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Mio Fratello - Festival di Roma
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Mio Fratello - Festival di Roma, Hermes production

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Clint1994
view post Posted on 20/9/2013, 10:47 by: Clint1994




MIO FRATELLO by Clint94

Hermes si presenta al festival di Roma zitto zitto, con un film di cui non si sapeva praticamente nulla. Mi sono avvicinato alla lettura senza sapere cosa aspettarmi, senza avere la minima idea di quello che la storia avrebbe trattato. Forse dovrebbe essere sempre così. Comunque, "Mio fratello" mi è piaciuto molto. E' uno di quei film che raccontano frammenti di vite semplici, che non hanno nulla di speciale o esaltante, ma lo fa in modo profondo e delicato, evidenziando l'umanità dei personaggi. I protagonisti sono due fratelli, Jim e Clive, e le loro vicende vengono raccontate con una struttura narrativa che alterna presente e passato. Jim, il minore, è un uomo mediocre, un fallito, un sempliciotto, cresciuto fra droga e ragazze; ha sposato la donna sbagliata, non riesce a prendersi cura di suo figlio e la sua vita sta andando a rotoli. Clive, il maggiore, è invece il fratello di successo, un uomo di bell'aspetto, intelligente, educato, ma con altri problemi. Il vero protagonista è Jim, mentre il personaggio di Clive è filtrato attraverso gli occhi del fratello, che nei suoi confronti prova ammirazione e invidia. Punto di contatto fra i due fratelli è la figura della madre, Loreen, che venera Clive ma senza ammetterrne l'omosessualità, e non accetta la deriva a cui Jim sta andando incontro.
La storia è molto triste e dolorosa, e rappresenta una sorta di spaccato di vita nella provincia americana, tra il desiderio di un successo che non arriverà mai, la frustrazione per i propri fallimenti e il terrore dell'Aids. La descrizione della squallida vita di Jim mette una tristezza incredibile, e non ha tutti i torti chi parla di eccesso di negatività, nel senso che nel corso della visione si alternano litigi, urla, incomprensioni, pestaggi e morti, senza un'ombra di luce. Il personaggio di Jim non l'ho trovato affatto odioso, ma, al contrario, mi ha fatto incredibilmente pena per come si lascia andare alla deriva e per come, nonostante si sforzi, non riesca ad avere un legame sereno né con la moglie (lei sì odiosissima), né con la madre, con la quale non riesce a comprendersi, né col fratello, al quale vuole bene, ma che non riesce a non invidiare; anche se fra i tre, Clive è sicuramente quello con cui Jim ha un rapporto più sincero e onesto. Tuttavia nel finale la tanto attesa luce alla fine del tunnel, l'ombra di speranza, io l'ho vista: la morte di Clive dà a Jim la forza per riprendere in mano la propria vita e allontanarsi dalla moglie insieme al figlio, insieme al quale, per Jim, si prospetta un futuro migliore. E' un finale aperto, ma tutto sommato positivo e giusto dopo tanta tristezza.
Il cast è ottimo. Mark Ruffalo è straordinario nel rendere la mediocrità e il disagio interiore di Jim, ed è facilissimo immaginarlo in quella parte; Guy Pearce è altrettanto perfetto nel rendere il fascino e la disinvoltura di Clive, ma anche il suo dolore: la scena finale, in cui Jim esprime finalmente quello che prova mentre Clive lentamente chiude gli occhi e si lascia andare, riesce a toccare certe corde dello spettatore anche grazie alla straordinaria recitazione dei due attori principali. Ho trovato molto riuscita e complessa anche la caratterizzazione delle due donne, Carol e Loreen: Ally Walker (attrice che non conoscevo, forse si poteva prendere anche qualcuna di più nota perché il personaggio lo meritava) rende bene la rozzezza e l'insensibilità del suo personaggio, riuscendo davvero a farsi odiare, mentre la grandissima Vanessa Redgrave è perfetta nel ruolo della madre che venera il figlio maggiore e non riesce a dare il giusto affetto al minore.
Di Derek Cianfrance ho visto solo "Come un tuono" e conosco di fama "Blue Valentine", ma considerando i temi cari al regista (il rapporto di coppia, i legami familiari, il destino), mi è sembrata una scelta oculata e intelligente.
La colonna sonora è magistrale: pezzi scelti con cura, non troppo famosi, perfettamente accostati alle scene. Se il finale riesce a commuovere, è anche grazie alle ottime scelte musicali.
In conclusione, "Mio Fratello" è la dimostrazione che Hermes continua a non sbagliare un colpo, viaggiando sempre su livelli alti e non deludendo mai. Francamente non mi spiego i voti abbastanza bassi che sta ricevendo.

VOTO: 77
 
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