| 007 - Conto alla rovescia Gruppo Fraludada
Genere: Azione
Regista: Kenneth Branagh
Cast: Pierce Brosnan, Jim Sturgess, Tim Roth, Tang Wei, Takeshi Kaneshiro, Lena Headey, Chow Yun Fat, Chin Han, Reggie Lee, Helena Bonham Carter, Michael Palin, Holly Valance, Izabella Scorupco, Paul Hogan
Trama: Anno 1999. Il trattato di Nanchino sta scadendo, e la città di Hong Kong, l'ultima colonia britannica, si prepara a tornare sotto il governo cinese. Nell'atmosfera di ansia e di paura, una serie di attentati peggiora la situazione, alimentando i timori di uno scontro armato. James Bond (P. Brosnan) viene quindi inviato in loco per investigare, ma il leggendario agente 007 non è più l'uomo di un tempo: è divenuto astemio, le donne non gli interessano più, e il suo più grande desiderio è andare in pensione. Gli viene quindi affiancato Edward Michaels (J. Sturgess), un collega più giovane, che ne ha fatto il suo modello di vita.
-Cosa ti ha spinto a proporre questo film?
Vidi il mio primo 007, "Il domani non muore mai", quando avevo 14 anni, e mi innamorai della saga. L'ho seguita fedelmente per anni, andando anche a recuperare i libri di Fleming, e cercando affannosamente i successivi, in Italia praticamente introvabili o quasi. Ed è stato leggendo il primo romanzo di Raymond Benson, vero e proprio erede di Fleming, che ho deciso di avventurarmi nel progetto di uno 007 rivisto, e profondamente: quei libri offrono trame realistiche e dalle atmosfere noir come quelle fleminghiane, che possono con tranquillità essere contrapposte, nello stesso film, all'atmosfera più scanzonata della saga cinematografica.
-Parlaci delle scelte di cast e regia.
Brosnan è stato scelto fin dall'inizio come simbolo di continuità e omaggio ai film della EON: in tal modo, si rende ancora più forte la "decostruzione" del mito cinematografico; e poi, è da sempre il mio Bond.
La scelta di Sturgess è invece dovuta alla discussione avuta a suo tempo con Clint sulla possibilità di una coproduzione, sfumata poi perché il buon Diego non aveva letto il romanzo: rivedendo l'attore ne "La migliore offerta" di Tornatore, ho pensato si potesse conservare.
La scelta di Branagh alla regia, dopo una lunga indecisione, è stata il frutto di tre fattori: a) è da anni che voglio lavorare con lui, b) dopo "Thor" e il prossimo "Jack Ryan", è ormai verosimile la sua scelta per questo genere di film, c) il confronto con i padri e il tema del contrasto verità/finzione è uno dei cardini della sua filmografia.
Il resto del cast è frutto in parte di ispirazione sul momento (Roth mi è venuto in mente dopo la visione di "La leggenda del pianista sull'oceano"), in parte di scelte fatte da lungo tempo (Kaneshiro, Chow Yun Fat). Menzione particolare per Helena Bonham Carter, che interpreta M come "risarcimento" per l'assenza in "Looking for Hope", ma anche perché, nelle intenzioni, la mia saga alternativa parte dopo la fine dei romanzi di Fleming: quindi, i film del periodo Moore e Brosnan non esistono, pertanto non c'è Judi Dench. Ah, e ovviamente Michael Palin come Q è un omaggio ai Monty Python.
-Come pensi che sarà accolto questo progetto?
Dopo l'iniziale scetticismo, direi che sono riuscito a destare un po' di interesse. Spero di realizzare qualcosa che sia all'altezza, anche perché vorrei adattare tutti i romanzi di Benson, se possibile...
-A che punto sei con la lavorazione? Quando conti di farlo uscire in sala?
Inizio a scriverlo domenica. Spero di farlo uscire entro giugno.
-Convinci la gente a votare il tuo film.
007 a CK, in una revisione della sua immagine solita: azione e riflessioni tutto in una volta. Più di così, che volete dalla vita?
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