Piccola premessa: una persona che conosco abbastanza bene lavora al Cern di Ginevra, quindi mi ha fatto sorridere la descrizione del posto, quasi in stile bat-caverna
Un corto ben studiato e abbastanza complesso, che cerca di lasciare un segno con la storia. Ci riesce, almeno in parte.
Costruito molto bene, in poche pagine si cela una storia che arriva sin dall'infanzia della ragazza. La storia prende e coinvolge lo spettatore, curioso di sapere la risposta a molti interrogativi (risposta che, in realtà, non giunge mai).
Diciamo che è stato abile l'autore a "mascherare" qualche buco della sceneggiatura facendo capire che è una domanda a cui non darà risposta. Esempio perfetto è l'input iniziale, cioè la scoperta della particella indivisibile...per quale oscura ragione quella scoperta (neanche tanto precisa) scatena tutto questo putiferio?
Azzeccata l'idea che dà il titolo al corto, intelligente e interessante il quesito finale. Così interessante che quello che succede alla ragazza nel finale passa quasi in secondo in secondo piano, come se la sua morte (scusate lo spoiler) sia un mero e scontato gesto melodrammatico, fatto solo per mettere in risalto il quesito "filosofico".
In effetti, non ho capito bene perché lei stava sulla scogliera e perché aveva quell'intenzione. O ha perso la testa nell'incidente o non si spiega perché uno dovrebbe pensare al suicido senza alcun motivo.
Ottimi gli attori e la regia, azzeccati.
Voto: 6,5 (arrotondato è 7)
