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Festival di Roma - Enrico IV
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Festival di Roma - Enrico IV, Gruppo Fraludada

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Francis Delane
view post Posted on 26/9/2013, 12:14 by: Francis Delane

Attore/Attrice

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Ringraziando Mas ed Hermes, vado a rispondere alle critiche.

MASTRUCCIO

CITAZIONE
Qualche perplessità, però, mi rimane quando, all'inizio del film, si fa riferimento a ciò che è avvenuto e che viene riferito dal re Enrico IV durante il colloquio con Hotspur.
Non essendo immediatamente chiaro a tutti chi sia Mortimer, cosa abbia fatto, perchè il re lo odi così tanto, e perchè Hotspur sia arrabbiato, sarebbe stato meglio, secondo me, inziare il film con una sorta di veloce riassunto o preambolo, come ormai si vede in tantisismi film di genere, laddove si ricorre a quest'espediente per riassumere, con voce fuori campo ed immagini montate molto dinamicamente, un corposo antefatto che spieghi da dove parte la storia raccontata nel film.

Obiezione più che giusta, cui rispondo su due piani: a) mettere il riassunto all'inizio avrebbe significato avere un'ulteriore somiglianza (e già ce ne sono troppe) col Falstaff di Orson Welles, b) non è davvero importante cosa Mortimer abbia fatto o meno. L'importante è che si sappia che Enrico ha dei problemi con i Percy, un tempo suoi alleati, e che Mortimer è stato dichiarato dal defunto Riccardo II erede al trono. Il resto, non ha molta importanza per la storia.

CITAZIONE
Un'altra stranezza riguarda il cast. Capisco che il trucco fa miracoli, ma per quale motivo si sia scelto di nuovo Henry Cavill (protagonista del precedente "Riccardo II")per intepretare Enrico IV? Lui e David Oakes, che interpreta un credibilissimo Hal, sono coetanei, hanno 30 e 29 anni, e risulta davvero difficile capire perchè non si sia scelto per il re un attore molto più anziano. Sono film diversi, e quindi ci poteva stare un attore diverso per uno stesso personaggio con età molto più avanzata.

Be', l'hai detto: il trucco fa miracoli. E l'influenza dei Tudors, dove Cavill e Jonathan Rhys Meyers sono invecchiati a meraviglia per interpretare i loro personaggi lungo un arco temporale di 50 anni buoni, si è fatta sentire. Son debolezze, direbbe Figaro.

HERMES

Intanto, ti ringrazio per l'apprezzamento del coraggio: sì, sono effettivamente andato per la mia strada. E direi che le recensioni positive mi confermano che ho fatto bene, eh eh... :P

CITAZIONE
Ed è così che dopo un inizio di grande effetto riservato a Enrico IV (o meglio a ciò che ne rimane) si apre una lunga parte molto giocosa e farsesca dedicata ad Hal e alla sua stramba combriccola, in particolare a Falstaff, grande comprimario. E’ un continuo di bevute, siparietti comici, furti, scherzi, bizzarre messe in scena che all’inizio funzionano alla grande, ma dopo un po’ cominciano a stancare e ci si chiede: ma quand’è che la storia ingrana per davvero? Quand’è che si fa sul serio?

In realtà, fin da subito. Un motivo per cui l'Enrico IV è il miglior dramma storico di Shakespeare è esattamente quest'incrocio fra i complotti del re, la guerra di successione, la morte, e la vita quotidiana del popolo, che le fa da controcanto e da parodia, rendendola universale. E comunque, credimi se ti dico che ho mantenuto l'essenziale: nel copione, Falstaff e i suoi hanno molto più spazio. La rapina di Gad's Hill non poteva essere più scorciata di così, e neanche le scene fondamentali della taverna (con quella recita fra Falstaff e Hal che fa da anticipazione del finale): doveva fungere da controcanto rispetto all'inizio della guerra.
 
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