Cinematik.it - Il gioco del Cinema


Diamond Dogs - Parte II
Poll choicesVotesStatistics
85 [55.56%]
73 [33.33%]
91 [11.11%]
10 [0.00%]
20 [0.00%]
30 [0.00%]
40 [0.00%]
50 [0.00%]
60 [0.00%]
100 [0.00%]
Guests cannot vote (Voters: 9)

Diamond Dogs - Parte II, Chimera Films

« Older   Newer »
  Share  
Francis Delane
view post Posted on 13/5/2013, 18:09 by: Francis Delane

Attore/Attrice

Group:
Member
Posts:
3,748
Location:
bologna...

Status:


LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Dunque, gente, apro questa recensione spiegandovi una cosa. Essendo io un tipo molto emotivo, quando leggo un film virtuale qui su CK e quel film mi cattura, mi capita qualche volta di dover interrompere la lettura, perché l'emozione si è alzata a un livello così alto da essere divenuta incontrollabile. In tal caso, mi vedo costretto a passare i successivi cinque minuti camminando avanti e indietro per il corridoio, il cervello a mille, e la fantasia che corre sfrenata su soggetti miei. Quando un film virtuale mi provoca questa reazione, gente, be'... la mia recensione non può non essere positiva.

Aspettavo con curiosità e ansia questa seconda parte di Diamond Dogs, dopo il meritato successo della prima, e non sono rimasto per niente deluso. Le peripezie di Chris, Bill e Ruth si candidano, anzi, a entrare nella mia Top 100 di migliori film cinematikini di sempre. Merito di una storia senza dubbio avvincente e anche autoironica, cui nulla toglie il fatto di non essere originale, perché lo stile pulito, semplice, essenziale ma evocativo che le dà Andrew basta e avanza per ottenere il risultato giusto.

In un certo senso, si potrebbe dire che i due film, le due parti, costituiscono i due film tipici di Tornatore: l'infanzia e il ricordo (Nuovo Cinema Paradiso, Baaria) e la carriera artistica con i suoi dubbi (La leggenda del pianista sull'oceano, La migliore offerta). Nella prima parte, avevamo visto la crescita dei personaggi, i loro primi timidi tentativi di emergere senza diventare criminali; qui ne seguiamo la scalata al successo, in cui miracolosamente riescono a non corrompersi (Bill lo era già prima) e in cui, anzi, affrontano i loro fantasmi.

E la cosa bella di questo film è anche come l'autore/sceneggiatore giochi con la sua stessa materia: il film ha un tono da fiaba, ma al tempo stesso i suoi personaggi sono assolutamente realistici; l'universo in cui si muovono è a sua volta sporco, lurido, sudicio, ma sempre venato di un'aura di sorridente irrealtà, rassicurante ma non anestetizzante. La pazzia di Bill, la sua discesa nel vortice della droga e del porno, ha tutto il sentore di una vera decadenza, e la sua ombra resta a campeggiare sui personaggi fino alla fine, l'ombra di un Male ancora più terribile perché si nasconde nel passato dei personaggi; così come nessuna misericordia è concessa a mrs. Isaacson, oppure allo squallido Goldwin. Eppure, mai l'atmosfera della fiaba, la fiducia nel potere dell'arte e dell'amore, viene meno.

Ecco, se Andrew mi concede, mi verrebbe da dire che questo film assomiglia in questo ai miei Racconti di Hoffman, la storia di un artista che, nonostante la persecuzione del diavolo, continua a creare.

Ok, fine dello sproloquio, ma comunque rimango della mia idea: salvo imprevisti, la sfida agli imminenti Awards sarà tra questo, A volte ritorno e Il sospettato X.

VOTO: 89/100. Ebbene sì, stavolta mi tolgo lo sfizio di un 9. Perché un film che mi fa quell'effetto (vd. sopra) lo merita tutto.
 
Web  Top
44 replies since 6/5/2013, 20:51   1491 views
  Share