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San Marino Fanta Festival (Halloween Contest) 2014: A special place
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San Marino Fanta Festival (Halloween Contest) 2014: A special place, Dreaming Studios

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mastruccio
view post Posted on 25/10/2014, 23:52




In occasione del San Marino Fanta Festival (Halloween Contest) 2014, a sette giorni dall'uscita nei cinema, la Dreaming Studios è orgogliosa di presentare il suo primo film horror:

A special place


Si consiglia la visione ad un pubblico adulto, e non saranno consentiti accessi in sala a film iniziato.
Buona visione.
 
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uomo_d
view post Posted on 27/10/2014, 20:28




- Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?
Dopo aver fatto film di tutti i generi, mi mancava l'horror, genere da cui mi son tenuto alla larga perchè non mi ritengo un esperto, e perchè non ne vedo da un buon decennio, per motivi che ho già spiegato: figli piccoli e moglie non amante dei "film de paura".
Alla fine dell'anno scorso, però, mi sono ripromesso che ci avrei provato. Ed ecco quindi il mio primo film horror.

- Parlaci delle scelte di cast e regia
Per il cast non ho avuto problemi. Ewan McGregor è perfetto, direi, per il fisico e lo spessore attoriale. Il bravissimo Kodi Smit-McPhee è stato scelto dopo aver visto il suo book, e aver passato un provino. Gli altri sono stati scelti per rispecchiare la mia idea che mi ero fatto dei personaggi.
Ben più difficile la scelta del regista. Prima avevo scelto Carpenter, ma in effetti qualche buon consiglio dei più esperti, mi hanno fatto decidere di chiamare il genio Polanski. A conti fatti e alla fine del film, posso dire che mai scelta fu più azzeccata.

- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?
Ho lavorato facendo una trasposizione molto creativa. Il romanzo è molto bello, ma qualche piccola modifica e aggiunta andava fatta, per rendere la storia più cinematografica, così come anche qualche taglio. Un aneddoto: mentre scrivevo il film, ho contemporaneamente scritto un corto western che si girerà nel 2015, che mi ha molto impegnato in quanto dovrebbe avere un buon budget e attori professionisti. Ad un certo punto, talmente preso, ho scambiato i nomi dei personaggi dei due film, e in "A special place", ad un certo punto Keith diventa magicamente John (ecco chi era! ndr), il cowboy del corto. Naturalmente me ne sono accorto solo oggi, dopo diversi giorni ed infinite riletture, e subito corretto. Ovviamente mi saranno sfuggiti altri errori.

- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?
Dai, un bel 7 e mezzo. E' il mio primo horror e lo guardo come un nuovo debutto. Poi, come sempre, saranno gli altri a dare il giusto voto che si merita.

- Un pregio e un difetto del tuo film?
Un pregio certamente è la bontà del soggetto, frutto della mente geniale di Peter Straub. Un difetto, forse, è quello che i personaggi non sono alla fine sfaccettati come avrei voluto. Soprattutto alcuni, avrei voluto dargli più spessore, ma avrei allungato il film, ed invece volevo fare un film in linea con il nuovo corso di Ck, breve e comunque buono. Gli altri difetti me li diranno gli altri colleghi.

- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?
Non uno in particolare, ma tutti quelli più esperti di me in fatto di horror, cioè praticamente tutti. :D Vabbè, dico Nuno ed Hermetico, quelli più amanti del genere, ma dico anche Andrew e Papele, che sono li pronti a fucilarmi se qualcosa non va su qualsiasi fronte. Sono pronto a ricevere qualsiasi critica costruttiva, ed anche le eventuali stroncature. Si gioca anche per questo.

- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...
Primo posto, ci mancherebbe. Dopo la batosta ricevuta con "Totò", troppo poco tempo rimasto in prima posizione, parzialmente ripagata con il grosso guadagno al botteghino, voglio arrivare a convincere i più scettici e restare in vetta un poco più a lungo.

- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?

E' il mio primo horror, e per forza di cose gli sono molto affezionato.

- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?
Sì, e gli errori ci sono sempre, ma senza dubbio ci si accorge dell'errore con più facilità. Anche se qualcuno sfugge sempre.

- Un film cinematikino e un film reale che si potrebbe accostare a questa tua produzione?
Non saprei, perché sono rimasto indietro di parecchio. Un film cinematikino simile a questo? Me lo faccio dire dagli altri appena lo vedranno.

- Il tema e/o il messaggio del film?
Boh! Fate voi. Sinceramente non saprei che messaggio dare.

- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?
Bello e inquietante, lo spettatore medio. Che figo il McGregor, la spettatrice media.

- Stando a quanto letto fra anticipazioni, spoiler, annunci e specialoni, quale sarà il film simbolo del semestre?
Lo sai che non ne ho idea? E' un semestre stranissimo, che sembra nel pieno di una crisi creativa dei più agguerriti producers del passato anche recente. Spero solo che si risollevi in questo ultimo bimestre. Altrimenti siamo a rischio di non arrivare ad avere nemmeno il numero minimo di film per gli Awards, E sarebbe un vero peccato.

- Lo scorso semestre hai dovuto affrontare l'incredibile vicenda di Totò il film che è "entrato Papa agli awards uscendone cardinale". Come stai superando/affrontando i postumi della delusione da awards?
Ancora mi lecco le ferite. Non voglio mai più entrare nemmeno sacrestano, e non leggerete per un bel pezzo miei proclami di colossal in produzione. La Dreaming lavorerà in silenzio stampa.

- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?
Mi dispiace aver messo da parte il prequel di "Krull", ma il 2015 è vicino, e magari mi ci metto fra qualche mese.

-CK 2.0 è diventato realtà, cosa prometti di fare per la comunità in questo semestre?

La rubrica IN & OUT riprenderà presto, ma vorrei che fosse fatta a turno da tutti, per avere più confronto. Per il resto già quello che faccio è abbastanza.

- Per la Dreaming Studios questo è la prima volta al Contest di Halloween. Aspettative? Impressioni? Commenti? Pronostici?

Permettimi un laconico no comment. L'ultima volta che ho avuto aspettative ne sono uscito come sapete. In ogni caso, essendo un non esperto del genere, non mi aspetto nulla.

- Roman Polanski e un horror "atipico", che reazione ti aspetti dalla giuria e dai recensori?
Atipico perché non ci sono zombie e vampiri? O perché c'è poco sangue? L'orrore c'è ma non si vede molto e subito, e per questo il film mi sembra abbastanza Polanskiano. Magari sbaglio, e per questo attendo con ansia i giudizi della giuria e dei recensori più esperti.

- Il cinema horror ha affrontato svariati argomenti, qual è la paura che il tuo film intende suscitare?
La paura subdola e strisciante, quella che si insinua nella mente e scorre nelle viscere. Quella paura che riesce a non farsi riconoscere fino all'ultimo secondo, quando poi è troppo tardi per riuscire ad evitarla. Direi una paura affascinante, no?
 
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Merlino*
view post Posted on 28/10/2014, 10:08




L'opinone di Merlino


Recensione 1
Un nuovo giocatore si affaccia a Ck con la sua prima pellicola horror nella quale troviamo tutta la voglia di iniziare questa sua nuova avventura e si vede. La storia è scorrevole e con buone dosi di orrore latente che alla fine del film scoppia come una bomba in faccia allo spettatore che si ritrova davanti al male e al malessere della psiche umana nella sua forma più terribile. Supportato da un cast ben scelto e da un regista appropriato per il sottotema "disturbo psicologico" che già in passato aveva saputo sviluppare come pochi altri il film risulta alla fine un buona prova e la scelta di lanciarlo in occasione dell'Halloween Contest è la ciliegina sulla torta per una pellicola che di certo segna l'inizio di una lunga e fruttuosa carriera per un produttore che ha dalla sua il pregio saper scrivere bene e saper raccontare le immagini senza perdersi in inutili doppi binari o vicoli ciechi ma al tempo stesso senza tralasciare importanti dettagli secondari. Nel complesso un film decisamente ben fatto per un ottimo inizio.

Recensione 2
Terminata la visione dell'ultima fatica di Mas sono rimasto un po' a pensare a quello che avevo appena visto perché è indubbio che si tratti di una bella pellicola, ben fatta e ottimamente recitata, ma nonostante questo non ero pienamente soddisfatto, perché? Pensa di qua pensa di là, pensa di su pensa di giù alla fine sono arrivato alla conclusione che a questo film manca un cuore, quel cuore pulsante che mi aveva sempre fatto apprezzare in pieno le opere precedenti di Mastruccio. È come se questa volta si fosse innamorato di una storia e l'avesse trascritta e riportata sullo schermo senza metterci nulla di quel suo tocco che ha reso vivi i suoi ultimi lavori, manca la freschezza di SuperMax, manca la passione di Mind The Gap e manca l'entusiasmo di Totò, l'unica altra opera che potrei paragonare a questo A special place è probabilmente Ivan il terribile, ma forse non è un caso. Dico che non è un caso perché entrambe le pellicole sono non originali e forse Mastruccio il suo meglio riesce a darlo quando scrive qualcosa di suo che gli viene direttamente da dentro, mentre quando riporta sullo schermo storie "tratte da" sembra dimenticarsi di trasporre anche quello che la storia gli ha trasmesso e questo si ripercuote sull'esito finale che rimane più freddo e distaccato. Certo, non gli si può chiedere di immedesimarsi con un killer o un assassino come invece pare riuscire a fare al meglio quando si tratta di raffigurare personaggi positivi, o forse sì, forse proprio questo dovremo chiedere a Mastruccio, di fare un altro thriller, ma questa volta di suo pugno, mettendoci quello che lui sente di dover mettere nella sceneggiatura perché non credo sia una caso che i suoi due film che risultano più freddi e distaccati sono proprio le due sceneggiature non originali da lui trasportate sullo schermo. In entrambi i casi è evidente che se li ha scelti come soggetto di trasposizione a Ck è perché per lui si tratta di storie emozionanti e coinvolgenti, eppure, soprattutto in A special place il coinvolgimento non traspare attraverso le immagini. La storia è scorrevole ma ripetitiva, quella che dovrebbe essere una serie di situazioni che una dopo l'altra aumentano la tensione e l'atmosfera malata della storia e del suo protagonista in realtà si risolvono in una serie di storie quasi staccate tra loro che si ripropongono a distanza di tempo, con sì una maggiore violenza, ma senza riflettere nello spettatore in maniera continuativa il disturbo del protagonista e, in questo modo, non permettendo a chi lo segue di immedesimarsi, in maniera sia essa positiva o negativa, con lui. La bravura degli attori copre gran parte di questo disagio ma non lo cancella e alla fine nemmeno la mano del buon Polanski riesce a rendere memorabile un film che di certo grazie al cast rimane buono e ben sopra la media del genere, ma che non coinvolge al 100% anche a causa di descrizioni di sceneggiatura che, aggiunte alla spezzettatura in tronchi troppo netti della storia, ne distraggono la visione, un esempio eclatante che ancora non riesco a dimenticare è un ragazzo a terra descritto "come un musulmano che prega" (cito a memoria ma più o meno è così) ... sinceramente quanto di più stonato si possa leggere/vedere in un thriller.
Per concludere Mas come al solito ha fatto un buon lavoro lavorando su personaggi giovani e sui loro problemi (e forse anche sui problemi che hanno i genitori a seguirli) derivati e derivanti da un periodo della vita come l'adolescenza che, una volta vista con gli occhi di un adulto, è sinonimo di felicità e spensieratezza ma che al contrario, nel momento nella quale viene vissuta, risulta un periodo di problemi, di dubbi e di difficoltà che appaiono insormontabili, ma questa volta si trattava di aggiungere male al male ed evidentemente il cuore di papà è stato più forte della volontà di scrittore non permettendo al Mas sceneggiatore di esprimersi al meglio. Un consiglio? La prossima volta ancora un altro horror perché la strada è quella giusta, ma fatto tutto di proprio pugno perché ho trovato più sentimento di vero orrore nelle ultime due pagine di Mind The Gap che non in tutto A special place.
Ciao ciao!

Edited by Merlino* - 28/10/2014, 15:05
 
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mastruccio
view post Posted on 29/10/2014, 01:08




Hai perfettamente ragione.
Non volevo mettere nulla, in questo film, di me stesso. Il libro da cui ho tratto la sceneggiatura è freddo e il racconto ha uno stile distaccato, trasmettendo l'orrore anche attraverso questa freddezza, e ho pensato di non voler cambiare questa "temperatura". No sono un esperto del genere (ma quante volte l'ho scritto fra ieri e oggi?), e, se sbaglio ditemelo, secondo me l'orrore è freddo, anzi, deve necessariamente essere freddo, come la lama del coltello che uccide quel ragazzino.
Ho capito benissimo perché sei rimasto deluso. Il romanzo mi ha emozionato, e questa mia emozione non te l'ho trasmessa. Ecco, in questa cosa devo migliorare. Non sai quanto utili mi saranno queste tue parole. Grazie, e ancora grazie. ;)
 
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mastruccio
view post Posted on 29/10/2014, 14:13




Ho letto lo splendido topic di Papele - che Dio l'abbia in gloria - su "Interstellar". QUI
Le interviste a C. Nolan e a M. McConaughey, mi danno lo spunto per spiegare meglio.
Ciò che è scritto li, riguardo alla genitorialità che influisce, è vero. Sono padre di due figli piccoli, e questa mia situazione reale influisce inevitabilmente sulla mia scrittura. Se "Super Max" è stata l'occasione per rendervi partecipi di tutta la mia emozione di essere genitore, padre di un bambino della sua stessa età, del suo voler essere "come Spiderman, Iron Man, e tutti gli altri", con questo mio ultimo film non ho voluto mettere nulla delle mie emozioni, forse per una inconsapevole paura, perchè un padre non potrebbe mai pensare che il proprio figlio possa fare quelle cose, pur vivendo perennemente col terrore che potrebbe capitare. Se non avessi figli, naturalmente, l'avrei scritto in modo diverso.
 
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Merlino*
view post Posted on 29/10/2014, 14:43




CITAZIONE (mastruccio @ 29/10/2014, 01:08) 
Hai perfettamente ragione.
Non volevo mettere nulla, in questo film, di me stesso. Il libro da cui ho tratto la sceneggiatura è freddo e il racconto ha uno stile distaccato, trasmettendo l'orrore anche attraverso questa freddezza, e ho pensato di non voler cambiare questa "temperatura". No sono un esperto del genere (ma quante volte l'ho scritto fra ieri e oggi?), e, se sbaglio ditemelo, secondo me l'orrore è freddo, anzi, deve necessariamente essere freddo, come la lama del coltello che uccide quel ragazzino.
Ho capito benissimo perché sei rimasto deluso. Il romanzo mi ha emozionato, e questa mia emozione non te l'ho trasmessa. Ecco, in questa cosa devo migliorare. Non sai quanto utili mi saranno queste tue parole. Grazie, e ancora grazie. ;)

Che poi mica si tratta di delusione, come ho scritto si è solo trattato di una mancanza di empatia con i personaggi ed è un peccato (cmq non è detto che per altri la cosa sia diversa) ma già da solo mi ero dato una spiegazione e col tuo ultimo post in qualche modo confermi questa mia sensazione. ;)
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 29/10/2014, 18:20




dunque, dopo aver letto il film sono rimasta un po' "meh", ma non perché brutto o cosa, semplicemente l'ho trovato troppo schematico come intreccio, senza colpi di scena o cosa. Si vede bene che l'autore ha cercato di distaccarsi dalla stesura, non ci ha messo alcun coinvolgimento e questo lo rende un film molto freddo, ma che rende freddo anche lo spettatore. Nel senso, finisce così, ehmbè?
Cioè, lo spettatore non si chiede cosa accadrà dopo, se ci saranno risvolti fuori trama o degli sviluppi,lo spettatore alza le spalle vedendo quello che aveva già capito che avrebbe visto e dice "ok", forse avrei preferito una ribellione, un esame di coscienza, ma credo che Mas si aspettava che gli spettatori volessero questo e quindi ha preferito andare sul finale tragico. Tuttavia questo film, nonostante la buona scelta degli attori e della regia (per quanto Polanski personalmente non mi stia a genio come persona ma come artista tanto di cappello), non sembra voler dire niente, giusto parlare di una piccola storia di come nascono i killer, poi forse sono io che ho capito male.
ma visto che non sono cattiva, e che la sceneggiatura è scritta bene, io gli do un 6.
 
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mastruccio
view post Posted on 29/10/2014, 23:37




Grazie, Agnese, per la recensione.
Che significa che l'intreccio è schematico? Il romanzo è, se parli della apparente separazione delle scene come episodi a se stanti, ancora più "schematico". Ma è una separazione apparente. L'evoluzione del personaggio di Keith è sequenziale, perfino troppo. Prima si diverte a sezionare gatti in modo maldestro, poi lo zio gli suggerisce di farlo con "più armonia" servendosi di un coltello. Allestisce il suo posto speciale e se ne serve per i suoi affari, e poi il suo percorso formativo si evolve fino all'esito finale. La sua cattiveria cresce costantemente.
Non hai notato i colpi di scena? La scoperta che lo zio Till si diverte in un modo insolito cosa è allora? E che ha famiglia e figli? Dici anche che non si sa che cosa succederà dopo, i risvolti e gli sviluppi. Strano che non li hai notati. Lo zio gli spiega passo passo cosa dovrà fare negli anni successivi, per non farsi scoprire. Un po' di immaginazione, via. Si capisce benissimo che fine farà Keith. Mi dispiace che il film non ti abbia detto niente, sono sincero. Avresti preferito un finale diverso, ci può stare, ma non credo che un esame di coscienza possa essere il finale migliore. Magari sbaglio.
Mi consenti, per finire, un piccolissimo dubbio che mi assale? Forse la tua recensione soffre di un qualche risentimento per ciò che ho scritto del tuo?
Quel tuo "ma visto che non sono cattiva" la dice lunga.
 
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mastruccio
view post Posted on 29/10/2014, 23:51




No, no, Merlo. Io non sto duellando. Ma capisco che l'immagine è per sdrammatizzare. :D
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 30/10/2014, 00:04




che contest sarebbe senza un po' di pepe? :D

cmq Mas, il fatto che Till avesse degli hobby particolari e che il film avrebbe preso quella piega l'avevo capito da quando hanno iniziato a parlare di posti speciali eccetera, si capiva che Till non andava in un nascondiglio per montare i modellini di navi in bottiglia ^_^ Magari il colpo di scena della famiglia ci può stare, ma non è "enorme".
Se Keith seguirà i passi del suo "maestro" di certo non si farà beccare per un po', ma lo farà? Chissà. Questo dubbio devo dire che mi è piaciuto, ed è uno dei motivi della mia sufficienza.
E Stai tranquillo, che non faccio le vendette come i bambini di due anni, dico solo cosa mi è rimasto, tutto qui.
 
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view post Posted on 30/10/2014, 11:13
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Cinefilo Ad Honorem

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Secondo me è vero che Mas mette un po' di pepe nelle discussioni (a ragione o no, apposta o no, non lo sappiamo), la logica conseguenza è che si svegliano un po' anche gli altri, di solito buonisti (o schematici nelle recensioni) fino allo sfinimento. E' successo con Arc, è successo con Agnese... secondo me è giusto così. Se essere cattivello porta gli altri a esserlo con te, ben venga.
 
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view post Posted on 2/11/2014, 14:14
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Soggetto e sceneggiatura: con A special place Mastruccio debutta nell’horror, genere in cui continua a ricordarci di non essere un esperto, eppure il film funziona splendidamente dimostrandosi come una delle pellicole più sottilmente disturbanti di Cinematik. Fatta la doverosa premessa che anche qui ci troviamo di fronte a un soggetto estremamente abusato (come nel caso di Dracula, l’altro film del Contest) sia dal cinema che dalla tv (impossibile non pensare a Dexter), col risultato quindi di avvertire in più di un’occasione un certo senso di déjà vu, bisogna dire che il film, con il suo incedere lento e quasi ipnotico, cattura e tiene incollati alla sedia ricreando un’atmosfera malata e morbosa che tiene lo spettatore in un continuo stato di sottile tensione. Fin da subito ci appare chiaro che nel rapporto tra zio e nipote ci sia qualcosa di profondamente sbagliato, i dialoghi tra i due, seppur in maniera un po’ sbrigativa, ben descrivono il modo in cui Till plagia e plasma la mente ancora acerba di Keith. Ma ben più disturbante è il rapporto che si instaura tra Keith e Miller, un suo compagno di scuola. Un rapporto costellato da continue violenze psicologiche, sottomissioni, umiliazioni. Il film non esita a mostrarci il male e le brutture di cui sono capaci zio e nipote, seppur con un atteggiamento freddo e quasi inesorabile che comunque non smorza affatto la portata disturbante di certe scene. Peccato solo per qualche sbavatura, come ad esempio alcuni dialoghi a volte un po’ forzati (nel voler spiegare molto, forse troppo), e alcuni aspetti poco credibili, o comunque un po’ fragili, della vicenda (il detective Cooper in primis… è così convinto che Till sia un assassino e il massimo che riesce a fare è porre due domande al nipote? Senza riuscire mai neanche ad avvicinarsi a Till nell’arco di tutti questi anni? Tanto vale tagliare direttamente il personaggio del detective e ogni riferimento alle indagini). La storia obiettivamente viaggia su binari ampiamente prevedibili e non regala grandi scossoni, tutta va come deve andare ed è anche facile prevedere il finale, eppure questo limite non impedisce al film di creare suspense e un forte coinvolgimento da parte dello spettatore (palpabile la tensione nelle scene finali).
Regia: Polanski è un nome di lusso e forse può sembrare stonato in un film del genere, ma bisogna dire che le tematiche ci sono, le atmosfere angoscianti pure e non mancano anche alcuni interessanti movimenti di macchina che danno al film un tocco ancora più elegante. Quindi a conti fatti la scelta si è rivelata vincente.
Cast: fatto giustamente di nomi non troppo ingombranti, a parte McGregor nei panni dello zio psicopatico. Devo dire che ultimamente l’attore si sta specializzando in ruoli piuttosto rassicuranti quindi io ci avrei visto qualcun altro, magari anche fisicamente più “minaccioso”. Eccezionale invece Kodi Smit-McPhee che si conferma come uno dei giovani attori più promettenti degli ultimi anni. Interpretazione impeccabile che sicuramente verrà ricordata in sede di Awards.
Musiche: più che buono l’accompagnamento musicale, pertinente alle scene e mai eccessivamente invadente.
Sito e locandina: sito come sempre curato e con le informazioni basilari; locandina semplice ma efficace.
Voto complessivo: A special place è un film che obiettivamente non racconta nulla di nuovo, percorre strade già ampiamente battute, eppure riesce a farlo in maniera comunque efficace e con una certa eleganza anche a livello visivo. Mastruccio, per il suo debutto horror, ha scelto una storia “piccola”, non particolarmente ambiziosa, ma il risultato è comunque apprezzabile e di sicuro effetto. Quindi fossi in lui inserire tranquillamente l’horror tra i generi da affrontare nuovamente, anche con storie più complesse, senza remore né esitazioni. 74/100
 
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mastruccio
view post Posted on 3/11/2014, 12:32




Grazie Hermetico.
E' vero, il Detective Cooper è un personaggio che mi ha dato da pensare. Ho pensato che non fosse poi così determinante la faccenda delle indagini, perché a me interessava arrivare alla caratterizzazione dei personaggi, soprattutto per innescare in Keith il sentimento di antipatia nei suoi confronti. Oltretutto, lo stesso Cooper dichiara di non poter andare oltre i suoi limiti imposti dalla legge, e senza uno straccio di prova nessuno può essere neppure perquisito.
Che il finale sia prevedibile, ci sta e non ho fatto nulla per nasconderlo. E' un film che ha lo scopo non di sorprendere, ma di ipnotizzare, inchiodare lo spettatore alla poltrona, assistendo a quello che succede sapendo già prima che succederà, lasciandolo inerme ed impotente, frustrato per non aver potuto ribellarsi all'orrore che si manifesta sullo schermo.
L'attore che doveva impersonare lo zio Till non doveva essere minaccioso, anzi lo volevo proprio rassicurante, l'esatta antitesi del mostro maniaco omicida serial killer. Ecco spiegata la scelta di McGregor.
Ti prometto, per rispondere anche a Merlino, che il prossimo horror sarà originale e più strutturato.
 
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view post Posted on 4/11/2014, 23:35

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Ho letto il film. Domani recensisco. Nel frattempo applaudo. ;)
 
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