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I Promessi Morsi
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I Promessi Morsi, Wunderkammer Entertainment

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Hermetico
view post Posted on 16/11/2014, 13:14 by: Hermetico
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Soggetto e sceneggiatura: devo dire che ripercorrere le tappe salienti della travagliata storia d’amore tra Renzo e Lucia è stato molto più piacevole di quanto pensassi. Francis è stato molto bravo a ridurre a asciugare l’opera originale che, pur non raggiungendo la lunghezza fiume del capolavoro manzoniano, è sicuramente piuttosto corposa. Quindi ci troviamo di fronte a un film con un ritmo davvero sostenuto e che corre spedito, saltando, letteralmente, da una location all’altra. E anche grazie a questo devo dire di non aver affatto avvertito la pesantezza di un script obiettivamente piuttosto lungo, anzi tutt’altro. L’innesto di atmosfere gotiche insieme al campionario quasi completo di creature horror è stata una trovata davvero piacevole che ha reso tutta la vicenda fresca e frizzante. Inoltre c’è da dire che assistiamo per la prima volta a una guerra fra vampiri, licantropi, zombie (e chi più ne ha più ne metta) in un contesto e in una storia tipicamente italiani. Milano, le campagne circostanti, Monza, assumono un aspetto lugubre e gotico e questa è sicuramente una svolta inedita per il cinema italiano che ormai non bazzica più il genere da anni. E’ pur vero però che la vicenda in sé non viene cambiata o stravolta, e all’infuori di questi innesti fantastici e gotici, tutto il plot rimane estremamente fedele all’opera di Manzoni. Quindi come anche nel caso di Dracula (anche se qui il lavoro di rivisitazione è sicuramente più profondo), mi sarei aspettato un pizzico di coraggio in più nel prendere le distanze dall’originale e azzardare qualche svolta inedita. Ad esempio il personaggio di Don Rodrigo mi era sembrato che all’inizio ci fosse descritto in maniera un po’ diversa da come appare nel romanzo (meno odioso e capriccioso, ma in maniera più romantica come un uomo a suo modo tormentato), ma poi nella parte finale torna ad essere il classico villain e il personaggio perde lo spessore, inedito, che aveva acquisito nella prima parte. Interessante invece la riflessione sulla purezza, sul confine in realtà molto labile tra bene e male, il tutto rappresentato dal personaggio forse più carismatico del film (come anche dell’opera originale), la Monaca di Monza.
Regia: trovare un regista italiano adatto a dirigere un film del genere non è certo cosa facile, e Avati è probabilmente l’unico, visti i suoi trascorsi, a poter rendere giustizia a una storia di questo tipo. Un maestro quindi che dirige un film sontuoso e che nel cinema italiano moderno sarebbe quasi considerato un kolossal.
Cast: gran bel lavoro di casting. Ottima l’idea di prendere attori no famosissimi per i ruoli di Renzo e Lucia (che colpo rivedere il bambino de La vita è bella così cresciuto!). Giannini e Franco Nero sono ovviamente delle certezze; bravo anche Alessio Boni.
Musiche: purtroppo assenti. Una mancanza che si sente.
Sito e locandina: bella la locandina. Peccato che nel sito sono sparite tutte le foto, interessante la parte sulle scene tagliate.
Voto conclusivo: I promessi Morsi è un film fantastico, più che un horror, dalle atmosfere dark e gotiche, che grazie a un ritmo speditissimo e a un bestiario orrorrifico di tutto rispetto, riesce a intrattenere piacevolmente per tutta la sua durata. L’opera di Manzoni in realtà non viene stravolta (solo la figura di Lucia nel finale subisce qualche cambiamento, ma per tutto il film riamane comunque la tipica timorata di Dio) e avrei apprezzato quindi che Francis si fosse preso qualche libertà in più rispetto alla fonte, in modo da lasciare davvero il segno. Al di là di questo però rimane un film riuscito e pienamente godibile. 72/100
 
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