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Incontro con il cast - Festival: L'enfant penchée, Chimera Films

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view post Posted on 14/9/2013, 20:25

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Vittorio Gassman arringa la truppa come Brancaleone. Marlon Brando come don Vito accarezza il gatto. Johnny Depp come Jack Sparrow si muove storto. Alberto Sordi come Nando Moriconi inghiotte spaghetti. Robert De Niro allo specchio di Taxi Driver. Tutte queste immagini si riuniscono come tnti piccoli schermi, e compare il titolo del programma.

INCONTRO CON IL CAST



Finita la sigla, partono i rulli di tamburo tipo 20th Century Fox e compare un altro logo: un Colosseo d'Oro fatto di pellicola cinematografica che scorre come in una pizza. Appare una scritta.

FESTIVAL DI ROMA 2013



E sull'ormai usuale musichetta di Mr. Mistoffelees, Francis entra in scena, in giacca e cravatta, accolto da un applauso scrosciante, che il produttore si gode per qualche minuto.

FRANCIS Grazie, grazie! Ragazzi miei, non sapete che gioia essere tornato qui, un mese di lontananza è veramente troppo, mi siete mancati tutti quanti, dal primo all'ultimo! Potrei parlarvi per ore di quel che ho fatto, ma sarebbe abbastanza noioso e non sono qui per annoiarvi: iniziamo stasera, ladies and gentlemen, gli incontri con i cast del nostro Festival, che parte domani! E facciamo entrare regista e attori del primo film in programma, L'enfant penchée della Chimera Films!

Misty Mountains Cold, da The Hobbit, accompagna l'entrata in scena di Jean-Pierre Jeunet, Léa Seydoux, Romain Duris e Denis Lavant. Francis abbraccia stretto il regista e con meno enfasi la Seydoux, stringe la mano agli altri due prima di farli accomodare.

FRANCIS Jean-Pierre, che piacere rivederti! Se non sbaglio, è la prima volta che ti si vede su questi lidi dai nostri Racconti di Hoffmann: che effetto fa tornare?

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JEUNET E' sempre un piacere collaborare con voi, non capita tutti i giorni di girare film particolari come i vostri. Con te mi sono trovato bene, posso dire lo stesso di Andrew che si è rivelato altrettanto professionale e mi ha lasciato ampio spazio per lavorare sul film a modo mio, chiamando i miei attori.

FRANCIS Parto subito con una domanda difficile. Hai sempre raccontato storie grottesche di esseri un po' mostruosi e personaggi stravaganti, fin dai tempi dei due capolavori Delicatessen e La città perduta, ma nei tuoi ultimi film - Amélie, Bazil - hai comunque ricostruito una specie di 'realismo magico', in un mondo tutto sommato credibile per quanto non realistico. Questa volta, invece, sembra che tu sia tornato appunto al grottesco esplicito dei tuoi primi lavori, anche per l'uso dell'animazione: come mai?

JEUNET Forse parlare "grottesco esplicito" non è il termine più adatto per descrivere il mondo creato in questo film. Le atmosfere che si incontreranno saranno diverse, da maestose e sfarzose città, ad ambienti strani e angusti, ci sarà anche qualche elemento grottesco, ma in misura minore rispetto ai miei primi lavori.

FRANCIS Interessante... Il film, come sappiamo, è tratto da una graphic novel francese. Rispetto all'originale, tu e il produttore cosa avete cambiato?

JEUNET Qua mi ricollego alla tua precedente domanda, quando parlavi di animazione. La graphic novel è costruita in un modo simile al nostro, mescola l'arte del fumetto a quella della fotografia. Noi abbiamo convertito il primo in animazione e il secondo in cinema classico. Per quanto riguarda la storia, ci siamo mantenuti abbastanza fedeli all'originale, con qualche necessaria modifica.

FRANCIS Capito. Léa, ben trovata! Dopo lo scandaloso La Vie d'Adéle, di nuovo impegnata in un film "strano", ma di ben altro genere. Quale dei due è stato più impegnativo da girare?

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SEYDOUX Ciao Francis, smagliante come al solito! La Vie D'Adèle è stato sicuramente più impegnativo da un punto di vista psicologico, il personaggio era più drammatico e la lavorazione mentale richiesta era alta. Nel film di Jeunet si è lavorato con meno pressione, il mio è un personaggio sì piuttosto drammatico, ma il modo in cui il film affronta i problemi di Mary è più vicino alla commedia che al dramma.

FRANCIS Nel film, interpreti la protagonista, una ragazza che in seguito a uno strano avvenimento si ritrova con il corpo inclinato da un lato. Parlaci di lei.

SEYDOUX Mary è una ragazzina vittima di un qualche sortilegio o fenomeno fisico, nessuno riesce a spiegarselo. Ma è anche una ragazzina sola che soffre perchè ciò la renderà un'emarginata, anche dalla famiglia che non riesce a supportarla a dovere. Ciò la porterà a fuggire e fare una serie di incontri che non rivelo.

FRANCIS Giustamente. Interpreti il tuo personaggio anche da bambina, grazie all'uso del CGI. Domanda un po' divertita: cosa hai pensato quando ti sei rivista bambina, nel film?

SEYDOUX E' stata una delle esperienze più strane. Un giorno giravamo e il giorno dopo capitava di riguardare quella scena con il mio volto tornato bambina. Hanno usato le mie vecchie foto per dare l'effetto più verosimile, ma è stato altrettanto difficile riuscire a ritrovare certe espressioni buffe che crescendo avevo scordato.

FRANCIS Capisco. Monsieur Duris, buonasera. Lei è l'unico attore del film a non subire interventi dovuti all'animazione: si è sentito un po' escluso?

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DURIS Uhm, è una domanda alla quale non potrei rispondere senza rischiare di spoilerarvi qualcosa. Posso comunque dirvi che non mi è dispiaciuto affatto il ruolo, breve ma intenso.

FRANCIS Ok, arriva la domanda seria. Come mai il suo personaggio è l'unico a non avere riprese in CGI?

DURIS Eh eh, ti piacerebbe saperlo?

FRANCIS Effettivamente sì, ma d'accordo, non insisto. Monsieur Lavant, dopo aver interpretato Charlie Chaplin in Mister Lonely eccola a interpretare un dottore un po' picchiato. In che modo ha reso la stranezza del suo personaggio?

Denis-Lavant



LAVANT Non ho faticato più di tanto, mi sono semplicemente immaginato come diventerò tra un paio di anni, quando perderò le ultime rotelle che mi rimangono.

FRANCIS (dopo aver riso) Stessa domanda sull'animazione: che effetto fa lavorare in carne e ossa per poi vedersi trasformati?

LAVANT E' diverso dal girare su un set classico. Abbiamo fatto tutto col blue screen e con particolari sensori attaccati alla pelle che hanno aiutato poi i tecnici al momento della conversione. Per noi è stato più difficile del previsto, ma ancor di più lo è stato per chi ha dovuto lavorare sulla pellicola.

FRANCIS Lei ha già lavorato con il nostro regista in Una lunga domenica di passioni, ma sappiamo che il suo vero sodalizio cinematografico è con Leos Carax. Ci può dire quali sono le differenze nel lavorare con l'uno e con l'altro?

LAVANT Gli ultimi film di Carax mi hanno permesso di entrare in un tipo di cinema più sperimentale che a quel punto della carriera non mi sarei aspettato di fare. Avete visto l'ultimo, Holy Motors? Beh, fatelo. Comunque tornare a lavorare con Jeunet è stato altrettanto stimolante, è un regista unico nel suo genere, ci sono certi film che potrebbe girare solo lui, è L'enfant penchée è uno di questi.

FRANCIS Jean-Pierre, un'ultima domanda: che vi aspettate, tu e il produttore, dal film?

LAVANT Ci aspettiamo di poter far applaudire la sala dopo la proiezione al festival, dove saremo presenti. Anche quest'annno mi pare di capire che la concorrenza non manca, il nostro è un film che non ha grandi ambizioni se non quelle di essere apprezzato come opera unica nel suo genere. Ma forse mi sono contraddetto da solo con questa frase.

FRANCIS Un po' sì, ma non importa! Grazie del tempo che ci avete dedicato e buona fortuna! Noialtri, ci vediamo domani sera!
 
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Sunset Boulevard Films
view post Posted on 14/9/2013, 21:25




vi dico solo che il film l'ho letto in anteprima ed è davvero notevole!
 
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view post Posted on 15/9/2013, 19:20
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Bell'intervista per uno dei film più particolari e interessanti del Festival.
Ho iniziato a leggerlo da poco e promette bene.
 
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2 replies since 14/9/2013, 20:25   106 views
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