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L'ultimo sguardo
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L'ultimo sguardo, Clint94

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Clint1994
view post Posted on 2/11/2013, 14:01




Con immenso piacere, vi presento il mio nuovo film nonché la mia nuova sceneggiatura originale dopo quattro anni che non ne scrivevo una.

NB: Vi invito caldamente ad ascoltare le musiche durante la lettura, perché in questo caso sono davvero fondamentali e spesso fanno proprio parte della narrazione, essendo ascoltate dagli stessi personaggi.

Buona visione!
:)

http://clint1994.altervista.org/Ultimo_sguardo/homepage.html
 
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Andrew.
view post Posted on 3/11/2013, 15:17




-Halloween contest 2013: impressioni da partecipante?
Quest'anno è andata un po' così: pochi partecipanti e pochi horror puri. Dei quattro film in concorso, ce ne sono due che di fatto c'entrano poco. In compenso però mi sembra che la qualità delle opere sia molto alta.

-Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?

Da tempo volevo tornare a cimentarmi con una sceneggiatura originale, dato che sono passati quattro anni dall'ultima che ho scritto ("Sinfonia di morte"). Ci ho provato molte volte in questi anni, ma non sono mai riuscito a completare nulla. Questa volta invece mi sono davvero appassionato alla vicenda e ho capito che dovevo andare fino in fondo. Ci ho messo circa un mese, ma alla fine l'ho finita. Indipendentemente dall'esito del film, quindi, sono contento di poter proporre su Cinematik dopo tanti anni una nuova sceneggiatura originale.

- Parlaci delle scelte di cast e regia

Il protagonista è Joaquin Phoenix, che mi è sembrato perfetto per un personaggio tormentato come Ross. Poi ho scelto una serie di attori che nella realtà stimo moltissimo e che volevo assolutamente utilizzare su Cinematik prima o poi: Ed Harris, Jessica Chastain, Chris Cooper, Ray Winstone...
Per la regia ho considerato tre nomi: David Fincher, Ben Affleck e James Gray. Il primo era molto adatto alle atmosfere del film, ma era un nome troppo scontato e troppo utilizzato su Cinematik. Il secondo ci poteva stare, ma non mi convinceva del tutto. Il terzo era perfetto, ma è poco conosciuto qui su Cinematik. Alla fine però ha prevalso la voglia di portare un nome nuovo e magari di far scoprire un regista meritevole e inspiegabilmente poco noto come Gray, che ha diretto film interessanti come "Little Odessa" e "I padroni della notte". Inoltre l'accoppiata Gray-Phoenix nella realtà ha dato vita a ben 4 film (The Yards, I padroni della notte, Two lovers e The Immigrant), quindi avendo Phoenix come protagonista mi è sembrata la scelta più logica e verosimile quella di Gray alla regia.

- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?

Ho scritto il film in un mese, a settembre. Come accade normalmente con gli script originali, rispetto all'idea di partenza e alle prime bozze di trama che avevo scritto, la storia definitiva ha preso tutt'altra piega.

- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?

Preferisco non rispondere... Già faccio fatica ad auto-giudicarmi quando faccio una trasposizione, figuriamoci con uno script originale.

- Un pregio del tuo film?

Ha una bella atmosfera, da noir d'altri tempi.

- Un difetto del tuo film?

Alcuni potrebbero dirmi che non è il loro genere :P

- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?

Mah, spero piaccia a tutti. Probabilmente piacerà di più agli amanti del genere, come World o Sascha, ma mi auguro che possa piacere a tutti.

- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...

Non ho tante sale ed è un periodo ricco di nuove uscite, quindi sarà dura arrivare ai primi posti della classifica. Mi accontenterò di meno.

- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?

Segna il mio ritorno alla sceneggiatura originale dopo quattro anni... Di tutti i film che ho scritto negli ultimi anni, questo è sicuramente diventato uno di quelli a cui sono più affezionato.

- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?

Sicuramente è il mio miglior script originale. Ma credo sia uno dei miei migliori film in generale, anche se non il migliore.

- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?

Forse un po' "Sinfonia di morte".

- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).

I grandi noir di Cinematik... "Dalia Nera", "Il grande nulla", "Un cuore gelido"... Mi piacerebbe che in futuro anche "L'ultimo sguardo" possa essere annoverato tra questi, se piacerà al pubblico.

- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?

"L.A. Confidential" è stato il mio modello.

- Il tema e/o il messaggio del film?

Non è un film che lancia messaggi particolari, è una storia d'atmosfera e di personaggi.

- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?

Gli direi che è un bel noir.

- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?

Mah, magari lo troverebbe troppo triste, malinconico o pessimista, ma potrebbe anche piacere.

- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?

Mi candiderò in tutte le categorie principali.

- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?

Inutile dire che il maggior favorito sembra essere "Ivan il terribile", ma vediamo come vengono accolti i film di questo Halloween Contest e aspettiamo le prossime uscite. La fine del semestre è ancora lontana.

- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?

Yesterday. Non so se riuscirò mai a finirlo.

-Cosa conti di poter fare per Cinematik in questo momento?

Le solite cose, continuerò a leggere e recensire.
 
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Andrew.
view post Posted on 6/11/2013, 19:51




Recensione della Chimera.

Quanti passi in avanti ha fatto Clint dalla sua ultima opera originale, Sinfonia di morte? Innumerevoli, e durante questi ha migliorato l'aspetto sul quale gli chiedevo di migliorare, cioè i dialoghi che se prima erano poco credibili, adesso sono perfetti.
L'ultimo sguardo è un noir di quelli che piacciono a lui e a tanti altri qua nel forum, di quelli che io invece evito puntualmente, infatti non ho iniziato a leggere con grande entusiasmo ma più per dovere di farlo.
I personaggi poi sono quelli tipici del genere, tra poliziotti corrotti, prostitute in fuga, gangster e via dicendo, in particolare il protagonista rispecchia fedelmente uno degli stereotipi più conosciuti, quello dello sbirro melanconico e alcolizzato che sebbene sembri un duro, rivela un animo gentile turbato forse dalla solitudine o da una vita che è stata priva d'amore, oltre che dai sensi di colpa per tutti i lavori sporchi che è chiamato a fare.
Le indagini vertono su un assassino che si rivela in realtà un serial killer difficile da acciuffare, il che riserverà nel finale un colpo di scena piacevole e inaspettato.
Non era semplice creare una storia originale riuscendo a ingannare lo spettatore così abilmente. Tutti quanti siamo stati portati a credere che fosse Homand l'assassino e non l'amico barista che sembrava messo là come semplice comparsa.
Se questo è l'aspetto principale del film, non manca un contorno fatto di personaggi caratterizzati ottimamente, in particolare il nostro Ross, che si rivela molto sfaccettato. Come ho detto all'inizio è il tipico alcolizzato e depresso, eppure possiamo apprezzarne un lato romantico quando il suo sguardo viene catturato dalla voce della cantante o quando carezza i capelli della prostituta, facendocelo davvero apprezzare come persona, nonostante tutto.
La sua morte nel finale è sicuramente un duro colpo, ma ho avuto la strana sensazione di non provare poi molta tristezza per lui, forse perchè in fondo lui appariva quasi già morto dentro, impotente di fronte a un sistema che nonostante tutti gli sforzi, si fa beffe di lui. E' un poliziotto stesso a ucciderlo, quindi nessuna speranza di redenzione o di rivalsa, non esiste giustizia in questo mondo.
Se questo era il messaggio che Clint voleva mandare, è arrivato in pieno.

La sceneggiatura è perfetta, ho notato molte più inquadrature ricercate rispetto al suo solito, le atmosfere rese benissimo, scene d'azione poche ma buone e niente esagerazioni fumettistiche (alla Millennion), che era quello che più temevo, cioè il solito film su poliziotti e gangster. Invece ha calcato la mano più sui personaggi, tanto che alla fine è rimasta un po' di delusione perchè avrei voluto saperne di più, soprattutto su Ross, magari capire qualcosa in più sul suo passato (che viene liquidato in una battuta).
Ma non è tanto un difetto, quanto un desiderio di leggere dell'altro, il che è positivo dato che solitamente queste storie mi attirano poco.

Nel cast spicca un Phoenix che vola diritto tra i favoriti ai prossimi awards, avrà una nomination assicurata e magari anche una vittoria se non arrivano altri a impensierirlo. Ma come al solito anche i non protagonisti sono da nominations e in generale tutto il cast. Giusto la Chastain non mi è rimasta così impressa, il suo è l'unico personaggio che mi è parso troppo "costruito", arriva come una femme fatale per poi rivelarsi una vittima in fuga e non si riesce mai a percepire bene cosa vuol trasmettere.
Del regista non ho visto nulla, ma leggendo la descrizione su MyMovies, sembra che l'abbiano scritta apposta per questo film, quindi perfetto anche per via dell'accoppiata con Phoenix, suo attore feticcio.
Musiche da tipico noir, non si poteva scegliere altrimenti (e avendo giocato a L.A. Noir avevo la sensazione straniante di rivivere momenti del gioco e non del film), ma comunque calzano tutte a pennello.
Sito standard e locandina che sembra voler dire: "sono un film noir".


Voto: 81
ChimeraTop100: 15° (novità che inserirò d'ora in poi nelle mie rece)


Credo che questo film si meriti l'8 pieno per tutta una serie di motivi ai quali fa capo quello di essere una storia originale ma di non darlo a vedere, avendo infatti imbastito un intreccio davvero notevole che contiene dramma, orrore, piccoli momenti commoventi e colpi di scena. Scritto in maniera perfetta al punto da rendere impossibile trovare un errore o qualcosa su cui discutere realmente (cose di poco conto quelle dette nella rece).
Questa volta eviterò anche di tirare in ballo i miei gusti personali, anzi nonostante fosse un noir con praticamente tutti gli stereotipi del genere, ciò non mi è pesato affatto e ciò vorrà dire qualcosa.
Lo reputo uno dei suoi migliori, forse di sempre? Questo lo dirà il tempo, intanto si è piazzato piuttosto in alto nella mia classifica di gradimento personale e probabilmente se avesse calcato la mano per indagare più a fondo nell'animo del protagonista, sarebbe balzato nelle prime posizioni perchè c'erano i presupposti. Sarà per la prossima volta, del resto dovremmo tenere tutti a mente questa cosa per ogni film che facciamo.
 
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Clint1994
view post Posted on 6/11/2013, 21:07




Questa è una giornata da segnare sul calendario: dopo 6 anni di attività e 26 film prodotti, finalmente sono riuscito a ottenere un 8 da Andrew! ^_^

Scherzi a parte, sono davvero contento. La recensione mi ha fatto molto piacere, soprattutto per il fatto che si tratta di una sceneggiatura originale. La soddisfazione è quindi doppia :)
Non ho nulla in particolare da ribattere, aspetto qualche altra recensione.
 
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mastruccio
view post Posted on 6/11/2013, 22:45




Sono curiosissimo di leggere questo film originale di Clint, e ricordo anche che già per il solo fatto che è originale, un punto in più lo do da sempre.
Mi fa piacere che anche Andrew abbia iniziato a fare come me.
 
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Andrew.
view post Posted on 6/11/2013, 23:31




CITAZIONE (mastruccio @ 6/11/2013, 22:45) 
Mi fa piacere che anche Andrew abbia iniziato a fare come me.

cioè?
 
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mastruccio
view post Posted on 7/11/2013, 00:04




CITAZIONE (Andrew. @ 6/11/2013, 23:31) 
CITAZIONE (mastruccio @ 6/11/2013, 22:45) 
Mi fa piacere che anche Andrew abbia iniziato a fare come me.

cioè?

Il fatto che il tuo voto è favorevolmente influenzato dal fatto che il film è originale. Se non sbaglio, in passato la cosa era ininfluente, perchè non ti sembrava giusto favorire chi scriveva originali rispetto a chi faceva trasposizioni. Se sbaglio, scusami. ;)
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 7/11/2013, 08:50




avverto: Clint, per quanto ti voglia bene, i tuoi film sono davvero pesanti per me :P ma ciò non mi impedisce di apprezzarli, ammetto che guardo i suoi film come se fossero film d'autore tipo i Cohen. Qui si parla di un poliziotto che indaga si un serial killer, e che ciò lo spingerà a sospettare anche dei suoi colleghi, ma la realtà è ben altra.
Nemmeno io, come Andrew, sono una grande fan del noir, se penso a "noir" mi vengono in mente quei film in bianco e nero con i protagonisti in pastrano che parlano con voce profonda e ci provano con ragazze in abito da cocktail, qui c'è il bianco e nero, c'è il pastrano e c'è anche la ragazza, ma il film è meno stereotipato di quello che si va a pensare e la sceneggiatura si basa quasi tutta sulle indagini e sulle paure dei protagonisti.
Parlando del protagonista, questo suo alternarsi fra bene e male, quello che è giusto e quello che gli serve, è affascinante. Uccide un uomo su commissione, ma prova pena per la sua fidanzata. Si prende un carico di droga da vendere, ma vuole acciuffare l'assassino di una ragazzina. Non si riesce bene a inquadrarlo come persona, è buono o cattivo? E' un opportunista o lo spinge qualche ideale? Sembra che il Bianco e Nero non sia solo nella fotografia, ma anche dentro di lui, che passa da un estremo all'altro con facilità e non ci sono tonalità di grigio, è qualcosa che confonde e che affascina, ma forse è da spiegare.
Il fatto che la storia sia originale si vede il talento di Clint, con tutti quegli intrecci e questa trama messa così bene, e gli faccio i complimenti.
Le scene d'azione ci sono, e ti prendono, e la sceneggiatura è scritta benissimo
Joaquin Phoenix ci sta bene con quello sguardo malinconico per la parte, il regista non lo conosco. Mi è piaciuta anche la Chastain che ormai da il meglio di sè in ruoli tormentati.
Colonna sonora tutta fatta di Jazz e per un film del genere ci sta. Sito e Locandina ok.

Voto 75. 8 nel sondaggio.
 
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Clint1994
view post Posted on 7/11/2013, 10:33




Mas, spero che tu non abbia letto tutta la recensione di Andrew, perché contiene diversi spoiler... :unsure:

Comunque in effetti c'era una piccola cosa che volevo rispondere a Andrew.

CITAZIONE
niente esagerazioni fumettistiche (alla Millennion)

Forse intendevi alla Cowboy Bebop, perché in Millennion non mi sembra che ci siano particolari esagerazioni...



E ringrazio anche Agnese per la recensione. :)
 
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Andrew.
view post Posted on 7/11/2013, 14:38




CITAZIONE (Clint1994 @ 7/11/2013, 10:33) 
Mas, spero che tu non abbia letto tutta la recensione di Andrew, perché contiene diversi spoiler... :unsure:

Comunque in effetti c'era una piccola cosa che volevo rispondere a Andrew.

CITAZIONE
niente esagerazioni fumettistiche (alla Millennion)

Forse intendevi alla Cowboy Bebop, perché in Millennion non mi sembra che ci siano particolari esagerazioni...



E ringrazio anche Agnese per la recensione. :)

Uhm, no, mi riferivo a Millennion, dove la provenienza dell'anime si sente nelle atmosfere, nei dialoghi, in diverse scene insomma (non chiedermi quali perchè non le ricorderi). Comunque non è mica un difetto, semmai una cifra stilistica. Che poi trovi Millennion un po' sopravvalutato, si è sempre saputo :P


CITAZIONE
Il fatto che il tuo voto è favorevolmente influenzato dal fatto che il film è originale. Se non sbaglio, in passato la cosa era ininfluente, perchè non ti sembrava giusto favorire chi scriveva originali rispetto a chi faceva trasposizioni. Se sbaglio, scusami. ;)

In realtà ho sempre avuto un occhio di riguardo nei confronti delle sceneggiature originali, quanto ciò influisca sui voti, non saprei dirlo con esattezza. In questo caso sì, ha influito.
 
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SaschaGranato
view post Posted on 7/11/2013, 15:57




RECENSIONE DELLA GRANATO PRODUCTION

Credo che tutti conoscano il mio punto di vista sui film di Cinematik. Troppe trasposizioni e troppi pochi film originali. Col tempo ho imparato a farci il callo, apprezzando molte opere trasposte, ma di fronte ad un film originale nutro un entusiasmo diverso. E’ come se guardassi ad un’opera prima, perché di fatto, un film originale, richiede un lavoro di fantasia estremamente elaborato e quindi, “l’esperienza” conta fino ad un certo punto. Entrano in gioco altri fattori, ben più importanti: la fantasia e in parte, una buona cultura cinematografica. Inutile dirlo, con più film guardi, osservandone le sottigliezze, maggiori sono le probabilità di imparare il mestiere. L’ultimo Sguardo vede il nostro Clint alle prese con un film originale, dopo quattro anni di trasposizioni. Una lunga pausa di meditazione, che gli ha consentito di maturare, dedicandosi alla scrittura di molti adattamenti. Alcuni bellissimi, altri invece meno convincenti. Considerando il livello raggiunto con la sua ultima trasposizione, che reputo tra i film più belli di questa stagione, se non il migliore, e tenuto conto del talento di Clint e non ultimo, il ritorno al genere Noir, ero partito con grandi aspettative. Pur consapevole delle difficoltà che s’incontrano durante la stesura di un film originale. Insomma, mi aspettavo un film-evento, di forte impatto, cosa che in parte è avvenuta e in parte no.

Premetto che da buon appassionato del cinema thriller/noir, conosco discretamente i suoi segreti. Il problema deriva dal fatto che è un genere molto vecchio e nonostante le numerose rivisitazioni, ha subito pochi cambiamenti. Quindi è quasi impossibile sfuggire a certi stereotipi, e così com’è capitato anche per i miei primi due film, succede anche per L’ultimo Sguardo. E’ una maledizione, che non può non inficiare alla qualità del film.
Avendo lavorato a due noir, posso affermare quanto sia bello immergersi nella scrittura di certe atmosfere. In parte è come rivivere i classici del passato, e in parte è come se offrissimo un contributo personale al genere. Tante possono essere le emozioni che si provano, ma a questo punto sono convinto che un film noir è molto più bello da scrivere che da leggere.

Probabilmente per coloro che hanno visto pochi film noir, troveranno la mia recensione troppo severa, ma per chi avesse iniziato a seguire questo filone dal principio, con i classici di Bogart, per intenderci, penso possano concordare con il mio pensiero.

I primi minuti del film ci introducono il nostro protagonista. Uno sbirro dal fascino sinistro e guarda caso corrotto. Un uomo ambiguo, amante del whiskey e della buona musica. Delle volte assassino, e delle volte eroe senza macchia. E’ il primo grande stereotipo, come si conviene per un buon noir. Il personaggio è legato ad un filo rosso al mio più vecchio James Wood, in The Unforgiven. Stesso discorso per il primo omicidio. Un uomo stretto ad una sedia ed assassinato con un colpo di pistola alla testa. Tante affinità che mi hanno strappato un sorriso, facendomi però sorgere su una domanda. Cos’altro ha da offrirci il noir? Forse un regista come Tarantino saprebbe reinventare anche questo genere, così come ha fatto con Inglorius Basterds e Django, ma per noi comuni mortali credo sia una sfida alquanto ardua. Quindi la domanda rimane senza una risposta…

Fermo restando i limiti e ai clichè evidenziati finora, credo sia altrettanto giusto evidenziare le qualità del film. Spesso le opere originali difettano sull’intreccio narrativo, ma non è questo il caso. Clint elabora un racconto intrigante e mai noioso. La storia ha un ottimo senso del ritmo, quasi fosse un film musicale. Merito di una sceneggiatura a tratti evocativa e a tratti asciutta, asciutta. Clint gioca con i tempi a proprio piacimento, infondendo all’opera un equilibrio perfetto. Non si ha mai la percezione che film proceda a rilento, così come non sembra mai che non veda l’ora di finire. E’ qui, che si vede l’esperienza dello sceneggiatore. Clint ha un ottimo senso del ritmo, e lo dimostra in tutti i suoi film, ed è una qualità straordinaria. La sceneggiatura offre delle descrizioni spesso crude e truculente, ma senza inutili eccessi, giustificando così la partecipazione al contest. Ho apprezzato, in oltre, come il testo vada via via, migliorando. Se all’inizio qualche dialogo suona all’orecchio come le unghie sulla lavagna, già dopo una ventina di pagine ci si confronta con un’opera più matura. Come se fosse stata scritta in due momenti diversi, ma forse è una mia impressione. Un aspetto che mi ha creato qualche grattacapo è il contesto in cui si svolge il film. Per buona parte dell’opera, non capivo in che periodo storico fossimo. Le descrizioni richiamano le atmosfere noir degli anni quaranta, ma non c’è alcuna descrizione legata ad un vestito, o un veicolo di quell’epoca.
Poi un’ultima perplessità l’ho provata con il finale, un po’ troppo alla The Departed, o Le Iene. Per quanto coerente col racconto, mi è parsa una soluzione un po’ semplice. Ma è un’opinione personale e non la considero un difetto, quindi non ne tengo conto sulla valutazione finale.

Voto 71/100
Sondaggio 7

Con L’ultimo Sguardo cala il sipario anche sul Contest di Halloween. Pochissimi partecipanti non hanno certo inficiato sulla qualità dei film, tutti molto belli. Forse Andrew ha proposto l’opera più originale, ma al tempo stesso, credo che Nuno abbia offerto un’esperienza più inquietante, mentre Clint ha dato sfogo alla sua creatività sviluppando il racconto più accattivante che si possa pretendere da un thriller. Non sarà semplice decretare il vincitore.
 
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view post Posted on 7/11/2013, 17:47
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L’ultimo sguardo rappresenta il ritorno di Clint alle sceneggiature originali, dopo un lungo periodo dedicato alle trasposizioni e il paradosso è che proprio questo film, tutto farina del sacco di Clint, risulti ben più efficace e convincente de Lo Sconosciuto che aveva dalla sua una solida base letteraria.
Per dirla in soldoni, pur essendo due film che pescano a piene mani tra i clichè del noir, qui c’è molto più carattere, c’è atmosfera, pathos, e risulta tutto molto più incisivo e potente.
Tra le tante cose che colpiscono del film c’è sicuramente la costruzione sapiente dell’intreccio, né troppo sempliciotta, né troppo complessa. La pellicola sembra prenderti per mano nel corso della lunga indagine e ti mostra un mondo estremamente credibile e ricco di particolari, cupo, fatto di corruzione, ingiusto, con le sue regole non dette e i suoi rapporti di potere.
Si arriva poi a un finale con un colpo di scena riuscitissimo che davvero non ti aspetti (temevo sarebbe sbucato fuori Leland con qualche verità scioccante e invece per fortuna non è stato così). Alla fine, una volta scoperte tutte le carte, la storia e il movente dietro il massacro sono molto più semplici e banali di quanto si pensasse, ma il bello è proprio questo (e significa che l’intreccio è stato costruito ad arte).
Ottima anche la caratterizzazione del protagonista, Ross, che seppur rientri in uno dei tanti clichè del genere, riesce a entrare in empatia con il pubblico. Il personaggio è scritto in modo equilibrato e senza strafare. Ci vengono mostrate le sue tante fragilità e debolezze, ma anche gli aspetti più incorruttibili e alcuni momenti di insospettabile tenerezza.
Il finale poi è estremamente cupo (un po’ come tutto il film) e non c’è davvero spazio per alcun tipo di rivalsa o riabilitazione, anzi viene ulteriormente calcata la mano sul ritratto poco onorevole di (certi) poliziotti e l’ipocrisia imperante in certi ambienti dove è davvero dura sovvertire lo status quo (emblematico il discorso finale in chiesa dove il povero Ross viene “celebrato” assieme all’altro “eroe” Hammond e viene quindi messa una pietra tombale su tutta la verità intorno agli omicidi).
Lo script come sempre è impeccabile e anche in questo caso Clint riesce abilmente a soffermarsi su quei particolari che ci fanno letteralmente vedere il film (inquadrature, dettagli, i tacchi di Lydia, i momenti al bar, la scena in chiesa col boss…) e in più di un’occasione mi veniva più facile immaginare il film in bianco e nero, tanti erano i riferimenti a un certo tipo di cinema.
Complimenti quindi a Clint per aver realizzato un film curatissimo e soprattutto ricco (di spunti, di dettagli) tanto da far appassionare anche chi come me mal digerisce i noir.

Non ho visto nulla di James Grey ma spulciando la filmografia penso sia adatto al film. Apprezzabile la scelta di Clint di rischiare con un nome minore e evitare i soliti grandi che in un film del genere ci cascavano a pennello. Ottimo il cast a partire ovviamente dalla bella prova di Phoenix, sempre misurato ma efficace. La Chastain in realtà ha un ruolo molto più secondario del previsto forse, questo sì, un po’ “macchiettistico”. Nel senso che all’inizio ci viene presentata (attraverso numerosi e affascinanti dettagli) come una famme fatale addescatrice di uomini poi di punto in bianco cambia diventano una vittima timorosa e indifesa. Le due versione stridono un po’ l’una con l’altra e forse il suo è il personaggio meno a fuoco. Bravi anche Harris e Cooper.

Belle le musiche, tutte perfettamente in tema e mai invasive.

Sito semplice, pulito e funzionale.

L’ultimo sguardo è un noir che, pur rispettando alla lettera tutti i clichè e gli stereotipi del genere, appassiona, cattura, affascina e sorprende anche chi come me non è un amante del noir. Una messa in scena raffinata ed elegante, un protagonista tormentato ma non banale, un intreccio perfetto e un finale amaro che non fa sconti a nessuno, rendono L’ultimo sguardo un film con tutte le carte in regola per imporsi ai prossimi awards. Chissà che Clint non si prenda la sua rivincita dopo la delusione degli scorsi awards? 78/100
 
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Andrew.
view post Posted on 7/11/2013, 18:09




sta piacendo molto a chi non è appassionato di noir, mentre non ha entusiasmato sascha che ne è appassionato. Siamo strani eh XD

p.s. hermes, abbiamo detto la stessa identica cosa sulla Chastain, mi copi? :P
 
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view post Posted on 7/11/2013, 19:02
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CITAZIONE (Andrew. @ 7/11/2013, 18:09) 
sta piacendo molto a chi non è appassionato di noir, mentre non ha entusiasmato sascha che ne è appassionato. Siamo strani eh XD

p.s. hermes, abbiamo detto la stessa identica cosa sulla Chastain, mi copi? :P

Siamo noi di bocca buona o è Sascha dal palato "extrafino"? :P

Giurin giurello che sulla Chastain ho pensato proprio quello, mentre leggevo il film! :D
 
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Clint1994
view post Posted on 7/11/2013, 19:45




Ringrazio anche Sascha ed Hermes. :)

Mah, la critica principale di Sascha è che il film è troppo fedele ai cliché del genere noir senza portare nessuna particolare innovazione, ed è vero, ma non era assolutamente nei miei intenti quello di rinnovare il genere. Volevo fare un noir tradizionale, sulla scia dei grandi film del passato. E' una specie di omaggio al genere, e anche per questo i personaggi sono quelli tipici del noir. Come ha detto anche Andrew, quindi, forse in questo modo si arriva al paradosso che chi conosce bene questo genere di film rischia di trovare la vicenda meno appassionante rispetto a chi ama di meno il genere. Può essere.

Rispondo anche ad un altro paio di punti...

CITAZIONE
Ho apprezzato, in oltre, come il testo vada via via, migliorando. Se all’inizio qualche dialogo suona all’orecchio come le unghie sulla lavagna, già dopo una ventina di pagine ci si confronta con un’opera più matura. Come se fosse stata scritta in due momenti diversi, ma forse è una mia impressione.

"Qualche dialogo suona all'orecchio come le unghie sulla lavagna", addirittura? E quali sarebbero questi dialoghi così brutti all'inizio? :P
Comunque in realtà ho scritto il film in un mese, con una certa continuità, senza interruzioni. Quindi non ti so spiegare la tua impressione.

CITAZIONE
Un aspetto che mi ha creato qualche grattacapo è il contesto in cui si svolge il film. Per buona parte dell’opera, non capivo in che periodo storico fossimo. Le descrizioni richiamano le atmosfere noir degli anni quaranta, ma non c’è alcuna descrizione legata ad un vestito, o un veicolo di quell’epoca.

Beh, non mi sembrava necessario scriverlo chiaramente, perché penso che si intuisca fin dall'inizio che siamo nel passato. Il contesto, il tipo di musica, le immagini in bianco e nero... Possiamo essere negli anni '40 o '50, non lo so, ma non ha neanche tanta importanza. Il periodo storico comunque è quello.


La recensione di Hermes mi ha fatto molto piacere. :)
Mi limito a soffermarmi sulla questione sollevata da lui e da Andrew, e cioè il personaggio della Chastain... Anch'io quando ho riletto il film mi sono reso conto che in effetti il mutamento di Lydia, da femme fatale a vittima in pericolo, potrebbe spiazzare. Era una critica che mi aspettavo. Però credo che il suo comportamento sia comunque sempre giustificabile... Nel senso che nella prima parte del film Lydia è in fuga, ma non sa se fidarsi di Ross. Deve avvicinarlo, conoscerlo meglio, ed essendo una prostituta il modo che conosce per avvicinare un uomo come Ross è sedurlo. Per questo all'inizio sembra una sorta di femme fatale. Poi con l'evolversi degli eventi Lydia capisce di potersi fidare di Ross e rivela tutta la verità. Raccontando un episodio così terribile e sapendo di essere in pericolo di vita, ovviamente cala la maschera e si mostra in tutta la sua fragilità, perché di fatto ha bisogno di protezione e di aiuto. Da questo punto in poi c'è tutta la parte finale, in cui si ritrova coinvolta nella resa dei conti. Quindi sì, avete ragione nel dire che subisce un mutamento forse un po' eccessivo e spiazzante, però credo che sia comunque coerente con il tipo di persona che è e con quello che le succede.

CITAZIONE (Hermetico @ 7/11/2013, 19:02) 
CITAZIONE (Andrew. @ 7/11/2013, 18:09) 
sta piacendo molto a chi non è appassionato di noir, mentre non ha entusiasmato sascha che ne è appassionato. Siamo strani eh XD

Siamo noi di bocca buona o è Sascha dal palato "extrafino"? :P

Nel topic di "Lo Sconosciuto n.89" si direbbe invece il contrario :P
 
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