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| RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
Parto subito col giochino simpatico di provare ad indovinare di chi è: col beneficio del dubbio, secondo me è di Agnese.
Stessa "mania" di prendere spunti da videogiochi e mondo internet, stessa approssimazione nella rilettura dello script, e quindi stessi errori nella costruzione sintattica, praticamente stessa fretta nel voler "passare ad altro".
Il dubbio, però, rimane, poichè la sceneggiatrice romana ha ampiamente dimostrato di essere notevolmente migliorata nella scrittura. Vedremo.
In merito al corto, devo anticipare che del gioco chiamato "Sonic" non ne sapevo un tubo. Mi è perciò risultato praticamente impossibile riuscire a familiarizzare con i presonaggi che vengono via via presentati, e tanto meno provare anche un minimo di empatia per le loro efferate eliminazioni. Lo stesso per quanto riguarda il personaggio sterminatore.
Oltretutto, bisogna dirlo, appare quanto meno poco realistico che un giovane, immaginiamo appassionato di videogame, si faccia terrorizzare da dei pupazzetti disegnati come dei cartoni animati di un videogame d'annata, quando al giorno d'oggi di game truculenti ed estremamente realistici c'è l'imbarazzo della scelta.
E vabbè, prendiamo anche per buona quest'idea; la domanda che però mi è subito balenata per la testa è stata: "Ma perché cavolo non l'ha distrutto l'amico, il cd maledetto? Che motivo aveva di mandarlo a Tom?" Bastava spaccarlo in mille pezzi e tutto finiva lì.
E il finale? Sonic si è materializzato? Scontato!
Il corto non spaventa, ed è un peccato. L'idea era discreta, ma avrebbe dovuto essere sviluppata meglio, prendendo spunto da qualcosa di più conosciuto e di genere diverso.
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