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Une Vie - Festival di Roma 2013
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Une Vie - Festival di Roma 2013, Oren Productions

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Andrew.
view post Posted on 25/9/2013, 16:36 by: Andrew.




Recensione della Chimera.

Oren torna al cinema dopo un lungo periodo di assenza da quel divertente Reboot e lo fa con una storia diversa, tornando al genere che fin'ora ha affrontato maggiormente, il dramma.
Lo fa anche questa volta con una storia originale che ormai è un suo marchio di fabbrica, una storia toccante che però purtroppo fatica a essere credibile, per via di scelte narrative discutibili, dettate probabilmente dal voler far andare avanti la storia verso un determinato punto, non rendendosi conto però delle lacune che lasciavano allo spettatore.
Partiamo dall'inizio: Christophe trova i genitori morti e non si sa perchè. per tutto il film non ho fatto che chiedermi, come è possibile che due coniugi proprietari di un panificio vengano trovati uccisi? Forse degli strozzini? Ma gli strozzini non uccidono, al massimo bruciano, spaventano, per avere i soldi. Ma vabè, si può anche chiudere un occhio.
La storia comunque prosegue e si tocca il genere sentimentale. E' questa la parte che mi è piaciuta di più, perchè il rapporto di amicizia con Luc è descritto benissimo, così come la splendida storia d'amore con Chantal che viene coltivata e sviluppata lentamente, facendoci proprio capire il grande amore che c'era tra i due.
Ed è anche per questo che tutto il resto poi viene rovinato. Non appena apprende la notizia della sua sterilità, Christophe decide di lasciare Chantal, l'amore della sua vita, apparentemente per amor suo, perchè non era in grado di darle dei figli. Ho trovato questa cosa assurda e inverosimile. Se tu ami davvero una persona e pensi di passare con lei il resto della vita, non è una sterilità a farti scappare. Esistono tanti modi per risolvere la cosa, tipo l'adozione, e fuggire via è del tutto immotivato, inconcepibile, almeno dal mio modo di vedere le cose.
Mi aspettavo che ci fosse qualche altra motivazione sotto, ma non se ne fa più cenno.
Come se non bastasse, in Africa (e in poche pagine) lui si innamora un'altra volta, questa volta decidono di adottare un bambino, però gli viene un tumore al cervello e scappa un'altra volta. Questa volta la fuga è un tantino più motivata (anche se vediamo solo una scena dove sta male e in quella dopo è già andato via come se il tumore fosse già in fase avanzata), eppure in questo caso non c'è pathos, perchè la storia con Cassandra è descritta in modo troppo fugace, sembra quasi una storiella eppure in quella lettera finale lui parla di lei come l'amore della sua vita.
Insomma, credo che Oren avrebbe dovuto concentrarsi maggiormente sul personaggio, dargli un carattere più deciso (e verosimile), perchè alla fine del film cosa ci resta di lui se non l'immagine di un uomo che non fa che fuggire e le cui motivazioni appaiono assurde? C'è una storia d'amore stupenda sulla quale si concentra almeno metà film che viene gettata alle ortiche in modo brusco e poi c'è una storia alla quale vengono dedicate poche pagine che risulta alla fine quasi la più importante per il protagonista. Non c'è equilibrio insomma e ciò mi ha fatto provare fastidio e assoluta mancanza di empatia co Christophe.

Detto ciò, non si può non notare una sceneggiatura tecnicamente ottima, con bei movimenti di macchina, dialoghi credibili e scene descritte bene, nulla a che vedere coi suoi film precedenti (prima di Reboot almeno).
Le musiche calzano tutte a pennello, del resto erano le uniche che si sarebbero sposate bene con scene così drammatiche.

Non credo di aver visto nulla del regista Lelouch, ma una rapida occhiata alla sua filmografia ci dice che la scelta è corretta.
Riguardo il cast, avrei parecchio da ridire sull'uso di Cassel (quasi cinquantenne) anche per le scene in cui interpreta un ragazzo. Non sapevo se immaginarmelo con quintali di trucco e plastica addosso (quindi ridicolo) o se far finta che ci fosse un altro attore. Ho optato per la seconda scelta. C'è da dire comunque che nelle parti in cui è più vecchio, dà il meglio di sè.
Buone anche le altre interpretazioni, anche se non conosco i nomi di questi attori e sarebbe stato utile inserirli almeno nei titoli di coda.
La locandina è semplice ma non male.


Voto: 60

Mi spiace esserci andato duro con le critiche, immagino Oren sappia che non lo faccio per cattiveria o per partito preso (sono uno dei pochi a considerare Reboot sottovalutato) ma perchè non mi sono davvero potuto godere il film.
La storia presenta delle forzature sulle quali non sono riuscito a soprassedere, dei passaggi ora immotivati, ora troppo repentini, cosa che inevitabilmente mi va a oscurare tutto ciò che di buono rimane (non poco, tipo la parte centrale con la prima storia d'amore, davvero ben scritta). Nella realtà avrei preso la cosa in maniera molto più negativa, ma qua do comunque la sufficienza, anche perchè c'è una sceneggiatura che mostra dei passi in avanti e una buona idea alla base, trattandosi di un progetto originale. E so bene che con le storie originali è facile perdersi nonostante i buoni propositi iniziali (forse anche per un po' di fretta dettata dalla scadenza).
 
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44 replies since 21/9/2013, 18:43   1782 views
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