Sunset Boulevard Films |
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| Dopo un film lunghissimo come "il Sospettato X", Clint fa un film più piccolo e molto più intimo, che parla di un dramma personale:l'epidemia di polio negli anni 40 in America. Ma questa cosa fa solo di sottofondo a una storia drammatica: un ragazzo che vede, per colpa dell'epidemia, il suo campetto giochi decimarsi e i bambini che vedeva come fratelli ammalarsi uno dopo l'altro, decide di andare al campo per scappare dalla polio, ma quando arriva anche lì capisce di dover smettere perché portatore sano. Nulla da dire, la storia è tutta qui, un semplice spaccato di vita. Una vita che si rovina, sì, ma comunque una vita. Alla fine è un film semplicissimo ma pure sempre bello, un piccolo gioiello. Non mi viene molto da dire se non che è un film, anche se piccolo, molto poetico. Clint si concentra sulla vicenda di questo ragazzo e sulle sue disavventure. Sul rapporto con gli altri e sulla malattia, e lo fa molto bene. La regia ci sta, Eastwood ha già parlato di storie "piccole" in modo poetico. Ryan è ok, buoni gli atori comprimari voto 7
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