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The Raven
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The Raven, Gruppo Fraludada

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Francis Delane
view post Posted on 14/5/2013, 09:38 by: Francis Delane

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CITAZIONE
Anche se cattivo è un parolone, e qua mi getto a capofitto nella prima critica e cioè che il film è pervaso di un eccessivo buonismo. Craven accetta tutto ciò che gli capita senza battere troppo ciglio, Scarabus sembra voler semplicemente lottare senza fare del male a nessuno e nel finale sembra quasi un amico di vecchia data, Bedlo vuol essere fatto passare per traditore ma si limita in realtà a fare un innocuo e ignaro doppio gioco. L'unica che poteva essere realmente la più cattiva era Leonora, ma nonostante il suo gesto sia spregevole, sembra non sortire alcun effetto su Craven.
Insomma, quello che è mancato in questo film (perchè mi aspettavo proprio quello) è la lotta, il dolore, non tanto fisico ma soprattutto morale.
Francis potrebbe rispondere dicendo che non era sua intenzione, eppure se nella storia inserisci un uomo la cui moglie morta si rivela essere ancora viva e averlo tradito, mi aspetto quanto meno delle scene un po' drammatiche, degli scontri verbali che mettano in mostra il carattere dei personaggi rendendoli vivi, vividi, palpitanti, furenti.

Eccola, la critica che mi aspettavo... Ed è assolutamente giustificata. Rispondo su due livelli, quello "artistico" (passatemi il termine) e quello della cruda realtà.

Livello artistico: quando mi sono messo a lavorare a questo film, mi si è presentato un piccolo problema. Negli anni '60, una storia semplice e un po' banalotta come quella dell'originale era perfettamente accettabile e credibile. Oggi, dopo HP e simili, no: un film del genere sarebbe anzi ridicolo, perché (complice un cinema fantastico del tutto mutato) abbiamo ben altri gusti in materia, non crederemmo più alla semplicistica fabula del mago buono e del mago cattivo, desidereremmo invece personaggi più complessi, storie più forti, etc. D'altra parte, però, volevo mantenere l'aspetto parodico dell'operazione, che era quello che mi aveva attirato in primis. Ho così avuto l'idea di rendere tutto il film una gigantesca illusione: la battuta-chiave è quando Scarabus dice a Craven "Vogliono vederci combattere, diamogli quello che vogliono e ci lasceranno in pace." Tutto ciò che vediamo è l'illusione di una storia fantasy, quando in realtà non succede quasi nulla, e i tre protagonisti (specie Scarabus) ne sono consapevoli. Una diminuzione del pathos, anzi quasi la rinuncia a qualsiasi pathos, era a questo punto fisiologica.

Livello della cruda realtà: la storia di Lenore e di Craven cozzava però pesantemente con quest'aspetto del film, tant'è che a un certo punto ho persino voluto cancellare il personaggio (e forse, a posteriori, avrei fatto bene). E alla fine, ho deciso di non svilupparla, anche perché ero assolutamente determinato a NON superare le 2 ore, facendo per una volta un film breve. Ho scelto, coscientemente, di sviluppare il lato comico del film a discapito di quello serio, sapendo che Lenore sarebbe rimasta incompiuta. E poi, volevo passare a 007.

Ciò non significa che mi ero disamorato del progetto, tutt'altro: io di questo film sono soddisfatto, mi sono divertito tantissimo a scriverlo e, pur non ritenendolo tra i miei migliori, credo non sia venuto male (e infatti la recensione è positiva). Però non volevo renderlo troppo serio, come temevo sarebbe successo avessi ampliato la relazione fra Lenore e Craven.

Comunque, ringrazio Andrew per la velocità e l'accuratezza, e aspetto che il Buon Samaritano di quell'8 al sondaggio (o dovrei dire la Buona Samaritana?) faccia la sua recensione.
 
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