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Berserk - L'Età Dell'Oro Atto I
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Berserk - L'Età Dell'Oro Atto I, Granato Production

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SaschaGranato
view post Posted on 2/11/2013, 03:19




E' il grande momento... lo confesso, sono un pò emozionato.
La Granato Production è orgogliosa di presentare il suo terzo film.


www.berserkattoi.altervista.org



Buona Visione



-Halloween contest 2013: impressioni da partecipante?

E' la prima volta che partecipo ad un festival, ma si respira poca competizione. Sembra una formalità, forse per i pochi film.

-Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?

Mi piacciono le sfide e Berserk non si è rivelato affatto semplice da realizzare. Guardo verso il futuro, sognando una saga in totale evoluzione. Sperò, un giorno, di potermi servire di una storia originale per realizzare il tanto agognato capitolo conclusivo, che il nostro caro maestro Miura, temo, non ci donerà mai.

- Parlaci delle scelte di cast e regia

Del Toro non è stata la prima scelta, ma alla fine si è rivelata l’opzione migliore. E’ un regista straordinario e credo che la sceneggiatura renda merito, in piccola parte, al suo stile. L’unico personaggio che ho assolutamente voluto nel cast è Christian Bale. Se tutto andrà come spero, ci saranno diversi film su Berserk e Gatsu non poteva che essere interpretato da un attore veramente competente. Un trasformista, dotato di sensibilità e versatilità. Verosimilmente, esistono davvero pochi nomi che hanno queste caratteristiche. Quando vedo Bale, rivedo il mio Gatsu.

- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?

Si, ho trascorso gli ultimi quattro mesi, tutti i giorni, a scrivere fino alle tre del mattino. Quasi non ricordavo più che faccia avesse mio padre.

- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?

Tra il 7.5/8, non meno.

- Un pregio del tuo film?

Non mi sono limitato ad un semplice copia e incolla del manga. Berserk è un film a tutti gli effetti. C’è una cura maniacale per le musiche, e molta attenzione anche per la regia, il trucco, i costumi e la scenografia. Il montaggio alterna a situazioni adrenaliniche, con un linguaggio più coinciso e asciutto, a situazioni più lente e descrittive. Il realismo è un elemento assenteista nel manga, ma nel film assisteremo a veri duelli. Gatsu armeggia la spada seguendo schemi realistici, e sono rare le situazione in cui si eccede, perché resta pur sempre un film.

Un difetto del tuo film?

Il problema è che il film è incompleto. Manca il secondo atto, ancora. In generale, credo che la trama riservi pochi colpi di scena.
- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?
Spero possa mettere d’accordo la critica, ma sarà dura. Andrew e Mastruccio sono i nomi che più temo, ma in generale desidero che il film possa piacere a tutti perché reputo importante ogni opinione.

- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...

Beh mi auguro che possa avere vita lunga! L’obbiettivo principale è quello di recuperare i costi di produzione.

- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?

Questo film è legato alla mia adolescenza e sono molto felice di averlo portato a termine, anche se ci sono voluti così tanti anni.

- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?

Beh, posso affermare che è la miglior sceneggiatura che ho scritto finora. Qualche errore di battitura è scappato, ma credo si presenti molto bene. Ho cercato di rendere la lettura molto scorrevole, senza soffermarmi su inutili dettagli.


- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?

Al terzo film credo sia prematuro pensare a degli accostamenti.

- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).

Non ho mai letto un film di questo tipo a cinematik.

- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?

Non saprei a quale film accostarlo, ma posso dire di essermi ispirato molto a Braveheart per le scene di battaglia.

- Il tema e/o il messaggio del film?

Il valore dell’amicizia.

- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?

Credo sia un film che valga la pena di essere visto, perché racconta una storia che io trovo bellissima.

- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?


Agli italiani piacciono le stron……biiiiippp!!! Quindi credo che il film verrebbe accolto positivamente, ma sempre un passo indietro a Zalone e De Sica!

- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?

Le categorie principali, ovviamente, sperando di avere qualche buona chance. Confido in una nomination per la sceneggiatura e la colonna sonora.

- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?

Di questo passo credo che il premio finirà dritto, dritto nelle mani di Mastruccio.

- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?

Sono inscritto da soli due anni, quindi ho tutto il tempo per pianificare e portare a termine i film che desidero. La chimera che inseguo? “Il Cimitero Di Praga”, ma sarà quasi impossibile.

-Cosa conti di poter fare per Cinematik in questo momento?

Scriverò altri film, ovviamente, e mi impegnerò nelle attività del forum, soprattutto sul fronte delle recensioni, perché credo rappresentino la vera anima del gioco.

Edited by SaschaGranato - 3/11/2013, 11:23
 
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Andrew.
view post Posted on 2/11/2013, 20:27




Recensione della Chimera

Conoscevo la fonte, ma solo l'anime e non il manga. E' comunque sempre scomodo guardare (e recensire) un film di cui conosci già la storia, perchè diventa difficile lasciarsi stupire e scattano in automatico le comparazioni con l'opera originale, cosa che mi è capitata anche in questo caso.
Siamo davanti a un fantasy, ma non di quelli a cui siamo abituati, bensì qualcosa di molto più crudo e pesante, poichè le scene sono violente e non ci risparmiano nulla, anche gli atti più efferati e le scene più splatter, permettendogli in questo modo di partecipare al contest, anche perchè non manca una componente "malvagia", rappresentata dalla continua presenza di demoni nel film, ora incarnati nella figura del mostro zod, ora nel pendente di Grifis, ma in generale nelle atmosfere malsane che si respirano dove non c'è spazio per momenti di felicità, ma solo il presentimento che prima o poi qualcosa andrà storto (grazie anche alla profezia del demone).
I protagonisti sono due e a loro è dedicato ampio spazio per caratterizzarli il meglio possibile, cosa che è riuscita bene.
Non mi dilungherò sulla trama, voglio andare subito al punto, alla cosa che mi preme dire.
Quando ho saputo di questo adattamento ero felice perchè ritenevo la storia degna di essere trasposta, eppure dopo aver letto il film mi sono reso conto che in realtà avviene tutto quello che io avevo già visto nell'anime.
Ovviamente non in senso letterario, alcune scene e dialoghi saranno diversi, piccoli cambi nella trama, ma in definitiva per me è stato come vedere un lungo riassunto di tutto quello che avevo visto fino a quel momento.
Ho detto "lungo" non a caso, perchè il film è in effetti molto corposo e pur non essendo affatto noiso, la lunghezza si fa sentire, ancor più avendo la consapevolezza che non è finito, ma è solo la prima parte della storia.
Quindi mi sono fatto delle domande, tipo: ma se c'era già l'anime e se hanno fatto pure due film animati basati su quest'opera, che senso ha riproporla senza apportare sostanziali modifiche? Ad esempio, una cosa che avrebbe giustificato la trasposizione sarebbe stata la capacità di condensare tutta la storia in un solo film, tagliando e selezionandone solo una parte ovviamente, ma riuscendo insomma a fare qualcosa che fin'ora nessuno aveva fatto, sfruttando la bellezza dei personaggi ma creando un film diverso, mettendo possibilmente del suo.
Un altra motivazione che avrebbe dovuto spingere Sascha sarebbe dovuta essere quella di fare un film e non un fumetto trasposto. Eppure durante la lettura non si può fare a meno di notare quella voce fuori campo di Gatsu che fa tanto "didascalia" del fumetto, certe sue frasi da sbruffone che stonano nel film (a differenza del fumetto dove sarebbero giustificate), insomma ho avuto la sensazione di star davanti alla stessa storia, con degli attori al posto dei disegni.
Inoltre alcune parti mi sono sembrate poco chiare. Io che avevo visto l'anime capivo un po' la situazione generale, ma mettendomi nei panni degli altri ho pensato che sarebbe stata dura capire diverse scene che già a me erano poco chiare. Quest'ultimo però non lo considero un difetto, di certo al cinema le immagini sarebbero state molto più chiare rispetto alla sceneggiatura che si fa più fatica a immaginare.

Questo è l'unico difetto in un film che per il resto non ha nulla da invidiare alle mega produzioni americane dello stesso genere. Ho infatti apprezzato moltissimo le scene di battaglia (accompagnate da sapiente colonna sonora), la volontà di non risparmiarsi con sangue, la bella caratterizzazione di tutti i personaggi e in generale una sceneggiatura molto pulita e attenta ai dettagli, come alle inquadrature.

Al cast ho partecipato anch'io, mi viene un po' difficile quindi esprimermi, anche perchè non ricordo se fui d'accordo con la scelta di Christian Bale. Il fisico e l'espressività sono perfette, ma è anche vero che c'ha i suoi quarant'anni, mentre tutti gli altri personaggi sono dei ragazzi. In particolare Grifis e Caska, con lui si rapportano sempre da pari a pari e lui stesso ha un linguaggio spesso da ragazzo, non da adulto. Così come avrei ritenuto fuori luogo Di Caprio, avrei cambiato anche Bale e scelto qualcuno più giovane, anche perchè di famosi e muscolosi di quell'età ce ne sono a bizzeffe.
A parte questo, complimenti per l'associazione volti-personaggi, perchè come si vede dal sito la somiglianza con quelli del manga è straordinaria.

Le musiche, come ho detto, sono ottime e danno l'idea di atmosfere dure e distante dal fantasy spensierato.
Il sito è molto ricco, la locandina ben fatta, anche se guardandola non riesco a pensare a Berserk ma a Skyrim.


Voto: 71

Il film mi è piaciuto e sono convinto che piacerà anche al pubblico che avrà finalmente tra le mani un fantasy come si deve, cosa rara qua da noi (ricordo solo che Francis si è cimentato, ma in un genere del tutto diverso).
Come ho già spiegato però, leggendolo ho avuto la sensazione di guardare per una seconda volta l'anime, quindi non sono riuscito ad appassionarmi più di tanto, sia perchè conosco la storia, sia perchè mi aspettavo qualcosa di più eleaborato da Sascha, che si discostasse dalla fonte per dar vita a una trasposizione che valesse davvero la pena di fare. Non riesco insomma a trovare tracce di originalità, solo la bravura di un ottimo sceneggiatore che ha fatto a dovere il suo mestiere, senza però stupirmi.
Se a questo si aggiunge il fatto che siamo solo davanti al primo capitolo (oltre a qualche difetto minore di cui ho parlato), allora mi limito al 7, che magari si alzerà dopo il secondo, anche perchè potrò guardarlo senza avere più aspettative diverse.
 
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SaschaGranato
view post Posted on 3/11/2013, 13:11




E meno male che il film ti è piaciuto, perchè se ti faceva schifo erano guai! :P

CITAZIONE
Siamo davanti a un fantasy, ma non di quelli a cui siamo abituati, bensì qualcosa di molto più crudo e pesante, poichè le scene sono violente e non ci risparmiano nulla, anche gli atti più efferati e le scene più splatter, permettendogli in questo modo di partecipare al contest, anche perchè non manca una componente "malvagia", rappresentata dalla continua presenza di demoni nel film, ora incarnati nella figura del mostro zod, ora nel pendente di Grifis, ma in generale nelle atmosfere malsane che si respirano dove non c'è spazio per momenti di felicità, ma solo il presentimento che prima o poi qualcosa andrà storto (grazie anche alla profezia del demone).

Lo prendo come un complimento perchè è segno che sono riuscito a ricreare le atmosfere che mi sono immaginato. Ed è un bel risultato, considerando che la maggior parte dei fantasy hanno si un respiro epico, ma si limitano a raccontare storie d'avventura, mentre ci tenevo ad evidenziare un respiro drammatico.

CITAZIONE
I protagonisti sono due e a loro è dedicato ampio spazio per caratterizzarli il meglio possibile, cosa che è riuscita bene.

Posso morire felice!!! XD Era l'aspetto che più mi premeva, e sono felice che sia riuscito bene.

CITAZIONE
Quando ho saputo di questo adattamento ero felice perchè ritenevo la storia degna di essere trasposta, eppure dopo aver letto il film mi sono reso conto che in realtà avviene tutto quello che io avevo già visto nell'anime.
Ovviamente non in senso letterario, alcune scene e dialoghi saranno diversi, piccoli cambi nella trama, ma in definitiva per me è stato come vedere un lungo riassunto di tutto quello che avevo visto fino a quel momento

Onestamente non riesco a capire quali aspettative nutrissi, prima del film. Anche perchè ero stato chiaro fin dal principio su quali fossero gli obbiettivi di questa trasposizione. Se guardiamo alla realtà, penso che una trasposizione troppo differente dal manga avrebbe aizzato contro gli innumerevoli fan della saga, me compreso. Anche se comprendo il limite che deriva dal conoscere gli eventi di una storia. Ma non credo sia giusto additarlo come difetto, considerando tutti gli altri spunti che probabilmente, avendo visto solo l'anime, non conoscevi. Come l'infanzia di Gatsu, che copre un buon venti minuti di film.

CITAZIONE
Quindi mi sono fatto delle domande, tipo: ma se c'era già l'anime e se hanno fatto pure due film animati basati su quest'opera, che senso ha riproporla senza apportare sostanziali modifiche? Ad esempio, una cosa che avrebbe giustificato la trasposizione sarebbe stata la capacità di condensare tutta la storia in un solo film, tagliando e selezionandone solo una parte ovviamente, ma riuscendo insomma a fare qualcosa che fin'ora nessuno aveva fatto, sfruttando la bellezza dei personaggi ma creando un film diverso, mettendo possibilmente del suo.

Ho pensato che fosse bello far conoscere una storia appassionante ad una fetta di pubblico che non conoscesse Berserk, neanche "per sentito dire". E il solo modo per farlo, a mio avviso, era quello di raccontare fedelmente gli eventi del manga. Questo non rende il mio film poco personale. Anche perchè c'è un pizzico di mia poetica personale, e le battaglie stesse si svolgono attraverso i miei occhi e la mia fantasia, quindi non è un semplice copia e incolla. Nel film c'è tutta la mia concezione di Cinema e credo sia un aspetto determinante!

CITAZIONE
Un altra motivazione che avrebbe dovuto spingere Sascha sarebbe dovuta essere quella di fare un film e non un fumetto trasposto. Eppure durante la lettura non si può fare a meno di notare quella voce fuori campo di Gatsu che fa tanto "didascalia" del fumetto, certe sue frasi da sbruffone che stonano nel film (a differenza del fumetto dove sarebbero giustificate), insomma ho avuto la sensazione di star davanti alla stessa storia, con degli attori al posto dei disegni.

A questo punto ti invito seriamente a leggere gli episodi del Manga, perchè nel film ho sfoltito il 90% delle voci fuori campo. In alcuni casi, invece, ho preferito mantenerla, perchè offrono un punto vista umano del personaggio che, altrimenti, rimarrebbe oscuro al pubblico. Comunque credo non si contino più di tre o quattro scene di questo tipo.

CITAZIONE
Inoltre alcune parti mi sono sembrate poco chiare. Io che avevo visto l'anime capivo un po' la situazione generale, ma mettendomi nei panni degli altri ho pensato che sarebbe stata dura capire diverse scene che già a me erano poco chiare. Quest'ultimo però non lo considero un difetto, di certo al cinema le immagini sarebbero state molto più chiare rispetto alla sceneggiatura che si fa più fatica a immaginare.

Può essere che non abbia descritto al meglio certe sequenze, ed è un peccato e mi spiace molto.

CITAZIONE
Al cast ho partecipato anch'io, mi viene un po' difficile quindi esprimermi, anche perchè non ricordo se fui d'accordo con la scelta di Christian Bale. Il fisico e l'espressività sono perfette, ma è anche vero che c'ha i suoi quarant'anni, mentre tutti gli altri personaggi sono dei ragazzi. In particolare Grifis e Caska, con lui si rapportano sempre da pari a pari e lui stesso ha un linguaggio spesso da ragazzo, non da adulto. Così come avrei ritenuto fuori luogo Di Caprio, avrei cambiato anche Bale e scelto qualcuno più giovane, anche perchè di famosi e muscolosi di quell'età ce ne sono a bizzeffe.

Non eri d'accordo in effetti, ma è una scelta che difendo proprio in virtù dell'espressività di Gatsu, perfettamente in sintonia con il volto e anche il fisico Bale. E' vero a quarant'anni, ma se guardiamo i tanti metodi per ringiovanire gli attori credo si possa tranquillamente chiudere un occhio. Anche perchè non avrebbe senso che un DeNiro invecchi di trent'anni in "C'era una volta in America", o che un DiCaprio ingrassi e invecchi in "J.Edgar", piuttosto che un Brad Pitt ringiovanisca ne "Il curioso caso di B.Button". In oltre Gatsu, come vedrete, sarà destinato ad invecchiare. Sempre se la saga proseguirà.

CITAZIONE
Il film mi è piaciuto e sono convinto che piacerà anche al pubblico che avrà finalmente tra le mani un fantasy come si deve, cosa rara qua da noi (ricordo solo che Francis si è cimentato, ma in un genere del tutto diverso).
Come ho già spiegato però, leggendolo ho avuto la sensazione di guardare per una seconda volta l'anime, quindi non sono riuscito ad appassionarmi più di tanto, sia perchè conosco la storia, sia perchè mi aspettavo qualcosa di più eleaborato da Sascha, che si discostasse dalla fonte per dar vita a una trasposizione che valesse davvero la pena di fare. Non riesco insomma a trovare tracce di originalità, solo la bravura di un ottimo sceneggiatore che ha fatto a dovere il suo mestiere, senza però stupirmi.
Se a questo si aggiunge il fatto che siamo solo davanti al primo capitolo (oltre a qualche difetto minore di cui ho parlato), allora mi limito al 7, che magari si alzerà dopo il secondo, anche perchè potrò guardarlo senza avere più aspettative diverse.

E' un giudizio abbastanza amarognolo, ma ci stà. Quando le proprie aspettative vengono deluse è quasi impossibile trovare degli spunti di sincero apprezzamento. Ci tengo a rassicurare Andrew su un aspetto che reputo importante. Questa saga nasce con l'obbiettivo di offrire una mia personale evoluzione della storia ed una conclusione completamente originale, cosa che ancora Miura ancora non ha fatto. E' un pò come Resident Evil: dopo un primo film abbastanza fedele al gioco, prende una direzione completamente differente.
 
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Andrew.
view post Posted on 3/11/2013, 14:09




Il fatto che il film avrà una conclusione tua personale mi fa piacere.
riguardo le voci fuori campo, a volte ne bastano davvero poche per dare una sensazione straniante. Il fatto è che possono sì essere utili, ma sono poco cinematografiche secondo me, non rendono mai bene in film seri.
Comunque non ti abbattere, il film in realtà mi è piaciuto, forse nella rece mi sono soffermato più sui lati negativi che su quelli positivi (ma faccio sempre così), e il voto non altissimo è dovuto anche al fatto che siamo solo alla prima metà della saga.
 
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view post Posted on 5/11/2013, 00:31
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Con Bersek, il terzo film della Granato, Sascha, dopo un thriller e un gangster movie, vira prepotentemente verso una storia fantasy dalle tinte horror e, senza troppi giri di parole, compie un netto salto in avanti rispetto a Favola Americana.
La storia ha un impianto piuttosto classico per il genere ma riserva momenti molto crudi e audaci come se ne vedono raramente nei fantasy. Per atmosfere e toni della storia mi sembra che il film sia un po’ una sorta di fusione tra Ken in guerriero e Il trono di Spade.
Lo stile di Sascha, pur mantenendo la maniacale cura del dettaglio, ora si è fatto più asciutto e il risultato è un film con scene di grande impatto e soprattutto una storia coesa che non si sfilaccia in inutili sottotrame.
La forza non sta tanto nell’intreccio, come già detto piuttosto tradizionale, ma nei personaggi caratterizzati magnificamente che rimangono impressi nella mente dello spettatore.
C’è ovviamente Gatsu , il protagonista, il tipico antieroe solitario inizialmente emarginato. Il , sincero e per nulla artefatto, ritratto che ne esce è quello di un uomo sofferente, dal passato doloroso che a fatica, attraverso le relazioni umane, si apre agli altri e scopre che ci sono altre vie oltre a quella della violenza.
Dall’altra parte c’è Grifis, personaggio ambiguo, dal grande carisma e, a livello narrativo, con un potenziale infinito. Potrebbe diventare un villain memorabile e scontrarsi proprio con Gatsu.
Infine c’è Caska, personaggio che inizialmente risulta piuttosto antipatico ma poi si svela completamente, con le sue fragilità che la rendono ben più interessante.
Estremamente curate e appassionanti anche le relazioni che si instaurano tra i personaggi (il rapporto di amore-odio tra Gatsu e Caska, quello più complesso e per certi versi ambiguo tra Gatsu e Grifis).
Insomma, nel caso non si fosse capito, secondo me la forza e la ricchezza del film stanno proprio nei personaggi a cui è quasi impossibile non affezionarsi in qualche modo.
Peccato che , essendo una prima parte, la storia sia tronca e il film non abbia un vero e proprio finale. Tutto rimane tremendamente in sospeso (l’evoluzione stessa dei personaggi) e il finale per la verità è meno epico ed esplosivo di quanto mi aspettassi. Un po’ sottotono. E’ come se il film fosse partito in quinta, creando grandi aspettative, e poi sul più bello fosse andato scemando. Purtroppo è un difetto che va messo in preventivo quando si decide di dividere la storia in due parti così fortemente interdipendenti fra loro.
Tecnicamente la sceneggiatura è scritta davvero bene, curatissima nei dettagli senza però risultare mai troppo pesante come era accaduto con Favola Americana. Lo script è in grado di evocare in maniera estremamente naturale immagini visionarie e di grande impatto.
Solo in qualche punto ho avvertito un po’ di confusione (ad esempio le scene con la scacchiera, poco chiare).
L’unico vero errore che secondo me andava assolutamente tolto è la voce fuori campo che riporta i pensieri del protagonista. E’ un espediente tipico dei fumetti o degli anime, ma nel cinema è deleterio perché rovina l’atmosfera, rende tutto meno credibile ed è superfluo (non aggiunge nulla a quanto già sappiamo).

Del Toro dirige la pellicola in modo esemplare, dando sfogo a tutta la sua verve immaginifica. E’ tutto nelle sue corde quindi la scelta del regista è perfetta.
Qualche perplessità me l’ha lasciata la presenza di Bale nei panni di Gatsu che io ho immaginato come un ragazzo, più che come un uomo. Spesso parla in maniera ingenua che quindi poco si addice a un uomo di quella età. Se poi la scelta è dettata dal fatto che nella seconda parte Gatsu invecchierà e sarà più in linea con l’età di Bale, ok ci sta, ma credo sarebbe stato meglio prendere un attore più giovane e farlo eventualmente invecchiare.
Ben scelto il resto del cast (soprattutto Kitsch), tranne Benicio del Toro che ha un ruolo troppo misero.

Ottime le musiche, sempre a tema e che ricreano perfettamente le atmosfere fantasy.

Sito chiaro e pulito. Locandina molto bella e di grande impatto.

Con Bersek Sascha fa un netto passo avanti dopo la sbandata presa con Favola Americana. Il suo stile, sempre ricchissimo e barocco, si fa più asciutto e il film ne guadagna su tutta al linea. Epiche scene di battaglia, immagini visionarie e tre grandi personaggi che reggono sulle loro spalle un plot piuttosto classico. Peccato per qualche ingenuità (la voce fuori campo) e un finale tronco, o meglio inesistente. Come nel caso di Andrew con DD 1, nonostante il film mi sia piaciuto molto, preferisco non esagerare col voto e aspettare la consacrazione con la seconda parte. 74/100
 
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Fiamma Imperitura
view post Posted on 5/11/2013, 13:42




Ho letto il film e devo dire che mi è piaciuto moltissimo.
Ci son difetti, come già esposto nelle altre recensioni. Ma a mio avviso non inficiano il valore del film.
Il film è "mozzo"... ma considerando che le le vicende si concluderanno con il seguito, ci può stare.

L'alternanza tra le scene di battaglia ed i momenti in cui si esplorano i personaggi è ben scandita.
Ottima la possibilità di scoprire l'infanzia di Gatsu; la lunghezza del film non è un problema a mio avviso, anzi avrei gradito ulteriori aggiunte!
Ho letto che sono state tagliate delle parti... perchè non far uscire una "extended cut"?

I personaggi principali sono delineati ottimamente. Gatsu, Chaska e Grifis sono eccellenti. Ci si affeziona a loro, si vuole conoscere come evolveranno le loro storie.
Il casting è davvero azzeccato, col solo dubbio del protagonista principale, forse troppo "maturo" per il ruolo, ma anche qui il giudizio va sospeso in attesa del secondo film.

Buona anche la scelta del regista, anche se (come indicato citato anche dal produttore) la crudezza del film ricorda molto "l'amore e il sangue" di Paul Verhoeven, ed avrei visto bene il regista olandese dietro la macchina da presa.

Il sito è davvero bello ed evocativo, così come la locandina (davvero azzeccata!).
Anche le musiche sono indovinate per il genere di film e lo accompagnano con la giusta dose di epicità.

Voto complessivo: 74/100
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 6/11/2013, 08:53




questo è l'inizio di una storia di mercenari, molto diversi da quei cavalieri che si fanno tante pugnette sull'onore e più dovuti all'azione. Il protagonista è un uomo vissuto in quell'ambiente e che sa come muoversi, ma quando viene sconfitto e "si allea" con un altra banda comincia anche una storia fra alleati e amicizie che nel vecchio ordine non c'era, ma un lupo solitario rimane un lupo solitario.
Innanzitutto dico che la lunghezza non si sente per niente e anzi, il film scorre che è una meraviglia. Sascha è migliorato molto su questo, nonostante qualche errore di calligrafia che dovrebbe essere corretto, come hanno detto le altre recensioni.
I personaggi sono ben descritti, il rapporto fra Gastu e Grifis è ben delineato e mi è piaciuto un sacco, sinceramente non vedo l'ora che esca il due per sapere di più sulla storia.
Il cast l'ho trovato azzeccato, anche se non ho letto il manga. Anche se forse Christian Bale non riuscivo a vederlo supermegaextra pompato, magari con qualche muscolo come un Batman ma con i muscoloni enormi da steroidi non ce l'ho fatta :P
Il regista ci sta, l'azione si riflette molto con quella di Del Toro in film come Hellboy.
Sito fatto benissimo e locandina azzeccata. Colonna sonora epica, anche se avrei preferito qualche brano in più dei Manowar.
voto 75, 8 nel sondaggio.
 
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mastruccio
view post Posted on 6/11/2013, 15:10




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
La terza produzione cinematografica della Granato Production è "Berserk - L'età dell'oro", primo dei due capitoli che compongono l'opera filmica scritta da Sacha e tratta dall'omonino fumetto nipponico, il cui soggetto fantasioso e ad altamente suggestivo ha già ispirato nella realtà una pellicola di animazione.
Ammetto con sincerità di non conoscere assolutamente nè l'uno n'è l'altra, la qual cosa dovrebbe rivelarsi un vantaggio personale non indifferente, evitandomi la possibilità di un fastidioso continuo confronto con questi. Problema che è stato riscontrato, a quanto leggo, da altri critici.

Sorretta da un impalcatura sontuosa e ricchissima di orpelli scenici, la storia narra le gesta della temibile "squadra dei Falchi", capitanati dall'ambuguo Grifis, dal carattere imprescrutabile e misterioso, capace di gesti eroici e feroci, ma anche di tenerezze contrastanti, indirizzate equivocamente ad entrambi i sessi, estremamente ambizioso di potere; a lui si accompagna il guerriero mercenario Gatsu, il protagonista del film, che iniziamo a conoscere dalla sua dolorosa infanzia alla giovinezza, il cui carattere solitario e rude, forgiato dalla cruda violenza fisica e sessuale a cui è stato sottoposto da bambino, è ottimamente descritto con efficacia.
Il racconto si snoda attraverso una serie di sanguinosissime battaglie particolarmente truci e momenti di raccordo ben più pacati, e si interrompe lasciando aperte tutte le situazioni al secondo futuro capitolo,la cui lavorazione è prossima ad iniziare. I personaggi principali sono riccamente descritti, con caratteri ben delineati ed approfonditi, e le atmosfere create riescono a far calare il pubblico nelle corrette dimensioni.

Come per il precedente "Favola americana", anche per questo film Sascha decide di tessere le fila della trama mediante una struttura narrativa fortemente caratterizzata da una scrittura estremamente attenta alla forma, elegantissima e aulica, infiorettata da descrizioni barocche e particolari ricercati, spesso di difficile comprensione se non supportati da un immediato riscontro enciciclopedico (ad esempio elepoli, daga, lorica segmentata, mangano, chi sa cosa sono?).
Una cifra stilistica che è marchio di fabbrica di Sascha, utilizzata anche per i dialoghi, e che mostra un evidente miglioramento, rispetto al film precedente, manifestato in un deciso e certamente proficuo lavoro di taglio e asciugatura dello script, non breve ma di agile lettura, e migliore capacita descrittiva delle immagini cinematografiche, mediante l'ampio e minuzioso uso della grammatica filmica, con l'uso costante ma mai fastidioso di termini tecnici di inquadratura, campi e piani scenici.
Pur con qualche errore, quindi, - i piani sequenza, per inciso, sono altra cosa rispetto a quelli descritti nel film - lo script riesce pienamente a farci immaginare compiutamente ciò che vediamo sullo schermo.

Se nella forma, il film è senza dubbio di nobile fattura, supportato da una bella colonna sonora, adattissima alle atmosfere e perfettamente aderenti alle scene che accompagnano, dal punto di vista sostanziale qualche difetto lo si siscontra e lo si deve sottolineare.
Il più grave, secondo me, è proprio dovuto alle stesse fin qui descritte caratteristiche formali della sceneggiatura, che spesso ho trovato discordanti e quindi non efficacissime, quando, in special modo, nelle numerose scene di battaglia, ci vengono descritte con voluta brutalità gli scempi e le violenze da macelleria umana, giuste e adatte al film. Avrei preferito che si abbandonassero gli elegantismi, i barocchismi, gli infiorettamenti, questi per nulla adatti e giusti per quel tipo di scene.
Lo stile dello sceneggiatore non dovrebbe restare immutato al mutare delle situazioni che scorrono lungo l'intreccio narrativo, mentre invece deve adattarsi alle diverse scene, anche semplificandosi, crudo e lapidario quando si racconta di guerra e morti laceranti, focoso ed erotico quando si narra di amore e passione, dolce ed elegante se si descrivono situazioni tranquille e di raccordo, drammatico e sofferente quando invece si vuole scatenare l'emotività dello spettatore. Non è la storia che si adatta allo sceneggiatore, ma esasttamente il contrario.

Il film ha un cast molto buono, anche se probabilmente Christian Bale dovrebbe essere più adatto per interpretare il personaggio di Gatsu in età più matura, presumo nel secondo capitolo del film, mentre forse sarebbe stato meglio scegliere un attore più giovane, anche per poter essere anagraficamente compatibile con Taylor Kitsch, interprete perfetto per il personaggio di Grifis.
Inoltre c'è da sottolineare che Zoe Heran, inteprete di Gatsu bambino, è in realta un'attrice, ormai ragazzina, e quindi non adatta per interpretare un maschio, che per giunta in una particolare scena del film vediamo nudo.
Ottima mi sembra la scelta di affidare la regia ad un esperto cineasta come Guillermo del Toro (non Gullielmo!), così come quella di scegliere James Newton Howard per le musiche, tutte bellissime e adatte.
La locandina è perfetta, evocativa ed elegante; anche il sito, completo e graficamente accattivante, con lo sfondo che richiama i titoli di testa, è ben fatto.

VOTO: 72/100

Sul mio voto, parziale anche perchè siamo tutti in attesa della continuazione, non può non pesare quel particolare aspetto di cui ho scritto.
Sinceramente sono contento che Sascha abbia messo a frutto tutti i consigli riguardo la difficile opera di limatura e asciugatura che certamente si notano, ma adesso deve impegnarsi a fare in modo che la sua scrittura si adatti meglio alle varie e sempre diversissime situazioni narrative che si troverà ad affrontare nella sua carriera di sceneggiatore, senza dubbio lunghissima e piena di soddisfazioni.
 
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Andrew.
view post Posted on 6/11/2013, 19:02




Non ho capito bene il difetto di cui parli, Mastruccio, o meglio: ho capito che intendi, ma non quanto ne hai tenuto conto ai fini del giudizio finale, anche perchè questa cosa, di modificare lo stile in corsa in base alla scena, non l'ho mai sentita dire in una recensione e francamente non sarei nemmeno tanto d'accordo, oltre a non essermi minimamente accorto di questo particolare durante la lettura.
Per la serie, cerchiamo il pelo nell'uovo? :P
 
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mastruccio
view post Posted on 6/11/2013, 22:40




CITAZIONE (Andrew. @ 6/11/2013, 19:02) 
Non ho capito bene il difetto di cui parli, Mastruccio, o meglio: ho capito che intendi, ma non quanto ne hai tenuto conto ai fini del giudizio finale, anche perchè questa cosa, di modificare lo stile in corsa in base alla scena, non l'ho mai sentita dire in una recensione e francamente non sarei nemmeno tanto d'accordo, oltre a non essermi minimamente accorto di questo particolare durante la lettura.
Per la serie, cerchiamo il pelo nell'uovo? :P

Ne ho tenuto conto, ma non in maniera preponderante.
Rileggendo quello che ho scritto, in effetti, credo di aver espresso male il mio pensiero, e sembra che abbia consigliato a Sascha di scrivere i propri film modificando lo stile di scrittura in base alle singole scene, come dici tu "in corsa". In realtà il consiglio è che migliori nella capacità di adattare la scrittura per ogni genere di storia che intende raccontare. E' il ritmo che deve cambiare "in corsa" per ogni tipo di scena, mentre lo stile deve essere uno per tutto il film. Vorrei chiarire che non considero lo stile di Sascha, così barocco e aulico, un difetto. Anzi. E' una scrittura che, come ho scritto, è un marchio di fabbrica. Basta leggere poche righe e si riconosce subito la sceneggiatura di Sascha. E' un modo di scrivere che sembra ottocentesco, come non se ne vedeva in giro da decenni nei libri, ancor di più nelle sceneggiature.
E' uno stile di scrittura che può andare bene per qualsiasi tipologia e genere di film? E' qui che la mia idea si discosta dalla tua. Secondo me lo sceneggiatore deve mettersi al servizio della storia, adattando lo stile e la forma al tipo di racconto. O forse pensi che un film di genere horror può essere scritto nello stesso modo con cui si scrive una commedia o un film drammatico? Io penso di no.
Per il genere di storia che è "Berserk", è un parere personale, trovo piuttosto non adatto l'utilizzo di questo stile barocco, soprattutto evidente nelle scene di guerra bestiale e così fortemente caratterizzata da dettagli crudi e violenti. Nei nostri lavori, che sono solo di lettura e non visivi, la forma assume un'importanza direi strategica, proprio perchè deve diventare il tessuto con cui viene cucito tutto il vestito, brioso e colorato o shoccante e violento o rapido e essenziale o gotico e infiorettato, in base al genere di film che stiamo scrivendo.
Non credo, quindi, di aver cercato il pelo nell'uovo. Lo sai che io faccio le pulci alle sceneggiature, ma vorrei anche che gli altri lo facciano alle mie.
 
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Clint1994
view post Posted on 6/11/2013, 23:31




BERSERK - L'ETA' DELL'ORO ATTO I by Clint94

Attendevo con molta curiosità la terza fatica di Sascha, che con questo suo nuovo film si dedica alla trasposizione di un manga di successo, già adattato in una serie anime e in una serie di film. Conoscevo Berserk solo di fama, ma non ho mai letto il manga né guardato la serie, quindi mi sono avvicinato alla storia con molto interesse. Il film è incentrato su Gatsu, nato da una donna morta, cresciuto tra i mercenari e divenuto col tempo un guerriero praticamente invincibile. Dopo aver assistito alla nascita e alla dolorosa infanzia del protagonista, che resta anche vittima di uno stupro approvato dal suo padre adottivo, il mercenario Gambino, la storia entra nel vivo quando Gatsu, divenuto un combattente solitario, si scontra e poi entra a far parte di una squadra di mercenari comandata dall'impavido Grifis e di cui fa parte anche la tenace Caska. Per un lupo solitario come Gatsu, il nuovo gruppo di amici si trasforma in quella famiglia che non ha mai avuto e il film scorre tra grandi battaglie, epici duelli, scontri con creature mostruose, intrighi di corte e vicende interne al gruppo di protagonisti (l'amicizia e il profondo rispetto tra Gatsu e Grifis, l'odio-amore tra Gatsu e Caska). Il risultato è un'opera di ampio respiro, molto corposa e lunga da leggere, ma che riesce a presentare in maniera efficace un mondo dominato dalla violenza, in cui vige la legge del più forte, e un trio di personaggi (Gatsu, Grifis e Caska) molto interessanti. Ciò che invece ho apprezzato di meno è invece la struttura vera e propria del film: di fatto la storia non è che un susseguirsi di battaglie, scontri e duelli, intermezzati da alcune scene che si concentrano sui rapporti tra i tre protagonisti o sul racconto del loro passato, ma è una struttura secondo me troppo episodica, in cui si passa da una missione all'altra senza che sia chiaro cosa i protagonisti stanno effettivamente facendo, contro chi stanno combattendo e perché. Gli avversari sono sempre soldati anonimi, mentre io avrei preferito che ci si concentrasse meno sulla descrizione delle battaglie (che sono molto belle e ben descritte, ma alla lunga rischiano di stancare, perché si susseguono davvero una dietro l'altra) e che venisse spiegato meglio il contesto politico in cui esse si svolgono, in modo da chiarire chi combatte contro chi. Alla fine le imprese belliche, per quanto ben narrate, rischiano di diventare un po' fini a se stesse perché non ne è mai chiaro il fine. Allo stesso modo - ma qui si tratta di gusti personali più che di un difetto vero e proprio - avrei preferito che la storia rimanesse più realistica, mentre nella seconda parte viene introdotto un personaggio demoniaco (Zodd, che immagino tornerà nei sequel) e si accenna a elementi magici (l'amuleto di Grifis, le profezie). Un altro elemento che mi ha fatto un po' storcere il naso è l'esagerata invincibilità di Gatsu: bastava ridurre il numero dei suoi avversari per rendere certe scene più verosimili, senza comunque sminuire la sua forza fisica e la sua abilità di guerriero (insomma, se al posto di sconfiggere cento avversari da solo ne sconfiggeva venti sarebbe stato un po' più verosimile; cento sono davvero troppi, dai). Parlando invece di difetti più "tecnici", non ho apprezzato le voci fuori campo che esprimono i pensieri dei personaggi: è una soluzione che viene usata spesso negli anime, ma al cinema non succede mai. Anche i dialoghi a volte risultano un po' forzati, ma chiaramente questo è uno di quei film che puntano tutto sulla forza delle immagini e in cui i dialoghi passano in secondo piano. Al di là di questi difetti (un eccessivo susseguirsi di battaglie senza che venga spiegato il contesto politico in cui esse avvengono, l'elemento fantastico che stona un po' con l'ambientazione cruda e realistica, l'invincibilità dei protagonisti), la cosa che più mi è piaciuta è la descrizione dei tre personaggi principali e i complessi rapporti che si instaurano fra essi. Gatsu è un eroe piuttosto tradizionale: con un passato terribile alle spalle, è diventato un guerriero solitario di incredibile valore e di straordinario coraggio, ma è anche una persona dura, taciturna, aggressiva e un po' arrogante; diciamo pure che, per quanto sia il protagonista, nel corso del film non fa molto per rendersi simpatico agli occhi del pubblico (ma fa parte del suo carattere). Il personaggio migliore è senza dubbio Grifis, una figura ambigua e affascinante, capace di passare rapidamente da un'estrema dolcezza alla più glaciale freddezza: un personaggio piuttosto ambivalente e difficile da inquadrare, pronto a tutto pur di raggiungere il suo sogno, ma di cui vengono evidenziati anche i sacrifici e le debolezze. Sono sicuro che il rapporto tra lui e Gatsu si svilupperà in maniera interessante nei sequel: probabile che si arrivi alla fine a uno scontro tra i due. L'altra protagonista è Caska, ed è un altro personaggio ben caratterizzato: unica donna in una squadra di mercenari, salvata in giovane età da Grifis e invaghita del suo salvatore, che è pronta a seguire ovunque, è un personaggio forte e orgoglioso, che instaura un rapporto di odio-amore con Gatsu (non sopporta il suo modo di fare e lo invidia per la considerazione che Grifis ha di lui, ma ne è anche attratta) che immagino si evolverà nel prossimo film.
Ottime le scelte di cast: il granitico Bale offre un'interpretazione convincente e Olga Kurylenko è brava nel rendere la forza e allo stesso tempo la fragilità di Caska, ma il migliore è Taylor Kitsch, perfetto per Grifis; dopo una carriera in ascesa nella realtà ("John Carter", "Battleship", "Le Belve") mi ha fatto piacere vederlo esordire con un personaggio così importante anche su Cinematik. Forse Benicio Del Toro è leggermente sprecato, anche perché il suo personaggio è uno dei più stereotipati e inoltre esce di scena piuttosto in fretta. Il resto del cast è ben selezionato, ma c'è un errore piuttosto grossolano: Zoe Horen, che interpreta Gatsu da bambino, in realtà è una ragazza!
Guillermo Del Toro alla regia è una buona scelta, anche se forse non mi convince al cento per cento; però era difficile trovare un regista veramente adatto.
Le musiche sono prese per lo più dalla soundtrack di "L'ultimo dominatore dell'aria", ma in ogni caso si adattano bene alle scene descritte. Molto belli i titoli di testa.
Locandina bellissima e sito piuttosto ricco, oltre che bello graficamente.
In conclusione, "Berserk" è un vero e proprio kolossal capace di intrattenere lo spettatore senza annoiarlo grazie alle efficaci descrizioni di scontri e battaglie, a un'ottima caratterizzazione dei protagonisti e in generale alla descrizione di un mondo crudele e violento. Non è esente da difetti, che mi impediscono di dare un voto troppo alto, ma in generale l'operazione è riuscita.

VOTO: 73


PS: Ma il titolo, Berserk, cosa vuol dire?
 
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Andrew.
view post Posted on 6/11/2013, 23:38




CITAZIONE (mastruccio @ 6/11/2013, 22:40) 
CITAZIONE (Andrew. @ 6/11/2013, 19:02) 
Non ho capito bene il difetto di cui parli, Mastruccio, o meglio: ho capito che intendi, ma non quanto ne hai tenuto conto ai fini del giudizio finale, anche perchè questa cosa, di modificare lo stile in corsa in base alla scena, non l'ho mai sentita dire in una recensione e francamente non sarei nemmeno tanto d'accordo, oltre a non essermi minimamente accorto di questo particolare durante la lettura.
Per la serie, cerchiamo il pelo nell'uovo? :P

Ne ho tenuto conto, ma non in maniera preponderante.
Rileggendo quello che ho scritto, in effetti, credo di aver espresso male il mio pensiero, e sembra che abbia consigliato a Sascha di scrivere i propri film modificando lo stile di scrittura in base alle singole scene, come dici tu "in corsa". In realtà il consiglio è che migliori nella capacità di adattare la scrittura per ogni genere di storia che intende raccontare. E' il ritmo che deve cambiare "in corsa" per ogni tipo di scena, mentre lo stile deve essere uno per tutto il film. Vorrei chiarire che non considero lo stile di Sascha, così barocco e aulico, un difetto. Anzi. E' una scrittura che, come ho scritto, è un marchio di fabbrica. Basta leggere poche righe e si riconosce subito la sceneggiatura di Sascha. E' un modo di scrivere che sembra ottocentesco, come non se ne vedeva in giro da decenni nei libri, ancor di più nelle sceneggiature.
E' uno stile di scrittura che può andare bene per qualsiasi tipologia e genere di film? E' qui che la mia idea si discosta dalla tua. Secondo me lo sceneggiatore deve mettersi al servizio della storia, adattando lo stile e la forma al tipo di racconto. O forse pensi che un film di genere horror può essere scritto nello stesso modo con cui si scrive una commedia o un film drammatico? Io penso di no.
Per il genere di storia che è "Berserk", è un parere personale, trovo piuttosto non adatto l'utilizzo di questo stile barocco, soprattutto evidente nelle scene di guerra bestiale e così fortemente caratterizzata da dettagli crudi e violenti. Nei nostri lavori, che sono solo di lettura e non visivi, la forma assume un'importanza direi strategica, proprio perchè deve diventare il tessuto con cui viene cucito tutto il vestito, brioso e colorato o shoccante e violento o rapido e essenziale o gotico e infiorettato, in base al genere di film che stiamo scrivendo.
Non credo, quindi, di aver cercato il pelo nell'uovo. Lo sai che io faccio le pulci alle sceneggiature, ma vorrei anche che gli altri lo facciano alle mie.

Ora è più chiaro, comunque a me questo stile non ha pesato, anzi non mi è sembrato così "barocco". E comunque anche se lo fosse, questa probabilmente è la storia migliore per usare uno stile più ricercato: ci sono cavalieri, re, battaglie epiche... se non lo si usa in questo contesto, vuoi forse usarlo nella commedia o nel dramma ambientato ai giorni nostri?


A Clint rispondo subito: per me non si può parlare di difetto quando ti riferisci alle scene "magiche" o alla forza esagerata di Gatsu, perchè siamo appunto davanti a un fantasy, non un film realistico. Ci muoviamo in un ambientazione dove la magia, i demoni e la forza sovrumana esistono, quindi è tutto giustificato. Un po' come dire che Aragorn e Legolas sono inverosimili perchè ammazzano da soli troppi orchi...
 
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Clint1994
view post Posted on 7/11/2013, 00:10




CITAZIONE
A Clint rispondo subito: per me non si può parlare di difetto quando ti riferisci alle scene "magiche" o alla forza esagerata di Gatsu, perchè siamo appunto davanti a un fantasy, non un film realistico. Ci muoviamo in un ambientazione dove la magia, i demoni e la forza sovrumana esistono, quindi è tutto giustificato. Un po' come dire che Aragorn e Legolas sono inverosimili perchè ammazzano da soli troppi orchi...

Sul discorso della magia hai ragione, ma infatti nella recensione ho scritto chiaramente che in quel caso si trattava più di gusti personali che di un difetto vero e proprio. Più che altro nel caso de Il signore degli anelli, è chiaro fin da subito che ci troviamo in un mondo magico e ci si adatta. Nel caso di Berserk, fino alla comparsa di Zodd sembra una storia realistica ambientata in una sorta di medioevo indefinito, nel senso che assistiamo a scontri, duelli e battaglie, ma non ci sono né mostri né chissà quali creature. Solo a metà film viene introdotto l'elemento magico, con la comparsa di Zodd e i riferimenti all'amuleto, e mi ha un po' colto di sorpresa, proprio perché per quello che avevo letto fino a quel punto non pensavo che fosse un tipo di storia caratterizzata da elementi magici.
Per quanto riguarda invece l'invincibilità di Gatsu, sono meno d'accordo. Un guerriero che in un'unica battaglia sconfigge da solo 100 uomini è inverosimile anche se si tratta di un fantasy, secondo me, perché Gatsu non è un super-eroe e per quanto sia abile sconfiggere da solo un così alto numero di nemici è impossibile.
Comunque non si tratta di grossi difetti, ovviamente; sono solo quelle cose che noti durante la lettura e che danno un po' fastidio.
 
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SaschaGranato
view post Posted on 7/11/2013, 03:51




Tante recensioni in un colpo solo e sono appena le due del mattino. Sarà una notte piuttosto lunga, ma in realtà non vedo l'ora di rispondere a tutti voi.
Per prima cosa mi fa piacere che il film sia mediamente piaciuto a tutti. Con Favola Americana le valutazioni oscillavano fra l'otto e il sei e mezzo, mentre con Berserk, tutto sommato, credo di aver raggiunto un discreto equilibrio. Posso garantirvi solo una cosa, non è stato affatto semplice. Per chi come Andrew,conosce anche solo l'anime, sa di cosa parlo. Per coloro che non lo conoscono, possano credermi sulla parola. Il materiale su cui lavorare è tantissimo. Volendo avrei potuto dilatare la storia per ore ed ore, giustificando meglio alcune scelte del cast, additate come difetti, o raccontando dettagliatamente il contesto storico-politico, così come ha suggerito Clint. E posso dirvi, cari amici, che ho fatto molte di queste cose. Purtroppo però le "regole del mercato" - chiamiamole così- impongono che i film non durino oltre un certo limite. Tutto è soggettivo quando si parla di arte, e il cinema non è da meno. Per una persona un film di un'ora, può sembrare un film di cinque ore, e un film di cinque ore, per un'altra persona, può sembrare un film di un'ora e mezza. Questo lo diceva Leone e lui la sapeva più lunga di tutti. Detto questo, credo sia innegabile che con più un film è lungo, tante più sono le informazioni in nostro possesso. Basta seguire una sola regola: VIETATO ANNOIARE!!!

Questo primo capitolo di Berserk è il risultato di un film nato molto tempo prima nella mia testa, con temi e informazioni, decisamente più corpose. Cinquanta pagine eliminate, per la versione definitiva, ovvero cinquanta minuti di tagli, non sono bricciole. Parliamo di quasi un'ora di materiale sacrificato in funzione della funzionalità, perdonatemi il gioco di parole.

Con questi cinquanta minuti svaniscono personaggi secondari, ma importantissimi, come il conte Yulius, il ministro Phos, la regina delle Midlands, il Re stesso. Ma ben più grave, a mio avviso, sfuma la mia visione legata alla sessualità dei personaggi, così come l'ha concepita parzialmente Miura. Un elemento importantissimo nel manga, rivisitato secondo il mio punto di vista. Come avete potuto osservale, il sesso, in Berserk, è un elemento di terrore. Un'arma che causa violenza. E la sessualità stessa dei personaggi è minacciata da qualcosa di indefinito. Grifis ha atteggiamenti femminili, viene corteggiato da decine e decine di donne, compresa Caska, ma non ha rapporti con nessuna di loro. Nel frattempo, però, lo vediamo consumare un rapporto sessuale con un uomo, con lo scopo di arricchire la sua armata. E come se non bastasse, nutre un'attrazione quasi viscerale per Gatsu. Parlando d'identità sessuale, troviamo Caska. Una donna che vive come uomo od un soldato, e che rifiuta ogni emozione o pulsione verso il sesso opposto. Vive solo in funzione di Grifis e del suo sogno, ma attenzione; la sua attrazione per lui è qualcosa che trascende la semplice attrazione fisica. E' un amore platonico. Così come Caska, anche Gatsu è stato ferito attraverso il sesso. Lo stupro che ha subito da fanciullo gli impedisce qualsiasi contatto umano, soprattutto con una donna. E qui viene la parte più interessante. Perchè scegliere Zoé Héran per il ruolo di Gatsu? A differenza di quello che avete evidenziato come un errore grossolano, non è stato affatto un errore, ma una scelta consapevole. Anzi, consapevolissima! Una scelta spinta dal desiderio di MARCARE con maggior forza un aspetto, che nel manga, viene raccontato prevalentemente attraverso dei banali stupri. Cosa che nel film ho preferito evitare, entro certi limiti ovviamente. Ma per meglio giustificare lo stupro subito da fanciullo e per meglio enfatizzare questo aspetto, volevo mostrare Gatsu attraverso gli occhi dei soldati. I quali vedevano in lui, oltre che un demonio, anche una donna. Nella prima versione, Donovan, scopre i genitali di Gatsu sorpreso di riconoscere un pene. Nella versione definitiva, invece, non si accenna ad alcunché. Così come non si accenna anche alle innumerevoli volte in cui Gatsu, veniva deriso per il suo fisico come fosse una bimba. Da qui nasce il suo desiderio di riscatto e la voglia di diventare un guerriero. Combattere, per lui, significa dimostrare a se stesso e agli altri di essere un uomo. Tutto questo è andato perso nei 50 minuti sforbiciati, ma non volevo che andasse persa anche l'attrice.

Siete troppo legati a sesso ed età anagrafica. Nel cinema, soprattutto oggi, tutto questo non conta niente. Potrei elencarvi tanti attori adulti che hanno interpretato degli adolescenti, in note serie tv, e la loro credibilità non è stata affatto inficiata. Così come un attore invecchia, può ringiovanire. Così come un attore si cala nella parte di un anziano, e si muove e parla come lo fosse davvero, è altrettanto verosimile che un attore ringiovanisca, modificando il modo di parlare e tante altre sfumature.

Tutti avete notato come Gatsu fosse ingenuo, ma nessuno ha evidenziato come Grifis non lo fosse affatto. Eppure sono quasi coetani. Non è solo questione di età, ma di cultura. Soprattutto questa. Grifis parla e pensa come un uomo dotto, ma sogna come un ragazzino, mentre Gatsu, vive come l'adulto più scafato e disilluso, ma pensa con la testa di una creatura che sa a mala pena di essere al mondo. Questo è l'aspetto psicologico che a mio avviso deve essere preso in considerazione.

HERMETICO

CITAZIONE
Insomma, nel caso non si fosse capito, secondo me la forza e la ricchezza del film stanno proprio nei personaggi a cui è quasi impossibile non affezionarsi in qualche modo.
Peccato che , essendo una prima parte, la storia sia tronca e il film non abbia un vero e proprio finale. Tutto rimane tremendamente in sospeso (l’evoluzione stessa dei personaggi) e il finale per la verità è meno epico ed esplosivo di quanto mi aspettassi. Un po’ sottotono. E’ come se il film fosse partito in quinta, creando grandi aspettative, e poi sul più bello fosse andato scemando. Purtroppo è un difetto che va messo in preventivo quando si decide di dividere la storia in due parti così fortemente interdipendenti fra loro.

L'ho notato anch'io, rileggendo il film, e credo che il finale soffra anche di un pizzico di fretta. Dopo l'uccisione di Genon, al termine della battaglia, arriva la conclusione troppo velocemente. Ero indeciso se tagliare o meno, il dialogo fra Caska e Gatsu, ma ho preferito chiuderla così.

CITAZIONE
Con Bersek Sascha fa un netto passo avanti dopo la sbandata presa con Favola Americana. Il suo stile, sempre ricchissimo e barocco, si fa più asciutto e il film ne guadagna su tutta al linea. Epiche scene di battaglia, immagini visionarie e tre grandi personaggi che reggono sulle loro spalle un plot piuttosto classico. Peccato per qualche ingenuità (la voce fuori campo) e un finale tronco, o meglio inesistente.

Ricordo la tua recensione su Favola Americana. Non era fra le più felici! In questo caso cercherò di mettere a frutto i consigli che mi avete dato, tu, Andrew e tutti gli altri, in merito soprattutto alle voci fuori campo, probabilmente troppo insistenti. E io che credevo fossero poche. Questa è la cattiva influenza dei Noir, soprattutto Sin City, maledetto Bruce Willis!!!

FIAMMA

CITAZIONE
L'alternanza tra le scene di battaglia ed i momenti in cui si esplorano i personaggi è ben scandita.
Ottima la possibilità di scoprire l'infanzia di Gatsu; la lunghezza del film non è un problema a mio avviso, anzi avrei gradito ulteriori aggiunte!
Ho letto che sono state tagliate delle parti... perchè non far uscire una "extended cut"?

Non credo a quello che ho letto. Un extended cut!? Tanto valeva tagliare il film. Ha ragione Clint Eastwood, le opinioni sono come le palle, ognuno ha le sue. :P In questo caso, le nostre, si somigliano! Considero la tua richiesta un complimento, ma voglio avvertirti. Non pensare di girare film troppo lunghi o avrai davvero vita dura. Mi hai comunque suggerito un spunto sul quale potrei lavorare per i prossimi film...

AGNESE

CITAZIONE
Anche se forse Christian Bale non riuscivo a vederlo supermegaextra pompato, magari con qualche muscolo come un Batman ma con i muscoloni enormi da steroidi non ce l'ho fatta :P

Ma quali sterodi!? :P Gatsu non è più pompato di quanto non lo fosse Batman, tranquilla ;) Comunque sia grazie per le belle parole sul film, concordo per quanto riguarda i Manowar. Avrei tanto voluto inserire battle hymn, ma l'avremmo apprezzata solo in due credo. PS: Pure DeMayo s'è incazzato per sta cosa, ohh!!! ;)

MASTRUCCIO

CITAZIONE
Se nella forma, il film è senza dubbio di nobile fattura, supportato da una bella colonna sonora, adattissima alle atmosfere e perfettamente aderenti alle scene che accompagnano, dal punto di vista sostanziale qualche difetto lo si siscontra e lo si deve sottolineare.
Il più grave, secondo me, è proprio dovuto alle stesse fin qui descritte caratteristiche formali della sceneggiatura, che spesso ho trovato discordanti e quindi non efficacissime, quando, in special modo, nelle numerose scene di battaglia, ci vengono descritte con voluta brutalità gli scempi e le violenze da macelleria umana, giuste e adatte al film. Avrei preferito che si abbandonassero gli elegantismi, i barocchismi, gli infiorettamenti, questi per nulla adatti e giusti per quel tipo di scene.
Lo stile dello sceneggiatore non dovrebbe restare immutato al mutare delle situazioni che scorrono lungo l'intreccio narrativo, mentre invece deve adattarsi alle diverse scene, anche semplificandosi, crudo e lapidario quando si racconta di guerra e morti laceranti, focoso ed erotico quando si narra di amore e passione, dolce ed elegante se si descrivono situazioni tranquille e di raccordo, drammatico e sofferente quando invece si vuole scatenare l'emotività dello spettatore. Non è la storia che si adatta allo sceneggiatore, ma esasttamente il contrario.

Inizialmente non avevo ben capito a cosa ti riferissi, ma leggendo gli approfondimenti più in basso ho chiarito i miei dubbi. Sono pienamente d'accordo ed è un aspetto che voglio assolutamente migliorare. Ma è un invito che rivolgerei a tutti quanti perchè si migliora percorrendo strade diverse e mettendosi sempre in discussione. E' un consiglio che apprezzo molto. Una domanda, sapendo che il fantasy non è il tuo genere preferito, come hai vissuto Berserk? Ti ha appassionato? Annoiato? Emozionato? Inquietato? O ti ha lasciato tutto sommato freddo?

CLINT

CITAZIONE
Ciò che invece ho apprezzato di meno è invece la struttura vera e propria del film: di fatto la storia non è che un susseguirsi di battaglie, scontri e duelli, intermezzati da alcune scene che si concentrano sui rapporti tra i tre protagonisti o sul racconto del loro passato, ma è una struttura secondo me troppo episodica, in cui si passa da una missione all'altra senza che sia chiaro cosa i protagonisti stanno effettivamente facendo, contro chi stanno combattendo e perché. Gli avversari sono sempre soldati anonimi, mentre io avrei preferito che ci si concentrasse meno sulla descrizione delle battaglie (che sono molto belle e ben descritte, ma alla lunga rischiano di stancare, perché si susseguono davvero una dietro l'altra) e che venisse spiegato meglio il contesto politico in cui esse si svolgono, in modo da chiarire chi combatte contro chi. Alla fine le imprese belliche, per quanto ben narrate, rischiano di diventare un po' fini a se stesse perché non ne è mai chiaro il fine.

Il film segue una struttura lineare come se fosse un biopic, ma questo può rappresentare un limite se il contesto storico-politico passa in secondo piano. In realtà la situazione è molto semplice. Da una parte c'è il regno di Midlands che rivendica i territori persi, dall'altra c'è Tuder che ambisce all'egemonia globale. L'armata dei Falchi è nel mezzo e viene assoldata dai primi per vincere la guerra. La conquista di Dordrey, alla fine del film, è l'ultima tappa per terminare una guerra durata cento lunghissimi anni. L'aspetto storico del film è rimasto, ma le ragioni politiche sono sfumate insieme ai tagli del film. Ho preferito focalizzarmi sul rapporto dei tre protagonisti e sulle fratture all'interno del regno di Midlands. Non volevo distogliere troppo l'attenzione del pubblico. Il film, dopotutto, racconta la guerra dal punto di vista di alcuni modesti mercenari. A loro poco interessano le cause di un conflitto. Basta essere pagati, e sapere il giusto e l'essenziale.

CITAZIONE
Allo stesso modo - ma qui si tratta di gusti personali più che di un difetto vero e proprio - avrei preferito che la storia rimanesse più realistica, mentre nella seconda parte viene introdotto un personaggio demoniaco (Zodd, che immagino tornerà nei sequel) e si accenna a elementi magici (l'amuleto di Grifis, le profezie). Un altro elemento che mi ha fatto un po' storcere il naso è l'esagerata invincibilità di Gatsu: bastava ridurre il numero dei suoi avversari per rendere certe scene più verosimili, senza comunque sminuire la sua forza fisica e la sua abilità di guerriero (insomma, se al posto di sconfiggere cento avversari da solo ne sconfiggeva venti sarebbe stato un po' più verosimile; cento sono davvero troppi, dai).

Non giudico i gusti personali di nessuno, però è un'osservazione poco lucida. Quando vai al cinema a guardare un film fantasy sai cosa aspettarti. Il film ha dei toni estremamente realistici, e il confine tra noramale e paranormale è sottilissimo. Ma fin da subito si percepisce un'aurea oscura, appartenente a qualcosa di sovrannaturale. Si è mai visto un bimbo che nasce da un cadavere? Un monile vivente? Un mostro dalle fattezze mitologiche? Credo non si sia mai visto nulla di tutto questo. Ma credo che la forza del film consista nella capacità di introdurre questi elementi poco a poco, creando una situazione indefinita. Guarda caso, in Berserk, niente e definito. Nemmeno il male stesso trova una sua precisa identità. Per Gatsu uccidere sul campo di battaglia è normale, ma quando compie il suo primo omicidio trema e si spaventa. E quando accidentalmente ammazza un bambino, piange.

Sono le 3. 50, vado a letto ;)

Grazie a tutti per le recensioni, a presto!

Edited by SaschaGranato - 7/11/2013, 11:44
 
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Clint1994
view post Posted on 7/11/2013, 10:45




CITAZIONE
Perchè scegliere Zoé Héran per il ruolo di Gatsu? A differenza di quello che avete evidenziato come un errore grossolano, non è stato affatto un errore, ma una scelta consapevole. Anzi, consapevolissima! Una scelta spinta dal desiderio di MARCARE con maggior forza un aspetto, che nel manga, viene raccontato prevalentemente attraverso dei banali stupri. Cosa che nel film ho preferito evitare, entro certi limiti ovviamente. Ma per meglio giustificare lo stupro subito da fanciullo e per meglio enfatizzare questo aspetto, volevo mostrare Gatsu attraverso gli occhi dei soldati. I quali vedevano in lui, oltre che un demonio, anche una donna. Nella prima versione, Donovan, scopre i genitali di Gatsu sorpreso di riconoscere un pene. Nella versione definitiva, invece, non si accenna ad alcunché. Così come non si accenna anche alle innumerevoli volte in cui Gatsu, veniva deriso per il suo fisico come fosse una bimba.

Uhm, ok, allora ha senso la scelta, se la mettiamo su questo piano. Anche se io mi sarei limitato a scegliere un attore bambino con i lineamenti dolci da bambina.

CITAZIONE
Il film segue una struttura lineare come se fosse un biopic, ma questo può rappresentare un limite se il contesto storico-politico passa in secondo piano. In realtà la situazione è molto semplice. Da una parte c'è il regno di Midlands che rivendica i territori persi, dall'altra c'è Tuder che ambisce all'egemonia globale. L'armata dei Falchi è nel mezzo e viene assoldata dai primi per vincere la guerra. La conquista di Dordrey, alla fine del film, è l'ultima tappa per terminare una guerra durata cento lunghissimi anni. L'aspetto storico del film è rimasto, ma le ragioni politiche sono sfumate insieme ai tagli del film. Ho preferito focalizzarmi sul rapporto dei tre protagonisti e sulle fratture all'interno del regno di Midlands. Non volevo distogliere troppo l'attenzione del pubblico. Il film, dopotutto, racconta la guerra dal punto di vista di alcuni modesti mercenari. A loro poco interessano le cause di un conflitto. Basta essere pagati, e sapere il giusto e l'essenziale.

Sì, più o meno si intuisce che la situazione è questa, però, almeno per me, non è mai stato chiaro al cento per cento, e ogni volta che c'era una battaglia ci mettevo un po' a capire chi erano gli avversari. Considerando i numerosi tagli che hai fatto, secondo me avresti dovuto tagliare qualche scena di lotta (che sono tantissime) e inserire un paio di scene che spiegassero meglio il contesto: non grandi spiegazioni, perché come dici bene tu la guerra è vista solo attraverso gi occhi dei mercenari, però giusto un paio di dialoghi che chiarissero meglio la situazione ci sarebbero stati bene. Poi chiaramente sono scelte. ;)

CITAZIONE
Non giudico i gusti personali di nessuno, però è un'osservazione poco lucida. Quando vai al cinema a guardare un film fantasy sai cosa aspettarti. Il film ha dei toni estremamente realistici, e il confine tra noramale e paranormale è sottilissimo. Ma fin da subito si percepisce un'aurea oscura, appartenente a qualcosa di sovrannaturale. Si è mai visto un bimbo che nasce da un cadavere? Un monile vivente? Un mostro dalle fattezze mitologiche? Credo non si sia mai visto nulla di tutto questo. Ma credo che la forza del film consista nella capacità di introdurre questi elementi poco a poco, creando una situazione indefinita. Guarda caso, in Berserk, niente e definito. Nemmeno il male stesso trova una sua precisa identità. Per Gatsu uccidere sul campo di battaglia è normale, ma quando compie il suo primo omicidio trema e si spaventa. E quando accidentalmente ammazza un bambino, piange.

Credo di essermi spiegato meglio nella risposta che ho dato a Andrew, un paio di post più su.
 
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69 replies since 2/11/2013, 03:19   1283 views
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