| Un cielo radioso E&G Ltd.
Genere: Drammatico
Regista: Gianni Amelio
Cast: Tosca D'Aquino, Carlo Verdone, Tea Falco, Elio Germano
Descrizione: In un terribile incidente stradale si scontrano il furgoncino dell’impiegato "Carlo" e la moto di "Elio", appassionato di motocross. I due finiscono all'ospedale, dove Elio si risveglia dal coma mentre nello stesso momento Carlo si spegne. Qualcosa di straordinario, tuttavia, accade: nel corpo di Elio, si risveglia la coscienza di Carlo. Intrappolato nel corpo di un trentenne, e senza capire come e perché questo sia successo, Carlo si ritrova così a vivere una vita non sua e a conoscere non soltanto la famiglia e gli amici, ma le sensazioni e i problemi che Elio affrontava quotidianamente, cercando, nel contempo, un modo per riavvicinarsi alla moglie e alla figliola che Carlo aveva lasciato morendo, per dar loro un segno della sua tangibile presenza al mondo nel corpo di Elio. Nel frattempo, però, la coscienza del ragazzo comincia, lentamente, a riaffiorare, e vorrebbe riappropriarsi del corpo estromettendo quella dell’impiegato...
-Cosa ti ha spinto a proporre questo film? "Un Cielo radioso" è un progetto di tre anni fa che non sono mai riuscito a portare a termine, coincideva con la morte di Satoshi Kon, grande regista dell'animazione giapponese con il mio allontanamento da Cinematik. La storia è di Jiro Taniguchi che io stimo molto e nella mia filmografia cinematikina ho spesso trattato il tema della vita e della morte (Omosubi ga korokoro korogaru, Black, Lucidi Corpi), ma l'ho fatto sempre in maniera molto drammatica, quasi pessimista. Mi serviva un soggetto diverso, soprattutto per rivendicare il concetto di quanto sia importante vivere ogni attimo della nostra esistenza con la consapevolezza degli altri, in una società sempre più individualista.
-Parlaci delle scelte di cast e regia. Il vecchio progetto era un film di animazione ambientato in Giappone in puro stile Satoshi Kon, ma non me la sono sentita di prendere un altro regista e ho chiesto a cinematikini un parere. Dal sondaggio ho pensato di adattarlo a Roma, nella mia città, tanto cambiano le ambientazioni, ma il tema può rimanere ancorato allo stesso modo. Alla regia ho pensato a Gianni Amelio, forse il regista più "orientale" che abbiamo, mi piacciono i suoi silenzi, spesso le immagini parlano rispetto alle parole e questa è stata la scintilla per il suo ingaggio. Carlo Verdone e Elio Germano saranno i protagonisti di questa storia, anzi più il secondo, visto che lo "spirito" di Verdone verrà intrappolato nel corpo di Germano e che dovrà essere in grado di reggere l'intera pellicola. Non ho dubbi che riuscirà nell'intento. Ho scelto Germano, molto differente dal personaggio che Taniguchi ha pensato per il suo manga (lì si tratta di un ragazzetto che va ancora a liceo) per costruire intorno a lui, le situazioni della mia generazione (da trentenne) e mi è sembrata anche una bella scommessa.
-Come pensi che sarà accolto questo progetto? Dipende da me. Ma ho sempre pensato che si trattasse di un ottimo soggetto per Cinematik, soprattutto per il Festival di Roma (anche all'epoca pensai di portarlo per questa manifestazione). Tra l'altro film romano a un Festival romano, l'ultima volta mi ha portato bene, quindi confido nella buona sorte.
-A che punto sei con la lavorazione? Quando conti di farlo uscire in sala? Devo ancora iniziare a scrivere, ho però la vecchia bozza di qualche anno fa, quindi bisogna risistemare quella e riordinare le idee per gli adattamenti a cui sto pensando.
n.b. Ho già detto che uscirà per il Festival.
-Convinci la gente a votare il tuo film. "Basta un pò di sensibilità per correggere tutto", sono le parole di uno dei protagonisti del film ed è la filosofia dell'intera operazione, della mia vita. Collocati nell'Italia di oggi assume un significato ancora più profondo e il mio intento sarà farvi dimenticare che si tratta di un'opera scritta da un giapponese.
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