Cinematik.it - Il gioco del Cinema


Mind the gap
Poll choicesVotesStatistics
75 [50.00%]
63 [30.00%]
81 [10.00%]
51 [10.00%]
100 [0.00%]
90 [0.00%]
40 [0.00%]
30 [0.00%]
20 [0.00%]
10 [0.00%]
00 [0.00%]
Guests cannot vote (Voters: 10)

Mind the gap, Dreaming Studios

« Older   Newer »
  Share  
uomo_d
view post Posted on 17/4/2014, 20:55 by: uomo_d




MIND THE GAP

Il film in un tweet:

“C'è un'amabile vecchina inglese innamorata di una voce datata. Tanto che la sente ovunque, dalla metropolitana alla fredda cantina di casa.”

Il mio festival del cinema indipendente comincia dal film di Mastruccio.

Joe Wright dirige due mostri sacri del cinema: Vanesse Redgrave e Anthony Hopkins.
Cosa ci dovremo aspettare? Una storia d'amore più forte della morte.
Noi spettatori un po' smaliziati capiamo presto che la voce di Anthony Hopkins che pronuncia le poche parole “Mind the gap” è quel poco che resta alla Redgrave del suo dolce amore. Un uomo e una donna d'altri tempi. Una storia d'amore tanto dolce quanto straziante.
La protagonista viene tinteggiata come una santa, rischiando che tale incensamento diventi quasi stucchevole. Eppure, proseguendo, questa lieta storia d'amore, fatta di piccoli gesti, non può che rendere adorabile il personaggio, perdonando certe esagerazioni.
Personalmente non ho provato altrettanto trasporto per i personaggi di contorno, in particolare non sono entrato in empatia con il personaggio, a mio dire poco gradevole, del borseggiatore buono. Ma la tolleranza della donna ne risulta ovviamente accresciuta, nel ruolo di paladina degli ultimi nei sotterranei della city. La storia diventa ancora più sognante quando apprendiamo che il grande amore è sbocciato ed ha vissuto intenso ma estremamente breve.
Intanto nella vita di Louise entra, un po' maldestramente Henry, ma il peso del signor Peter è davvero ingombrante.
Quando la voce di Peter viene archiviata Louise si fa prendere dallo sconforto. Ma una donna così amata spinge il direttore generale della Tube a contravvenire ai regolamenti imposti dalla regina, restituendo a Louise la voce perduta di Peter, ridandole un po' di speranza.
Viene da chiedersi, mentre il film scivola verso il finale, se Louise accoglierà Henry nella sua vita. Peter si fa saggiamente da parte e il lieto fine sembra dare a Louise quanto merita.
Eppure qualcosa di incredibile ci si para davanti gli occhi.
Louise, spinta da Peter, trucida Henry mentre questi prova a ripararle la caldaia. Non solo. Louise, affatto freddolosa, aveva già fatto lo stesso con il povero Peter.
Come giudicare dunque questo film? Davvero notevole fino a dieci minuti dalla conclusione, e così incredibile, nel senso più letterale del termine, alla fine?

Diciamo subito che il cast ne è all'altezza e diciamo subito anche che la Redgrave è naturalmente candidata al ruolo di miglior attrice del festival e così Hopkins se la giocherà anche lui.

La storia non si fa con i “se”. Eppure viene difficile non scrivere che, con un finale diverso, il film avrebbe ottenuto riscontri entusiastici.

Io mi auguro che il produttore apprezzi la mia sincerità, e colga il mio imbarazzo nel dover giudicare negativamente la sua produzione. Sicuramente ha scelto di rischiare, ed è un atteggiamento giusto, che onora anche il senso stesso del festival. Eppure questo suo slancio mi è parso poco riuscito.

Il finale di questo film non mi è piaciuto.
Da spettatore mi alzo dalla sedia con le gambe tremolanti. Ho visto un film molto bello. Mi sono commosso, come spesso mi capita. Ho adorato Anthony pensando “da vecchio spero di essere come lui con la mia compagna”. E poi però vedo la sua testa ibernata e decapitata. Non lo capisco. Mi alzo, dunque, dalla sedia confuso. Una sensazione di amaro in bocca che guasta un bel film, con due ottimi attori, una sceneggiatura ineccepibile, una bella fotografia e un'ottima colonna sonora. Il contorno è perfetto, ma il dolce è condito con il sale.

Voto 50.


Niente di personale. :cry:
 
Top
55 replies since 12/4/2014, 10:05   768 views
  Share