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La sottile linea rossa
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La sottile linea rossa, di Terrence Malick

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emilgollum
view post Posted on 20/3/2014, 19:12




imm

Nel novembre 1942, dopo un idillico intermezzo fra i nativi della Melanesia, il soldato Witt e un commilitone sono riaggregati alla compagnia di fucilieri Charlie, impegnata nella conquista di Guadalcanal, la maggiore delle isole Salomone (Oceania). Le sanguinose fasi dell'attacco a una collina controllata dai giapponesi (70') e le vicende successive sono narrate attraverso le voci interiori dei protagonisti. Libera versione del romanzo (1962) di James Jones, già filmato nel 1964. Raro, se non unico, film sulla guerra in cui per i primi 40' non si ode uno sparo e non esistono protagonisti, ma alcuni personaggi un po' più importanti, peraltro non sviluppati e lasciati alla deriva, che hanno un senso soltanto nel contesto corale: il cap. Staros (Koteas), il ten. col. Toll (Nolte), il serg. Welsh (Penn), il soldato Bell (Chaplin). Lo stesso Witt (Caviezel), figura irrilevante in Jones, è la voce recitante di un oratorio di argomento metafisico e di tono neoromantico. Malick, dopo 20 anni di pausa, ha scelto la guerra come la porta attraverso la quale passare per dire qualcosa di radicale (di indicibile?) sull'estensione dello spettro morale di cui è capace l'uomo e porre alcune domande: perché la guerra? che posto ha l'uomo sulla Terra? che cosa lo spinge alla violenza, a perdere il senso della natura, della pietà, della bellezza? Questo film panteista è una preghiera di fine millennio, una invocazione d'aiuto, "un poema triste, soffocato e malinconico sulle cose della natura e sulla natura delle cose, uomo compreso" (B. Fornara). Fotografia (in 70 e 35 mm) di John Toll, musica di Hans Zimmer. 7 nomination agli Oscar, nemmeno una statuetta.AUTORE LETTERARIO: James Jones

Il Malick che preferisco, potente, un cazzotto allo stomaco, per uno dei film più importanti sulla guerra e sull'uomo. Secondo me già pietra miliare, accanto a Apocalypse Now.
 
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view post Posted on 21/3/2014, 09:52
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Cinefilo Ad Honorem

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Sul vecchio forum ne parlammo fino allo sfinimento. Ricordo di essere uno di quelli che provò a vederlo più volte addormentandosi puntualmente, ma con la voglia di riprovarci perchè era in me che non andava qualcosa. Oggi è un capolavoro quasi senza se nè ma.
 
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Superlele2013
view post Posted on 21/3/2014, 10:55




Uno dei film di guerra che ho amato di più.

Duro e crudo, senza concedere nulla. Una grande prova Jim Caviezel, che è un attore che mi è sempre piaciuto moltissimo ma che attualmente è un pò sottotono.

Tra l'altro è tratto da un grandissimo romanzo.
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 21/3/2014, 12:15




copio e incollo un messaggio che ho scritto dopo aver rivisto il film, lo scorso novembre

Credo di aver visto questo film a 15 o 16 anni, durante una delle mie non rare tonsilliti. Stavo a letto e mi sparavo 3 film al giorno come minimo; all'epoca un mio compagno di classe mi aveva prestato un paio di vhs (parliamo della preistoria praticamente) della "war movie collection". Vidi in rapida successione "Full Metal Jacket" e "La sottile linea rossa" e, naturalmente, preferii il primo: sì, bello, interessante il film di Malick ma pesante. Era, tra l'altro, il primo film malickiano che vedevo (successivamente recuperai "La rabbia giovane" che mi piacque molto di più) e per me era solo un regista di culto famoso perché aveva fatto 3 film in trent'anni.
L'ho rivisto stanotte e be' che dire: una rivelazione, un capolavoro che trascende il cinema come "The Tree of Life". Qui Malick è al punto di svolta: non ha ancora stravolto il suo linguaggio degli anni 70 ma lo massimalizza, arrivando a uno stato di grazia assoluto. E' ancora parco nei movimenti di macchina(1), squarcia la linearità narrativa tramite flashback della "vita passata" dei soldati (l'innocenza dell'infanzia, il primo contatto con una morte ancora umana, l'amore domestico), visioni del "nuovo mondo" conosciuto dal soldato Witt (soggetto della successiva opera malickiana) e visioni di un "quid" immanente, segno tangibile di una trascendenza che ci sovrasta e di cui non riconosciamo il valore. La Bellezza che ci circonda è l'unico senso di una vita che ci condanna all'inferno del dolore e della morte: Malick è un poeta visionario che, come Leopardi, lascia uno spiraglio di luce (altro grande protagonista del suo cinema) nell'immagine di un pessimismo cosmico per le sorti umane.
Casualmente stamattina ho scoperto che oggi Terry compie 70 anni, ognuno lo celebra come può :D


(1) c'è tutta la sua sensibilità nella scelta degli angoli di ripresa e nelle carrellate a filo d'erba (un movimento kurosawiano?), però il tripudio della steadycam arriverà con l'incontro con Emanuel Lubezki. Nulla da eccepire sulla fotografia di John Toll (qui alla sua prova d'eccellenza, almeno per quello che ho visto), però Lubezki è di un'altra categoria. E sarà grazie a lui che Malick potrà davvero cambiare la sintassi. In tal senso, "La sottile linea rossa" è il film perfetto di Malick, molto di più di "The New World", "The Tree of Life" e "To the Wonder", ma anche meno spericolato.
 
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view post Posted on 21/3/2014, 12:19
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Cinefilo Ad Honorem

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Noodles mi ha fatto venire in mente che si potrebber dedicare anche dei topic ai maestri della fotografia e del montaggio...
 
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Andrew.
view post Posted on 22/3/2014, 07:53




Storia complicata tra me e questo film.

Primo tentativo: da solo, la sera tardi. Avevo sonno e mi addormentai, incazzandomi perchè l'inizio mi stava piacendo.

Secondo tentativo: in compagnia, quindi distratto. Arrivai fino alla fine ma non riuscii a gustarmelo a dovere.

Terzo tentativo: vi farò sapere, dato che ce l'ho nell'hard disk e potrei riprenderlo per l'occasione.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 27/3/2014, 14:28




primo film di Malick visto, amore a prima vista. 10 al sondaggio.

devo decidermi a comprare il DVD.
 
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6 replies since 20/3/2014, 19:00   64 views
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