Amoreodio, un film di Cristian Scardigno

Nel frattempo il restyling del sito è realtà, l'automatizzazione è prossima, e abbiamo l'opportunità di andare all'anteprima del film di Cristian.
Per inciso Cristian è stato felicissimo di sentirmi e sentirci proprio mentre lui finalmente inizierà la distribuzione del film nei cinema italiani.

Non è un tipo che se la tira tanto che qualche volta (poche) ci siamo sentiti e anche per cose abbastanza di poco conto come lo sconosciuto festival dei corti del mio paese è stato disponibilissimo partecipando volentieri fuori concorso e dando consigli.

Non credo che lui e altri rinneghino il gioco, ne è esempio la richiesta di info da parte di Cristian su come se la passa il gioco. Ma rimane un gioco e sicuramente non essendo famosi non c'è il tempo/lo spazio/la conoscenza dell'interlocutore di citarlo.

Con il nuovo sito spero che la tendenza sia diversa, abbiamo sempre pensato di attirare giocatori verso di noi facendo venire nel nostro mondo qualcuno del mondo del cinema o appassionato di quel mondo, invertiamo l'ordine, la prospettiva, andiamo noi in quel mondo, facciamoci conoscere noi in quel mondo dapprima con la cosa più immediata e cioè parlando di cinema e dei film, andando alle prime/anteprime per quanto possibile e con questa scusa infiliamoci il gioco, parliamo del gioco, inseriamo articoli sul gioco e sui film del gioco...

se posso andare molto volentieri. Ma la vedo dura.

Come da mail di ieri sera ho avuto aggiornamenti direttamente da Cristian, il giorno è cambiato (ma non ancora sicuro attendo mail dell'ufficio stampa che mi ha risposto favorevolmente alla nostra richiesta per anteprima e intervista (via mail credo))

il giorno dovrebbe essere:

2 ottobre alle 18

Emil se riesce altrimenti Agnese ben volentieri
(di solito si manda un rappresentante per "testata" presentarsi in più di uno non è elegante... ma non temete che sto adoperandomi per altre opportunità...e su Roma è ovviamente più facile che su Milano o altrove)

Ciao

Ciao, trovate la mia recensione del film qui:

www.cinematik.it/2014/10/amoreodio-la-recensione

oggi o domani esce anche un altro articolo con l'intervista prima del film, l'intervista dopo il film a cast e a Cristian, personalmente poi ho avuto modo di intrattenermi con lui dopo la proiezione per una buona decina di minuti durante i quali gli ho fatto altre 3 domande e abbiamo anche chiacchierato di Cinematik.... ma non vi svelo nulla di più... basti sapere che ricorda con entusiasmo i suoi esordi su Cinematik tanto da attendere le recensioni e i commenti del giorno dopo al suo film.

Piccola curiosità, la recensione è stata pubblicata anche sulla pagina del film, e grazie a questa recensione per la prima volta dall'inizio di Cinematik 2.0 un singolo articolo ha più visite della stessa home page.

c'è qualche recensione meno "amica" sul film. Anche per capire come sta andando a livello di critica.

MYmovies:

un film immaturo che tratta con troppa sicurezza una materia che farebbe tremare i polsi a Gus Van Sant

L'apatia di due adolescenti schiacciati dal vuoto della provincia e dallo stile di vita di una famiglia borghese e spenta si trasforma in un gesto di follia, un'aggressione intenzionale, un omicidio voluto e studiato come alternativa al nulla. I protagonisti di questa performance del nonsenso sono Katia e Andrea, adolescenti e fidanzati stanchi e spenti, senza curiosità, senza stimoli, senza interessi. Fanno l'amore come fosse un obbligo, passano la notte chiusi nelle loro stanze di ragazzini perbene a chattare, a riempire la pagina di Facebook, a mandarsi messaggi su Whats App, compiendo automaticamente i gesti della ritualità dei social, ma senza contenuto, senza dire nulla. I genitori sono assenti, automi instupiditi dal tran tran, portatori di regole alle quali non sembrano più credere neanche loro. In questo contesto, in questo vuoto, parte la sfida d'amore, il gioco, come fosse la variante a una giornata ancor più noiosa. Uccidere la madre e il fratellino di lei. Una sfida...
Il film, opera prima di Cristian Scardigno, si ispira al delitto di Novi Ligure, compiuto dalla sedicenne Erika e dal fidanzatino diciasettenne Omar nel 2001. Un caso di cronaca che ha segnato l'immaginario dell'epoca, trasformandosi in evento mediatico. All'epoca il regista del film era anch'egli adolescente e questo "fattaccio" lo ha colpito fino al punto di volerne fare un film, anzi il suo esordio. Inutile dire che la materia è delicatissima, difficilissima, e che qualcuno avrebbe dovuto convincere il regista a stare attento perché il confronto con la cronaca nera, con l'immaginario mediatico, con il linguaggio televisivo, con la sociologia spicciola, con l'Italia della provincia... sarebbe stato fatale. Purtroppo il confronto è soverchiante e Scardigno non è riuscito né a domare questo "mostro" né a trasformarlo in qualcosa di diverso. La recitazione volutamente piatta diventa sciatta, la regia fatta di effetti diventa kitsch, la spinta thriller si spegne nella prevedibilità del suo stesso dispositivo. È un film immaturo che tratta con troppa sicurezza una materia che farebbe tremare i polsi a Gus Van Sant. Difficile capire quale sarà, e se c'è, un pubblico per questa opera. Quello suo più prossimo di solito rimane davanti al televisore.
Dario Zonta * - - - -

ci è andato pesante questo Zonta, eh. Certo, il tema non era semplice.

anche lui è dell'82

E intanto io l'ho visto, ora che è disponibile in DVD non avete pure voi una curiosità folle di vederlo?

Cercherò di dire qualcosa in più nel corso dei prossimi giorni ma di certo il film non è male e si lascia vedere volentieri (come film intendo, perché il tema è decisamente forte).
L'inizio non è facile, ritmo lento, a volte troppo, recitazione piatta, di certo voluta ma che dopo un po' stanca. Il tutto di certo voluto per accentuare il malessere dei personaggi e farci entrare più profondamente a contatto con il mostro che sta crescendo dentro di loro, ma quasi un'ora di attori con espressioni statiche, scene che si ripetono e tanti, tanti, sicuramente troppi rallenty non facilitano la visione e dopo un po' anziché far entrare in empatia con i protagonisti e con i loro problemi finiscono con il renderli distanti e asettici, poi però quando comincia a prendere forma il piano dei due ragazzi anche il film acquista una sua forma finendo per includere anche tutta la parte iniziale in un tutt'uno che rende la pellicola un buon prodotto, immaturo ma di tutto rispetto.
Credo che il nostro Cristian, considerato anche il budget e le difficoltà sia di realizzazione che di sviluppo per un tema così difficile e delicato, abbia fatto un buon lavoro e un bel 6 se lo merita tutto, e non parlo di un 6 di incoraggiamento ma di un 6 vero, di quelli cinematografici e non amichevoli.
Bravo Cristian, sono fiero di te.