| Bella idea, e belle sceneggiature che ho letto in meno di mezz'ora. Sono pronto per la seconda puntata, e spero anche io che arrivino anche gli altri che hanno preferito non giocare. Vado con le rece.
Andrew Lo spunto è particolare, perchè si narra della prima volta che qualcuno si offre disinteressatamente ad aiutarre un sofferente. Bell'idea, ed anche ottimamente scritta, perchè asciutta e rapida, con immagini che dicono tutto, ed infatti nessun personaggio dice una sola parola. In sole due pagine il messaggio arriva chiaro e limpido. Mi è piaciuto. Voto: 78/100 (quando la classe non è acqua!)
Fiamma Imperitura Quello di Fiamma è lo script che mi ha piacevolmente sorpreso di più, perchè fino ad oggi non mi era chiaro che tipo di scrittore fosse. Ebbene, sono certo che in futuro si farà ben valere qui a Ck, perchè la sua scrittura elegante e precisa si fa leggere con piacere, e malgrado ancora non abbia prodotto nessun lungometraggio, si vede che ha un bagaglio di conoscenza tecnica notevole. La storia raccontata ha un quid di poetico, molto affascinante, però purtroppo esce abbastanza fuori dal tema del Match. Non ho capito quale sia l'invenzione, la prima volta di un qualcosa, e mi piacerebbe che ce lo spiegasse. Forse è la prima volta che un animale è addomesticato? In ogni caso, complimenti. L'unica nota che sento di muovere è il fatto che sia poco asciutto. Non è un difetto in sè, perchè in fondo l'infiorettatura del linguaggio aiuta moltissimo l'immaginazione di chi legge, ma una lettura siffatta la si può reggere per un corto, come giust'appunto è questo, ma un lungometraggio con un linguaggio così concepito risulterebbe molto pesante e a rischio di sfilacciamento. Questa volta, comunque, lo considerei un pregio. Voto: 73/100 (perchè non è subito chiaro quale sia l'invenzione)
Hermes Hermetico ci ha abituati a sceneggiature belle e corpose, con grandi storie e significati. Anche questa volta non si smentisce, imbastendo uno script brevissimo ma molto affascinante. Si parte con un'ambientazione in tema, i cui un essere, che immaginiamo essere chissà quale animale o essere umano, spaventa un gruppo di cavernicoli dell'era preistorica. La scelta delle scene in soggettiva è perfetta, da incorniciare, e serve pienamente a nascondere il colpo di scena che dopo pochi passaggi ci è svelato in tutta la sua magnificenza. Con un colpo da maestro, cambia totalmente registro e ci porta dritto in una storia di fantascienza, rivelandoci la natura dell'essere misterioso che abbiamo seguito dall'inizio. Gran bella idea, certamente, tranne che probabilmente sembra proprio fuori tema. Qual'è l'invenzione o la prima volta dell'uomo? Io, personalmente, non l'ho capita. In ogni caso, voto alto per la bontà dello script, ma non troppo per la non chiarezza del tema portante. Voto: 75/100
Oren Oren mi sorprende sempre di più! Sono davvero contento per lui, perchè è l'esempio lampante che se ci si mette d'impegno e si ha la giusta volontà, i miglioramenti e la crescita nella scrittura e nella tenica espositiva diventano subito evidenti e positivi anche in breve tempo. In questo brevissimo script (due sole pagine) ci racconta, in modo brillante e divertente, l'invenzione del cellulare, o meglio, del concetto di cellulare. Traendo spunto dal vecchio e stupendo giochino del telefono costruito con un filo di spago e due bicchieri di plastica (ai miei tempi due barattoli di latta), Oren imbastisce una "scenetta" deliziosa, con un linguaggio moderno che poco c'entrerebbe con l'ambientazione primitiva, ma che calza, invece, a pennello con il tono quasi da barzelletta del cortissimo. Bravo. Voto: 76/100
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