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L'uomo che odiava Sherlock Holmes (Festival di Roma)
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L'uomo che odiava Sherlock Holmes (Festival di Roma), Nuno Productions

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Clint1994
view post Posted on 21/9/2013, 20:08 by: Clint1994




L'UOMO CHE ODIAVA SHERLOCK HOLMES by Clint94

Nuno ritorna al festival di Roma con un film giallo e avventuroso, in cui l'intera vicenda è legata alla figura del celeberrimo detective Sherlock Holmes. Il protagonista dell'opera non è però il famoso investigatore di Baker Street, bensì il suo creatore: Arthur Conan Doyle. Nel presente, infatti, l'assassinio di un esperto sherlockiano che sosteneva di aver trovato il diario segreto di Conan Doyle, nel quale è raccontata una fase sconosciuta a tutti della sua vita, stimola l'appassionato e geniale lettore di gialli Harold White a indagare; parallelamente, seguiamo un caso che vede coinvolto come detective lo stesso Conan Doyle, proprio nel periodo della sua vita raccontato nel diario segreto che sta cercando Harold nel presente. Le due vicende, nettamente distinte, si intrecciano dunque intorno a questo diario, oggetto della ricerca dei protagonisti nel presente in quanto fonte di informazioni su quanto avvenuto nella parte ambientata nel passato.
L'opera si presenta come un divertente film d'intrattenimento, nel quale l'intreccio giallo-avventuroso e la componente di mistero hanno la meglio sull'approfondimento di particolari tematiche e sulla caratterizzazione dei personaggi. La storia in realtà fatica a ingranare, a causa di una prima parte piuttosto lenta e poco interessante. Solo quando le indagini entrano nel vivo l'attenzione dello spettatore aumenta, al punto che, se il primo tempo l'ho terminato con una certa stanchezza, il secondo tempo l'ho letto con molta più curiosità e non mi è pesato affatto.
L'intreccio è ben congegnato, anche se spesso i protagonisti arrivano alla soluzione del problema in maniera troppo improvvisa e solo grazie a qualche riflessione, senza particolari indizi: mi riferisco per esempio all'intuizione di Harold sul fatto che Cale si fosse in realtà suicidato, che arriva improvvisamente e senza che ci sia un qualche elemento in particolare dell'indagine che abbia portato Harold su quella strada. In questo modo il protagonista risulta un po' troppo geniale, e quindi poco credibile. Allo stesso modo, non mi è molto chiaro come Conan Doyle riesca ad arrivare all'identità dell'assassino: quando va dal giovane tipografo sembra già abbastanza sicuro della sua colpevolezza, ma come ha fatto a capirlo? Anche in questo caso, la scoperta del colpevole avviene un po' troppo all'improvviso, senza una pista ben precisa che porti fino a lui. Un altro elemento della trama che mi sembra poco credibile è il fatto che la verità sulla sorte del diario segreto di Conan Doyle si trovi nelle lettere scambiate tra lui e Bram Stoker: mi sembra impossibile che nessun altro sherlockiano prima le avesse studiate con attenzione e avesse capito sulla base di esse che il manocscritto era andato perduto (come conclude Cale) o che era stato nascosto da Stoker (come capisce Harold). Inoltre lo script si presenta in certi passaggi ben poco cinematografico: penso alla scena in cui Harold legge il biglietto lasciato da Cale, in cui il testo del biglietto è troppo lungo e al cinema una scena così non potrebbe funzionare. A parte questo, comunque, la trama scorre abbastanza bene, presenta diverse situazioni affascinanti (la descrizione del mondo degli sherlockiani) e nella seconda parte risulta ben congegnata e piuttosto appassionante. Sebbene si tratti essenzialmente di un film d'intrattenimento, non mancano tra l'altro alcuni spunti di riflessione molto interessanti: penso alla bella conversazione tra Arthur e Bram, in cui i due grandi scrittori si interrogano sul destino delle loro opere e sulla fama dei loro personaggi, che scavalcherà quella dei loro creatori.
Per quanto riguarda il fatto che alla fine Harold e Sarah gettino via il diario nonostante il suo immenso valore, io l'ho interpretato come un gesto per eliminare una prova che avrebbe rischiato di distruggere l'immagine di Arthur Conan Doyle, mostrandolo come un assassino (in quanto ha ucciso per sbaglio la sorella di Bobby Stegler): ci sta che un patito di Sherlock Holmes faccia una cosa del genere per proteggere l'immagine del creatore del suo mito.
I personaggi non sono dotati di particolare spessore e non sono sempre credibili (vedi l'eccessiva genialità di Harold). I migliori sono Arthur e Bram: la loro amicizia è ben descritta, e, per quanto riguarda il primo, è molto affascinante l'odio e allo stesso tempo la dipendenza che lo lega alla sua creatura Sherlock Holmes (il tema del rapporto tra creatore e creatura mi affascina sempre molto). Piuttosto deludente il personaggio dell'assassino nel segmento ambientato nel passato: mi aspettavo un bel cattivo, invece il personaggio di Bobby Stegler è ben poca cosa. Mi è piaciuta molto invece la figura di Alex Cale, che si suicida quando si rende conto che la sua vita è stata inutile in quanto l'oggetto di tutte le sue ricerche è inesistente (secondo lui), e per questo decide di suicidarsi dando vita però a un nuovo mistero, sull'onda della sua straordinaria passione per quel mondo: un personaggio davvero affascinante.
Il cast è molto ricco e per molti personaggi non era nemmeno necessario prendere un attore, dato che molti dicono solo pochissime battute e scompaiono subito. Nel complesso, sono ben scelti gli attori che interpretano i personaggi principali (Townsend, Stormare, Murphy), mentre alcuni interpreti di contorno sono piuttosto sprecati (Gambon, Pegg, la Watson).
James McTeigue è una scelta perfetta: questa storia è assolutamente nelle sue corde, anche perché McTeigue ha già diretto un film che ha per protagonista un famoso scrittore del passato che si ritrova a condurre delle indagini (E. A. Poe, in "The Raven").
Le musiche in effetti sono davvero poco in sintonia con le scene.
Particolare nota di merito per sito e locandina, superiori alla media: il sito è molto ricco e molto bello, mentre la locandina è davvero suggestiva, una delle migliori fra quelle che ho visto in tempi recenti.
In conclusione, "L'uomo che odiava Sherlock Holmes" è un godibile film d'intrattenimento, un po' lento nella prima parte, ma piuttosto appassionante nella seconda; nonostante i difetti sottolineati, nel complesso è stata una piacevole visione.

VOTO: 72
 
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23 replies since 19/9/2013, 00:19   1651 views
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