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Festival di Roma - Enrico IV
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Festival di Roma - Enrico IV, Gruppo Fraludada

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mastruccio
view post Posted on 24/9/2013, 11:32 by: mastruccio




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
Atteso con curiosità, dopo il buon successo ricevuto con "Riccardo II", Francis si presenta al Festival di Roma con il seguito ideale di quell'interessantissimo film, il ben più leggero e spassoso "Enrico IV", tratto dalle due opere shakesperiane.

E' la ben nota storia di Enrico IV, re usurpatore del trono d'Inghilterra, e del suo figlio Hal, principe di Galless, il futuro Enrico V, che passa il tempo ad ubbriacarsi nelle tavernacce insieme ad un manipolo di balordi, capitanati dal simpatico personaggio di Falstaff. Quando Enrico IV decide di combattere contro Northumberland e il figlio Hotspur, Hal è chiamato alle armi, insieme alla combriccola, e ne deciderà le sorti, uccidendo il giovane rivale e portando il padre alla vittoria. Tornato ai suoi vizi, solo la morte del padre sovrano riuscirà a rinsavirlo e a fargli cambiare totalmente vita, meritandosi la corona di re e diventando Enrico V. Falstaff sarà messo al bando e morirà per il dolore di tale umiliazione.

Il pubblico che ha accolto la precedente pellicola con qualche perplessità per una forma di linguaggio fedele all'opera originaria e quindi di difficile lettura - anche io all'inizio, per la verità - potrà questa volta andare al cinema abbastanza più tranquillo. Il film si legge con facilità, sorpattutto le parti che si svolgono alla taverna e vedono il giovane Hal fare bisbocce con Falstaff, pur mantenendo quell'aurea di eleganza e teatrale poetica.
La sceneggiatura, quindi, si fa apprezzare per la buonissima scorrevolezza (non è neppure tanto lunga), e per le emozionanti sequenze della battaglia e, soprattutto, quelle della morte di Enrico IV e dell'incontro finale con Falstaff, nel momento in cui egli è messo al bando. Le righe dello script trasudano tutta la passione e l'amore che Francis nutre per il geniale autore inglese.

Qualche perplessità, però, mi rimane quando, all'inizio del film, si fa riferimento a ciò che è avvenuto e che viene riferito dal re Enrico IV durante il colloquio con Hotspur.
Non essendo immediatamente chiaro a tutti chi sia Mortimer, cosa abbia fatto, perchè il re lo odi così tanto, e perchè Hotspur sia arrabbiato, sarebbe stato meglio, secondo me, inziare il film con una sorta di veloce riassunto o preambolo, come ormai si vede in tantisismi film di genere, laddove si ricorre a quest'espediente per riassumere, con voce fuori campo ed immagini montate molto dinamicamente, un corposo antefatto che spieghi da dove parte la storia raccontata nel film.
Dal punto di vista strettamente tecnico, la sceneggiatura ha una struttura insolita, senza suddivisioni di scena e intestazioni, e con descrizioni di inquadrature e movimenti di m.d.p. non proprio corrette e, a volte, troppo auliche, ma per fortuna non l'ho trovata stancante o confusionaria.

Un'altra stranezza riguarda il cast. Capisco che il trucco fa miracoli, ma per quale motivo si sia scelto di nuovo Henry Cavill (protagonista del precedente "Riccardo II")per intepretare Enrico IV? Lui e David Oakes, che interpreta un credibilissimo Hal, sono coetanei, hanno 30 e 29 anni, e risulta davvero difficile capire perchè non si sia scelto per il re un attore molto più anziano. Sono film diversi, e quindi ci poteva stare un attore diverso per uno stesso personaggio con età molto più avanzata.
Anche Falstaff, interpretato dal bravissimo Tim Curry, ha nel mio immaginario una corpulenza ed un volto diverso (ho pensato subito a un John Goodman, per esempio), ma va bene lo stesso.
Il resto del cast, che vede ottimi caratteristi e attori ben assemblati, brilla per mestiere e per la presenza di una brillante Sally Field, nel ruolo di Quickly.
La scelta di far ancora dirigere il film a Tom Hooper è naturalmente ottima, e come per "Riccardo II", si fa apprezzare per la brillante messinscena, soprattutto per le scene di battaglia, davvero ben descritte.

La colonna sonora è molto buona, e sempre azzeccata per le scene che accompagna. Aiutano molto l'immaginazione dello spettatore e caricano di giusto pathos le sequenze interessate.
Sito e locandina sono purtroppo assenti.

Voto: 74/100 (7 al sondaggio, per assenza di 7 e mezzo)

Malgrado questo genere non rientri tra i miei preferiti, "Enrico IV" è complessivamente un film molto godibile, anche da chi di Shakespeare sa poco o nulla. Qualche difficoltà la si ha all'inizio, per i motivi che ho prima descritto, ma successivamemte il film scorre piacevolmente e senza particolari difficoltà di comprensione. Un buonissimo approccio al mondo shakesperiano, che può far nascere la voglia di approfondire la sua conoscenza.
 
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24 replies since 22/9/2013, 13:09   1578 views
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