Cinematik.it - Il gioco del Cinema


Mind the gap
Poll choicesVotesStatistics
75 [50.00%]
63 [30.00%]
81 [10.00%]
51 [10.00%]
100 [0.00%]
90 [0.00%]
40 [0.00%]
30 [0.00%]
20 [0.00%]
10 [0.00%]
00 [0.00%]
Guests cannot vote (Voters: 10)

Mind the gap, Dreaming Studios

« Older   Newer »
  Share  
Hermetico
view post Posted on 16/4/2014, 15:41 by: Hermetico
Avatar

Critico

Group:
Moderator
Posts:
2,860

Status:


Con Mind the gap, Mastruccio porta in sala uno dei film più spiazzanti che io abbia mai letto qui a CK, per via del finale e anche per via del fatto che sia stato proprio Mastruccio (solitamente restio a un certo tipo di stratagemmi) a osare un azzardo simile.

Soggetto & sceneggiatura: sappiamo tutti che il soggetto è tratto da una storia vera che gronda romanticismo e sentimentalismo da tutti i pori. Una storia semplice che racconta di un amore quasi da fiaba. Il film, con altrettanta facilità e piacevolezza, racconta della vita di Louise che si reca tutti i giorni in metropolitana per poter ascoltare la voce registrata del suo amato Peter, morto ormai da più di 10 anni. L’inizio in casa mi ha ricordato l’incipit di Amour di Haneke; tutto è costruito in modo da descriverci il grande amore di Louise, che a sua volta viene rappresentata come una donna deliziosa. Un’adorabile “vecchietta” (che mi ha ricordato il recente Philomena) amata e ben voluta da tutti. Ottimo l’uso dei comprimari nella vicenda (il barbone, il borseggiatore…) che aiutano ad inquadrare ancora meglio Louise restituendo un personaggio irresistibile anche grazie al modo in cui lei si rapporta a loro (complimenti a Mastruccio per i dialoghi, davvero fluidi e piacevoli). Forse a volte si esagera un po’ con i buonismi e il sentimentalismo (Louise è talmente amata che a volte sembra quasi una santa) e l’impegno con cui tutti si affrettano a risolvere al meglio il problema del messaggio fa parecchio film Disney con annesso zuccheroso happy end. Però nulla di troppo grave, il film rimane piacevole e sinceramente commovente (molto toccante la scena in cui Louise scopre che il messaggio è stato sostituito). Quel genere di pellicole che ti scaldano il cuore, col loro modo di rappresentare un mondo quasi fatato, in cui ognuno si prodiga per aiutare l’altro e nessuno è mai veramente cattivo. Poi però arriva QUEL finale che è un’autentica mazzata, assurdo, incredibile, quasi fuori contesto. Quell’amabile vecchietta che ci ha commosso per tutto il film, in realtà è una totale psicopatica che dà vita a una sequenza horrorifica e splatter che non avrebbe sfigurato in un film di Argento o Alexandre Aja. :blink: Ed è un finale che cozza e stride terribilmente con tutto ciò che abbiamo visto prima, anzi, arriva addirittura a svilire quanto di bello visto (la storia d’amore, le emozioni suscitate) rendendo l’intera vicenda quasi una barzelletta. E lo spettatore avverte anche la sensazione di essere stato preso vagamente per il sedere, perché non ci sono indizi, nulla di nulla, che faccia minimamente presagire quella svolta clamorosa. E’ un colpo di scena che fatica davvero a reggersi e va contro le principali regole della costruzione di un personaggio, oltre che di una storia. Perché a fine visione viene a quel punto da chiedersi: ma quindi il film dove voleva andare a parare? Onore quindi al folle coraggio di Mastruccio che si è giocato il tutto per tutto con una scelta del genere (e certo non ha giocato sul sicuro), però io ho la sensazione che abbia buttato tutto un po’ in vacca.
Regia: di Joe Wright ho visto solo Anna Karenina che però è un film di tutt’altro tipo. Difficile trovare un regista adatto a una storia simile. Wright lo associo di più però a storia più sontuose e in questo caso non lo vedo molto a fuoco.
Cast: ottima la composizione del cast, con una Redgrave che dà spettacolo. Sul lavoro eccezionale dell’attrice non ci sono dubbi (nomination assicurata e non solo), sul personaggio invece qualche dubbio nasce, per i motivi detti prima. Bravo anche John Hurt.
Musiche: poche ma tutte ottime. Io ne avrei aggiunta anche qualcuna in più perché ci sono diverse scene che ne avrebbero giovato ulteriormente.
Sito & locandina: sito come sempre molto ben fatto e curato. Locandina davvero bella, perché pur nella semplicità ha un suo stile.
Voto conclusivo: Mind the gap è per ¾ un film emozionante e commovente, che racconta in modo quasi impeccabile una storia d’amore e il trauma della fine di una storia. Il sentimentalismo e il buonismo che pervadono la pellicola non infastidiscono, anzi, scaldano il cuore perché ogni tanto ci vogliono anche film così, che ti riconciliano con il mondo (o quanto meno con una proiezione ideale di esso). Poi c’è quel finale di cui ho già parlato che rischia davvero di mandare tutto alle ortiche. Immagino che si aprirà una discussione tra due correnti di pensiero: i fautori del “vale tutto” pur di colpire lo spettatore e quelli del rigore e della coerenza narrativa prima di tutto. L’ulteriore shock deriva dal fatto che da uno come Mastruccio un azzardo del genere non me lo sarei mai aspettato, proprio lui che è sempre molto attento che ogni cosa nel film sia plausibile e giustificata. Ripeto, complimenti per il coraggio, ma io ancora devo riprendermi e capire quanto effettivamente non mi sia piaciuto questo finale e in che misura rovini un film per il 90% davvero riuscito. 74/100


A questo punto sono curioso di sapere quale fosse il finale pensato all'inizio, prima di avere la malaugurata idea di cambiare. :P
 
Top
55 replies since 12/4/2014, 10:05   768 views
  Share