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Berserk - L'Età Dell'Oro Atto I
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Berserk - L'Età Dell'Oro Atto I, Granato Production

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Clint1994
view post Posted on 6/11/2013, 23:31 by: Clint1994




BERSERK - L'ETA' DELL'ORO ATTO I by Clint94

Attendevo con molta curiosità la terza fatica di Sascha, che con questo suo nuovo film si dedica alla trasposizione di un manga di successo, già adattato in una serie anime e in una serie di film. Conoscevo Berserk solo di fama, ma non ho mai letto il manga né guardato la serie, quindi mi sono avvicinato alla storia con molto interesse. Il film è incentrato su Gatsu, nato da una donna morta, cresciuto tra i mercenari e divenuto col tempo un guerriero praticamente invincibile. Dopo aver assistito alla nascita e alla dolorosa infanzia del protagonista, che resta anche vittima di uno stupro approvato dal suo padre adottivo, il mercenario Gambino, la storia entra nel vivo quando Gatsu, divenuto un combattente solitario, si scontra e poi entra a far parte di una squadra di mercenari comandata dall'impavido Grifis e di cui fa parte anche la tenace Caska. Per un lupo solitario come Gatsu, il nuovo gruppo di amici si trasforma in quella famiglia che non ha mai avuto e il film scorre tra grandi battaglie, epici duelli, scontri con creature mostruose, intrighi di corte e vicende interne al gruppo di protagonisti (l'amicizia e il profondo rispetto tra Gatsu e Grifis, l'odio-amore tra Gatsu e Caska). Il risultato è un'opera di ampio respiro, molto corposa e lunga da leggere, ma che riesce a presentare in maniera efficace un mondo dominato dalla violenza, in cui vige la legge del più forte, e un trio di personaggi (Gatsu, Grifis e Caska) molto interessanti. Ciò che invece ho apprezzato di meno è invece la struttura vera e propria del film: di fatto la storia non è che un susseguirsi di battaglie, scontri e duelli, intermezzati da alcune scene che si concentrano sui rapporti tra i tre protagonisti o sul racconto del loro passato, ma è una struttura secondo me troppo episodica, in cui si passa da una missione all'altra senza che sia chiaro cosa i protagonisti stanno effettivamente facendo, contro chi stanno combattendo e perché. Gli avversari sono sempre soldati anonimi, mentre io avrei preferito che ci si concentrasse meno sulla descrizione delle battaglie (che sono molto belle e ben descritte, ma alla lunga rischiano di stancare, perché si susseguono davvero una dietro l'altra) e che venisse spiegato meglio il contesto politico in cui esse si svolgono, in modo da chiarire chi combatte contro chi. Alla fine le imprese belliche, per quanto ben narrate, rischiano di diventare un po' fini a se stesse perché non ne è mai chiaro il fine. Allo stesso modo - ma qui si tratta di gusti personali più che di un difetto vero e proprio - avrei preferito che la storia rimanesse più realistica, mentre nella seconda parte viene introdotto un personaggio demoniaco (Zodd, che immagino tornerà nei sequel) e si accenna a elementi magici (l'amuleto di Grifis, le profezie). Un altro elemento che mi ha fatto un po' storcere il naso è l'esagerata invincibilità di Gatsu: bastava ridurre il numero dei suoi avversari per rendere certe scene più verosimili, senza comunque sminuire la sua forza fisica e la sua abilità di guerriero (insomma, se al posto di sconfiggere cento avversari da solo ne sconfiggeva venti sarebbe stato un po' più verosimile; cento sono davvero troppi, dai). Parlando invece di difetti più "tecnici", non ho apprezzato le voci fuori campo che esprimono i pensieri dei personaggi: è una soluzione che viene usata spesso negli anime, ma al cinema non succede mai. Anche i dialoghi a volte risultano un po' forzati, ma chiaramente questo è uno di quei film che puntano tutto sulla forza delle immagini e in cui i dialoghi passano in secondo piano. Al di là di questi difetti (un eccessivo susseguirsi di battaglie senza che venga spiegato il contesto politico in cui esse avvengono, l'elemento fantastico che stona un po' con l'ambientazione cruda e realistica, l'invincibilità dei protagonisti), la cosa che più mi è piaciuta è la descrizione dei tre personaggi principali e i complessi rapporti che si instaurano fra essi. Gatsu è un eroe piuttosto tradizionale: con un passato terribile alle spalle, è diventato un guerriero solitario di incredibile valore e di straordinario coraggio, ma è anche una persona dura, taciturna, aggressiva e un po' arrogante; diciamo pure che, per quanto sia il protagonista, nel corso del film non fa molto per rendersi simpatico agli occhi del pubblico (ma fa parte del suo carattere). Il personaggio migliore è senza dubbio Grifis, una figura ambigua e affascinante, capace di passare rapidamente da un'estrema dolcezza alla più glaciale freddezza: un personaggio piuttosto ambivalente e difficile da inquadrare, pronto a tutto pur di raggiungere il suo sogno, ma di cui vengono evidenziati anche i sacrifici e le debolezze. Sono sicuro che il rapporto tra lui e Gatsu si svilupperà in maniera interessante nei sequel: probabile che si arrivi alla fine a uno scontro tra i due. L'altra protagonista è Caska, ed è un altro personaggio ben caratterizzato: unica donna in una squadra di mercenari, salvata in giovane età da Grifis e invaghita del suo salvatore, che è pronta a seguire ovunque, è un personaggio forte e orgoglioso, che instaura un rapporto di odio-amore con Gatsu (non sopporta il suo modo di fare e lo invidia per la considerazione che Grifis ha di lui, ma ne è anche attratta) che immagino si evolverà nel prossimo film.
Ottime le scelte di cast: il granitico Bale offre un'interpretazione convincente e Olga Kurylenko è brava nel rendere la forza e allo stesso tempo la fragilità di Caska, ma il migliore è Taylor Kitsch, perfetto per Grifis; dopo una carriera in ascesa nella realtà ("John Carter", "Battleship", "Le Belve") mi ha fatto piacere vederlo esordire con un personaggio così importante anche su Cinematik. Forse Benicio Del Toro è leggermente sprecato, anche perché il suo personaggio è uno dei più stereotipati e inoltre esce di scena piuttosto in fretta. Il resto del cast è ben selezionato, ma c'è un errore piuttosto grossolano: Zoe Horen, che interpreta Gatsu da bambino, in realtà è una ragazza!
Guillermo Del Toro alla regia è una buona scelta, anche se forse non mi convince al cento per cento; però era difficile trovare un regista veramente adatto.
Le musiche sono prese per lo più dalla soundtrack di "L'ultimo dominatore dell'aria", ma in ogni caso si adattano bene alle scene descritte. Molto belli i titoli di testa.
Locandina bellissima e sito piuttosto ricco, oltre che bello graficamente.
In conclusione, "Berserk" è un vero e proprio kolossal capace di intrattenere lo spettatore senza annoiarlo grazie alle efficaci descrizioni di scontri e battaglie, a un'ottima caratterizzazione dei protagonisti e in generale alla descrizione di un mondo crudele e violento. Non è esente da difetti, che mi impediscono di dare un voto troppo alto, ma in generale l'operazione è riuscita.

VOTO: 73


PS: Ma il titolo, Berserk, cosa vuol dire?
 
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69 replies since 2/11/2013, 03:19   1283 views
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