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Go-go girls of the Apocalypse
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Go-go girls of the Apocalypse, Nuno Productions

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Francis Delane
view post Posted on 18/8/2014, 22:02 by: Francis Delane

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Ooh, finalmente torno a recensire! Ragazzi miei, che gioia!

Sul treno che mi riportava a casa dalla montagna, ho letto grazie al cellulare il film di Nuno, un film che attendevo con curiosità da parecchio tempo, e non solo per il nome di Tarantino. Tra il titolo e l'argomento, la cosa mi stuzzicava parecchio, anche perché io amo i film "picareschi", quelli che hanno al loro centro dei poveri cristi che percorrono una lunga strada affrontando mille insidie e avendo tante avventure tragicomiche, condite magari con un pizzico d'erotismo (un giorno o l'altro scriverò qualcosa di simile).

Soddisfatto? In parte.

Dal punto di vista della fantasia, applaudo senza riserve. Se non ho capito male, il film è originale, ma anche se non lo fosse, riuscire a mantenere un controllo immaginativo su questa serie fornitissima di luoghi, personaggi e atmosfere è comunque impresa non da poco, e riuscita quasi del tutto, tranne che su alcuni punti (la seconda comparsa di Sheila, ad esempio: per capire che era la ragazzina innominata dell'inizio, ci ho messo un po'). La meraviglia visiva e narrativa regge in pratica sempre o quasi, la descrizione della disperazione e del grottesco di questo mondo post-apocalisse è efficacissima e ha parecchi punti che si candidano a diventare punti fermi dell'immaginario di CK. Le scene d'azione e splatter, tipiche dello stile del regista, non solo non appesantiscono il tutto, ma sono davvero agili, aggraziate, quasi pulite nella loro nonchalance e nel modo in cui si incastrano nella storia. L'ironia, infine, tipica di Tarantino, in certi punti è davvero gustosa.

Parlando di Tarantino: Nuno ha modellato il film su di lui, e il risultato è eccellente anche qui. Ce lo vedo, il buon Quentin, a dirigere un film del genere, è veramente suo questo film, nella mescolanza dei generi, nell'azione continua e nei dialoghi ironici, nel piacere citazionista e un po' dissacratore. Il cast, poi, è azzeccatissimo in ogni suo componente, perfino in Ron Jeremy e Tom Savini, bellissimi nella loro autoironia.

Quindi, il film mi ha catturato, è ricchissimo d'immaginazione, ha scene d'azione scritte magnificamente e un cast ricco e solido. Mi è quindi piaciuto, e molto. Però c'è un problema, che un po' gli tarpa le ali. Come ho detto, Nuno riesce a padroneggiare benissimo le singole scene e i singoli episodi, oltre che a delineare personaggi semplici ma di sicuro impatto. L'insieme, però, non è altrettanto perfetto, anzi mi sentirei di dire che l'insieme è proprio scricchiolante, perché al film, sostanzialmente, manca un centro solido.

E' esattamente il motivo per cui io preferisco Django a Bastardi: entrambi ricchi, entrambi epici, entrambi raffinati, però Django ha una compattezza che Bastardi non ha. La ricerca che l'ex schiavo fa della moglie, infatti, coinvolge le aspettative del pubblico su di lui, così che lo spettatore tifi, si immerga negli episodi, abbia sempre presente che il film un finale ce l'ha, e che verso quello stiamo andando. Il che dà un sapore particolare a tutte le avventure prima, che sono gigantesche attese che ampliano la suspense per il finale. Bastardi, non avendo questo centro, invece resta un po' freddo, al di qua del coinvolgimento emotivo dello spettatore, di sicuro una grande dimostrazione di cinema in scene singole girate perfettamente, ma con pochissima sostanza dietro a nascondere l'autocompiacimento del regista nel condurre questo gioco.

Go-go girls soffre dello stesso problema. Non che Mortimer, Bill e Sheila non siano simpatici, o che la loro ricerca non coinvolga: il centro in questo film, la meta del viaggio, c'è, solo che non è solida abbastanza. Dopo qualche scena, è come se il piacere citazionista, quello della visione, prendesse la mano allo sceneggiatore, il curare i singoli episodi fa scordare o mette seriamente a rischio la meta finale, che alla fine non è più nemmeno così soddisfacente da raggiungere. L'incontro tanto atteso fra Mortimer e la ex moglie è, infatti, una delusione: tutta quella strada per poi lasciarla andare così? Non si voleva la scena romantica, ma un minimo di dialogo un po' più sviluppato sì, qualcosa che desse alla meta il sapore di una tappa raggiunta, per poi andare verso altri lidi, se non altro per equilibrare la magnificenza delle scene precedenti. Non sto suggerendo che era meglio tagliare degli episodi (assolutamente no), solo curare un po' meglio il finale per non lasciare in bocca allo spettatore di un senso di non-chiuso, incompiuto.

VOTO: 7,5/10. Un viaggio bellissimo, quello che ci fa fare Nuno in questo mondo grottesco ricreato con fantasia felicissima, con un cast eccellente e un ritmo spettacolare. Peccato che, alla fine, la meta sembri non valere il viaggio.
 
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11 replies since 31/5/2014, 03:19   191 views
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