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Mio Fratello - Festival di Roma
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Mio Fratello - Festival di Roma, Hermes production

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mastruccio
view post Posted on 18/9/2013, 12:01 by: mastruccio




RECENSIONE DI MASTRUCCIO PER LA DREAMING STUDIOS
Il film che Hermetico presenta in concorso al Festival di Roma è "Mio fratello", la trasposizione di un racconto di Philip Ridley, autore che non conosco affatto.
Non smentendo la sua fama di produttore attento a cercare e trovare un certo tipo di letteratura di qualità, Hermetico, questa volta si affida ad una storia che vede un susseguirsi di avvenimenti legati ad una coppia di fratelli, molto classica nella sua variegata caratterizzazione: uno, Clive, bello, fortunato, intelligente e dinamico, che riesce nella vita a conquistarsi un posto prestigioso, e l'altro, Jim, meno bello e sfigato, con seri problemi causati da un'amicizia sbagliata, da una donna sbagliata, e da un rapporto non sereno con la madre, che soffre nel vederlo finito in uno stato di abbrutimento sociale, senza lavoro e totalmente soggiogato dalla violenta moglie Carol.
In continuità con altri suoi film, anche qui lo scopo della pellicola è quella di sconvolgerci con scene di forte impatto emotivo. Assistiamo quindi a violentissime reazioni di un padre arcigno e scorbutico nei confronti dei due fratelli, quando erano bambini, e una serie di accessissimi diverbi, conditi da sproloqui e atti di violenza, fra Jim e sua moglie, fatti che accadono davanti al figlioletto Todd che, a sua volta, è costretto a subire una cieca violenza da parte della madre, del tutto ingiustificata e gratuita. Insomma, roba da pugno nello stomaco, che mi ha molto disturbato, tenendo anche conto che mio figlio Davide ha proprio l'età di Todd.
Successivamente veniamo a scoprire che anche il fratello bello e fortunato, Clive, non è che se la passi così bene come sembra. Passa da un fidanzato all'altro (svela al fratello quasi subito la sua omosessualità), beccandosi l'Aids e finendo molto male, solo e in fin di vita.
Praticamente è un susseguirsi di situazioni negative, angoscianti, senza che si intrevedi uno spiraglio di luce, e conseguentemente lo spettatore non trova scampo. Si esce dal cinema con un senso di frustrante pessimismo, anche dopo che Jim, in un finale moto d'orgoglio, trova il coraggio di lasciare la moglie e tornare dalla madre, portandosi appresso il figlioletto. Ben piccola consolazione, perchè la scena finale del film, che non sveliamo, è un ultimo colpo di grazia alla speranza che ci sia un minimo di positività.

Se proprio questo era l'intento di Hermetico, di lasciare nel pubblico un senso di malessere e frustrante pessimismo, allora posso dire che c'è riuscito in pieno. Certamente moltissimi che usciranno dalla sala vivranno queste sensazioni.
Io, invece, ne sono uscito praticamente indifferente.
Non saprei con esattezza spiegarne il motivo. Certamente influisce quel colpo allo stomaco di cui ho scritto prima. Troppa le violenze, verbali e fisiche, ad un bimbo che subito ci intenerisce e che vorremmo sottrarre alle grinfie di una madre assolutamente priva di senso materno e ad un padre estremamente debole ed incapace di difenderlo.
Tutto quello che segue, proporzionalmente centomila volte meno traumatizzante di ciò che subisce il piccolo Todd, mi ha lasciato quindi totalmente estraneo. Non sono riuscito a partecipare emotivamente alle vicende di Jim e Clive, non ho preso le parti di nessuno dei due, e francamente mi sono pressochè disinteressato delle loro sorti.
Tutto ciò mi costringe a dare del film, complessivamente, un giudizio non molto positivo.

Sono del parere che si sarebbe dovuto dosare meglio le emozioni; se Hermetico avesse cioè alleggerito le scene in cui Todd è vittima di violenza brutale, certamente la psiche del pubblico - vabbè, la mia - avrebbe trovato il tempo e lo spazio di empatizzare maggiormente con i due fratelli protagonisti. Lo dico con estrema sincerità: emotivamente, mentre leggevo il film, parteggiavo solo ed esclusivamente per Todd, e per nessun altro. Di ciò che sarebbe successo, da quel momento in poi, ai Jim e Clive, non me ne poteva importare più di quanto potesse importarmi di Todd.
Insomma, sulla locandina ci sarebbe dovuta essere la raccomandazione "vietato ai papà con figli di 5/6 anni".
E' un giudizio, certamente, non da canonico critico cinematografico, che dovrebbe essere scevro da sentimentalismi ed emozioni, cosa che tra l'altro mi lascia perplesso, ma non ci posso fare niente.
Se devo analizzare lo script dal punto di vista tecnico, invece, il mio giudizio cambia e diventa positivo. Hermetico sa scrivere bene, ormai è risaputo. La sua capacità di mettere su carta immagini cinematografiche è notevole, anche se ho trovato qua e là certi piccoli errori e descrizioni puramente letterarie (ad es. "torna a scavare come se non ci fosse un domani").

Le scelte di regia e cast mi hanno trovato completamente d'accordo.
Derek Cianfrance ha l' esperienza di due film che come atmosfere posso essere assimilabili a questo, e i due attori, Mark Ruffalo e Guy Pierce, riescono a dare ai loro personaggi molta credibilità. Una citazione a parte la merita la magnifica, e da me adorata, Vanessa Redgrave. Fa, della madre dei due fratelli, un'interpretazione magistrale, da premiare senza ombra di dubbio.
Gli altri componenti del cast, in primis Ally Walker nei panni di Carol, ottimamente diretti da Cianfrance, sono perfettamente calati nei loro ruoli e risultano quindi perfetti.
La colonna sonora mi ha soddisfatto. Ha le atmosfere giuste e perfettamente attinenti alle scene di accompagnamento. Così anche la locandina, ben fatta e che evoca la panchina su cui i protagonisti si ritrovano a dialogare (non è proprio quella che si potrebbe immaginare, ma va bene lo stesso). Il sito, invece, ma è ormai una consuetudine, e vorrei capire il perchè, è totalmente assente.

Voto: 66/100

Voto basso, lo avevo anticipato. Malgrado la buonissima fattura tecnica, il voto è crollato a causa della mia quasi totale indifferenza ai destini di Jim e Clive. Ripeto, causata da mie personalissime sensazioni, ma soprattutto da sproporzionati, e secondo me sbagliati, dosaggi di cariche emozionali lungo l'intero film. Ho la sensazione che, questa volta, la solita voglia di Hermetico di darci dentro con le scene più forti, abbia giocato inconsapecolmente un brutto scherzo.
 
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77 replies since 17/9/2013, 11:58   2080 views
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