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Le intermittenze della morte
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Le intermittenze della morte, Arcadia Productions

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Clint1994
view post Posted on 24/6/2013, 18:57 by: Clint1994




Mah, sia chiaro, non è che sono contrario allo sperimentalismo in sé, anzi. Mi rendo benissimo conto che lo sperimentalismo porta alle novità, ai nuovi modi di fare, ed è attraverso queste continue evoluzioni che ogni forma d'arte si sviluppa. E' un discorso generale, che non vale solo per il cinema.
Il mio ragionamento, nel recensire il film di Arc, è stato semplicemente quello di pensare se quello che leggevo poteva funzionare sul grande schermo. E sono giunto alla conclusione che no, secondo me molte cose non potevano funzionare: parlo dell'eccessiva frammentarietà della prima parte (di cui parla anche Andrew), della miriade di personaggi che compaiono e scompaiono in pochissimo tempo (molti dei quali di fatto non lasciano nulla), di alcune figure di cui non si capisce chiaramente la funzione (lo spirito dell'acqua, la falce), dei dialoghi troppo ricercati, insomma, di tutte le cose che cito nella recensione (non voglio ripetermi, dovrei essermi spiegato).

E comunque non sono d'accordo che "non sta scritto da nessuna parte come deve essere fatto un film"; ok gli sperimentalismi, ma delle regole di base da rispettare devono esserci sempre. Voglio dire, se esiste l'aggettivo "cinematografico" c'è un motivo. Al cinema ci sono cose che funzionano e altre no, non è vero che si può fare assolutamente tutto.

In questo post ho dovuto concentrarmi su questi aspetti negativi per giustificare quanto scritta prima e spiegarmi; sia chiaro che il film non è solo questo, come ho scritto nella recensione. Sono d'accordo con Andrew quando dice che probabilmente sarebbe stato molto più interessante limitare la prima parte a una semplice introduzione e concentrarsi sul rapporto tra la morte e il violoncellista.

A questo punto vedremo le opinioni dei prossimi recensori.
 
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63 replies since 15/6/2013, 13:58   1895 views
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