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Il Silmarillion: il risveglio degli elfi
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Il Silmarillion: il risveglio degli elfi, Fiamma Imperitura Production

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Francis Delane
view post Posted on 4/1/2014, 00:11 by: Francis Delane

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Ci sono avvenimenti che fanno davvero pensare all'esistenza di un Dio per chi non è credente (io lo sono a prescindere). Oggi, 3 gennaio, è il compleanno di J. R. R. Tolkien, e oggi io ho letto il film d'esordio di Fiamma Imperitura, prima parte di quello che si preannuncia come un colossale adattamento del testo fondante della mitologia tolkieniana, senza il quale non esisterebbero i più famosi Hobbit e Lord of the Rings. Un'impresa notevole, senza alcun dubbio, ma condotta con autentica passione: e in casi come questi, l'ultimo elemento basta e avanza.

Non tento di riassumere la trama perché molto semplicemente non è possibile, ma non posso esimermi dal fare i miei più sentiti complimenti a Fiamma per il modo in cui è riuscito a riorganizzare la prima parte della monumentale opera in un film il quale è in massima parte chiaro, nonostante l'inevitabile difficoltà che compie chi già non è familiare con l'universo tolkieniano a ricordarsi tutti i nomi e gli schieramenti. Fiamma ha scelto, giustamente, di concentrarsi sui due personaggi-chiave di Feanor e Melkor/Morgoth, affidati al carisma sempre eccezionale di due mostri come Benedict Cumberbatch (che da drago passa ad Elfo) e Michael Fassbender, e in tal modo è riuscito nell'impresa non semplice di compattare il tutto in un primo episodio dall'atmosfera sempre tesa e drammatica. Le scene finali, quelle della maledizione, del fratricidio e della battaglia contro Morgoth, hanno un sapore epico incredibile, di pura matrice tolkieniana.

Menzione d'onore spetta alla musica, a cura del gruppo Two Steps From Hell, che è semplicemente ideale, tanto che più d'una volta ho maledetto Fiamma perché era talmente bella che dovevo fermare la lettura del film per ascoltarla fino in fondo.

I dialoghi a volte, in questo contesto, sembrano abbastanza forzati e troppo altisonanti, ma d'altra parte si deve riconoscere che, in un'opera del genere, far conversare i personaggi in stile più "umile" sarebbe sembrato un po' fuori luogo. Quindi, per quanto si avverta spesso un sapore di troppa letterarietà, non credo si possa additare quest'aspetto del lavoro a difetto, non del tutto, almeno.

Il cast è pieno di grandi nomi anche per ruoli minuscoli, il che qualche volta lascia perciò il sospetto che sia un po' sprecato, ma per una volta devo ammettere che la ragione per farlo regge: solo grandi personalità in grado di bucare lo schermo possono infatti incarnare convincentemente i Valar, per quanto poco questi appaiano nell'economia complessiva del lavoro, e non è detto che dei caratteristi abbiano la stessa potenza evocatrice. Pertanto, solo a metà questo cast altisonante è un difetto.

VOTO: 80/100. Non riesco a dare di meno, proprio non ce la faccio, scusatemi. Questo è un esordio con il botto, e io mi aspetto grandi cose ora dal resto della saga.
 
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