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Posts written by Francis Delane

view post Posted: 30/9/2014, 14:08 E poi siamo arrivati alla fine - Recensioni
LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


E finalmente sono tornato, dopo una settimana difficilissima dove sono andato in mille posti e non sono riuscito a trovare un momento per sedermi con calma di fronte al computer. Dedicherò oggi al recupero dei topic che mi sono perso in settimana, rimandando ai prossimi giorni l'eventuale apertura di nuovi, sperando di riuscire a conservare quest'orario almeno per un po'.

Dunque, prima di leggere il primo film di questo semestre, volevo almeno finire il recupero di quelli ancora al cinema virtuale. Ho quindi letto oggi, come prima cosa, questo ultimo (per il momento) opus di Arcadia, peraltro annunciato già da parecchio tempo. Sapevo che era una commedia e che impiegava un cast composto di molti attori noti e bravi, su una vita di ufficio, ma non sapevo niente di più (non ho letto il libro). Alla fine della lettura, mi viene da dire che è stata una lettura difficile ma tutto sommato piacevole: una materia così caotica come quella di una vita da ufficio non è facile sintetizzarla in un film, non importa quanto lungo, ma Gennaro ci riesce con discreta abilità. I personaggi principali- cioè quelli che, nonostante l'impronta corale del lavoro, comunque emergono di più - sono ben tratteggiati (Lynn, Joe, Tom soprattutto), e dopo un iniziale senso di spaesamento il lettore alla fine si orienta senza nemmeno fare troppa fatica (un po' la si fa comunque).

Come al solito, poi, lo sguardo "raffinato" di Arcadia si fa sentire nei punti più seri della commedia, quelli in cui inizia a uscire allo scoperto la profondità di alcuni personaggi, e la commedia si apre a prospettive insolitamente serie. Mi ha colpito in particolare la scena fra Tom e Joe, quando Tom riconosce la superiorità dell'altro sulla sua presunta pazzia, solo perché lui ha continuato a lavorare. Si tratta di brevi lampi all'interno di una sceneggiatura che comunque resta quella di una commedia non troppo seria, ma fa sempre piacere ritrovarli.

Il film è però rovinato da una veste grafica quantomai disattenta, ed è qui che la lettura si fa difficile. Non si contano i casi, nello script, di parole attaccate l'una all'altra, in una quantità impressionante che davvero non mi sarei aspettato da un veterano come Gennaro. Poi, la mancanza delle foto degli attori rende difficile al lettore orientarsi nella selva di nomi (è l'iniziale senso di spaesamento di cui parlavo all'inizio) e distinguere i personaggi, così da limitare in maniera notevole la capacità del lettore di entrare subito nella storia: io, personalmente, sono dovuto arrivare ad almeno un quarto del racconto prima di ambientarmi. I link alle musiche, poi, non funzionano, il che è un altro elemento frenante.

C'è poi da aggiungere che, se è vero che la storia si fa seguire, il finale è meno soddisfacente di quanto può essere: perché i personaggi cui ci si affeziona di più sono quelli che non arrivano alla fine, come Tom, Lynn, Joe o Chris. Tutti gli altri risultano un po' anonimi, malgrado lo sforzo che Gennaro fa per distinguerli con la descrizione maniacale dei dettagli nelle didascalie (altra cosa che non ho molto gradito, ma perché appartengo alla scuola di chi pensa che la presentazione del carattere vada fatta dentro l'azione stessa, almeno in una sceneggiatura): col risultato che, arrivato alla fine, non te ne frega poi più di tanto di sapere che fine hanno fatto. Un po' brutto come risultato, insomma.

Scelti comunque benissimo registi e attori (specie Winona :wub:, ma anche Adrien Brody e Mark Ruffalo).

VOTO: 6/10. Sarebbe stato un 7, ma la veste grafica purtroppo abbassa il voto.
view post Posted: 21/9/2014, 22:05 CK NEWS - Prossimamente
BIOPIC DISNEY: IL REGISTA E' SCORSESE

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Il biopic su Walt Disney era uno dei progetti che Francis aveva in ballo prima di lasciare temporaneamente CK, ed era anche uno dei più attesi. Riaperta la Wunderkammer, una delle domande che correvano tra gli appassionati era se il progetto sarebbe stato ripreso. Adesso possono tutti stare tranquilli: non solo il progetto riparte, non solo Adrien Brody è confermato come protagonista, ma Francis è riuscito a ingaggiare alla regia un pezzo da '90, il più grande regista vivente: nientemeno che Martin Scorsese.

"Wes [Anderson] ha abbandonato il progetto quando è venuto fuori che, nonostante la stima reciproca, io e lui non avevamo proprio le stesse idee sulla realizzazione. Cercavo quindi qualcuno che lo prendesse in mano, quando Raffaele Marino ha proposto il Director Deadmatch: e lì è scattata la lampadina. Ho adorato alla follia sia Hugo sia The Wolf, e come tutti i veri cinefili so che Martin non solo non ha bisogno di pallottole e sparatorie per essere un grande regista, ma è un amante della sperimentazione e del cinema di per sé. Quindi mi sono fatto forza e l'ho chiamato. Tempo una settimana, e avevamo il contratto firmato."

"Walt Disney è un personaggio molto interessante" racconta il regista, "anche per tutto quello che ha rappresentato per generazioni di americani: i loro sogni, le loro fantasie, le loro grandezze, ma anche i loro incubi e le loro piccolezze. E' una personalità contraddittoria che sarò lieto di sviscerare. Sono grato al produttore di avermi concesso una simile opportunità, oltre che di avermi concesso carta bianca per realizzarlo come voglio."
view post Posted: 21/9/2014, 21:44 Intervista dello sviluppo - 1Q84 - Parte II - Prossimamente
Il primo film all'epoca mi interessò abbastanza, anche se non mi fece impazzire. Attendo, nel caso mi rileggo la prima parte prima che esca.
view post Posted: 21/9/2014, 21:37 Il mistero di Sleepy Hollow - Film reali
CITAZIONE (marenarobros @ 20/9/2014, 12:12) 
Stasera, subito dopo La fabbrica di cioccolato.

Che fanno, serata burtoniana?
view post Posted: 21/9/2014, 21:35 Mind the gap - Recensioni
LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Visto che sabato prossimo avremo finalmente una nuova uscita, ho deciso di recuperare almeno gli ultimi tre film del cinema virtuale a me mancanti, così da poter ricominciare a votare la settimana prossima con cognizione di causa. Dopodiché, potrò cominciare con qualche recupero (almeno uno alla settimana).

E parto con questo film di Mastruccio, il suo secondo dello scorso semestre, ispirato a una storia vera. E' il secondo film che Mas fa di questo genere, dopo Super Max, e contando come era venuto quello, un lettore/spettatore pensava di sapere già, in un certo senso, come accostarsi a questo nuovo sforzo. Ed effettivamente, i tre quarti del film danno ragione alle sue aspettative, con Mas che imbastisce una nuova storia-carrellata di situazioni commoventi e un po' strane, a metà strada fra La leggenda del Re Pescatore di Gilliam (cui fa riferimento il personaggio di John Hurt) e una commedia sentimentale sugli anziani. Anche il cast è molto rassicurante, con la grande Vanessa Redgrave, il magnifico Anthony Hopkins più "nonno" che mai, e una serie di simpatici comprimari come Hurt, Scott Glenn, Olivia Williams. Io che sono un sentimentale, in questa parte non ho potuto evitare di commuovermi.

Poi, però, arriva il finale, totalmente inaspettato, che spiazza le attese e lascia con un senso di incredulità. Scoprire che quell'amore così bello e commovente era in realtà la maschera, o un'altra manifestazione, di una pazzia omicida, è stato abbastanza scioccante e inatteso. Complimenti quindi per il colpo di scena, che rende improvvisamente il film molto più cupo, anche se non so se basta per "annullare" o "compensare" la commozione e il sentimento delle scene precedenti.

Buona la scelta di Joe Wright alla regia, il giovane regista si trova in territori a lui familiari, sia nel sentimento sia nell'azione, e dà un'ottima prova. Inutile elogiare la Redgrave e Hopkins. Come al solito molto azzeccate le musiche.

VOTO: 7. Nella prima parte, una commedia che commuove, nel finale un horror che lascia spiazzati. Bel tentativo, questo di Mas, anche se il produttore ha raggiunto altre vette.
view post Posted: 21/9/2014, 21:19 Cortimatik Estivo 2014 - Cortimatik
Io vi chiederei, se possibile, di farlo a partire da mercoledì sera. Ho una settimana piuttosto complicata.
view post Posted: 19/9/2014, 15:21 I soliti idioti vanno all'inferno - Film reali
Alcuni sketch erano divertenti, ma dei film ho sentito parlare solo male. Inoltre, l'argomento religioso arriva in ritardo: non solo Dante non è testo sacro, ma il momento pubblicitario per queste cose è finito da qualche anno. Quindi o fanno un "Brian di Nazareth" (ma ahimè non mi pare che stiamo parlando dei Monty Python) o sappiamo già come finisce.
view post Posted: 19/9/2014, 15:13 La Top 10 della Settimana, vol. 2 - Film reali
CITAZIONE (marenarobros @ 18/9/2014, 21:56) 
7 su 10 qua per me.

(a) Quali ti mancano?
(b) Breve parere su quelli che hai visto?
view post Posted: 19/9/2014, 14:46 Gomorra - La Serie - Film reali
CITAZIONE (marenarobros @ 18/9/2014, 22:03) 
Ne riparliamo con calma, ma intanto:

a)leggi il libro di Saviano
b)vedi il film di Garrone
c)google o wikipedia, faida tra clan Di Lauro e scissionisti: le guerre di mafia non sono fiction. C'è gente che muore, centinaia all'anno, di cui non sentirai mai parlare.

Messo in pratica la (c), il che mi ha provocato ancora più ammirazione per la serie, che ha rielaborato veri fatti di cronaca producendo una storia che sta in piedi da sola pur essendo del tutto legata alla realtà. Sapendo queste cose, l'effetto realtà aumenta.
view post Posted: 19/9/2014, 14:10 La Top 10 della Settimana, vol. 2 - Film reali
CITAZIONE (Mr.Noodles @ 19/9/2014, 14:36) 
mi manca solo "Grisbi" di Becker. però al posto della "Donna nel ritratto" avrei citato "Il grande caldo"

Fritz Lang, giusto?
view post Posted: 18/9/2014, 20:09 La Top 10 della Settimana, vol. 2 - Film reali
Bentornati, cinematikini, all'ultima arrivata fra le rubriche di questo gioco. La Top 10 che vi propongo questa settimana non deriva dal sito di Watchmojo, ma l'ho trovata abbastanza interessante da proporvela. Non è neanche una vera Top 10, visto che chi l'ha fatta non l'ha ordinata, però siamo liberi di reimmaginarcela a piacere.

E' la Top 10 dei Noir che hanno fatto la storia del cinema.

http://www.nerospinto.it/nero/2012/i-10-no...ria-del-cinema/

La lista comprende:

1) Il mistero del falco (John Huston, 1941)
2) Il grande sonno (Howard Hawks, 1946)
3) La fuga (Delmer Davies, 1947)
4) Giungla d'asfalto (John Huston, 1950)
5) La fiamma del peccato (Billy Wilder, 1944)
6) La donna del ritratto (Fritz Lang, 1944)
7) La scala a chiocciola (Robert Siodmak, 1945)
8) L'infernale Quinlan (Orson Welles, 1956)
9) Grisbi (Jacques Becker, 1954)
10) Detour (Edward G. Ulmer, 1945)

Io ne ho visti solo due, il (2) e l'(8). Capolavori entrambi, per ciò che mi riguarda.
view post Posted: 18/9/2014, 19:54 Gomorra - La Serie - Film reali
NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE
Le avventure cinematografiche di Francis Delane


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I miei viaggi nel Paese delle Meraviglie di solito coinvolgono le zone più fantasiose di questo mirabolante paese. In fondo, se si chiama "Paese delle Meraviglie", si implica che la realtà che incontriamo per strada debba avere un posto marginale nella sua costruzione, così che non scompaia la differenza fra l'uno e l'altra Ci sono però dei casi in cui in giro per scenari nient'affatto mirabolanti è una buona idea farli.

Ora: la mia storia con Gomorra è un po' complicata. Un paio d'anni fa, nel pieno di una tempesta ormonal-cinematografica, il film di Garrone era diventato il mio idolo polemico per argomentare la morte del cinema italiano. Un parere ingiusto sia perché non l'ho visto, sia perché il cinema italiano forse non è affatto morto, ma sono io che devo capire le sue attuali caratteristiche. Vedere questa serie è stato quindi, per me, anche un passo per avvicinarmi, almeno iniziare a farlo, a un'area del Paese delle Meraviglie da me visitata pochissimo, quella del cinema italiano recente. Non ho letto peraltro il libro di Saviano, cosa che a questo punto mi converrà fare.

Francamente, i primi passi in questo mondo sono stati un po' difficili, ma non per il dialetto napoletano (ho anzi scoperto di capirlo abbastanza bene: del resto, quando il maestro è Eduardo...) né per la difficoltà di ritrovarmi in ambienti poco familiari: al contrario, sono stati proprio gli elementi familiari a costituire un problema. Lo ripeto, non ho letto il libro, ma da quel che so Saviano ha cercato di descrivere in modo più o meno oggettivo gli affari della camorra in Italia, a partire da Napoli. Ora, capisco che per fare una serie televisiva c'è bisogno di attirare il pubblico inventando una storia coinvolgente, ma... una guerra di mafia? Sul serio? Non ne abbiamo già viste un po' troppe, anche di recente (sì, Libano, Freddo e Dandi, sto parlando di voi)? Anche perché questo tipo di storie di solito corrono il rischio di far parteggiare il pubblico per i camorristi, in particolare per il Ciro del bravissimo Marco D'Amore, che all'inizio sembra un'ambigua figura di eroe.

Però, mi sono fidato e ho proseguito il viaggio: col risultato che, dopo qualche altra tappa del viaggio (= puntata), mi sono convinto che avevo fatto bene. Mi è rimasto il dubbio sulla formula della guerra di mafia, ma non sui risultati cui ha dato origine: Sollima, Saviano e soci se ne sono serviti per disegnare dall'interno l'universo interno della camorra come un mondo di killer e assassini, piccoli feudatari di un regno del crimine privo di ogni grandezza negativa, dove ogni legame umano resta sottinteso alla logica disumanizzante dei soldi e del potere (o al massimo, proprio massimo eh, del clan familiare). Le ultime puntate, dalla settima in poi, sono un affondare coraggioso e integrale nella violenza più atroce, dove nessuno - e sottolineo nessuno - resta innocente, cosa molto innovativa e coraggiosa nella fiction italiana.

Sono perciò contentissimo del successo anche internazionale delle serie, che è veramente fatta in modo meraviglioso e colpisce allo stomaco lo spettatore. Poi, è chiaro che chi è napoletano ha una marcia in più, perché sa riempire il gap fra la fiction e il mondo reale che invece per gli spettatori fuori di Napoli resta un po' su (ma per motivi geografici); ma c'è da dire che comunque i numeri per coinvolgere la serie ce li ha tutti.

VOTO: 8.
view post Posted: 15/9/2014, 21:17 Vuoi giocare con me? - Cortimatik 2014 Estate - Archivio Recensioni Corti
E si termina con l'horror, con un bel corto d'atmosfera che, pur non avendomi fatto saltare sulla sedia, mi è comunque piaciuto. Un cast ben assemblato, una regia d'atmosfera e una sceneggiatura scritta molto bene lo rendono un buon finale di lettura da Cortimatik per me. Non ho letto il racconto originale, però, quindi non posso dire quanto l'autore riuscisse a creare un'atmosfera di paura e tensione pur usando dei meccanismi collaudati in modo ottimale: il corto non ci riesce fino in fondo, anche per i debiti con le bambine dell'episodio felliniano Tre passi nel delirio e le kubrickiane di Shining. Premio quindi alla tecnica, ma purtroppo non basta.

Tuttavia, chiunque sia il produttore (sospetto Andrew stavolta), si è conquistato un punto in più per la presenza nel cast di Jessica Harper, una delle mie "dame delle tenebre" preferite da quando ho visto Suspiria di Dario Argento, uno dei miei must irrinunciabili.

VOTO: 7.
view post Posted: 15/9/2014, 20:56 Verrà la morte e avrà i tuoi occhi - Cortimatik 2014 Estate - Archivio Recensioni Corti
Pavese: una bella sfida, purtroppo persa. Sarà che vengo da Believe e La regina dei cuscini, i due migliori corti di quest'edizione probabilmente, ma ho fatto veramente fatica ad arrivare in fondo a questo corto, statico e pesantuccio nella stesura, arzigogolato e senza vero respiro poetico. La magia delle parole di Pavese non viene ricreata nonostante il cast azzeccato, e i rapporti qui presentati in modo abbastanza cliché non risultano così coperti da uno stile in grado di renderli coinvolgenti. Resta una volenterosa operazione di scrittura, ma nulla di più.

VOTO: 6.
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