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J'ai Tué ma Mère
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J'ai Tué ma Mère, un film di Xavier Dolan

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Merlino*
view post Posted on 26/8/2015, 21:19




locandina



J'ai Tué ma Mère

Regia: Xavier Dolan
Cast: Anne Dorval, Xavier Dolan, François Arnaud, Suzanne Clément, Patricia Tulasne, Niels Schneider, Monique Spaziani, Bianca Gervais, Benoît Gouin
Genere: Drammatico
Durata 96 min.
Paese: Canada
Anno: 2009

Hubert è un adolescente canadese cresciuto senza il padre, divorziato dalla madre e disinteressato delle sorti del figlio. Privo di un punto di riferimento maschile e agitato dalle pulsioni e dalle inquietudini tipiche della sua età, Hubert nasconde la propria omosessualità alla madre e sfoga su di lei il dolore represso, colpevolizzandola per non amarlo abbastanza.
L'enfant prodige del cinema canadese, Xavier Dolan, debutta dietro la macchina da presa con questo lungometraggio sorprendente, da lui scritto, diretto, interpretato e prodotto ad appena vent'anni, dopo alcune esperienze di attore. La freschezza, la vitalità e l'intensità stilistica di questa opera prima fanno presagire un futuro roseo, ampiamente confermato dai lavori successivi. In J'ai Tué ma Mère, Dolan getta le basi - seppur acerbe - di un'autorialità brillante e incontenibile. Sono già presenti i due temi che sarebbero diventati il perno attorno a cui ruota la sua intera filmografia: un'omosessualità sofferta ma convinta e il rapporto difficile, di amore e odio, con la madre. Quest'ultimo tema è qui preponderante e il titolo del film non ne fa mistero. "Ho ucciso mia madre" è l'estremo e disperato atto di cui l'anima adolescente si nutre per intraprendere una catarsi da cui ripartire, preparandosi al tortuoso passaggio all'età adulta.
Gli infantili scoppi di ira del protagonista - incapace di comprendere gli atteggiamenti di una madre da cui vuole marcare la differenza - sono tipici dell'età adolescenziale, così come le difficoltà di comunicazione di una donna sola, in bilico tra amicalità e genitorialità, ma non disposta a rinunciare a una fetta di orgoglio e amor proprio. A non essere tipico e soprattutto non banale è lo sguardo del regista su questa vicenda di passioni trattenute, represse e poi di colpo esplose. Dolan ha il dono di non lasciare indifferenti e già qui ne dà prova, tratteggiando un universo di sentimenti ed emozioni dalle tinte forti, da cui i grigi e le sfumature sono banditi, proprio come avviene nell'adolescenza.
Il desiderio di distinguersi e non conformarsi di un adolescente più profondo della media (che ha 10 in letteratura e 5 nelle altre materie) sembra aver contagiato il suo autore, animato da una genuina e non calcolata voglia di stupire nella scelta di ogni inquadratura, dialogo, musica e colore. L'orizzonte asfittico che schiaccia i suoi personaggi, lacerati da contrasti e tensioni interiori irrisolte, è squarciato da Dolan con l'urgenza, l'irruenza e l'autenticità di uno stile che lascia il segno, calato in un'estetica anni Ottanta che il giovane cineasta non ha vissuto in prima persona, ma a cui rivolge frequenti dichiarazioni d'amore. L'originalità autoriale del regista si accompagna alla verità delle emozioni inscenate, anche grazie alla convincente naturalezza e intensità di interpreti affiatati, che avrebbero continuato a lavorare insieme: lo stesso Dolan nei panni di Hubert, Suzanne Clément nella parte dell'insegnante comprensiva e Anne Dorval votata (come nel successivo Mommy) al ruolo della madre totalizzante e distruttiva. Una madre che è insieme centro e periferia, motore e freno dell'universo. E che scatena la truffautiana corsa dell'adolescente verso il mare e verso la libertà. (mymovies.it)

Cioè, questo qui ha scritto una sceneggiatura del genere a 16 anni e a 19 ne ha realizzato un film di tutto rispetto, e sticazzi!!!

Un film che non può non far pensare a Truffaut e a I quattrocento colpi e che già dalle prime inquadrature, quando appare la splendida citazione di Maupassant “Si ama la propria madre quasi senza saperlo, e non ci si accorge della profondità delle radici di questo amore se non al momento della separazione definitiva“, fa battere forte il cuore, fa stringere i denti e quasi costringe a mantenere gli occhi e la mente concentrati sullo schermo.
Molto bello, un 8 pieno in considerazione del suo essere opera prima di ungiovanissimo.


 
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Merlino*
view post Posted on 26/8/2015, 21:46




Aprirgli un post apposito sarebbe forse troppo (ma anche no) ma un'occhiata a questo videoclip girato da Dolan è d'obbligo.

Video
Indochine: College Boy (2013)
 
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view post Posted on 27/8/2015, 08:43
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Cinefilo Ad Honorem

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Jugger mi parla di lui da tempo ma devo ancora trovare l'ordine corretto per approcciarmi a Dolan.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 27/8/2015, 08:46




pure io visto niente di Dolan, ma vorrei, se non altro perché se ne parla tanto.
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 27/8/2015, 12:17




bravo, Merlo.
 
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Merlino*
view post Posted on 27/8/2015, 13:59




CITAZIONE (Mr.Noodles @ 27/8/2015, 13:17) 
bravo, Merlo.

Mi perdo e sguazzo piacevolmente in mille rivoli ma prima o poi arrivo anche alle cose serie :P
 
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view post Posted on 27/8/2015, 14:57
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (Merlino* @ 27/8/2015, 14:59) 
CITAZIONE (Mr.Noodles @ 27/8/2015, 13:17) 
bravo, Merlo.

Mi perdo e sguazzo piacevolmente in mille rivoli ma prima o poi arrivo anche alle cose serie :P

E secondo me quando qualcuno di una certa esperienza si lascia conquistare anche da autori giovani e contemporanei, ringiovanisce un po'. ;)
 
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view post Posted on 27/8/2015, 22:10
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Anche io sono rimasto impressionato dal talento di questo giovane regista, pur avendo visto solo Mommy (che a giudicare dalla trama sembra riprendere gli stessi temi di questo film, a quanto pare molto cari a Dolan).
Sicuramente pian piano recupererò tutti i suoi film.
 
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7 replies since 26/8/2015, 21:19   40 views
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