Si sente il brano
For My Fallen Angel dei My Diyng BrideDissolvenza in apertura su un taxi arancio chiaro che cammina su una strada poco asfaltata.
Stacco sull’interno del taxi, inquadratura su un giovane ben vestito che armeggia con l’iphone, con le cuffie attaccate alle orecchie. Quel giovane è RENFIELD (Dane DeHaan)
Il taxi si ferma, Renfield sbatte gli occhi e alza lo sguardo, si affaccia al finestrino accorgendosi di non essere arrivato a destinazione e si rivolge stizzito al tassista
RENFIELD
Senta, io devo andare al castello!
Il tassista si gira, parla con l’accento rumeno.
TASSISTA
Più di qui non vado.
Renfield rimane a bocca aperta per la dichiarazione del tassista, è sempre più nervoso.
RENFIELD
Mi stia a sentire: il Conte ha chiesto la mia presenza per il tramonto e non sono venuto da Londra per…
TASSISTA
Trovi un altro modo per andarci! Io vicino al castello non vado. 30 euro dall’aeroporto.
Renfield sbuffa, poi prende il portafoglio e tira fuori due banconote e scende dal taxi, sbattendo lo sportello.
Stacco e CM sul luogo dove si è fermato il taxi: un villaggio rurale fatto di piccole case di legno, davanti al villaggio, poco fuori, si vede un castello rinascimentale su una valle, di forma rettangolare e con le torri ai lati.
Il tassista dà a Renfield un trolley nero e fa per rientrare nel taxi, ma prima di farlo si volta e guarda il suo passeggero.
TASSISTA
È proprio sicuro di voler andare al castello a quest’ora?
Renfield alza un sopracciglio, incuriosito dalla domanda.
RENFIELD
Io? Certo!
Il tassista accenna un sorriso canzonatorio.
TASSISTA
Buona fortuna.
E sale in macchina, partendo e lasciando a piedi Renfield.
Il giovane si guarda intorno, alcuni villici lo guardano incuriositi, una donna anziana vestita di nero gli arriva davanti e lo guarda.
RENFIELD
Ehm… salve.
La donna non risponde, probabilmente non lo capisce, ma da una tasca prende qualcosa, una collana con una croce. Con l’altra mano prende il polso di Renfield, che ritira ma senza liberarsi dalla presa.
RENFIELD
No, guardi, signora, io non…
Ma la donna, irremovibile, gli mette la collana sulla mano. Inquadratura su questa: è una collana in cuoio che come ciondolo ha una croce d’argento.
PP su Renfield, che annuisce accennando un sorriso, e ringraziando la signora. Questa dice qualcosa in rumeno e si fa il segno della croce, poi se ne va a sinistra sparendo dall’inquadratura.
PM su Renfield, che prende l’Iphone, digita qualcosa e lo poggia all’orecchio, sbuffa, si guarda attorno innervosito e un po’ impaurito.
RENFIELD
Avanti, conte…
Si sente una voce fuori campo.
UOMO
Serve una mano?
Renfield si gira, davanti a lui un uomo vestito di nero davanti a una lunga limousine.
UOMO
Il Conte mi ha mandato a prenderla.
RENFIELD (sorpreso)
Oh… bene.
L’uomo apre uno sportello della limo e invita Renfield a entrare.
Stacco.
