marenarobros |
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| Visto oggi in pausa pranzo. Incollo recensione per "sporcare" il topic poi ne riparlo con chi l'ha visto.
ELEPHANT
Regia di G. Van Sant Con J. Robinson, A. Frost Drammatico
Gus Van Sant, regista abile nello scandagliare l’inquietudine giovanile (“Drugstore Cowboy”, “Belli e dannati”, “Will Hunting”), approda ad una constatazione oggi comune: il male omicida spicciolo esplode senza un perché definito e dunque può solo essere mostrato, non spiegato. E a malapena indagato. Sconfortante nella sostanza, il fatto acquisisce rilievo nella forma (Cannes ha elargito il massimo riconoscimento a film e regia): attori non professionisti, luci e rumori naturali, incroci di destini, dialoghi risicati, carnefici che spuntano dal nulla della propria frustrazione, rigore austero nel (non) narrare. Ispirandosi alla strage nel liceo americano di Columbine (come Michael Moore per il suo documentario premiato con l’Oscar), Van Sant, pur concedendosi troppi cieli e maschietti da copertina, scolpisce con la forza di immagini asettiche il dramma di quest’epoca sordo/cieca: ritrovarsi con un elefante lercio nel salotto buono e riuscire a fingere di non vederlo. Da vedere, rimane dentro. (Guzzano)
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