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L'ultimo sguardo
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L'ultimo sguardo, Clint94

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Hermetico
view post Posted on 7/11/2013, 17:47 by: Hermetico
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L’ultimo sguardo rappresenta il ritorno di Clint alle sceneggiature originali, dopo un lungo periodo dedicato alle trasposizioni e il paradosso è che proprio questo film, tutto farina del sacco di Clint, risulti ben più efficace e convincente de Lo Sconosciuto che aveva dalla sua una solida base letteraria.
Per dirla in soldoni, pur essendo due film che pescano a piene mani tra i clichè del noir, qui c’è molto più carattere, c’è atmosfera, pathos, e risulta tutto molto più incisivo e potente.
Tra le tante cose che colpiscono del film c’è sicuramente la costruzione sapiente dell’intreccio, né troppo sempliciotta, né troppo complessa. La pellicola sembra prenderti per mano nel corso della lunga indagine e ti mostra un mondo estremamente credibile e ricco di particolari, cupo, fatto di corruzione, ingiusto, con le sue regole non dette e i suoi rapporti di potere.
Si arriva poi a un finale con un colpo di scena riuscitissimo che davvero non ti aspetti (temevo sarebbe sbucato fuori Leland con qualche verità scioccante e invece per fortuna non è stato così). Alla fine, una volta scoperte tutte le carte, la storia e il movente dietro il massacro sono molto più semplici e banali di quanto si pensasse, ma il bello è proprio questo (e significa che l’intreccio è stato costruito ad arte).
Ottima anche la caratterizzazione del protagonista, Ross, che seppur rientri in uno dei tanti clichè del genere, riesce a entrare in empatia con il pubblico. Il personaggio è scritto in modo equilibrato e senza strafare. Ci vengono mostrate le sue tante fragilità e debolezze, ma anche gli aspetti più incorruttibili e alcuni momenti di insospettabile tenerezza.
Il finale poi è estremamente cupo (un po’ come tutto il film) e non c’è davvero spazio per alcun tipo di rivalsa o riabilitazione, anzi viene ulteriormente calcata la mano sul ritratto poco onorevole di (certi) poliziotti e l’ipocrisia imperante in certi ambienti dove è davvero dura sovvertire lo status quo (emblematico il discorso finale in chiesa dove il povero Ross viene “celebrato” assieme all’altro “eroe” Hammond e viene quindi messa una pietra tombale su tutta la verità intorno agli omicidi).
Lo script come sempre è impeccabile e anche in questo caso Clint riesce abilmente a soffermarsi su quei particolari che ci fanno letteralmente vedere il film (inquadrature, dettagli, i tacchi di Lydia, i momenti al bar, la scena in chiesa col boss…) e in più di un’occasione mi veniva più facile immaginare il film in bianco e nero, tanti erano i riferimenti a un certo tipo di cinema.
Complimenti quindi a Clint per aver realizzato un film curatissimo e soprattutto ricco (di spunti, di dettagli) tanto da far appassionare anche chi come me mal digerisce i noir.

Non ho visto nulla di James Grey ma spulciando la filmografia penso sia adatto al film. Apprezzabile la scelta di Clint di rischiare con un nome minore e evitare i soliti grandi che in un film del genere ci cascavano a pennello. Ottimo il cast a partire ovviamente dalla bella prova di Phoenix, sempre misurato ma efficace. La Chastain in realtà ha un ruolo molto più secondario del previsto forse, questo sì, un po’ “macchiettistico”. Nel senso che all’inizio ci viene presentata (attraverso numerosi e affascinanti dettagli) come una famme fatale addescatrice di uomini poi di punto in bianco cambia diventano una vittima timorosa e indifesa. Le due versione stridono un po’ l’una con l’altra e forse il suo è il personaggio meno a fuoco. Bravi anche Harris e Cooper.

Belle le musiche, tutte perfettamente in tema e mai invasive.

Sito semplice, pulito e funzionale.

L’ultimo sguardo è un noir che, pur rispettando alla lettera tutti i clichè e gli stereotipi del genere, appassiona, cattura, affascina e sorprende anche chi come me non è un amante del noir. Una messa in scena raffinata ed elegante, un protagonista tormentato ma non banale, un intreccio perfetto e un finale amaro che non fa sconti a nessuno, rendono L’ultimo sguardo un film con tutte le carte in regola per imporsi ai prossimi awards. Chissà che Clint non si prenda la sua rivincita dopo la delusione degli scorsi awards? 78/100
 
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