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Jerry Blatta
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Jerry Blatta, Ramaya Productions

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Hermetico
view post Posted on 7/5/2014, 20:33 by: Hermetico
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Uomo d torna in sala in tempi record con il suo terzo film del semestre, ed è la sua pellicola più ambiziosa, quella con cui probabilmente si giocherà il tutto per tutto ai prossimi awards.

Soggetto & sceneggiatura: il soggetto è uno dei punti di forza del film. L'idea di questo scarafaggio che si trasforma in un uomo e che a contatto con i peggiori criminali della città impara la loro il peggio e finisce anche per fargli le scarpe, è davvero fantastica. Ne esce anche una visione piuttosto negativa della nostra società (a prescindere che il film sia ambientato qualche decennio fa): cosa abbiamo da offrire alle nuove generazioni, a chi si affaccia al mondo per la prima volta? Solo violenza, soprusi e un'esistenza ai limiti della delinquenza. Questo è probabilmente il miglior script di Uomo d, con la sua cura e la sua attenzione per le inquadrature (solo in qualche caso un po' confuse e macchinose), i movimenti della mdp e la messa in scena. Il film ha anche un ritmo molto sostenuto e non si rallenta mai. L'inizio è folgorante, quel prologo praticamente muto che ci narra la nascita di Jerry Blatta è davvero potente, nel suo essere così straniante ed inquietante. Poi iniziano le dinamiche con il suo "compagno d'avventure", Acaro, e qui il film si fa più leggero ammiccando quasi alla commedia. Il modo in cui Jerry si rapporta agli altri, procedendo per imitazione, è spesso e volentieri piuttosto divertente, anche se rimane sempre un piacevole retrogusto inquietante nel modo in cui Blatta si comporta, nel suo sorriso. Fin qui quindi funziona tutto a dovere (a parte qualche concessione di troppo al registro della commedia), poi verso metà film sembra esserci un netto salto temporale e nel giro di una scena ci ritroviamo Blatta trasformato in un autentico genio del male che parla in modo fluente e manovra i criminali e i boss che lo circondano come pedine. Capisco che bisognava pur condensare la sua evoluzione, ma ho avvertito uno stacco troppo netto. Avvicinandoci al finale ho poi avvertito la consueta corsa che avevo già riscontrato negli altri film di Uomo d. E' come se si volesse per forza rimettere tutto a posto puntando molto sul trionfo del bene e della giustizia, con Acaro che nel giro di poco tempo si ravvede e si rivolge al poliziotto per mandare tutti dietro le sbarre, oppure lo stesso boss della mafia greca che si mette addirittura a parlare d'amore con Acaro sfoggiando una tenerezza e una sensibilità che non mi sarei aspettato da un personaggio del genere. Il finale quindi si risolve davvero in pochissimo tempo e il povero Blatta, personaggio carismatico pur nella sua assurdità, meritava una fine migliore (nel senso che la sua morte meritava più spazio, più cura, come la sua nascita).
Regia: se dovessi giudicare solo l'inizio, con la genesi di Blatta direi che il film è perfetto per uno come Cronenberg. Poi però la pellicola prende un'altra piega, si fa più leggera (ammicca troppo spesso alla commedia) e soprattutto rinuncia a graffiare davvero non andando fino in fondo, optando piuttosto per una finale rassicurante e riconciliatorio. Questo non è sbagliato in sé ma non lo trovo molto adatto a un regista come Cronenberg. Avrei scelto quindi un altro regista, magari più mainstream e meno sofisticato.
Cast: davvero bravo Schreiber che si assicura fin da ora la nomination. Non è un attore molto usato (raramente per il ruolo da protagonista) ma qui ha davvero dato una prova notevole che si piazza tra le migliori del semestre, se non la migliore. Il resto del cast, soprattutto televisivo, è ben scelto e Milo Ventimiglia se la cava bene (io avrei osato anche un attore un po’ più di peso).
Musiche: più che buone. Il tema portante, anche se ripetuto, a me è piaciuto molto perché entrava sempre nelle scene giuste.
Locandina & sito: sito d’ordinanza ma con una ricca pagina dedicata al regista e una per la colonna sonora. La locandina invece non mi ha molto colpito, l’ho trovata un po’ piatta.

Voto conclusivo: Jerry Blatta è sicuramente il miglior di Uomo d e uno dei tre migliori film del semestre. Dopo un inizio folgorante e cupo la pellicola vira verso atmosfere più leggere e meno opprimenti, sprecando in parte il grande potenziale della storia. Ma il film rimane comunque piacevole, grazie a un ritmo inarrestabile e a un protagonista enigmatico nella sua lucida follia. Purtroppo il finale sembra un po’ tirato via e tutto si sistema per il meglio con la morte dei “cattivi” e il trionfo della giustizia. Peccato per questo finale così conciliatorio, a me sarebbe piaciuta una maggior centralità del lato oscuro di Blatta e della sua metamorfosi. Comunque complimenti a Uomo d per questo ulteriore passo avanti (anche a livello tecnico). Sono sicuro che il film potrà dire la sua agli awards. 74/100
 
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