Lo studio è rimesso a nuovo, con delle poltrone nere e una scrivania, come quelli americani. Una vista dei Fori Imperiali impera dalla vetrata. Entra la presentatrice con un un tailleur da lavoro e fa un inchino al pubblico, poi si siede dietro la scrivania
"Credevate di esservi liberati di questo programma? A quanto pare, vi sbagliavate!C'è voluto un po' per lavorare sulla nuova gestione e infine eccoci qui! Ma bando alle ciance, questa programma è la prima che sarà dedicata alla "Sfida Biopic", e se Mastruccio intervisterà i miei, io intervisterò i suoi. Quindi facciamo entrare il cast di
Totò!"
Entrano Giuseppe Tornatore, Robert De Niro, Federico Costantini e Toni Servillo, Agnese si inchina davanti a De Niro e Servillo e stringe la mano a Costantini e Tornatore. Li fa sedere sulle poltrone nere
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Cominciamo con Giuseppe Tornatore. Siciliano di nascita, romano d’adozione ed ora in un film su uno dei simboli di Napoli. Ma lei come si sente di più?
Sono bagariota, anzi baariota, dalla cima dei capelli fino alla punta dei piedi, per animo e cultura, ma mi ritengo un cittadino curioso, a cui piace scoprire luoghi e mentalità diverse. Se parliamo di Napoli, però, non posso che sentirmi molto simile ai napoletani. Ci accomunano troppe cose, dal calore umano alle radici culturali e storiche, per non parlare dell'arte e della musica. Se andate in un qualsiasi quartiere popolare palermitano, si renderà conto che le canzoni più suonate nelle case e nelle strade sono quelle del repertorio neo-melodico partenopeo.
- Le biopic sono fatte in più modi: alcune ripercorrono l’intera carriera di un soggetto, altri si basano su un fatto, altri usano il personaggio per creare uno spunto di riflessione. Che tipo di biopic è il suo?
Totò è un personaggio universale e di uno spessore elevatissimo. Ho constatato però che della sua vita privata si conosce poco, perchè non amava molto parlare di sè. Ho quindi cercato di raccontare l'uomo , più che il grande attore comico che era. Ripercorrendo le tappe salienti della sua lunga carriera e fatti privati poco conosciuti, scoprirete un uomo dalla personalità molto complessa e piena di contraddizioni, ma comunque un grande uomo.
- Ha visitato Napoli? Che impressioni ha avuto?
Naturalmente adoro Napoli e i napoletani. Abbiamo girato molte scene nel quartiere della Sanità, e abbiamo avuto dalla gente tante dimostrazioni di simpatia e affetto. Ci sono diverse sequenze con moltissime comparse che, spero, saranno apprezzate dai napoletani. Raccontano la vita quotidiana del popolo partenopeo degli anni giovanili di Totò. Uno spaccato di vita reale e pieno di poesia. Ho cercato di essere il più fedele alla realtà possibile.
-Sono sicura che saranno apprezzate. Mr De Niro, lei in questa pellicola interpreta un pilastro del cinema e della cultura italiana, come si è preparato?
Conoscevo il grande Totò già da moltissimi anni, e qualche anno fa mi è stata già proposto di interpretarlo, anche se poi il progetto non andò in porto. Mi sono preparato con molta cura. Mi ha aiutato moltissimo Carlo Croccolo, il bravissimo attore che mi presta la voce nel film, che lo ha conosciuto molto bene e che mi ha raccontato com'era nella realtà Antonio De Curtis. Peppuccio, inoltre, mi ha fornito una gran quantità di materiale video e cartaceo che ho studiato meticolosamente. Ho cercato di far mio il suo modo di muoversi, gesticolare e stare sulla scena, e lo confesso, è stato molto difficile.
- Lei, oltre ad attore è anche regista, dia un giudizio sulla regia di Tornatore.
(sorride) Peppuccio mi ricorda moltissimo il grandissimo Sergio Leone. Ha il suo stesso modo di studiare l'inquadratura e far muovere gli attori sulla scena, ed inoltre ha un'umanità e sensibilità straordinaria. Solo chi è molto sensibile, riesce a coglliere certi aspetti degli uomini, e siccome è anche un grande regista e autore di cinema, riesce a trasferirli sullo schermo.
- Da uno a dieci, com’è Toni Servillo fuori dal set?
Molto simpatico. Siamo diventati amici.
- Mi fa piacere. Signor Costantini, ti dispiace se ti do del tu? Comunque, da persona della mia generazione, quali sono le tue opinioni su Totò? Hai visto qualche suo film? Il tuo preferito?
Certo Agnese, siamo coetanei, no? Totò è un mito, e per noi giovani attori rimane un punto di riferimento. Il fatto che fosse un comico non conta nulla. I suoi film sono una scuola di arte recitativa, con quei magistrali tempi comici che ancora oggi nessuno è riuscito ad eguagliare. Non era facile recitare accanto a lui, che dell'arte dell'improvvisazione era maestro indiscusso, tanto che le sue spalle erano fior fior di attori, da Peppino De Filippo a Nino Taranto e Aldo Fabrizi, e via dicendo. Ho visto quasi tutti i suoi film, e il mio preferito è "Guardie e ladri", ma fare una graduatoria è impossibile. Ancora oggi, se ne guardo uno per l'ennesima volta, mi scappa sempre da ridere.
- Tu sei romano, hai dovuto imparare un po’ di accento napoletano per il film?
Il mio personaggio è romano, quindi non ho dovuto usare l'accento partenopeo.
-Sentivo che era una domanda stupida, scusa... tu sei anche Dj e produttore musicale, come incastri questi altri due mestieri col lavoro d’attore?
La musica è la mia altra passione. Non ho alcuna difficoltà a conciliare le due passioni, ed entrambe mi danno molte soddisfazioni, quando recito e quando, come DJ, sono dietro i piatti della consolle.
- Signor Servillo, fresco fresco di Oscar torna qui a CK! Com’è stato il ritorno in Italia, burrascoso?
Non ho avuto nemmeno il tempo per pensarci. Due giorni prima della premiazione ero sulle tavole del palcoscenico con mio fratello Peppe per "Le voci di dentro", e due giorni dopo lo stesso. Quindi penso che mi renderò veramente conto di quello che è successo solo quando avrò una pausa di lavoro... ma quando? (ride) Lavoro continuamente, e meno male.
- Anche lei interpreta un attore come Castellani, che ha fatto da spalla a Totò in molte commedie, come si è preparato?
Ho studiato il suo modo di stare al fianco del grande Totò, sia sulla scena che fuori dai set. Era un suo strettissimo collaboratore.
- Da uno a dieci, com’è Robert De Niro fuori dal set?
Naturalmente non ho nulla da scoprire sull'enorme talento, accompagnata da un'umiltà e semplicità che disarmano, e nel lavoro è uno stacanovista. Fuori dal set è' un timido, come tutti i grandi attori. Siamo diventati amici, e siccome adora la mozzarella campana, gli ho promesso di mandargliene una bella fornitura a Los Angeles. (De Niro ride)
Molto bene, per ora non farò ulteriori domande. Ringrazio gli ospiti e vi rimando ad un nuovo appuntamento con incontro col Cast, e... buona visione!
