Le intermittenze della morte
Arcadia Productions
Genere: Fantastico
Regista: Roman Polanski
Cast: Keira Knightley, Christoph Waltz, Helen Mirren, François Cluzet, Jean-Louis Trintignant, Iain Glen, Peter O'Toole, Ben Whishaw, Armin Mueller-Stahl, Virginie Ledoyen, Julie Christie, Michael Nyqvist, Natassia Malthe, Mads Mikkelsen, Udo Kier, Unax Ugalde, Léa Seydoux, Maximilian Schell, Valentina Cortese, Luigi Maria Burruano, Yorgo Voyagis
Descrizione: Un paese senza nome, 31 dicembre, scocca la mezzanotte. E arriva l'eternità, nella forma più semplice: nessuno muore più. La gioia è grande, la massima angoscia dell'umanità sembra sgominata per sempre. Ma non è tutto così semplice: chi sulla morte faceva affari per esempio perde la sua fonte di reddito. E cosa ne sarà della chiesa, ora che non c'è più uno spauracchio e non serve più nessuna resurrezione? I problemi sono tanti e complessi. Ma la morte dopo sette mesi annuncia, con una lettera scritta a mano, affidata a una busta viola e diretta ai media, che sta per riprendere il suo usuale lavoro. Da lì in poi le lettere viola partono con cadenza regolare. Ma un violoncellista, dopo che la lettera a lui indirizzata è stata rinviata al mittente per tre volte, costringe la morte a bussare alla sua porta per consegnarla di persona.
-Cosa ti ha spinto a proporre questo film?Qualche tempo fa sentii parlare del romanzo di Saramago (ricordo con piacere quando lo vidi a Roma Tre con Vàzquez Montalbàn e Camilleri, nel marzo 2003) e incuriosì. Mi incuriosì anzitutto per la trama davvero molto originale e potente. Ero alla ricerca di un soggetto importante, qualcosa anche di difficile da realizzare (visto che ormai ne sto facendo, di riduzioni "difficili"), mi son ricordato del romanzo di Saramago, l'ho comprato, letto e quindi ecco qua.
-Parlaci delle scelte di cast e regia.Alla regia ho preso Roman Polanski, secondo me perfetto: il registro del film oscilla tra il "leggero" e il "pesante", in un contesto fantastico (che è il genere in cui ho rubricato il film, mi sembra l'unico genere giusto). All'inizio avevo pensato a Sokurov, memore del finale di
Faust, che sotto certi aspetti mi ha ricordato il finale del romanzo di Saramago. Ma poi forse il cast non era molto adatto per il regista russo, anche se probabilmente gli attori che ho scelto, se ne avessero la possibilità, col russo lavorerebbero pure gratis. Comunque, a proposito di cast, sono tutti attori europei: è una scelta che ho fatto per omaggiare Saramago, uno dei nomi più importanti della letteratura del nostro continente. La morte, come si sa, sarà interpretata da Keira (mi sono dilungato sui motivi della sua scelta, anche sugli obiettivi della sua scelta, quindi non procedo oltre), mentre il violoncellista che le dà del "filo da torcere" da Waltz, che forse come età non corrisponde, ma io come l'ho letto mi son figurato lui: è interessante notare che entrambi sono i protagonisti, ma sia la morte che il violoncellista escono verso la fine del romanzo... il resto del cast: Helen Mirren sarà la voce della falce, l'ho scelta dopo aver visto la sua presentazione dei nominati al miglior attore agli Oscar del 2008, poi ci sono dei grandi nomi come Trintignant, Christie, O'Toole, Schell, Cortese in ruoli piccoli ma significativi, giovani molto promettenti come Whishaw e Seydoux in ruoli piccoli ma significativi. Diciamo che mi son figurato che tutti questi nomi, nella realtà, avrebbero voluto partecipare davvero a una riduzione del romanzo di Saramago.
-Come pensi che sarà accolto questo progetto?
Mi sembra sia stato accolto molto bene, è attesissimo. Spero di non deludere le aspettative.
-A che punto sei con la lavorazione? Quando conti di farlo uscire in sala?Devo ancora iniziarlo, ma credo che lo scriverò a maggio, in modo da farlo uscire a giugno: è il mio film "forte" di questo semestre.
-Convinci la gente a votare il tuo film. Gran cast, gran regia, grande autore alla base, storia originalissima. Sono tutti degli ottimi motivi per votare il film