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Exodus, di Ridley Scott

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view post Posted on 14/8/2013, 18:18
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MADRID - Pedro B. H., 9 anni, da grande vorrebbe fare il calciatore oppure, quando capita che la sua squadra prenda troppi gol, l'astronauta. Non ha mai pensato di diventare attore. Oggi però si presenterà ad un provino per far parte del prossimo film di Ridley Scott. Salterà il doposcuola estivo organizzato per i bambini in difficoltà come lui dal Comune di Almería, nel Sud della Spagna. Per una volta sono mamma e papà ad insistere. Anche loro giovedì scorso sono stati in coda sperando d'entrare nell'esercito delle comparse necessarie al colossal «Exodus» sulla vita di Mosè. È andata bene a papà, male alla mamma.

Giovedì c'erano 10mila aspiranti e venerdì, in un paesino vicino, altri 5mila. I posti disponibili solo 1.800. Il miraggio per la famiglia di Pedro sono gli 80 euro al giorno promessi dalla produzione. I genitori sono disoccupati, il sussidio si è esaurito. Ora si tira avanti a prestiti familiari. In compenso però il piccolo incarna alla perfezione la richiesta del regista di «Blade Runner» e «Il Gladiatore» per rappresentare gli schiavi dell'antico Egitto: «Si cercano figuranti di carnagione scura e corporatura asciutta, magra, spigolosa». Come scriveva ieri su El Mundo Eva Diaz Pérez, si cerca il «profilo fisico della miseria».

Il provino di oggi è riservato ai bambini sotto i 12 anni. Ridley Scott ha dovuto cambiare indirizzo. Le code degli adulti aspiranti schiavi sono state surreali: magri e grassi, giovani e vecchi, biondi e bruni. Si sono rifiutati di lasciare il posto anche quando i traduttori sono passati lungo la coda per confermare che le pance da birra non si addicevano ai mesti costruttori di piramidi. Pochissimi hanno desistito. Troppa la fame per gli 80 euro al giorno promessi in autunno. Nella provincia di Almería la disoccupazione giovanile ronza attorno al 60%, per gli altri non scende sotto la metà. Così oggi i produttori hanno fissato il casting dei minorenni nel palazzetto dello sport. È lì che Pedro giocherà le sua carte da bimbo schiavo.

La Comunità andalusa è ben consapevole di cosa significhi un colossal firmato Ridley Scott come occasione di lavoro. Ad Almería si sono girati un Indiana Jones e decine di spaghetti western. Le quinte perse nella piana desertica funzionano ancora da attrazione turistica. La Commissione Andalucía Film ha steso tappeti rossi al regista britannico. L'economia boccheggia, anche un film può dare ossigeno. Sopralluoghi in jeep ed elicottero lungo il Guadalquivir alla ricerca del punto in cui trasformarlo in Nilo, sulle dune di Cadice o tra le paludi della Doñana.

Pedro è tra i 100mila scolari andalusi che hanno la mensa gratis a scuola. Il 50% di tutti quelli che restano a mangiare nella pausa pranzo. Serve a ridurre il tasso di malnutrizione minorile. Nella ricca Catalogna una famiglia su dieci ha cancellato dalla lista della spesa carne o pesce perché non può permetterselo. La conseguenza sono 50mila bambini che soffrono di una «severa malnutrizione».

Terzo Mondo? Sì, non fosse per lo Stato e la rete di resistenza familiare. Nel 2010, ultimo dato diffuso, gli spagnoli assistiti in qualche modo dallo Stato erano uno su sei, il 20% in più rispetto a tre anni prima. In compenso i fondi del welfare, invece di crescere, sono precipitati. Tra 2010 e 2012 meno 65%. «Trecentomila famiglie in tutta la Spagna - si legge nell'ultimo rapporto Caritas - avrebbero bisogno di aiuto sociale, ma non ricevono nulla a causa della riduzione dei finanziamenti». Come la famiglia di Pedro, aspiranti schiavi per finta, poveri davvero.
(Corriere.it)
 
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view post Posted on 13/9/2014, 09:29
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di Arianna Finos

- Exodus - Dei e re
LONDRA - Si oltrepassa il gruppo di turisti da selfie in posa sulle strisce pedonali, si attraversa il piccolo cortile con la targa e si è avvolti in un silenzio d’altri tempi. Ecco i londinesi Abbey Road Studios, quelli della copertina dell’album dei Beatles, 1969. Si scendono le scale, i corridoi che portano allo Studio 1 sono costellati dai poster di grandi film le cui colonne sonore sono nate qui. John Williams ha musicato "Guerre stellari-L’impero colpisce ancora", Howard Shore le sinfonie di "Il signore degli anelli". Dietro la porta doppia ora ci sono il compositore Alberto Iglesia e il regista Ridley Scott, dall’altra parte del vetro il direttore d’orchestra e cento musicisti impegnati a registrare la colonna sonora di "Exodus Dei e re". Una scena in cui il faraone Ramses (Joel Edgerton) insegue, tra rabbia e disperazione, il popolo ebraico quasi giunto al mare, guidato da un Christian Bale ascetico e barbuto. E un’altra in cui il Mosè giovane e arrogante visita per la prima volta il quartiere degli schiavi: «Bene, bello — approva il compositore spagnolo, collaboratore storico di Pedro Almodovar — ma chiedo ai violini di evitare il crescendo: c’è abbastanza emozione sullo schermo». Ridley Scott annuisce.
Al centro di "Exodus Dei e re", forse il peplum più costoso nella storia del cinema (in Usa a Natale, da noi il 15 gennaio) «c’è il percorso di un uomo alla ricerca di se stesso. Un uomo che perde tutto, deve riconsiderare chi è, per potersi ritrovare. È un film epico, certo, è la storia di Mosè e dell’Esodo, ed è forse il più grande mai fatto ma il mio approccio è sempre il punto di vista dei personaggi. Anche "Il Gladiatore" non era stato concepito come un kolossal: per me era una storia personale, di vendetta, attorno alla quale abbiamo costruito il film».
Il cast di divi, Christian Bale, Sigourney Weaver, Joel Edgerton, John Turturro nel ruolo di egiziani ha suscitato qualche critica.
«Eppure ho composto il cast con estrema attenzione, dopo molte discussioni con i miei collaboratori. L’Egitto di migliaia di anni fa, come oggi, è una confluenza di culture, figlia dell’essere un incrocio geografico tra Europa, Medio Oriente, Africa. Nel film ci sono attori indiani, iraniani, arabi, spagnoli. Indira Varma, Golshifteh Farahani, Hiam Abbass, Maria Valverde. E anche se sul set convivevano credo religiosi diversi, cattolici, protestanti, musulmani, induisti, tutti abbiamo lavorato affiatati perché avevamo un obiettivo comune. Mentre montavo il film è ripreso il conflitto in Medio Oriente, ho pensato: significa che non impariamo niente dalla storia. Qualcuno capisce davvero quel che succede? Tutte e due le parti hanno ottime ragioni, ma alla fine che senso ha andare avanti?».
È preoccupato dalle reazioni delle comunità religiose al film?
«Bisogna essere rispettosi verso una storia a cui milioni di persone credono fermamente. La mia prospettiva è quella dell’essere umano che racconto. Il tratto più affascinante della figura di Mosè è il dubbio, che lo accompagna sempre: ho dovuto convincere Christian Bale a fare il film e la sua interpretazione è la mia ricompensa. Quanto alla fede, io mi definisco un agnostico, ma anche questa è l’ammissione di credere in qualcosa. Si tratta dei principi sui quali viviamo. Sono domande fondamentali che riguardano ciascuno di noi. Credo che il pubblico vedrà il film, e poi ne discuterà».
Da regista lei non sembra conoscere dubbi.
«No. "Exodus Dei e re" è venuto esattamente come l’avevo progettato. Gli effetti speciali sono al servizio della storia umana, del conflitto tra i due fratelli, Ramses e Mosè. Nel film si sente la polvere del deserto di Almeria e il vento dell’isola di Fuerteventura. Ma non cerchiamo il realismo documentario: ci siamo affidati all’immaginario biblico, cinematografico, e alle opere di certi pittori orientalisti dell’Ottocento. Due mesi fa ho finito il montaggio, i produttori sono entusiasti. Ora il missaggio, le musiche di Alberto Iglesia. Ma io sono già in partenza per i sopralluoghi in Namibia per il fantascientifico "The Martian", con Matt Damon e Jessica Chastain».
Qual è il segreto del suo lavoro?
«Sono veloce. Preparo tutto prima, al dettaglio e poi procedo con scelte ad esclusione. Fin da ragazzino schizzavo in piedi alle sei e mi mettevo a disegnare. A scuola ero un disastro, ne ho cambiate dieci, seguivo la carriera militare di mio padre. Ho imparato tutto sul campo, alla Bbc. Facevo lo scenografo. Lo storyboard è sempre stato la mia certezza».
Il primo film che l’ha folgorata?
«Gilda che cantava Put the blame on mame e si sfilava il guanto nero. Avrò avuto cinque anni. Ho capito due cose: che amavo il cinema e mi piacevano le donne».
 
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Arcadia1983
view post Posted on 13/9/2014, 10:38




lo vedrò per il cast, ormai con Scott sr. è così.
 
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view post Posted on 13/9/2014, 11:16
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (Arcadia1983 @ 13/9/2014, 11:38) 
lo vedrò per il cast

Ultimamente quasi per tutti i film ti fai influenzare più dal cast che dal resto, sbaglio? Hitchcock non sarebbe fiero di te.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 13/9/2014, 11:22




non direi, mi capita solo con registi poco amati (come appunto Scott sr.) o casi come Diana e Two Mothers che ho visto appunto solo per l'attrice protagonista.
 
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view post Posted on 19/1/2015, 12:32
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Cinefilo Ad Honorem

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Pynox: www.cinematik.it/2015/01/exodus-dei-e-re

Mosè e Ramses, futuro sovrano d’Egitto, sono allevati come fratelli da Seti, faraone illuminato che governa con saggezza la sua gente e difende i suoi confini con l’aiuto dell’esercito e la benevolenza degli dèi. In battaglia Mosè, raccolto dalle acque del Nilo da una principessa e cresciuto come un figlio da Seti, salva la vita a Ramses, principe irrequieto e complessato, che alla morte del padre e su consiglio della madre decide di esiliarlo. Le origini ebraiche di Mosè, rivelate dai saggi, che riconoscono in lui il profeta che libererà il loro popolo da una schiavitù lunga quattrocento anni, gli alienano la lealtà del fratellastro e lo conducono verso un destino più grande. Abbandonato nel deserto, Mosè trova soccorso tra le braccia di una donna araba e di un dio-bambino, che ‘arma’ il suo braccio contro Ramses e lo guida con gli ebrei fuori dall’Egitto e verso la Terra Promessa. Il faraone, ostinato e superbo, dichiara guerra a Mosè e al suo popolo, conducendo gli egiziani alla rovina sul fondo del Mar Rosso.

Dal regista di Alien, Blade runner, Il Gladiatore, American Gangster, Un’ottima annata, e tanti altri film di vario genere ti puoi aspettare di tutto. La varietà delle tipologie di film con la quale Ridley Scott si è confrontato con alterne vicende lo rendono poliedrico e ricercato dagli studios. Studios che han commissionato questa riedizione delle vicende del libro dell’Esodo inserito nel libro dei libri: La Bibbia.

Exodus3La figura di Mosé è stato trattato diverse volte dal cinema e dalla tv e se da una parte abbiamo i film che si addentrano in un discorso religioso, dall’altra abbiamo i film che intraprendono una visione più storica della vicenda. Scott in questo caso, decide di non seguire nessuno dei due filoni. Non per originalità ma per cercare di accontentare un po’ tutti, dal cristiano credente al laico poco incline alle vicende cristiane. Il film risulta così equilibrato ma sottratto di quell’empatia, quella profondità, quella complicità tra trama, immagini, personaggi e sceneggiatura tanto da renderlo un “kolossal a salve”.

Durante la visione di “Exodus” i paragoni e i confronti con i film precedenti di Scott scaturiscono naturalmente nella mente dello spettatore e il confronto maggiore lo si fa con “Il Gladiatore”. Molte atmosfere e paesaggi naturali lo ricordano e il parallelo Ramses/Mosé è il medesimo che si è visto trattando le vicende iniziali di Commodo e Massimo Decimo Meridio. Mosé poi, per quanto poco sia costruito, appare un personaggio che subisce le vicende, un Mosé certamente più umano nelle sue perplessità e nei suoi tormenti ma simile a un supereroe quando prende in mano la sua spada, e il fatto che Mosé sia impersonato da Christian Bale, il batman della trilogia di Nolan, non aiuta affatto il togliersi dalla mente questa visione.

Nonostante tutto questo film non è da scartare, ci son parecchi elementi creati stilisticamente bene come la scena senza soluzione di continuità delle 10 piaghe d’Egitto, scena che non indugia troppo sulle piaghe ma che fa sentire la sua presenza, fare di più sarebbe stato strafare e questo Scott l’ha evitato. E’ costruito molto bene il personaggio di Ramses e, nonostante si accenni soltanto a personaggi importanti nella vicenda biblica come Aronne, anche i personaggi secondari risultano utili all’economia del film.

In conclusione un film che si lascia vedere, sicuramente poteva essere fatto di più e meglio, manca di un’anima, di un clima che coinvolga lo spettatore fino in fondo. Un kolossal che di epico ha soltanto qualche bella inquadratura dei paesaggi e delle costruzioni egiziane accompagnate da una colonna sonora che solo a tratti risulta grandiosa.

Voto: 6
 
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Arcadia1983
view post Posted on 19/1/2015, 19:29




bof... lo salto, lo vedo in televisione.
 
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view post Posted on 19/1/2015, 19:40
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Primo al box office, quindi ora diventa un capolavoro anche questo? :rolleyes:

ps: intanto a Matera si girerà Ben Hur.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 19/1/2015, 19:45




CITAZIONE (marenarobros @ 19/1/2015, 19:40) 
Primo al box office, quindi ora diventa un capolavoro anche questo? :rolleyes:

incasso non è indice di qualità ;)

CITAZIONE
ps: intanto a Matera si girerà Ben Hur.

aspettiamo, va.
 
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view post Posted on 20/1/2015, 23:13
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Critico

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Anche se qualche scena dal trailer mi sembrava visivamente impressionante ne ho sentito parlare solo male. Fosse stato un film di un oretta e mezza ci avrei fatto un pensierino, ma 2h e 30 anche no.
 
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view post Posted on 27/1/2015, 11:53
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Cinefilo Ad Honorem

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e intanto è ancora primo al b.o.

"Exodus - Dei e Re", il kolossal diretto da Ridley Scott, con Christian Bale, Aaron Paul, Ben Kingsley, Sigourney Weaver e John Turturro mantiene saldamente il primo posto nella classifica degli incassi del weekend con un milione e 539 mila euro e un totale di 4 milioni e 810 mila euro. Al secondo posto la commedia "Sei mai stata sulla luna?" di Paolo Genovese, con Raoul Bova, Liz Solari, Dino Abbrescia, Nino Frassica, Sabrina Impacciatore e Neri Marcorè con 1,2 milioni di euro.
Mantiene il terzo posto "La teoria del tutto" con 1.2 milioni di euro, mentre scende dalla seconda alla quarta posizione "American Sniper" di Clint Eastwood, che incassa altri 1.2 milioni di euro e porta a 17.191.375 euro gli introiti complessivi.
Esordisce invece al quinto posto "Il nome del figlio" di Francesca Archibugi: 1.1 milioni di euro l'incasso, con 3.592 euro di media copia, la più alta dell'intero weekend. Scende così alla sesta posizione "The Imitation Game" (857.631 euro), seguito in settima posizione dall'altra new entry "John Wick"' (783.750 euro) di Chad Stahelski, e David Leitch, con Keanu Reeves.
Perde quattro posti la commedia "Si accettano miracoli", ora ottavo con 540.980 euro e 15.114.204 euro complessivi. In nona posizione troviamo "Asterix e il regno degli Dei" (477.694 euro), mentre il film drammatico "Still Alice" con la candidata all'Oscar Julianne Moore chiude la top ten con 162.054 euro. (da trovacinema.it)
 
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Merlino*
view post Posted on 27/1/2015, 12:06




CITAZIONE
e intanto è ancora primo al b.o.

Sta facendo miracoli :)
 
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view post Posted on 21/3/2015, 18:32
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Il prossimo di Scott sarà The Martian, tratto da un romanzo pubblicato inizialmente solo come e-book, protagonista Matt Damon e la sempre piacevole e brava Jessica Chastain. doveva essere diretto da Drew Goddard che poi i è tirato indietro (e non solo da questo progetto... ansia da prestazione?)
 
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emilgollum
view post Posted on 24/3/2015, 19:06




bravo Goddard, ha sentito puzza di fiasco. Scott s'è bruciato alla grande con le ciofeche che ha tirato su.
 
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13 replies since 14/8/2013, 18:18   86 views
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