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Ivan il terribile (Festival di Roma 2013)
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Ivan il terribile (Festival di Roma 2013), Dreaming Studios

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Francis Delane
view post Posted on 23/9/2013, 15:12 by: Francis Delane

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Soggetto e sceneggiatura: ancora una volta, mi manca la lettura del romanzo. Decisamente, dovrei cominciare a orientare le mie letture su quello che passa su CK, almeno saprei di cosa sto parlando. Comunque, almeno il film si può giudicarlo, e dei tre film del Festival che ho letto finora, è decisamente il migliore. Mastruccio è quel tipo di scrittore/sceneggiatore che produce poco, ma quando lo fa fa sempre qualcosa degno di considerazione. Stavolta, ci si immerge in un degradato mondo italiano provinciale, a seguire la crescita turbolenta e travagliata di quattro adolescenti (sarebbero tre, ma Anna è in scena così tanto che la comprendo nel gruppo), alle prese con i primi turbamenti emotivi (di entrambe le sessualità) e con i rapporti a loro interni, pesantemente condizionati e travagliati da un mondo adulto incredibilmente insensibile e grottesco. Crudo e crudele, ma a suo modo rigenerante: dopo una prima impressione di pugno nello stomaco, si scopre che può anche essere bello vedere una volta tanto gente non perfettina come è la norma di oggi nello spettacolo italiano. E la descrizione dei protagonisti, il loro interagire, è credibile e non lascia un attimo di respiro, ti fa veramente desiderare di vedere come va a finire, e ti lascia alla fine con uno strano senso di amarezza (per la sorte di Ivan) e al tempo stesso di sollievo (perché Sara e Federico comunque non si abbattono, e decidono di andare avanti, se non più felici, almeno più adulti). Quindi, quando dico che il problema del film è invece la descrizione degli adulti, non bisogna prenderla come una critica troppo severa: è però certo che una maggiore attenzione ai personaggi dei grandi non avrebbe nuociuto, anzi in certi punti sarebbe anche potuta risultare adeguata. Il personaggio di Monica, ad esempio, alla fin fine non sta a dire quasi nulla, così come la presenza dei Testimoni di Geova: per il ruolo che hanno nel film, andava bene anche la solita bigotteria cristiana di tradizione (forse).

Regia: Francesca Archibugi. Ok, non ho visto nulla di lei, cosa che posso dire per il 90 % del cinema italiano. Ma da quello che so, mi pare adeguata.

Cast: invidia per Mastruccio, che ha una così profonda conoscenza e attenzione per la "giovine Italia", probabilmente grazie al fatto che lui, al contrario di molti altri (di noi ma non solo), non ha tagliato del tutto i ponti con l'odiosamata Rai e le sue fiction (complimenti, peraltro: bella resistenza). Bravissimo Brando Pacitto nel disegnare il personaggio non facile di Ivan, ma ancora più brava Ludovica Gargari. Tutti e due si pongono subito in pole position per il Colosseo d'Oro. Più defilati gli altri.

Musica: in realtà, i film di Mas sarebbero film senza musica, visto che l'unica che si sente è quella usata in scena. Quella che viene usata qui è adeguata.

Sito: bello, mi piace la grafica.

Voto: 78/100 (8 al sondaggio). Un dramma adolescenziale di tutto rispetto, forte, crudo e controcorrente rispetto a tanto cinema italiano di oggi. Mi piace.
 
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