Cinematik.it - Il gioco del Cinema


I Promessi Morsi
Poll choicesVotesStatistics
75 [71.43%]
62 [28.57%]
100 [0.00%]
90 [0.00%]
80 [0.00%]
50 [0.00%]
40 [0.00%]
30 [0.00%]
20 [0.00%]
10 [0.00%]
Guests cannot vote (Voters: 7)

I Promessi Morsi, Wunderkammer Entertainment

« Older   Newer »
  Share  
uomo_d
view post Posted on 14/11/2014, 17:29 by: uomo_d




Il buon vecchio Pupi Avati è, obiettivamente, l'instancabile protagonista del semestre. A distanza di una settimana entra nelle sale con due opere (Nuovo Cinema Italiano oltre a questa).

I promessi morsi è senz'altro la più impegnativa e ambiziosa delle due; il maestro infatti si prende la briga di scomodare il più odiato classico della letteratura italiana. Imposto a sangue a classi di studenti spesso con altri interessi finisce per essere dimenticato e disprezzato. Ottima intuizione pedagogica, sarebbe, proporlo in questa versione più accattivante!

Ma, nonostante la mia laurea me lo consentirebbe, non sono chiamato a recensire l'opera di Manzoni ma quella del nostro rientrante Francis.
Già si è detto che si tratta di un'operazione audace e rischiosa, che però potrebbe anche funzionare nel nostro cinema, se solo ci fosse più pecunia per chi osa osare...

Una sceneggiatura scritta bene ci accompagna in quella che si dimostra una lettura molto lunga, dove però appare difficile immaginare dove si sarebbe potuto tagliare, forse anche perché inevitabilmente influenzati dall'opera originale. Manca per esempio l'epica scena dell'Azzeccagarbugli, tanto per citarne una. Nonostante la lunghezza, forse esagerata per il tipo di opera, lo svolgimento è comunque privo di punti morti.
Si comincia con un film che sembra farsesco e quasi comico, ma d'altra parte la figura di don Abbondio di presta a questo, per passare a una parte più avventurosa. Tuttavia l'inserimento nella stessa opera di lupi mannari, zombi e streghe, oltre ai previsti vampiri, risulta forse un po' eccessivo, facendo perdere all'opera, nello spettatore più disincantato, in drammaticità.
Tutto sommato si tratta di un'opera che raramente si può accostare al genere horror, risultando semmai un film più d'avventura. Una sorta di Blade in chiave medievale nostrana.
I personaggi rimangono tendenzialmente fedeli, fatta salva la variante fantasy, a quelli pensati da Manzoni e così le loro sorti.
Così come Manzoni usa un pretesto per aprire l'opera, così fa Francis, con l'erede di Renzo che si rivela come l'anonimo lombardo che va da Manzoni a contestare la sua opera...ecco, così si apre il film, ma così non si chiude, come, invece, mi sarei aspettato. Il finale in chiave contemporanea non mi ha convinto. Non mi ha convinto, a dire il vero, nemmeno il cast. Ottime le figue di supporto, su tutte Haber e Nero, ma la scelta di due protagonisti così poco noti...non credo funzionerebbe sul grande schermo.

Comunque l'opera è buona, anche se paga davvero tanto lo scotto di essere una parodia di un libro così noto. Se l'intenzione era di farne un horror allora non è riuscita, mentre secondo me risulta un discreto film d'azione con venature piacevoli di involontaria black comedy.

Il mio voto è 76, ed è secondo me uno di quei film che, visti una seconda volta, apprezzi ancora meglio di quando l'hai visto al cinema.
 
Top
18 replies since 2/11/2014, 16:45   266 views
  Share