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Mind the gap
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Mind the gap, Dreaming Studios

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mastruccio
view post Posted on 12/4/2014, 10:05





Per chi non è mai stato a Londra, e quindi non ha mai usato la Tube...



clicca qui per andare a vedere il film


N.B. Per aprire i link della colonna sonora cliccate tasto destro del mouse e aprite su un'altra scheda
 
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Andrew.
view post Posted on 12/4/2014, 13:16




-Hai l'onore di partecipare al primo (e speriamo non ultimo) Festival del cinema indipendente di Cinematik. Come ti senti?
Mi piace essere fra i primi ad inaugurare un Festival nuovo di zecca. Credo che non sarà l'ultimo perchè è l'occasione per chi ha meno tempo di altri, dato che il film deve essere più breve. Non capisco, quindi, come mai alla fine siamo solo in 4 partecipanti. Comunque, sono emozionato come sempre, e curiosissimo di leggere cosa ne pensate del film.

-Qual è il tuo rapporto col cinema indipendente reale? C'è qualche film che rientra nel genere e che ci vorresti consigliare?
A dir la verità, non faccio molto caso se un film è o non è indipendente, quindi non saprei nemmeno dire quel'è stato l'ultimo film indipendente che ho visto. Fate però conto che da qualche anno non ho molta scelta. Ho due bimbi che, in fatto di gusti, sono molto esigenti: cartoni, Violetta, super eroi, e poco altro. :cry:

-Come vedi i tuoi tre avversari? Pensi di avere qualche possibilità di vittoria?
Ho a che fare con le tre colonne portanti di Ck, ed io che sono l'ultimo arrivato so di essere il quarto incomodo. A leggere gli altri, nessuno si aspetta chissà che dal mio film. Però... mai dire mai!

- Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?
La storia è abbastanza nota: un giorno ascolto una notizia al tg, o la leggo in rete (non ricordo), ed è stata subito la scintilla creativa. Naturalmente ho romanzato molto, cambiando nomi ed inventando di sana pianta tutto il contorno. Anche il finale, pensato all'inizio in un modo, è totalmente cambiato durante la fase di scrittura. In fondo, dato che è un Festival del Cinema Indipendente, mi sono concesso il divertimento di andare un po' oltre e sperimentare. Il risultato lo giudicherete voi.

- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?

Non lo so. Sinceramente. Ogni mio film ha un posto nel cuore. Ma se non fosse mio, dopo tutto un 7 emezzo lo darei tranquillamente.

- Un pregio del tuo film?
E' originale, è particolare, è semplice ma complesso (e lo si capisce solo alla fine), e con un'attrice, la Redgrave, magnifica.

- Un difetto del tuo film?
Qualcuno potrebbe storcere il naso per la brevità di alcune situazioni, ma c'è stata l'esigenza di rientrare entro il limite dei caratteri. Ci sarà pure chi avrà da ridire sul finale, ma a me è piaciuto molto.

- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?
Immagino piacerà a molti. Spero che piaccia ad Andrew, Papele e Clint, che sono molto esigenti. Giustamente.


- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...
Conto di recuperare i soldi spesi, ma sarà facile. Un posto in cima al box-office non mi dispiacerebbe, perchè secondo me lo merita.

- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?
E' il secondo film che nasce da un'ispirazione fulminante dopo aver letto una notizia vera. Mi rafforza nella mia autostima come sceneggiatore, e in definitiva mi ha confermato che preferisco scrivere film originali.

- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?
Si, certamente. Anche se gli errori si ripetono. Meno male che rileggo almeno una decina di volte, e risolvo quanto possibile.

- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?

Nessuno. Fino ad ora ho voluto scrivere film sempre diversi dagli altri, per sperimentarmi in tutti i generi.

- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).
Non saprei proprio. Caso mai me lo direte voi.

- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?
Ispirato da nessuno in particolare, e non saprei a quale film vero accomunarlo. In questo momento la mia mente è confusa...

- Il tema e/o il messaggio del film?
L'amore è più forte di tutto, anche della morte.

- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?
Se ti piacciono le storie dove la realtà supera la fantasia vallo a vedere. Anche se in questo caso è la fantasia a superare la realtà.

- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?
Interessante.


- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?
Attrice protagonista, film, sceneggiatura originale, soggetto, regia.

- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?
No comment, anzi un film non mio. Ma tanto non ci saranno film pigliatutto in questo semestre anomalo.

- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?
L'ho già scritto, ed è "Totò". L'ho finito prima di scrivere questo, è lì nel cassetto ad aspettare che lo riprenda in mano per le correzioni.


-Cosa conti di poter fare per Cinematik in questo momento?
Già così va bene.
 
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Andrew.
view post Posted on 16/4/2014, 07:44




Appena finito di leggerlo. La mia espressione è questa :blink:
Oggi scrivo la rece completa, penso che questo film farà molto discutere.
 
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uomo_d
view post Posted on 16/4/2014, 12:25




Eh, credo che sia proprio quello che cercava il produttore! Anche io sono rimasto così!
 
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Andrew.
view post Posted on 16/4/2014, 13:09




Recensione della Chimera

Contiene spoiler!


"Mind the gap" è la frase che un uomo ha registrato per la metropolitana londinese e dopo la sua morte la moglie usa queste parole per ricordarlo, andando a fargli visita proprio in quella metropolitana dove nel frattempo ha stretto amicizia con personaggi bizzarri del sottosuolo.
La trama prende spunto da un fatto realmente accaduto e ciò le dona un fascino particolare, sebbene si prenda ovviamente diverse libertà, inoltre... No cavolo, non posso scrivere una recensione normale... CHE COS'E' QUEL FINALE?
Dunque, dicevo... sì. La storia.
In fondo è una storia d'amore, di quelle più belle. Quella tra un uomo e una donna che nonostante abbiano raggiunto una veneranda età, riescono ancora a trovare la forza per amarsi. Poco importa se lui non c'è più, i dialoghi con il suo "spirito" rappresentano perfettamente cosa c'è stato nel loro passato e l'amore reciproco che provano.
Pur nella sua semplicità è insomma una storia in grado di toccare le corde emotive dello spettatore. Lo ammetto, ho avuto gli occhi lucidi ed è scesa una lacrima quando lui nel finale la lascia andare e le dice che è giunto il momento di trovarsi un altro uomo. Finale scontato, già si sapeva fin dall'inizio che sarebbe andata così, eppure la sceneggiatura e i dialoghi, le atmosfere, sono riuscite a commuovermi.
E questo è il film che ho visto, a cui avrei dato un ottimo voto.
Infatti, non si sa bene perchè, a un certo punto la bella storia d'amore si trasforma in un horror. Gli ultimi cinque minuti del film stravolgono totalmente i personaggi e ciò che si è visto prima. I buoni sentimenti, l'amore, la commozione, si trasformano in un enorme pugno allo stomaco perchè in realtà la cara vecchina è un'assassina con allucinazioni che la spingono a far fuori gli uomini che l'avvicinano.
La prima domanda che nasce spontanea è... perchè? Mastruccio, hai scritto un film perfetto nei suoi intenti, quelli ciò di descrivere una tenera storia d'amore, perchè rovinare il tutto con un finale che non si sposa per nulla con il genere intrapreso fino a quel momento? Avrei potuto accettarlo se tutto il film fosse intriso di un po' di mistero, ma non mi puoi scrivere una sceneggiatura che non lascia per nulla presagire una cosa del genere e infilarmi alla fine una scena splatter che più splatter non si può. Mentre la leggevo ho seriamente pensato di avere delle allucinazioni o che fosse tutto uno scherzo. Mi dicevo "non può essere, dev'esserci una spiegazione, forse è un sogno della vecchia" e invece sono arrivato alla fine e ho capito che era tutto vero.
Dall'intervista si evince che ti sei preso questa libertà per sperimentare. Ok, ammiro il coraggio, ma per me l'esperimento non è riuscito. Lo spettatore cosa dovrebbe portarsi a casa dopo una visione simile? Forse, riuscendo a dimenticare quei cinque minuti, potrebbe ricordare della storia d'amore che lo aveva commosso. Oppure potrebbe portarsi dietro il disgusto, perchè in fin dei conti anche quella è stata una forte emozione.
Ma sono due sensazioni diametralmente opposte e tirando le somme, mi porto a casa il dubbio, il non sapere cosa ho guardato, il classico "nè carne nè pesce". Probabilmente questo mio fastidio è dato anche dal fatto che mi ero commosso. Avevo scelto questo film come uno dei miei preferiti di sempre perchè tra quei pochi in grado di farmi venire gli occhi lucidi. E scoprire che in realtà era tutto falso, è stato come un tradimento, una pugnalata alle spalle che ti ferisce e ti impedisce di ricordare con affetto quel film a cui ti stavi innamorando.

Non mi dilungo sul resto. Sceneggiatura impeccabile, musiche perfette e cast altrettanto, dove spiccano ovviamente i due protagonisti.
Locandina professionale e sito completo.

Voto: boh, 6,5?

Questo è un giudizio dato ancora a caldo. Come ho scritto su, ho provato non poco fastidio per quel finale che ha influenzato negativamente quanto di buono avevo pensato fino a quel momento. Un finale assolutamente gratuito ed evitabilissimo. Se lo si togliesse, il film sarebbe un gioiellino.
Però è anche vero che non posso ignorare che siamo comunque davanti a un'opera scritta benissimo e che forse questo mio fastidio potrà scemare col tempo e quello di cui ricorderò magari saranno solo i pregi (tanti) di questo film.

Edited by Andrew. - 16/4/2014, 14:25
 
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mastruccio
view post Posted on 16/4/2014, 15:08




Naturalmente mi aspettavo reazioni simili a quella di Andrew, e nel decidere quale chiave di lettura dare al film mi sono preso le mie belle responsabilità. Magari attendo ancora qualche altra recensione per rispondere, intanto suggerirei di stare attenti durante la lettura dello script, perchè la giusta chiave è anticipata molto prima del finale, nascosta (mica tanto) in una battuta che dice Sam.

CITAZIONE (Andrew. @ 16/4/2014, 14:09) 
La prima domanda che nasce spontanea è... perchè? Mastruccio, hai scritto un film perfetto nei suoi intenti, quelli ciò di descrivere una tenera storia d'amore...

D'amore... malato. E se ve lo spiattellavo subito, che gusto c'era?
 
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view post Posted on 16/4/2014, 15:41
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Con Mind the gap, Mastruccio porta in sala uno dei film più spiazzanti che io abbia mai letto qui a CK, per via del finale e anche per via del fatto che sia stato proprio Mastruccio (solitamente restio a un certo tipo di stratagemmi) a osare un azzardo simile.

Soggetto & sceneggiatura: sappiamo tutti che il soggetto è tratto da una storia vera che gronda romanticismo e sentimentalismo da tutti i pori. Una storia semplice che racconta di un amore quasi da fiaba. Il film, con altrettanta facilità e piacevolezza, racconta della vita di Louise che si reca tutti i giorni in metropolitana per poter ascoltare la voce registrata del suo amato Peter, morto ormai da più di 10 anni. L’inizio in casa mi ha ricordato l’incipit di Amour di Haneke; tutto è costruito in modo da descriverci il grande amore di Louise, che a sua volta viene rappresentata come una donna deliziosa. Un’adorabile “vecchietta” (che mi ha ricordato il recente Philomena) amata e ben voluta da tutti. Ottimo l’uso dei comprimari nella vicenda (il barbone, il borseggiatore…) che aiutano ad inquadrare ancora meglio Louise restituendo un personaggio irresistibile anche grazie al modo in cui lei si rapporta a loro (complimenti a Mastruccio per i dialoghi, davvero fluidi e piacevoli). Forse a volte si esagera un po’ con i buonismi e il sentimentalismo (Louise è talmente amata che a volte sembra quasi una santa) e l’impegno con cui tutti si affrettano a risolvere al meglio il problema del messaggio fa parecchio film Disney con annesso zuccheroso happy end. Però nulla di troppo grave, il film rimane piacevole e sinceramente commovente (molto toccante la scena in cui Louise scopre che il messaggio è stato sostituito). Quel genere di pellicole che ti scaldano il cuore, col loro modo di rappresentare un mondo quasi fatato, in cui ognuno si prodiga per aiutare l’altro e nessuno è mai veramente cattivo. Poi però arriva QUEL finale che è un’autentica mazzata, assurdo, incredibile, quasi fuori contesto. Quell’amabile vecchietta che ci ha commosso per tutto il film, in realtà è una totale psicopatica che dà vita a una sequenza horrorifica e splatter che non avrebbe sfigurato in un film di Argento o Alexandre Aja. :blink: Ed è un finale che cozza e stride terribilmente con tutto ciò che abbiamo visto prima, anzi, arriva addirittura a svilire quanto di bello visto (la storia d’amore, le emozioni suscitate) rendendo l’intera vicenda quasi una barzelletta. E lo spettatore avverte anche la sensazione di essere stato preso vagamente per il sedere, perché non ci sono indizi, nulla di nulla, che faccia minimamente presagire quella svolta clamorosa. E’ un colpo di scena che fatica davvero a reggersi e va contro le principali regole della costruzione di un personaggio, oltre che di una storia. Perché a fine visione viene a quel punto da chiedersi: ma quindi il film dove voleva andare a parare? Onore quindi al folle coraggio di Mastruccio che si è giocato il tutto per tutto con una scelta del genere (e certo non ha giocato sul sicuro), però io ho la sensazione che abbia buttato tutto un po’ in vacca.
Regia: di Joe Wright ho visto solo Anna Karenina che però è un film di tutt’altro tipo. Difficile trovare un regista adatto a una storia simile. Wright lo associo di più però a storia più sontuose e in questo caso non lo vedo molto a fuoco.
Cast: ottima la composizione del cast, con una Redgrave che dà spettacolo. Sul lavoro eccezionale dell’attrice non ci sono dubbi (nomination assicurata e non solo), sul personaggio invece qualche dubbio nasce, per i motivi detti prima. Bravo anche John Hurt.
Musiche: poche ma tutte ottime. Io ne avrei aggiunta anche qualcuna in più perché ci sono diverse scene che ne avrebbero giovato ulteriormente.
Sito & locandina: sito come sempre molto ben fatto e curato. Locandina davvero bella, perché pur nella semplicità ha un suo stile.
Voto conclusivo: Mind the gap è per ¾ un film emozionante e commovente, che racconta in modo quasi impeccabile una storia d’amore e il trauma della fine di una storia. Il sentimentalismo e il buonismo che pervadono la pellicola non infastidiscono, anzi, scaldano il cuore perché ogni tanto ci vogliono anche film così, che ti riconciliano con il mondo (o quanto meno con una proiezione ideale di esso). Poi c’è quel finale di cui ho già parlato che rischia davvero di mandare tutto alle ortiche. Immagino che si aprirà una discussione tra due correnti di pensiero: i fautori del “vale tutto” pur di colpire lo spettatore e quelli del rigore e della coerenza narrativa prima di tutto. L’ulteriore shock deriva dal fatto che da uno come Mastruccio un azzardo del genere non me lo sarei mai aspettato, proprio lui che è sempre molto attento che ogni cosa nel film sia plausibile e giustificata. Ripeto, complimenti per il coraggio, ma io ancora devo riprendermi e capire quanto effettivamente non mi sia piaciuto questo finale e in che misura rovini un film per il 90% davvero riuscito. 74/100


A questo punto sono curioso di sapere quale fosse il finale pensato all'inizio, prima di avere la malaugurata idea di cambiare. :P
 
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Arcadia1983
view post Posted on 17/4/2014, 18:09




appena finito di leggere. lo recensisco subito perché poi me ne dimentico. allora... io parto dalla fine, sono rimasto tipo così quando ho letto: :o:. e ci son rimasto perché, scusami Mas, ma devo, non mi ha proprio convinto. e non mi ha proprio convinto perché non è costruito bene, il che mi ha sorpreso visto che Mas gli intrecci li costruisce benissimo (Amnèsia docet). bastava mettere qualche indizio lungo tutta la pellicola (magari non evidente, tipo che so un titolo di giornale su scomparse di uomini, lei che si lamenta sempre della caldaia, cose così) e il "trauma" era meno forte. così è semplicemente un colpo di scena che arriva improvviso e anche un po' gratuito. non nascondo che se l'avessi visto al cinema, mi sarei sentito preso in giro. Mas, scusami, io ti stimo tantissimo, però penso pure che debbo essere sincero. oltretutto poi, l'idea non è proprio nello stile di Wright (che potrà avere tutti i difetti di 'sto mondo come regista, come può averceli chiunque) ma una coerenza interna al racconto la dà (mi si citerà il finale di Espiazione, ma lì se non ricordo male - non lo vedo dal 2007... - qualche sentore c'era, mi pare). e poi io Vanessa Redgrave a fare una cosa simile non ce la vedo. anche perché, poi, il film di per sé è molto carino: la storia è raccontata con tenerezza e sincerità (proprio per questo il finale non mi è piaciuto: mi è sembrato inserito a forza), i personaggi sono simpatici (anche se forse Sam è un po' macchiettistico) e il casting è fatto molto bene (ci sono anche un paio di conoscenze di Wright), i dialoghi funzionano, la musica è molto buona. è il finale che non funziona affatto.

Voto: 6.

CITAZIONE (mastruccio @ 16/4/2014, 16:08) 
intanto suggerirei di stare attenti durante la lettura dello script, perchè la giusta chiave è anticipata molto prima del finale, nascosta (mica tanto) in una battuta che dice Sam.

quale sarebbe?
 
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mastruccio
view post Posted on 17/4/2014, 19:17




CITAZIONE (Arcadia1983 @ 17/4/2014, 19:09) 
CITAZIONE (mastruccio @ 16/4/2014, 16:08) 
intanto suggerirei di stare attenti durante la lettura dello script, perchè la giusta chiave è anticipata molto prima del finale, nascosta (mica tanto) in una battuta che dice Sam.

quale sarebbe?

CITAZIONE

SAM
Le persone non sono come sembrano.
Magari la signora che le siede accanto
è una povera pazza. Noi miseri reietti,
poveri e soli su questa terra, siamo
tutti un po' svitati.


La chiave di lettura del film è questa frase, pronunciata da Sam davanti alle signore schifate nel corridoio della direzione generale della Tube.
Posso spiegare, adesso, il perchè di questo finale.
Mentre scrivevo la sceneggiatura, mi è venuto in mente il ricordo di una persona che, anni fa, incontravo per strada ogni mattina. Era una donna certamente malata, perchè parlava con un qualcuno che esisteva solo nella sua mente. Parlava anche ad alta voce, certe mattine la sentivo arrabbiata con questo fantasma, ed altre, invece, concentrata in una tranquila conversazione. Sempre con nessuno.
L'idea, lo ammetto, è stata fulminante. Insomma, io stavo scrivendo di una donna che parla con un marito che vede solo lei, anche per strada. Ero arrivato alla fine del film, che sarebbe dovuto essere la scena nella quale Louise ed Henry vanno insieme a casa, dopo che Peter la saluta in mezzo alla nebbia. Bel finale, con c'è che dire, romantico, da far commuovere, ma come dice Andrew, scontato e prevedibile. Ho storto il naso.
Non mi pareva adatto ad un Festival Indipendente. Se sperimentale deve essere, mi sono detto, allora faccio un esperimento. Presento un film che fino a 5 minuti prima della fine è un genere classico, romantico e sentimentale; immediatamente dopo lo rivolto come un calzino, dando una chiave di lettura difficile da capire subito, ma comunque abbastanza giustificata.
Ricordando quella donna dei miei ricordi, mi sono chiesto se fosse plausibile una storia come quella che ho scritto, vista secondo quella nuova chiave di lettura. Secondo me si. Anche Luoise parla da sola con un fantasma, e se la guardiamo per quella che è, senza cioè la mente confusa dalla commozione, con occhi distaccati, in fondo possiamo anche pensare che sia una povera donna sola, che passa le sue intere giornate in stazione, ad ascoltare una voce registrata, fedele ad un fantasma che esiste solo nella sua mente, di un amore malato che non ammette deroghe, tanto che il fantasma le chiede di ammazzare un intruso in quel folle menage.
CITAZIONE
LOUISE
(commossa)
Mi sento terribilmente in colpa.

PETER
Per cosa?

LOUISE
(commossa)
Per tutto, Peter. Non essere
arrabbiata con me.

PETER
Non potrei mai. Vai, Louise. Tu lo
sai quello che devi fare. Io non
posso impedire che lui ti ami.

Questo dialogo, visto secondo questo nuovo punto di vista, è agghiacciante. Louise si sente in colpa per quello che ha fatto 12 anni prima, chiede scusa a Peter, il quale però la invita a fare altrettanto con Henry, perchè lui non può impedire che questo intruso la ami.

Un esperimento che però pare non riuscito come avrei voluto. Non sono riuscito a rendere più evidente e comrensibile la vera chiave di lettura di tutta la storia.
Comunque non rinnego nulla. Anzi, penso che questo sia uno di quei film che esigono una seconda visione, proprio per vedere un film che non è più romantico e sentimentale come pensava. Magari qualcuno potrebbe provarci, poi vediamo se cambia opinione.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 17/4/2014, 20:16




non so... capisco il senso della tua decisione, ma resta comunque troppo improvviso. anche perché i due dialoghi, ok, ma sono talmente criptici che non si capisce subito il collegamento col colpo di scena finale. sia ben chiaro, è una mia opinione.
con questo non sto dicendo che l'avrei scritto meglio io, eh?
 
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uomo_d
view post Posted on 17/4/2014, 20:55




MIND THE GAP

Il film in un tweet:

“C'è un'amabile vecchina inglese innamorata di una voce datata. Tanto che la sente ovunque, dalla metropolitana alla fredda cantina di casa.”

Il mio festival del cinema indipendente comincia dal film di Mastruccio.

Joe Wright dirige due mostri sacri del cinema: Vanesse Redgrave e Anthony Hopkins.
Cosa ci dovremo aspettare? Una storia d'amore più forte della morte.
Noi spettatori un po' smaliziati capiamo presto che la voce di Anthony Hopkins che pronuncia le poche parole “Mind the gap” è quel poco che resta alla Redgrave del suo dolce amore. Un uomo e una donna d'altri tempi. Una storia d'amore tanto dolce quanto straziante.
La protagonista viene tinteggiata come una santa, rischiando che tale incensamento diventi quasi stucchevole. Eppure, proseguendo, questa lieta storia d'amore, fatta di piccoli gesti, non può che rendere adorabile il personaggio, perdonando certe esagerazioni.
Personalmente non ho provato altrettanto trasporto per i personaggi di contorno, in particolare non sono entrato in empatia con il personaggio, a mio dire poco gradevole, del borseggiatore buono. Ma la tolleranza della donna ne risulta ovviamente accresciuta, nel ruolo di paladina degli ultimi nei sotterranei della city. La storia diventa ancora più sognante quando apprendiamo che il grande amore è sbocciato ed ha vissuto intenso ma estremamente breve.
Intanto nella vita di Louise entra, un po' maldestramente Henry, ma il peso del signor Peter è davvero ingombrante.
Quando la voce di Peter viene archiviata Louise si fa prendere dallo sconforto. Ma una donna così amata spinge il direttore generale della Tube a contravvenire ai regolamenti imposti dalla regina, restituendo a Louise la voce perduta di Peter, ridandole un po' di speranza.
Viene da chiedersi, mentre il film scivola verso il finale, se Louise accoglierà Henry nella sua vita. Peter si fa saggiamente da parte e il lieto fine sembra dare a Louise quanto merita.
Eppure qualcosa di incredibile ci si para davanti gli occhi.
Louise, spinta da Peter, trucida Henry mentre questi prova a ripararle la caldaia. Non solo. Louise, affatto freddolosa, aveva già fatto lo stesso con il povero Peter.
Come giudicare dunque questo film? Davvero notevole fino a dieci minuti dalla conclusione, e così incredibile, nel senso più letterale del termine, alla fine?

Diciamo subito che il cast ne è all'altezza e diciamo subito anche che la Redgrave è naturalmente candidata al ruolo di miglior attrice del festival e così Hopkins se la giocherà anche lui.

La storia non si fa con i “se”. Eppure viene difficile non scrivere che, con un finale diverso, il film avrebbe ottenuto riscontri entusiastici.

Io mi auguro che il produttore apprezzi la mia sincerità, e colga il mio imbarazzo nel dover giudicare negativamente la sua produzione. Sicuramente ha scelto di rischiare, ed è un atteggiamento giusto, che onora anche il senso stesso del festival. Eppure questo suo slancio mi è parso poco riuscito.

Il finale di questo film non mi è piaciuto.
Da spettatore mi alzo dalla sedia con le gambe tremolanti. Ho visto un film molto bello. Mi sono commosso, come spesso mi capita. Ho adorato Anthony pensando “da vecchio spero di essere come lui con la mia compagna”. E poi però vedo la sua testa ibernata e decapitata. Non lo capisco. Mi alzo, dunque, dalla sedia confuso. Una sensazione di amaro in bocca che guasta un bel film, con due ottimi attori, una sceneggiatura ineccepibile, una bella fotografia e un'ottima colonna sonora. Il contorno è perfetto, ma il dolce è condito con il sale.

Voto 50.


Niente di personale. :cry:
 
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mastruccio
view post Posted on 17/4/2014, 23:06




CITAZIONE (uomo_d @ 17/4/2014, 21:55) 
Io mi auguro che il produttore apprezzi la mia sincerità, e colga il mio imbarazzo nel dover giudicare negativamente la sua produzione. Sicuramente ha scelto di rischiare, ed è un atteggiamento giusto, che onora anche il senso stesso del festival. Eppure questo suo slancio mi è parso poco riuscito.
(...) Niente di personale. :cry:

Apprezzo e ringrazio pure.
Il pubblico è sovrano, e se non valuti il film in modo sufficiente, va bene così. Spero di convincerti di più con Totò.
Hai colto, comunque, il senso dell'operazione rischiosissima che ho fatto, e continuo a non pentirmene. Avrei però dovuto preparare il finale con più chiari "messaggi".
 
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Andrew.
view post Posted on 18/4/2014, 08:48




Spoiler

Mas, io credo che qua nessuno sta criticando la scelta di creare un personaggio simile perché funzionerebbe, una vecchietta amabile che però nasconde un segreto agghiacciante sarebbe un personaggio molto affascinante e perfetto per un film. Quello che invece si critica è il modo in cui hai scelto di realizzarlo. Cioè è una cosa che proprio da un punto di vista stilistico non si regge in piedi, sembra cozzare con le regole basilari della costruzione di un personaggio e la messa in scena di una storia. Cioè la sensazione che si ha è di un film pensato in un modo, allo scopo di commuovere con una storia d'amore e quindi scritto avendo in mente questo scopo portato avanti perfettamente. Il finale sembra invece essere stato aggiunto all'ultimo momento e da una persona diversa da quella che ha scritto la prima parte.
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 18/4/2014, 09:33




allora, andiamo subito sulla parte più dolente: il finale.
il finale di questo film è apocalittico. Ecco l'ho detto. Quando l'ho finito mi sono alzata e ho camminato per la stanza dicendo "no, no, no e no" tipo Hitler. Oltre ai vari WTF che ho sparso per il web. Puoi anche dire tutte le scuse che vuoi, Mas, ma io un finale così, che sputtana del tutto il film, non lo accetto. E' come se andassi a vedere Harry ti presento Sally e qualcuno, in puro stile fight club, ci abbia messo il finale di Saw. E' come vedere due film diversi ed è un continuo loop di "no!" nella tua testa. Capisco il voler stupire, ma ci sono vari modi per farlo e tu hai scelto quello più sbagliato.
Insomma, il film è in tutto una commedia romantica su una simpatica e amorevole vecchietta che passa le giornate a sentire la voce del marito, e forse sì un finale con lui che si mette con Henry sarebbe stato scontato, ma non è quello che ci si aspetta da una commedia romantica? Un finale scontato ma zuccheroso e tenero? Non so, quella scena gore messa con lo sputo non mi ha convinto per niente, mi sembra una barzelletta, uno scherzo di cattivo gusto.
Non dico che non si debba osare, ma forse avere il coraggio di non dover stupire per forza, quello sì.
Voto 6
 
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mastruccio
view post Posted on 18/4/2014, 10:57




CITAZIONE (Andrew. @ 18/4/2014, 09:48) 
Spoiler

Mas, io credo che qua nessuno sta criticando la scelta di creare un personaggio simile perché funzionerebbe, una vecchietta amabile che però nasconde un segreto agghiacciante sarebbe un personaggio molto affascinante e perfetto per un film. Quello che invece si critica è il modo in cui hai scelto di realizzarlo. Cioè è una cosa che proprio da un punto di vista stilistico non si regge in piedi, sembra cozzare con le regole basilari della costruzione di un personaggio e la messa in scena di una storia. Cioè la sensazione che si ha è di un film pensato in un modo, allo scopo di commuovere con una storia d'amore e quindi scritto avendo in mente questo scopo portato avanti perfettamente. Il finale sembra invece essere stato aggiunto all'ultimo momento e da una persona diversa da quella che ha scritto la prima parte.

Mi sono avventurato in una sperimentazione azzardata, me ne rendevo conto mentre scrivevo il finale. Ho sbagliato a non inserire più numerosi indizi che qualcosa non era realmente come ve la stavo raccontando, perchè in effetti soli due indizi, tra l'altro quasi nascosti, non sono stati sufficienti.
Non sono tanto d'accordo sul fatto che è un'operazione che dal punto di vista stilistico non si regge in piedi, che cozza con le regole e la messa in scena. Ho voluto rivoltare la storia come un calzino, l'ho già scritto, e un calzino lo sapete com'è fatto: all'esterno bello liscio, elegante e colorato, dentro invece tutto pelucchi, fili strappati, polvere e puzza. Ho osato stravolgere, ho provato a soverchiare i stilemi della classica drammaturgia, e, ve l'assicuro, mi sono divertito un mondo.
Se non ci provavo ora, nel contesto di un Festiva Indipendente (e sperimentale), non l'avrei mai più fatto.
 
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