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Mio Fratello - Festival di Roma
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Mio Fratello - Festival di Roma, Hermes production

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SaschaGranato
view post Posted on 18/9/2013, 17:02 by: SaschaGranato




Recensione della Granato Production

Certi film hanno il potere di mettere a dura prova la mia sensibilità. Tutto mi sarei aspettato meno che questo. Hermetico presenta "Mio fratello"; opera drammatica dai toni cupi e freddi, ambientata in un quartiere popolare modesto, a tratti popolato da piccole abitazioni fatiscenti, dove si svolgono le vite di uomini e donne comuni. Nessun eroe dal passato oscuro. Nessun nemico armato di cattive intenzioni. Nessun intreccio narrativo sconvolgente. Qui, tutto è come sembra. La semplice storia di una famiglia come tante, alle prese con le difficoltà quotidiane della vita; un padre ammalato ed una madre apprensiva, innamorata del suo primo genito, orgogliosa dei suoi straordinari risultati professionali, ma troppo chiusa per accettare la realtà sulle sue tendenze sessuali. Ed è la stessa madre che ama e protegge il suo figlio più piccolo Jim. L'anello debole della famiglia. Un adolescente problematico, incapace di nutrire alcun sentimento di amor proprio e dunque, incapace di prendere in mano la propria vita dandole un indirizzo. Clive e Jim, inseparabili fratelli, crescono vivendo vite completamente differenti;Il primo gode dei frutti del suo lavoro da astronomo, ma subisce passivamente la propria realtà sentimentale e sessuale. Il libertinaggio diventa la sua unica valvola di sfogo. Mentre Jim vede sprofondare il suo matrimonio con Carol in una spirale negativa e sempre più profonda. A farne le spese è il figlioletto Todd, vittima di violente percosse scaturite dall'esplosioni di rabbia dei propri genitori. I destini di questi due fratelli s'intrecciano sporadicamente. Attraverso l'ausilio di molti flaschback abbiamo la possibilità di conoscere la loro storia. Il film è un crescendo di situazioni negative ed offre una visione della vita profondamente pessimistica. Non è sufficiente un finale dal sapore agrodolce per migliorare la situazione. Altermine della visione si nutre solo la necessità di una boccata d'aria fresca. Guardare il cielo all'orizzonte, per scorprire nuovamente un cielo azzurro e sereno. La vita non è mai bianco o nero. Esistono tante sfumature e credo che un film debba offrire una visione a 360°, o il più vicino alla realtà.

Come mai questo non avviente con "Mio fratello"?

Credo che la risposta vada cercata nella struttura stessa del film. L'opera non segue un percorso lineare. La trama presenta fin da subito una problematica, una situazione di violenza, per poi offrire subito dopo una risposta a quella problematica. Quindi se Jim schiaffeggia il figlio a causa di un'esplosione di rabbia, apparentemente insensata, ecco che subito dopo parte un flaschback in cui ci viene racconto un evento analogo della sua infanzia, dove lui non è più il carnefice, ma la vittima. Questo approcio può aiutare senz altro a comprendere meglio la psicologia del personaggio, ma con il risultato di accumulare una sensazione di negativià. Come risposta alla violenza c'è solo altra violenza. Come risposta ad un litigio c'è solo un altro litigio. E se ogni reazione è frutto a sua volta di un'azione passata, la sensazione è quella di un prodotto macchiniso e forzato. Un opera quindi incapace di prendere posizione. Perchè alla fine Jim appare solo come un povero disgraziato, verso il quale è impossibile provare alcuna sorta di empatia.

Il film vanta comunque una scrittura impeccabile. Pochissimi errori di battitura (Durante un dialogo fra Jim e Loreen, il nome della madre appare alposto del nome del figlio) e ottime descrizioni, arricchiscono un'ambientazione ricca di fascino, nella sua decadenza, così come la recitazione stessa degli attori; resa perfettamente grazie a dialoghi significativi e frizzanti.

Ho apprezzato moltissimo la colonna sonora. L'accompagnamento musicale, in questo caso, ha fatto la differenza. Hermetico, ormai lo sappiamo, sa come smuovere gli animi e commuovere il pubblico. Su questo è sinonimo di garanzia.

Nonostante vi siano alcune soluzioni che ho poco apprezzato, non posso negare che in questo film ho visto tanta umanità e sincerità. Due aspetti importantissimi per il cinema drammatico.

Credo che Hermetico troverà un suo spazio in questo festival. Da un punto di vista emotivo credo che il suo sia il film più riuscito tra quelli ho visto, per il momento, anche so forse non è il più completo.
Avrei preferito una struttura lineare. Niente flashback, ma un racconto pulito e scorrevole. Avrebbe reso l'opera meno macchinosa e meno opprimente.

Voto 71 /100
Sondaggio 7

E' interessante notare come in questo festival prevalga il tema del disagio legato alla diversità. Mio Fratello ed Ivan il terribile offrono spunti interessanti sulla omosessualità, mentre il film di Andrew evidenza le problematiche lagate ad altri aspetti insoliti della vita. Con un film d'animazione non poteva che trattarsi di qualcosa di surreale, ma il senso credo che non cambi.

E' così difficile sentirsi a proprio agio con se stessi? Questa è la domanda che mi sono posto al termine del film, ripensando anche alle opere recensite precedentemente.

ps: perdonate gli errori di battitura, ma ho recensito il fim in condizioni pietose e con un pc distrutto XD
 
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77 replies since 17/9/2013, 11:58   2080 views
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