Cinematik.it - Il gioco del Cinema


Pericolo in agguato
Poll choicesVotesStatistics
71 [100.00%]
100 [0.00%]
90 [0.00%]
80 [0.00%]
60 [0.00%]
50 [0.00%]
40 [0.00%]
30 [0.00%]
20 [0.00%]
10 [0.00%]
Guests cannot vote (Voters: 1)

Pericolo in agguato, un film di John Carpenter

« Older   Newer »
  Share  
Merlino*
view post Posted on 30/9/2014, 23:15




jpg

Pericolo in agguato

Titolo originale Someone's Watching Me!

Regia John Carpenter
Interpreti: Lauren Hutton, David Birney, Adrienne Barbeau, Charles Cyphers, Grainger Hines, Len Lesser, John Mahon, James Murtaugh, J. Jay Saunders, Michael Laurence, George Skaff, Robert Phalen, Robert Snively, Jean Le Bouvier, James McAlpine
Soggetto: John Carpenter
Sceneggiatura: John Carpenter
Fotografia: Robert B. Hauser
Montaggio: Jerry Taylor
Musiche: Harry Sukman
Scenografia: Philip Barber
Produttore: Anna Cottle, Richard Kobritz
USA 1978
Formato: film TV
Genere: thriller
Durata: 98 min

Una regista televisiva s'improvvisa detective quando la polizia si rivela impotente nel proteggerla da un ignoto persecutore. Alto tasso di rischio.
1° film per la TV di J. Carpenter. Pur costretto dalla committenza a mettere la sordina al proprio estro visionario, Carpenter è riuscito a fare un dramma claustrofobico di infallibile suspense e di sapiente uso dello spazio, ispirato a Finestra sul cortile (1954) di Hitchcock e citazioni di M. Powell e S. Leone. Edizione italiana tagliata di alcuni minuti. Passa anche come Procedura ossessiva.

Sulla capacità del grande John Carpenter di creare film di alto livello avendo a disposizione mezzi molto esigui si è già detto molto, ma vale la pena ritornarci gustandosi questa produzione minore datata 1978.Dopo aver girato quella pietra miliare dell'exploitation che è Distretto 13 e con la mente impegnata a concepire Halloween, Carpenter realizza per la televisione questo bel thriller che vede la regista televisiva Leigh Michaels cadere nella spirale di paura in cui la getta un misterioso stalker. E' un Carpenter con il freno a mano tirato quello che vediamo in questa pellicola, ma è interessante notare la direzione in cui il regista decide di sviluppare la vicenda, dovendo fare i conti con i limiti imposti dalla produzione televisiva.Lasciando da parte le implicazioni erotico-voyeuristiche potenziali in una simile storia, il regista si concentra sul punto di vista della narrazione, cercando di sovrapporlo il più possibile a quello della protagonista e rendere partecipe lo spettatore delle sue angosce. Vedendo il film abbiamo poche informazioni in più rispetto alla protagonista, e come lei assistiamo a una persecuzione subdola, un agire che logora psicologicamente la vittima senza contatto fisico, finendo per percepire il maniaco più come una presenza che come una persona concreta.Visto il nome del palazzo dove abita la protagonista, Arkam Tower, qualcuno ha parlato di atmosfere lovercraftiane senza ricorso al soprannaturale, cosa francamente discutibile. Piuttosto credo si debba pensare a come procede Carpenter in questa fase della carriera, abituato a raccontarci di nemesi senza volto, che sia la gang che colpisce come un'onda implacabile in Distretto 13 o la silenziosa ombra mascherata nota come Michael Myers. In questo senso lo stalker di Pericolo in Agguato agisce in maniera ancora più indefinibile, dando alla protagonista la sensazione di avvolgerla come una nebbia e colpendola con telefonate inquietanti e minacce nascoste in messaggi criptici.Il tributo ai grandi Maestri presente nel primo Carpenter è individuabile anche in questa pellicola, che certamente farà pensare a La finestra sul cortile di Hitchcock, ma non mancano i tocchi geniali originali, come la scena della lavanderia dove la protagonista
si trova faccia a faccia con il suo persecutore, ma in una situazione tale per cui la percezione del maniaco rimane indistinta.
In definitiva un valido thriller che rientra nella produzione minore del regista ma ne dimostra ugualmente le grandi doti.

Visto e recuperato grazie al DDM anche questa che era una delle poche mie lacune nella filmografia di Carpenter. Seppur non certo aiutato dalla visione di una pellicola molto vintage proveniente da una registrazione da RAI 2 (ma forse così è stato più realistico perché mi è sembrato davvero di essere tornato agli anni '70) che lo trasmise con il titolo di Procedura ossessiva, un amante di Carpenter, come lo sono io, non poteva non rimanere impressionato dalla moltitudine di segnali che già il regista è riuscito a dare con questa semplice pellicola per la TV, nella quale naturalmente non gli deve essere stata concessa libertà di esprimere quel suo lato più splatter e sanguinario che abbiamo avuto la fortuna di conoscere con le sue opere seguenti. Sinceramente non ero molto convinto e mi sono guardato questo film "tanto per tappare un buco" e invece si tratta di una pellicola da studiare attentamente per capire da dove Carpenter ha cominciato e che strada già aveva intenzione di prendere.
Certo non posso consigliarlo come film da vedere perché ha sulle spalle tutto il peso di una produzione televisiva di quasi 40 anni fa, ma come film da studiare e da godersi andando a scoprire all'interno delle varie scene le radici di un grande genio del thriller sicuramente sì. 7
 
Top
0 replies since 30/9/2014, 23:15   19 views
  Share