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Une Vie - Festival di Roma 2013
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Une Vie - Festival di Roma 2013, Oren Productions

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Francis Delane
view post Posted on 27/9/2013, 16:36 by: Francis Delane

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Sceneggiatura: un problema di Oren, su cui però il produttore sta migliorando, è la brevità. Diciamo meglio: il nostro Orazio ha in mente buone storie, ottime trame e bei personaggi, ma li rende troppo corti perché possano veramente appassionare il lettore/spettatore. Non che si richiedano da lui film di tre ore e passa (per quello basto e avanzo io), però per certi soggetti un tantino più di indugio sarebbe consigliabile. Ad es., questo. L'idea di raccontare "una vita" (questo il titolo), per inciso la vita di un antieroe che la passa praticamente a scappare da ogni difficoltà (alcuni direbbero di vera assunzione di responsabilità, ma non mi pare questo il caso), è ottima, e il personaggio con la sua vicenda è anche ben riuscito, per quanto dopo un po' tenda a stare abbastanza sulle scatole (almeno a me). E' per questo che fa sottilmente arrabbiare che la materia sia così compressa, non tanto per l'inizio con la morte dei genitori (la cui causa andava chiarita, ma pazienza), quanto per la vita a Parigi e in Africa, specialmente la seconda, dove l'Africa praticamente non esiste (mentre Parigi un tantinello la si intravede). A questo va aggiunta una serie abbastanza lunghetta di disattezioni (non errori grammaticali, eh; cose del tipo l'intestazione della battuta ripetuta due volte), che abbassano di un paio di punti il voto. Sarebbe comunque ingiusto non notare i pregi, quelli di una storia comunque ben ideata, realistica, verosimile, di un personaggio che fa discutere e a cui, nonostante tutto, si vuole bene, e di un'atmosfera di tragicommedia realizzata alla perfezione.

Regia: Claude Lelouch, regista francese dalla carriera lunghissima. Non ho visto niente di lui, ma da quel poco che so mi è sembrato azzeccato.

Cast: Vincent Cassel è senza dubbio bravissimo, resta un po' d'incredulità a credere che il trucco lo possa far sembrare di nuovo ventenne e poi trentenne. Gli altri si fanno notare abbastanza poco, ma come volti sono ben scelti.

Musica: belle.

Sito: non pervenuto.

Voto: 73/100. Di più non mi è possibile dare, ed è un peccato, perché l'avrei davvero desiderato. Questo soggetto, e la sensibilità di Oren, se un po' più tirati in lungo avrebbero potuto essere la sorpresa di questo Festival. Ma sono sicuro che, prima o poi, Orazio ci stupirà.
 
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