Cinematik.it - Il gioco del Cinema


Nemesi
Poll choicesVotesStatistics
87 [70.00%]
73 [30.00%]
100 [0.00%]
90 [0.00%]
60 [0.00%]
50 [0.00%]
40 [0.00%]
30 [0.00%]
20 [0.00%]
10 [0.00%]
Guests cannot vote (Voters: 10)

Nemesi, Clint94

« Older   Newer »
  Share  
Clint1994
view post Posted on 15/6/2013, 13:38




Scusate ma in questi giorni sono preso malissimo causa tensione per gli esami di maturità, e mi ero dimenticato di rispondere.


- Perchè e come sei arrivato alla produzione di questo film?
Ho letto il libro su suggerimento della mia professoressa di italiano (una delle poche cose buone che ha fatto in tre anni di liceo) e mi è piaciuto moltissimo: nonostante sia un tipo di storia apparentemente lontana dalle mie corde, tratta temi importantissimi e ha al centro un protagonista difficile da dimenticare. Insomma, ho deciso di mettermi alla prova con una nuova trasposizione dopo Il sospettato X e con un tipo di storia che nessuno mi attribuirebbe.

- Parlaci delle scelte di cast e regia.
Alla regia ho scelto Eastwood, che volevo riutilizzare in un progetto più piccolo di Millennion, e questo mi è sembrato perfetto. Il protagonista doveva essere un attore particolarmente bravo, perché è presente in ogni scena del film, e con un fisico atletico: Ryan Gosling mi è sembrato la scelta più adatta, anche perché da tempo volevo utilizzarlo come protagonista di un mio film dato che tra i giovani nuovi attori è quello che apprezzo di più.

- Ci sono altri aneddoti e curiosità riguardo alla lavorazione?
Non mi viene in mente niente.

- Se il film non fosse tuo, che voto gli daresti da 1 a 10?
Questa volta non rispondo, anche perché davvero non saprei.

- Un pregio del tuo film?
Credo che il protagonista, Bucky, sia uno di personaggi più complessi e interessanti che io abbia mai raccontato in un film. E la parte finale, secondo i miei intenti, è molto intensa e potrebbe suscitare qualche emozione. Ah, e poi è qualcosa di assolutamente nuovo e inedito all'interno della mia filmografia.

- Un difetto del tuo film?
Rileggendolo mi sono reso conto che la parte iniziale forse è un po' troppo lenta e rischia di annoiare, ma poi penso che ingrani abbastanza bene. Di certo non è una storia piena di suspense o tensione, ma ha un ritmo molto blando, quindi non è proprio per tutti, ecco.

- C'è un critico a cui speri il film piaccia particolarmente? E a chi pensi non piacerà (se vuoi dicci anche il perchè)?
Spero piaccia a World, che ha letto il libro e conosce già la storia; sono sempre curioso di vedere come valutano il lavoro di trasposizione quei recensori che hanno letto il libro da cui il film è tratto.

- Obiettivo al box office? Settimane di durata, incasso complessivo, posizione da raggiungere...
Primo posto al BO e vorrei che restasse almeno fino a ottobre, quando usciranno tutti i film del festival di Roma.

- Si dice sempre che si è legati a ogni film per un motivo o per un altro... in questo caso?
E' il film con cui sono tornato a lavorare con il mio idolo Clint Eastwood dopo il trionfo di Millennion, è la trasposizione di un libro particolarmente famoso di uno degli scrittori più noti del giorno d'oggi, ha un protagonista e una parte finale a mio avviso memorabili.

- Si dice anche che l'ultimo film scritto è sempre il migliore, in un certo senso, perché non si ripeteranno errori anche veniali commessi in precedenza. Concordi per questo script?
Mah, non saprei. Sul serio, faccio fatica a giudicare "Nemesi". Probabilmente è fra i miei film migliori, ma non saprei dire in quale posizione.

- Un tuo film cinematikino a cui somiglia questo?
Nessuno. Se fosse uscito come film anonimo, penso che nessuno l'avrebbe attribuito a me.

- Un altro film Cinematikino a cui lo legheresti con un filo rosso (per genere, tematica o quello che vuoi tu).
Al momento non me ne viene in mente nessuno.

- E un film reale (o più d'uno) invece che ti ha ispirato nella realizzazione o che accomuneresti al tuo?
Mi sono ispirato agli ultimi film di Eastwood per il ritmo e le atmosfere (Changeling in particolare).


- Il tema e/o il messaggio del film?
"Nemesi" affronta parecchi temi di grande interesse. Primo fra tutti, l'importanza di riconoscere i propri limiti e di non attribuirsi responsabilità o colpe che non ci si merita. Ma si parla anche di tante altre cose.

- Come convinceresti un neofita a vedere questa pellicola?
Clint Eastwood alla regia, Ryan Gosling protagonista, da un romanzo di Philip Roth... I nomi coinvolti dovrebbero attirare.

- Uno spettatore medio italiano cosa penserebbe del film?
Probabilmente lo troverebbe noioso.

- La strada è ancora lunga, ma se dovessi decidere adesso le autonominations principali per il tuo film ai Ck Awards?
Film, regia, attore protagonista, attrice non protagonista, sceneggiatura non originale, cast, musiche. Spero solo di non essermi tirato la zappa sui piedi facendolo uscire nello stesso semestre de Il sospettato X (penso alle categorie "regia" e "attore protagonista", in particolare...).

- A scatola (quasi) chiusa: il prossimo pigliatutto ai Ck Awards?
A volte ritorno

- C'è un film che non hai ancora realizzato e che ti dispiace enormemente non aver portato a termine?
"Yesterday"
 
Top
Andrew.
view post Posted on 15/6/2013, 13:43




Recensione della Chimera


Tanta curiosità nei confronti di questo progetto di Clint, perchè era una storia che - secondo il mio modesto parere - metteva finalmente il suo idolo Eastwood in condizione di esprimere il meglio di sè, in maniera abbastanza verosimile e in linea con il tipo di film che il regista fa nella realtà. E a fine visione posso confermare ciò, la scelta registica è molto adatta.
La storia parla di un ragazzo che non potendo andare in guerra, è rimasto nella sua città e lavora come animatore di un campo estivo, ma in città si sta disseminando la poliomielite e lui dovrà fare i conti con questa piaga che ha quasi un qualcosa di orrorifico, dato che nessuno di loro sapeva come si contaggiava e chi sarebbe stato il prossimo a morire. Bucky porterà avanti una lotta che in realtà è inutile perchè lui stesso diventerà portatore della malattia e la trasformazione più grande avverrà nella sua anima, disillusa, arrabbiata con Dio e con se stesso per quel destino tanto crudele che gli è stato riservato.
Il finale è insomma abbastanza triste, vedere lui da vecchio sconfitto dalla malattia, che ha perso tutto ciò che amava, è un colpo duro da digerire. E non bastano le ultime scene dove lo rivediamo da giovane e felice, per toglierci l'amaro di bocca.
Sembra che Clint negli ultimi tempi stia diventando sempre più bravo nella descrizione delle scene e nell'inserire particolari movimenti di macchina. Il film è infatti pieno di rallenty, piani sequenza, inquadrature particolari, flashback, insomma è impreziosito di dettagli che donano alla pellicola un qualcosa di poetico e sognante.
E forse sono stati proprio questi elementi a innalzare un film che altrimenti non sarebbe stato particolarmente memorabile. Perchè la storia, bisogna ammetterlo, è quasi assente. Durante tutta la prima parte in particolare (ma anche nella seconda) assistiamo a lunghe passeggiate, agli scorci della città, a qualche discussione, senza però che avvenga qualcosa di sostanziale. Il risultato è stato quello di rischiare di annoiare lo spettatore, perchè pur apprezzando lo stile, in molte occasioni ho pensato che una sforbiciata a discorsi troppo lunghi e ripetitivi o alle scene delle passeggiate infinite avrebbero giovato sicuramente. Faccio un esempio che vale per tutti: il discorso del capo villaggio riguardo gli indiani, quando Bucky è arrivato al lago. Troppo lungo e del tutto inutile ai fini della storia.

Come ho detto prima, Eastwood ce l'ho visto bene. Ho pensato anche che un Malick non avrebbe sfigurato considerando tutti quei momenti di riflessione, ma in fondo come tematiche e stile, Eastwood va più che bene.
Nel cast spicca su tutti Ryan Gosling che fa una bella prova, memorabile e papabile di nominations.
La colonna sonora è perfetta, poco altro da dire.
La locandina è presa dal libro ma sembra riflettere bene lo stile del film.


Voto: 73

E' un film che si fa apprezzare per uno stile molto particolare, attento alla psicologia del personaggio che viene enfatizzata da una regia molto precisa, ricercata, poetica. Al tempo stesso però esagera da questo punto di vista e il film risulta quindi più pesante del previsto, più lungo di quanto ce ne fosse bisogno. In fondo è una storia abbastanza semplice, accadono poche cose, quindi diverse sforbiciate avrebbero solo fatto bene. In ogni caso è riuscito a trasmettere qualche emozione, cosa più importante, sentimenti abbastanza amari, ma che alla fine hanno fatto breccia.
Non sarà il miglior film di Clint (che a questo punto non credo dovrà preoccuparsi della concorrenza interna, secondo me Il sospettato X è migliore) ma è di sicuro un'operazione molto interessante.
 
Top
view post Posted on 15/6/2013, 20:45
Avatar

Critico

Group:
Moderator
Posts:
2,860

Status:


Clint ci aveva chiarito fin da subito che Nemesi era un film decisamente atipico, almeno in relazione alla sua filmografia. La trama era anche piuttosto vaga e non era per niente facile capire che genere di film avesse in serbo. A lettura ultimata posso dire che, nonostante un genere apparentemente lontano dal produttore, Nemesi non solo è un gran bel film ma sicuramente è uno dei migliori del produttore, secondo forse solo a Millennion.
La storia è quella di Bucky, un giovane animatore di un campo giochi, che si trova a dover affrontare una feroce epidemia di polio ormai completamente fuori controllo all’interno del proprio quartiere.
La storia è davvero “tutta qui” eppure è sorprendente il modo in cui il film riesce a farti rimanere incollato allo schermo. Nonostante un ritmo decisamente pacato e dialoghi, soprattutto nella prima parte, ridotti all’osso il film riesce a creare un fortissimo legame empatico con lo spettatore che viene trascinato nel vortice di paranoie e psicosi del giocane Bucky, e soprattutto non avverte alcuna stanchezza nonostante la lunghezza dello script, non proprio trascurabile.
E la carta vincente di questa dolorosissima pellicola è proprio il personaggio di Bucky, uno dei più belli che io abbia mai letto qui a Ck. Eugene è un vero e proprio martire, di se stesso però, non certo degli altri. Il suo irremovibile rigore morale, il suo inaffondabile senso del dovere lo rendono praticamente schiavo, non permettendogli di accettare neanche il minimo errore o leggerezza.
Ed è così che dopo essere stato escluso dalla leva militare a causa di un difetto alla vista, si insinua in lui un tremendo tarlo che lo perseguiterà per tutta la vita: quello del senso di colpa. Nei confronti dei suoi coetanei che rischiano la vita in guerra, nei confronti dei bambini che si ammalano uno dopo l’altro, e per finire anche nei confronti di Marcia (la sua ragazza) che deciderà in ultimo di allontanare dalla sua vita in una sorta di ultimo estremo sacrificio. Figlio di un’educazione e soprattutto di un contesto per certi versi molto machista, Bucky, nonostante il suo fisico atletico e quasi perfetto, non può impedire l’avanzata della polio, non può impedire la morte dei suoi bambini ed entrerà così in una spirale autodistruttiva (seppur non esplicitamente), prendendosela a volte con Dio ma soprattutto con sé stesso.
Infatti, dopo aver saputo di essere un portatore del virus, distruggerà letteralmente la sua esistenza e ogni prospettiva di vita con Marcia. Ritrovarsi, in vecchiaia, con due dei suoi arti paralizzati e tante morti (secondo la sua distorta visione) sulla coscienza, sono la sua più grande sconfitta. A nulla servono le parole sagge di chi gli sta intorno, tra cui Marcia e Arnie, uno dei bambini sopravvissuti alla polio. Bucky non ne vuole sapere e finirà la sua vita in solitudine, schiacciato dal suo senso di colpa e da un rigore morale quasi patologico.
Insomma, un personaggio che davvero ti entra dentro, un eroe, un modello da imitare per i bambini del quartiere, che però compie una tremenda parabola autodistruttiva.
Clint è stato quindi estremamente abile a rendere giustizia a un personaggio del genere, caratterizzandolo in maniera ineccepibile, soprattutto nella prima parte quando veniamo a conoscenza del suo stato d’animo solo grazie a sapienti inquadrature e montaggi azzeccati (penso alle varie scene che ritraggono i bambini mentre giocano e il modo in cui Bucky interagisce con loro). Il produttore poi ci mette la sua consueta cura per i movimenti di macchina, dando anche questa volta un’impronta registica (che però evita inutili virtuosismi).

La regia di Eastwood è precisa e puntuale. Si inserisce chiaramente in quel solco di film come Changeling. Il cast è sicuramente ben scelto ma qui c’è solo Gosling che spadroneggia. Perfetto nel ruolo, anche fisicamente (emblematica la scena finale che sembra voler riprendere la scultura del discobolo). Inutile dire che ha già la nomination in tasca e tutte le carte in regola per la vittoria.

Accurata anche la scelta delle musiche, spesso molto malinconiche. Alcune scene, soprattutto quelle al rallenty sono enormemente esaltate dall’accompagnamento musicale.

Sito essenziale ma ben fatto.

Nemesi non ha certamente una trama molto cinematografica. Il racconto totalmente interiore e il ritmo piuttosto lento ne fanno un film di non facile presa sul pubblico, ma se si va oltre l’apparenza, con un po’ di buona volontà e pazienza, si scopre un protagonista di rara bellezza e una storia in grado di toccare nel profondo. Un finale triste, amaro, praticamente senza speranza, suggella perfettamente questo nuovo film di Clint quasi senza sbavature (magari qualche sforbiciata non avrebbe fatto male, ma è poca cosa). Complimenti quindi al produttore che ha saputo esaltare una storia di non facile trasposizione affidandosi a un genere a lui lontano (ma visti i risultati, forse è più vicino di quanto non si pensi). 80/100
 
Top
Clint1994
view post Posted on 17/6/2013, 13:07




Ringrazio i primi due recensori e rispondo :)

CITAZIONE
E forse sono stati proprio questi elementi a innalzare un film che altrimenti non sarebbe stato particolarmente memorabile. Perchè la storia, bisogna ammetterlo, è quasi assente. Durante tutta la prima parte in particolare (ma anche nella seconda) assistiamo a lunghe passeggiate, agli scorci della città, a qualche discussione, senza però che avvenga qualcosa di sostanziale. Il risultato è stato quello di rischiare di annoiare lo spettatore, perchè pur apprezzando lo stile, in molte occasioni ho pensato che una sforbiciata a discorsi troppo lunghi e ripetitivi o alle scene delle passeggiate infinite avrebbero giovato sicuramente. Faccio un esempio che vale per tutti: il discorso del capo villaggio riguardo gli indiani, quando Bucky è arrivato al lago. Troppo lungo e del tutto inutile ai fini della storia.

Mah, la mia domanda è: il fatto che la storia sia quasi assente è un difetto in sé? E' vero che "Nemesi" non ha una storia vera e propria, ma questo perché è un film molto ancorato alla realtà, che cerca di descrivere in maniera realistica la storia di un giovane che cerca di combattere contro una malattia. E soprattutto, tutta l'attenzione del film è incentrata esclusivamente sulla figura di Bucky, sul protagonista, e sulla sua evoluzione psicologica sulla base di ciò che gli capita (e di cose gliene capitano molte, non puoi dirmi di no). E' un film profondamente introspettivo, e la conseguenza è un ritmo piuttosto lento. Ma comunque di cose ne capitano parecchie e il protagonista, dall'inizio alla fine, ha un'evoluzione non da poco.
Per quanto riguarda il caso specifico che citi, cioè il discorso del capo villaggio all'arrivo di Bucky, beh, non è che sia molto lungo (qualche scena e qualche dialogo avevo pensato di poterlo tagliare, ma francamente non quella) e poi serve per spiegare brevemente in cosa consiste il campo di Indian Hill e per fornire un minimo di caratterizzazione al personaggio di Mr Blomback, con il suo continuo parlare di eroismo e virilità.


La recensione di Hermetico mi ha fatto veramente molto piacere, perché ha colto perfettamente quello che volevo esprimere con questo film e ha inquadrato benissimo il personaggio di Bucky. Tutta la storia del libro è incentrata su di lui, i suoi pensieri e la sua evoluzione psicologica; nel libro sono tantissime le pagine dedicate solo alla descrizione della sua mentalità, del suo modo di pensare e di approcciarsi ai difficili eventi che gli capitano, quindi riuscire nel mio film a rendere giustizia a questo personaggio era la mia ambizione principale, e in base alla tua recensione direi che ci sono riuscito, il che mi rende felice. Sono convinto, come ho scritto anche nell'intervista, che si tratti di uno dei personaggi più belli che mi sia capitato di descrivere in un film. Da questo punto di vista questo è un semestre di cui sono molto contento, perché Irving di "Il sospettato X" e Bucky di "Nemesi" sono probabilmente due dei miei personaggi meglio riusciti in assoluto. :)


CITAZIONE
Nemesi non ha certamente una trama molto cinematografica. Il racconto totalmente interiore e il ritmo piuttosto lento ne fanno un film di non facile presa sul pubblico, ma se si va oltre l’apparenza, con un po’ di buona volontà e pazienza, si scopre un protagonista di rara bellezza e una storia in grado di toccare nel profondo. Un finale triste, amaro, praticamente senza speranza, suggella perfettamente questo nuovo film di Clint quasi senza sbavature (magari qualche sforbiciata non avrebbe fatto male, ma è poca cosa). Complimenti quindi al produttore che ha saputo esaltare una storia di non facile trasposizione affidandosi a un genere a lui lontano (ma visti i risultati, forse è più vicino di quanto non si pensi).

Ecco, leggendo le due recensioni e basandomi su queste parole, mi è venuto da pensare che forse Hermetico è riuscito ad andare oltre la superficie e alla lentezza del film cogliendo perfettamente gli aspetti su cui mi sono focalizzato e che volevo raccontare (in particolare l'evoluzione psicologica di Bucky), mentre con Andrew non è accaduta la stessa cosa.
 
Top
Andrew.
view post Posted on 17/6/2013, 13:57




Sì, mi rendo conto che quelli di cui ho parlato non sono difetti, ma scelte ben precise di concentrarsi sulla psicologia del personaggio (anche se continuo a pensare che alcune scene potevano essere eliminate).
Solitamente film simili non mi dispiacciono, ma in questo caso ho voluto essere sincero nel dire che non sono risucito ad appassionarmi al personaggio e che ho trovato il film un po' lento. Insomma, è un discorso puramente soggettivo.
 
Top
Sunset Boulevard Films
view post Posted on 21/6/2013, 21:08




Dopo un film lunghissimo come "il Sospettato X", Clint fa un film più piccolo e molto più intimo, che parla di un dramma personale:l'epidemia di polio negli anni 40 in America. Ma questa cosa fa solo di sottofondo a una storia drammatica: un ragazzo che vede, per colpa dell'epidemia, il suo campetto giochi decimarsi e i bambini che vedeva come fratelli ammalarsi uno dopo l'altro, decide di andare al campo per scappare dalla polio, ma quando arriva anche lì capisce di dover smettere perché portatore sano.
Nulla da dire, la storia è tutta qui, un semplice spaccato di vita. Una vita che si rovina, sì, ma comunque una vita. Alla fine è un film semplicissimo ma pure sempre bello, un piccolo gioiello.
Non mi viene molto da dire se non che è un film, anche se piccolo, molto poetico. Clint si concentra sulla vicenda di questo ragazzo e sulle sue disavventure. Sul rapporto con gli altri e sulla malattia, e lo fa molto bene.
La regia ci sta, Eastwood ha già parlato di storie "piccole" in modo poetico. Ryan è ok, buoni gli atori comprimari
voto 7
 
Top
Arcadia1983
view post Posted on 29/6/2013, 10:28




ecco anche le quattro parole su uno dei due film di Clint.

Regia: Clint Eastwood. Mito assoluto. Difficile da usare, su questi lidi, io non mi ci accosterò mai perché ho paura di usarlo male. Però Diego ci è riuscito, e oserei dire meglio che in Millennion, gran film, ma abbastanza nelle corde di altri grandi registi. Questo film più "piccolo" (ma solo apparentemente) l'ho trovato molto più nelle corde del Clint regista: classico nel senso migliore del termine, con una cura precisa ai dettagli, grande attenzione alle psicologie dei personaggi. E un bel finale che mi ha ricordato Il grande Gatsby.
Sceneggiatura: Precisa e dettagliata, con descrizioni curate ma per nulla noiose, e bei personaggi, su tutti Bucky, un personaggio "americano" fino al midollo (e per questo si spiega il finale, che non è "America uber alles", ma anzi è molto più demitizzante di quello che sembra). Mi è piaciuta davvero molto, Diego è riuscito a passare tutto senza risultare statico o pesante, ma dando grande dinamicità alla vicenda. Roth non è facile da adattare, sicuramente (lo so perché tempo fa avevo fatto il pensiero di adattare il suo Pastorale americana), ma Diego ci è riuscito. E' stata una bella idea quella di parlare della polio dando piccoli dettagli (all'inizio avevo pensato a un mcguffin, ma la polio è un'altra protagonista, impalpabile ma sempre presente).
Soggetto: Da un romanzo che non ho letto, la storia della vita di un uomo.
Cast: Ben scelto. Gosling è bravo, adatto alla parte, molto fisica: su di lui si regge l'intero film (è in scena praticamente sempre), e l'attore sa essere il centro catalizzatore della pellicola. Una sua nomination è scontata. Il resto del cast è molto buono, mi è piaciuta molto Mary Elizabeth Winstead.
Locandina: Bella, anche se forse si poteva lavorare più sull'atmosfera.
Musiche: Sono di Eastwood in persona. Molto buone. Diego ha curato bene anche questo aspetto.
Sito: Semplice, ben impaginato.
Voto complessivo: 8 Bel film, il mio preferito di questa stagione.
 
Top
Clint1994
view post Posted on 30/6/2013, 13:38




Ringrazio Little Tin e Arcadia.
Non ho nulla da ribattere :)
 
Top
Sunset Boulevard Films
view post Posted on 30/6/2013, 13:57




l'altra volta ho raccontato il film al mio ragazzo e ha commentato con un semplice "mamma che sfiga questo!"
 
Top
Clint1994
view post Posted on 30/6/2013, 14:07




CITAZIONE (Sunset Boulevard Films @ 30/6/2013, 14:57) 
l'altra volta ho raccontato il film al mio ragazzo e ha commentato con un semplice "mamma che sfiga questo!"

eh, in effetti ha detto bene... :P
 
Top
Arcadia1983
view post Posted on 30/6/2013, 14:09




CITAZIONE (Clint1994 @ 30/6/2013, 15:07) 
CITAZIONE (Sunset Boulevard Films @ 30/6/2013, 14:57) 
l'altra volta ho raccontato il film al mio ragazzo e ha commentato con un semplice "mamma che sfiga questo!"

eh, in effetti ha detto bene... :P

eh però la sfiga ha un senso. chissà se Roth ha tenuto a mente la storia di Giobbe...
 
Top
Sunset Boulevard Films
view post Posted on 30/6/2013, 14:34




non saprei, nella storia di Giobbe questo manteneva sempre e comunque la sua fede, qui la perde.
 
Top
Arcadia1983
view post Posted on 30/6/2013, 16:59




CITAZIONE (Sunset Boulevard Films @ 30/6/2013, 15:34) 
non saprei, nella storia di Giobbe questo manteneva sempre e comunque la sua fede, qui la perde.

sì, ma credo che sia una "variazione"...
 
Top
SaschaGranato
view post Posted on 2/7/2013, 01:13




Recensione Granato Production

Dopo sei mesi abbondanti d'inattività, mi sembra doveroso rientrare in gioco recuperando i film che mi sono perso. Inizialmente ho creduto opportuno riprendere dalle opere più vecchie, ma guardando la locandina di Nemesi non ho saputo resistere alla tentazione di vedere l'ultima fatica diretta dal grande regista Clint Eastwood. E pensare che dopo "Favola Americana" gli avevo opportunamente raccomandato di riposarsi :P, ma chi lo ferma quello!?
Scherzi a parte, sono felice di ritrovarvi tutti in piena forma e sono lieto di vedere questo mondo virtuale ancora così attivo e ricco di motivazioni.

Nemesi ci introduce in un mondo che mi era del tutto sconosciuto, fino ad oggi. Una New York degli anni 40 fa da sfondo ad una storia che sembra appartenere ai più classici gangster movie, ma la trama si sviluppa in tutt'altra direzione. Questo è un aspetto positivo, perchè tendenzialmente il cinema di Eastwood propone sempre tematiche poco convenzionali. Il film narra quindi le vicende di un giovane atleta, al quale è stato affidato il compito di programmare le attività sportive dei ragazzini residenti nel quartiere ebraico della grande mela. Tutto ciò avviene durante una torrida estate. L'ennesima, segnata dal dramma della Polio; un'epidemia che abbatte i più deboli, fra i quali, naturalmente, spiccano i bambini. In questa condizione di paura, si intrecciano le vicende umane dei nostri protagonisti. Tutto seguito con l'occhio discreto del regista, il quale adotta uno stile essenziale ed intimo, tanto da far sembrare l'immensa metropoli, un semplice borgo antico.
Proprio la regia di Eastwood è l'elemento che permette di esaltare i personaggi, un pò come avviene nella realtà. Come dico sempre, se la sceneggiatura prevedesse un asino che piange, il vecchio Clint, riuscirebbe a farlo piangere. Tirar fuori il meglio dagli attori non è cosa facile, ma lui ci riesce, perchè questo è il suo vero talento di narratore. La sceneggiatura, in questo caso, è stata scritta proprio con questa consapevolezza. Ed il risultato è eccellente. Ogni descrizione, riguardo gli ambienti, i toni del film e le sfumature caratteriali spesso versatili, dei protagonisti, rendo merito a questo grande regista.
L'unica pecca consiste in un ritmo lento, soprattutto nei primi venti minuti, che non permette all'opera di decollare. E la trama di certo non aiuta. Parliamo di un film dedicato interamente ai personaggi e non sull'intreccio narrativo. Questo difetto inficia solo in piccola parte sul risultato finale del film, che si presenta comunque molto bene e soprattutto, si presenta con la capacità di commuovere. Aspetto fondamentale e coerente con lo stile di Eastwood, capace di toccare le corde emotive del pubblico.

Un aspetto che non ho condiviso riguardano la colonna sonora. E' evidente che Nemesi attinge molto da Changeling, ma trovo una scelta forzata quella di inserire le musiche di un film così recente. Si sarebbe potuto puntare a qualche vecchio film di Eastwood per ricercare una bella colonna sonora, perchè così il risultato convince davvero poco, al punto che ho preferito evitare l'intero ascolto.

La locandina e il sito sono buoni e fanno il loro lavoro ;)

Insomma gli ingredienti per un bel film c'erano tutti, e le aspettative sono state ben ripagate con i dovuti appunti; veramente pochi. Un sodalizio, quello fra Eastwood e Clint, che aggiunge un altro tassello importante alle loro carriere qui a CK.

Voto 70/100
 
Top
49 replies since 13/6/2013, 19:06   1861 views
  Share