christian Bale, il nuovo Batman (ora in Terminator Salvation), nel ruolo dell'agente dell'Fbi Melvin Purvis che dà la caccia a Dillinger, gagà non privo di fascino soprannominato "il Clark Gable del bureau".

Il film non è solo la biografia di un bandito ma anche la cronaca di una caccia all'uomo. Con Purvis/Bale che è l'immagine speculare, al di qua della legge, di Dillinger. Insomma, Public Enemies (il titolo evoca Nemico pubblico del 1931 con James Cagney nei panni di un altro celebre gangster dei tempi del proibizionismo) arriva al cinema con un pedigree certificato. E' l'unico filmone estivo di Hollywood con pretese di Oscar. Ne abbiamo parlato con lo stesso Depp, a Chicago per il lancio del film.

Dillinger era il "most wanted" dell'Fbi e insieme una figura amata dalla gente. Cosa ne sapeva?
"Mi affascina da quand'ero bambino. Avevo per lui la stessa ammirazione che sentivo per Charlie Chaplin o Buster Keaton. Avrà forse a che fare con la mia educazione. Mio nonno faceva il contrabbandiere nel Kentucky e il mio padrino, faccendiere, finì per un periodo in prigione. Ci dev'essere qualcosa nel mio dna che mi lega a Dillinger".

Come ha lavorato per interpretarlo?
"Michael Mann ci ha dato tutto quello di cui un attore ha bisogno. La ricostruzione dettagliata della sua morte a Chicago nel 1934. Le rapine nel '33-'34 in Indiana e Ohio. Ho visitato la prigione da cui evase e scoperto quello che fece esattamente, la fuga, l'auto rubata.... Ho portato la borsa che aveva quando venne ucciso, la camicia e i pantaloni trovati al Museo Dillinger. Devo tutto questo a Mann, alla sua mania per la ricerca, la ricostruzione, la scelta dei luoghi".

Le è simpatico Dillinger?
"Era disinvolto e carismatico, evitava la violenza per quanto possibile. Rubava alle banche corrotte, veri nemici del popolo affamato. Divenne un Robin Hood, una leggenda vivente. Amava la gente comune, odiava i ricchi e l'autoritarismo".

Era un uomo che non scendeva a compromessi. Lo è anche lei?
"Mi piacerebbe, ma quelli erano altri tempi. Gli anni Trenta offrirono agli uomini l'opportunità di essere individui autonomi, cosa che per noi, oggi è un dato scontato".

Come si spiega che al grande pubblico piacciono più i "cattivi" che i buoni?
"Sarà perché è eccitante l'idea di farla franca, commettere un crimine e schivare la punizione. Delitto senza castigo. Non è un'idea che ci affascina tutti?".

Nel film ha solo due scene con Christian Bale. Come le è sembrato?
"E' dedito al suo lavoro, un uomo di grande intensità e determinazione, bravissimo padre, grande attore. Viene sul set e resta sul personaggio per tutto il tempo. Non so come faccia. Mi piace".

Dillinger disse: "Non fumo, bevo pochissimo, il mio unico vizio è rapinare le banche". Qual è il suo?
"Rapino banche anch'io... Scherzo. Anch'io non fumo più, un bellissimo traguardo. Mi sa che dovrò inventarmelo un vizio. Ci lavorerò. Promesso".

Lei ha due figli piccoli. Vedono i suoi film? Cosa le chiedono?
"Io provo molti dei miei personaggi su di loro. E loro rispondono dandomi la loro opinione. Mia figlia, che ha quasi dieci anni, quando sto su un set mi chiede 'papà, pensi che potrò vederlo?' Non potrà certo vedere The Libertine fino a quando avrà almeno 16 anni. E Dillinger non glielo farò vedere per adesso, ovvio. Mio figlio Jack ha visto di recente Edward mani di forbice e si è messo a piangere...".

Che tipo di eredità vorrebbe lasciare?
"Che i miei figli siano felici e orgogliosi del padre. Se mi chiede che eredità vorrei lasciare nel mondo, non mi viene in mente niente. Sono un attore. Mi preme solo lasciare dietro di me qualcosa di cui i miei figli possano andar fieri".

Come mai ha deciso di trasferirsi, con sua moglie e i figli, su un'isoletta?
"Dopo le riprese di The Secret Window ce ne siamo andati in vacanza e abbiamo trovato un'isola in Thailandia: amore a prima vista. Me la sono comprata. Parigi iniziava a essere impegnativa. La vita sull'isola mi dà la semplicità di cui avevo bisogno. E non ci sono giocattoli. Per questo i miei figli hanno fantasia da vendere. La mia unica paura, è che vorranno fare gli attori anche loro..."
 
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emilgollum
view post Posted on 22/6/2009, 17:06




POtevano scegliere anche un titolo diverso, però. Uff.
 
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Clint1994
view post Posted on 31/10/2009, 14:44




Gente, manca solo una settimana :woot:

Per quanto mi riguarda, sarà che ho letto il libro da cui è tratto, è il film più atteso dell'anno ;)
 
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view post Posted on 5/11/2009, 18:01
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Cinefilo Ad Honorem

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Stasera, 20.50, Mediaset Premium (c'è chi è più esperto di me sul canale preciso), i primi 5 minuti del film.

Intanto, la recensione di Mereghetti (contiene spoiler, però dopo aver visto il film commentatela!):

C’è una curiosa differenza tra il titolo italiano e quello originale dell’ultimo film di Michael Mann: da noi è singolare, Nemico pubblico; in originale è plurale, Public Enemies. Forse il regista voleva riferirsi non solo a John Dillinger, che nel film è interpretato da Johnny Depp, ma anche a tutti quegli altri gangster - Alvin Karpis, Pretty Boy Floyd, Walter Dietrich, Baby Face Nelson - che nella prima metà degli anni Trenta scossero l’opinione pubblica americana. Oppure si riferiva ai due «nemici» che si confrontano nel film, come era stato anche nella realtà: Dillinger da una parte e Melvin Purvis (interpretato da Christian Bale) dall’altra, il poliziotto dell’Fbi che gli dette la caccia fino ad ucciderlo.

Una cosa però è certa: anche col titolo, Mann ha voluto evitare di focalizzare tutto il suo interesse su un unico «nemico», cancellando quella mitizzazione del personaggio che invece era stata perseguita dai mezzi di comunicazione di allora, a cominciare da giornali e cinema. No, per Michael Mann, John Dillinger non è l’eroe sbruffone e romantico che si era «inventato» John Milius affidando a Warren Oates il ruolo per protagonista per il suo Dillinger (1973) né il personaggio «favoloso» che accende le fantasie di Michel Piccoli nel capolavoro di Marco Ferreri Dillinger è morto. A settantacinque anni dai fatti reali (il film inizia nel 1933 e finisce il 22 luglio 1934, davanti al Biograph Theatre di Chicago), Mann sembra preoccupato soprattutto di ritrovare la verità dei luoghi e delle facce che condivisero quell’ultimo anno di vita con il trentenne rapinatore di banche (era nato il 22 giugno 1903 a Indianapolis), all’inseguimento di una verosimiglianza quasi maniacale che finisce per rivelare un anti-eroe senza retorica, bisognoso d’amore come tutti (il suo rapporto con Billie Frechette, affidata sullo schermo a Marion Cotillard) e condannato a un presente per niente romantico. Per questo la successione degli eventi non sempre è di facile decifrazione.

Le azioni, che si tratti di un’evasione dal penitenziario, di una rapina in banca o di una fuga romantica, sono raccontate con la precisione del cronista e non con l’enfasi del romanziere. Lo spettatore sa benissimo quale è stato il destino di Dillinger (ucciso dai federali all’uscita di un cinema) ma sembra saperlo anche il diretto interessato, che vive ogni cosa come se fosse l’ultima e forse per questo riesce a trarsi d’impaccio anche dalle situazioni più disperate. È chiara solo la caccia che l’Fbi di J. Edgar Hoover (Billy Crudup nel film) decide di scatenare contro i gangster, affidandosi all’intuito poliziesco e ai metodi non certo ortodossi del suo agente di punta, Melvin Purvis. E anche qui, Mann non calca certo il pedale sull’enfasi. In quegli anni la guerra al crimine comincia a impiegare nuove tecniche, dal telefono all’aeroplano, e soprattutto una più decisa determinazione repressiva: i giornali chiedono risultati e gli agenti devono ottenerli, anche a costo di usare metodi non certo rispettosi della persona (vedi l’interrogatorio della Frechette). Ma ancora una volta il film evita mitizzazioni e divisioni manichee: non ci sono «buoni» o «cattivi » ma gangster e poliziotti impegnati in una lotta senza regole.

Lo si capisce benissimo nella scena finale, quando Dillinger va al cinema a vedere l’ultimo film della sua vita, Le due strade di W. S. Van Dyke, storia di due amici d’infanzia che hanno preso strade diverse: Clarke Gable è diventato un gangster che William Powell condanna alla sedia elettrica. Tutto questo la Hollywood di ieri lo raccontava con tutto il romanticismo possibile, offrendo a Gable (che si dice si fosse ispirato al vero Dillinger per entrare nel personaggio) l’occasione di «redimersi » per il bene della donna amata. Mann, invece, gioca proprio sul contrasto tra mitologia e realismo, trasformando gli ultimi minuti di vita del «nemico pubblico n. 1» in un agguato piuttosto squallido, dove c’è chi ha paura e chi tradisce, chi trema e chi aspetta nell’ombra. Usando tutta la sua arte (e quella del direttore della fotografia, l’italiano Dante Spinotti) per costruire uno spettacolo capace comunque di sorprendere: senza chiedere nessun tipo di identificazione ma piuttosto spingendo chi guarda a riflettere sul destino delle persone e sul modo in cui sono disposti ad accettarlo.

Paolo Mereghetti
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 5/11/2009, 18:41




vadoa vederlo entro domenica
 
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Clint1994
view post Posted on 5/11/2009, 20:26




io vado domenica... a ogni costo! ^_^
 
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Cineguida.net
view post Posted on 5/11/2009, 23:17




Ne ha parlato abbastanza bene il mio Autore Anonimo qui: Cineguida - Nemico Pubblico (Autore Anonimo)
Però ha criticato l'uso del digitale.
Attenzione, ci sono spoiler.
 
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World ^_^
view post Posted on 6/11/2009, 17:56




io aspetterò venerdì prossimo per vederlo con Frank... ;)
Cmq, almeno da me, attesissimo!
 
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69 replies since 4/3/2009, 16:07   829 views
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