Dark Star è un film di fantascienza statunitense del 1974 diretto da John Carpenter, suo esordio alla regia di un lungometraggio. Il film riprende molti elementi del celebre 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, in senso surreale e parodistico.
Nel film ci sono senza dubbio riferimenti e influenze di Kubrick, sia a Il dottor Stranamore che a 2001: Odissea nello spazio. Carpenter ironizza sulla missione spaziale, sulla volontà di conquistare che caratterizza l'uomo e soprattutto sulla distruzione. Il film affronta anche il tema dell'intelligenza artificiale, ma in modo decisamente più sdrammatizzante rispetto a Kubrick.
Tra l'equipaggio tutto è grottesco e irriverente, così come il problema assurdo che gli astronauti devono affrontare in seguito a un guasto: la bomba 20, già più volte innescata e convinta dal computer di bordo a tornare a posto, esprime il desiderio di esplodere. Nel film la Bomba sembra essere dotata di una coscienza e di un obiettivo: esplodere. Il problema nasce però da un malfunzionamento al meccanismo che la dovrebbe sganciare. L'equipaggio dovrà convincere la bomba a tornare indietro. L'unico modo è "parlare" alla bomba, convincendola che non può essere sicura di esplodere. Assistiamo a un dialogo surreale tra tenente e bomba, ognuno con le proprie motivazioni. La bomba fa notare come una macchina sia in realtà anche un essere intelligente («Penso, dunque sono» — dice a un tratto) e alla fine decide di farsi esplodere, paragonandosi a Dio («In principio era il buio e io venni dopo il buio. E luce sia!»).
Attraverso la bomba Carpenter fantastica e compone una satira contro il potere, che - troppo - nuoce alla testa e una riflessione sulle armi che possono sempre essere riposte e non uccidere più nessuno. A 10 anni esatti dal Dottor Stranamore, Carpenter continua a parlare con acuto cinismo di questa surreale invenzione umana.
Citato sul forum dal nostro immancabile Noodles, nel topic dei 200 film di fantascienza:
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