Cinematik.it - Il gioco del Cinema


Ivan il terribile (Festival di Roma 2013)
Poll choicesVotesStatistics
87 [70.00%]
73 [30.00%]
100 [0.00%]
90 [0.00%]
60 [0.00%]
50 [0.00%]
40 [0.00%]
30 [0.00%]
20 [0.00%]
10 [0.00%]
00 [0.00%]
Guests cannot vote (Voters: 10)

Ivan il terribile (Festival di Roma 2013), Dreaming Studios

« Older   Newer »
  Share  
Hermetico
view post Posted on 18/9/2013, 22:56 by: Hermetico
Avatar

Critico

Group:
Moderator
Posts:
2,860

Status:


Ivan il terribile segna un’altra svolta nella filmografia di Mastruccio che questa volta si cimenta con un film drammatico dalle tematiche adolescenziali, una sorta di racconto di formazione piuttosto cupo e spietato.
I protagonisti sono tre adolescenti: Federico, Sara e Ivan; i primi due invaghiti del temuto Ivan, un affascinante bullo di quartiere appena uscito dal carcere. Proprio quest’ultimo, con i suoi scatti d’ira, le sue trovate bizzare, i suoi momenti di inaspettata dolcezza, attirerà a sé i giovani e relativamente innocenti Sara e Federico dando quindi una scossa alle loro vite, lasciando un segno indelebile sia nel bene che nel male.
Si direbbe che è un film che racconta gli adolescenti d’oggi, con il loro linguaggio spesso molto crudo e schietto, ma racconta soprattutto il disagio, il senso di inadeguatezza di questi quindicenni e i piccoli e grandi fallimenti dei loro genitori alle prese con le loro sofferenze e i loro rimpianti.
Quello che colpisce è che questi ragazzi sono letteralmente lasciati soli, spesso in condizioni di vita piuttosto precarie, e quando qualcuno si interessa a loro è ormai troppo tardi.
Il protagonista assoluto è Ivan che suscita un indiscutibile fascino anche nello spettatore provocando irritazione e profondo fastidio per certe sue azioni ma al tempo stesso, quando meno te lo aspetti, anche tenerezza per alcune sue uscite decisamente naif (vedi le varie dichiarazioni d’amore urlate nell’autogrill o il balletto sulle note di Mariah Carey).
Ottimamente caratterizzata anche Sara, la brutta e scontrosa del gruppo, che però nasconde una forza d’animo e una ruvidezza interiore davvero impressionanti. Mi ha convinto di meno Federico, che mi è parso come un ragazzino un po’ snob a cui tutto è dovuto e che non dà valore alle emozioni. Il suo atteggiamento spesso apatico e un po’ altezzoso non lo rende simpaticissimo ma ciò non rovina la pellicola, anzi sottolinea ancora di più la differente estrazione sociale tra lui, Ivan e Sara.
Mi sono soffermato quindi sui protagonisti perché questo è uno di quei film fatti di personaggi, in cui l’intreccio e la storia passano decisamente in secondo piano. E Mastruccio è riuscito perfettamente nell’intento di rendere questi protagonisti autentici, non artefatti e vivi, pur con i loro difetti.
Il film ha un buon ritmo e si legge con facilità, non è per nulla pesante. L’intreccio è comunque interessante e c’è anche spazio per un imprevedibile colpo di scena su uno dei personaggi. Inoltre c’è da apprezzare come Mastruccio sia riuscito nell’impresa di rimanere sempre in quel delicato equilibrio tra dramma e, oserei dire, commedia adolescenziale. Infatti nel film c’è anche qualche innesto leggero che allevia l’atmosfera spesso molto cupa delle vicende narrate. A proposito di crudezza (che pare debba essere ormai solo una mia prerogativa) anche qui le scene dal forte impatto emotivo non mancano: un quindicenne che umilia e orina su una sua coetanea non è certo una scena leggera.
Qualche perplessità su alcuni segmenti della storia che mi sono sembrati un po’ slegati rispetto al resto. Ad esempio la storia d’amore tra Carlo e la madre di Sara, oppure i genitori di Federico con i loro drammi che all’inizio sembrano piuttosto centrali nella storia ma poi scompaiono.
Anche alcune situazioni e alcuni dialoghi a volte mi sono parsi un po’ forzati. Ad esempio il modo molto molto informale con cui Monica parla ai suoi allievi (sarà che io non ho mai apprezzato le insegnanti che fanno le amiche de gggiovani), oppure alcuni comportamenti eccessivi di Ivan che passa da esternazioni omofobe a dichiarazioni d’amore in pubblico.
Sono comunque piccoli dettagli che non intaccano il valore e soprattutto il grande impatto emotivo che ha avuto il film su di me, grazie anche a un finale emotivamente devastante .

Della Archibugi credo di non aver visto nulla, ma per quello che la conosco mi sembra perfettamente in linea con le atmosfere e le tematiche del film. Un applauso e soprattutto solidarietà a Mastruccio per aver assemblato una cast credibile di giovani attori italiani (davvero difficile trovarne di bravi a quell’età). I migliori sono sicuramente Pacitto e la Gargari.

Buone le musiche. Poche ma adeguate alle scene.

Sito come sempre molto curato e locandina ovviamente azzeccata essendo la copertina del libro. Non ho ben capito però il significato dell’immagine.

Ivan il terribile è un film di grande impatto emotivo, piuttosto crudo e in grado di raccontare in modo credibile e autentico le varie forme del disagio adolescenziale. C’è solo qualche sbavatura, data da alcune situazioni un po’ forzate, che però non minano la qualità complessiva del film. Grazie anche a un protagonista riuscitissimo nella sua fragilità e ambiguità, oltre che a un finale cupo ma potente, Mastruccio dimostra per l’ennesima volta di saperci fare anche nel genere drammatico e prevedo che sarà proprio questo il film da battere al Festival. 78/100
 
Top
91 replies since 16/9/2013, 23:48   2243 views
  Share